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Reverse edilizia e % iva da applicare

Karl8

Utente
Eccomi redivivo... con un saluto a tutti!
Vorrei fare bella figura dicendo che la mia ricomparsa è disinteressata... ma così non è, per cui non ci provo nemmeno e passo spudorato al mio quesito che riguarda il reverse charge in edilizia.
Si sa che al ricevimento della fattura l'appaltatore deve integrare la fattura del subappaltatore con l'iva, ma il dubbio è sull'aliquota da applicare.
Mi spiego: occorre integrare con iva al 4% o 10% o 22% in base al tipo di intervento fatto dal subapplatatore? Pare di no.
Il dubbio nasce dalla lettura della Circolare 71 del 2000 in cui si dice che l'aliquota agevolata del 10% si applica solo nei confronti del consumatore finale e non nelle operazioni che costituiscono fasi intermedie.
La norma che istituiva l'aliquota agevolata del 10% per le manutenzioni ordinarie e straordinarie su edifici a prevalente utilizzo abitativo era la 488/1999, art. 7, commi da 1 a 3 e prevedeva che l'aliquota agevolata fosse applicabile esclusivamente alle fatturazioni intercorrenti tra committente ed appaltatore con la conseguenza che il subappalltatore emetteva fattura con Iva ordinaria.
Quanto detto non pare sia modificato dalla messa a regime dell'agevolazione, per cui va riportato anche al caso del reverse edilizia seppure introdotto dopo detta circolare.
E corretto quindi che tutte le fatture emesse in esenzione ex art. 17, comma 6 dal subappaltatore vanno integrate tutte con iva al 22% essendo l'appaltatore soggetto diverso dal committente ed essendo la sua opera una fase intermedia?
Invero le campane che ho sentito sono diverse e un po' confuse, tanto che girano sul web esempi di integrazione da reverse edilizia con iva al 10% o al 4%, per cui mi è venuto il dubbio.
Ne sapete più di me? Grazie.
 
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