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Studi di settore

Buonasera.
Ho aperto una P.IVA ed affittato un negozio a novembre 2015.
L'impresa edile ha terminato i lavori a metà gennaio 2016 e quindi ho potuto alzare la saracinesca
ed aprire l'attività al pubblico.
...
Oggi il commercialista mi dice che pur essendo in perdita nell'esercizio 2016 dovrò comunque pagare le tasse in quanto per gli studi di settore sono da considerare al secondo anno di attività!!!!!
Ma è assurdo!!!! Io ho iniziato a metà gennaio 2016 e quindi il 2016 è stato REALMENTE il mio primo anno di attività!!!
Comè è possibile che i due mesi finali del 2015 (novembre e dicembre) utilizzati per effettuare i tantissimi lavori edili al negozio vengano conteggiati come se fosse partita l'attività???
Devo licenziare il commercialista e trovarne un altro?
Perchè dovrei pagare le tasse se ovviamente (causa investimento iniziale) risulto in perdita nel 2016?!?!?!
Qualcuno può gentilmente aiutarmi???
Grazie
 

Rocco

Utente
L'adeguamento allo studio di settore non è obbligatorio.
E' consigliabile però evidenziare le circostanze del mancato adeguamento nelle annotazioni previste dal software Gerico.
Saluti.
 
Gentilissimo, GRAZIE per la risposta. Mi sento più tranquilla.
Il mio dubbio però è : perchè il commercialista non mi ha proposto questa soluzione?
Cioè, perchè non è partita da lui?
Che interesse/disinteresse avrebbe lui?
 

Rocco

Utente
Gentilissimo, GRAZIE per la risposta. Mi sento più tranquilla.
Il mio dubbio però è : perchè il commercialista non mi ha proposto questa soluzione?
Cioè, perchè non è partita da lui?
Che interesse/disinteresse avrebbe lui?
Non saprei...deve chiederlo a lui.
Tenga comunque presente che l'inserimento delle annotazioni nello studio di settore non La pone al riparo da eventuali richieste di chiarimenti da parte del fisco nell'ambito dell'attività di controllo, servono solo per far presente "in anticipo" le ragioni del mancato adeguamento che, ripeto, non è obbligatorio ma che il fisco si attende dal contribuente non congruo. Pertanto l'ufficio valuterà le annotazioni inserite e quindi potrà decidere di non approfondire la propria situazione oppure convocarLa in ufficio per i chiarimenti del caso, tra qualche tempo.
Tenga presente infine che lo studio di settore quale strumento di accertamento è stato abbandonato dal fisco in virtù delle modifiche normative intervenute recentemente per lasciar spazio agli indicatori sintetici di affidabilità, per cui tale cambiamento sicuramente avrà dei riflessi (positivi per i contribuenti) con riferimento all'attività di controllo utilizzando lo studio di settore. Questo credo che il Suo commercialista lo saprà.
Saluti.
 
Buonsera

Solitamente gli studi commerciali per risparmiare tempo e lavoro chiedono sempre di adeguarsi agli studi di settore ma non è obbligatorio, lei invece chieda al suo commercialista qualora decida di non adeguarsi l'attestazione e/o l’asseverazione sono una sorta di conferma che i conteggi sono esatti e rendono molto piu difficili gli accertamenti dato che c'è la conferma di un professionsta della correttezza dei conteggi (il suo commercialista se sa svolgere il lavoro non avra problemi a dichiarare che tutto è redatto in modo corretto).

Purtroppo solitamente nessuno ne parla ma inviare studi di settore senza attestazione e/o l’asseverazione è rischioso e dovrebbe essere il primo consiglio che un bravo commercialsita dato al proprio cliente (ma noto che praticamente nessuno informa i clienti di questa particolarita).

Approfondisca qui è un argomento importantissimo di cui se ne sente poco parlare.
https://www.fiscoetasse.com/approfo...re-attestazione-e-asseverazione-dei-dati.html

Saluti
 
Grazie ROCCO e grazie INFOFATTURA per il tempo dedicatomi.
Sono comunque delusa dal sistema fiscale perchè è assurdo che il Fisco Italiano - con gli studi di settore - non consideri le tantissime variabili (dettate da situazioni diverse e/o particolari) e voglia uniformare ogni categoria.
Dovrebbe invece passare il concetto "pago le tasse in misura di quanto produco/vendo/fatturo".
Poi sarà un altro paio di maniche 'come' esercitare i controlli!!! Ma certamente quello degli Studi di Settore non è il modo giusto per controllare correttamente le aziende.
Anzi, mi pare che sia l'ennesima truffa legalizzata (se ho capito bene).
Infatti: chi realmente fattura meno dello studio di settore deve comunque pagare piu tasse e piu Iva; chi fattura di più dello studio di settore, invece paga in relazione al fatturato reale.
Grazie Fisco.
Grazie Stato. Ti odio sempre di più.
 
Buonasera

Il punto è sempre lo stesso bisogna affidarsi a preparati studi commerciali che non sono cosi facili da trovare (se le dicessi quanti ne ho dovuti cambiare non mi crederebbe) perche esistono regimi fiscali dove non esistono studi di settore dunque perche ha aderito al regime ordinario se poteva aderire al regime forfetario ed era esonerato dagli studi di settore ?

Un bravo commercialista informa il contribuente, chiarisce pro e contro di ogni regime e lei avendo capito prima di aprire partita iva poteva aderire al regime forfetario dove non esistevano studi di settore.

Probabilmente lei in automatico all'apertura della partita iva è in regime forfetario dunque escluso dagli studi di settore come mai mi parla di iva che riguarda il regime ordinario con studi di settore ?

Di solito aziende medio-grandi stanno in regime ordinario aziende che possono permetterdi fatturati adeguati con gli studi di settore.

Approfondisca qui e si faccia una cultura che le servira per capire bene gli aspetti fiscali della sua impresa.

https://www.fiscoetasse.com/approfo...-2015-presenta-il-nuovo-regime-agevolato.html
https://www.fiscoetasse.com/blog/il-nuovo-regime-forfettario/

Saluti
 
Io lavoro con la "Contabilità Semplificata". Questo mi è stato consigliato e credo che per l'entità del fatturato sarei stata oltre (fuori!) il regime forfetario...
 
Buonasera

Se ha aperto nel 2015 e non ha avuto reddito perche ha effettuato i lavori al negozio, anche nel 2016 sarebbe stato in regime forfetario dunque sarebbe stato escluso dagli studi di settore, solo se nel 2016 ha superato il fatturato per permanere nel regime forfetario dall'anno dopo cioe dal 2017 andava in ordinario, dunque non capisco la sua risposta.

Mica conta il fatturato preventivato per aderire conta il fatturato dell'anno precedente, se il 2015 è il primo anno non ha reddito dall'anno precedente e dunque aderisce al regime forfetario, salvo che lei manifesti che vuole aderire al regime ordinario.

L'Entita del fatturato si verifica dall'anno precedente, se rientra nei limiti del forfetario (che variano da 30.000 a 50.000 euro annuali) continua a permanere nel regime forfetario.

Purtroppo dalle risposte che scrive sembra poco informato sui regimi fiscali ed è un diritto suo farsi spiegare bene tutto (possibilmente con ducumenti in mano) ogni aspetto fiscale dato che alla fine è sempre lei che ne risponde e credo che rischiare un accertaento adesso la puo seriamente danneggiare a livello economico per migliaia di euro ed è ultima cosa che una impresa ha bisogno.

Saluti
 
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