Riferimento: Risconti attivi
allora facciamo così, altrimenti non finiamo più: consideriamo le divise, le tute e simili come spese generali o di vendita e quindi - per definizione - "non rimanenziabili" (anche se il principio contabile 13 intende dire che i costi delle spese generali e di vendita non posso imputarli ad incremento del valore delle rimanenze, cioè - in questo caso - che il costo delle divise "usate" non può essere spalmato sui prodotti e quindi entrare nella valutazione di quelli esistenti a fine anno; il che è diverso dall'affermare che i beni di consumo ricollegabili alla vendita dei prodotti ma non utilizzati non possano essere oggetto autonomo di rimanenza) e lasciamo ai dottrinari le "accese diatribe" di cui parla il quesito della Integra online
Se qualcuno poi preferisce tentare altra via (con il corollario che una volta iniziato deve tener conto anche per il futuro di tutte le "rimanenze" di quel tipo), potrà chiedere al predetto link i nomi degli autori sostenitori della "rimanenziabilità" persino della carta intestata.
Ciao a tutti
P.S. per inciso nella catena di agenzia viaggio di cui seguivo l'amministrazione, il personale di vendita aveva le divise ma ben mi son guardato dal considerare gli stock nuovi come rimanenze, per non impelagarmi nella gestione di un simile magazzino; se mi avessero chiesto avrei detto che si trattava di divise estive e invernali, per spiegare che in fattura erano più del personale di vendita in organico e per questo una parte era negli armadi (tanto per fortuna le verifiche sono sempre state fatte da finanzieri non da finanziere che avrebbero capito a vista che non c'era differenza fra quelle indossate e quelle "armadiate").
allora facciamo così, altrimenti non finiamo più: consideriamo le divise, le tute e simili come spese generali o di vendita e quindi - per definizione - "non rimanenziabili" (anche se il principio contabile 13 intende dire che i costi delle spese generali e di vendita non posso imputarli ad incremento del valore delle rimanenze, cioè - in questo caso - che il costo delle divise "usate" non può essere spalmato sui prodotti e quindi entrare nella valutazione di quelli esistenti a fine anno; il che è diverso dall'affermare che i beni di consumo ricollegabili alla vendita dei prodotti ma non utilizzati non possano essere oggetto autonomo di rimanenza) e lasciamo ai dottrinari le "accese diatribe" di cui parla il quesito della Integra online
Se qualcuno poi preferisce tentare altra via (con il corollario che una volta iniziato deve tener conto anche per il futuro di tutte le "rimanenze" di quel tipo), potrà chiedere al predetto link i nomi degli autori sostenitori della "rimanenziabilità" persino della carta intestata.
Ciao a tutti
P.S. per inciso nella catena di agenzia viaggio di cui seguivo l'amministrazione, il personale di vendita aveva le divise ma ben mi son guardato dal considerare gli stock nuovi come rimanenze, per non impelagarmi nella gestione di un simile magazzino; se mi avessero chiesto avrei detto che si trattava di divise estive e invernali, per spiegare che in fattura erano più del personale di vendita in organico e per questo una parte era negli armadi (tanto per fortuna le verifiche sono sempre state fatte da finanzieri non da finanziere che avrebbero capito a vista che non c'era differenza fra quelle indossate e quelle "armadiate").
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