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Residenza ad Abu Dhabi e tassazione in Italia

henrymat

Utente
Buongiorno Dott.Rodella

Il 15 scorso mia figlia è partita per andare a lavorare, con contratto a tempo indeterminato, ad Abu Dhabi,presso un'organizzazione emiratina e con sede solo negli emirati.
Preventivamente, a meta' settembre, ha fatto richiesta di preiscrizione all'AIRE tramite gli uffici comunali preposti, e completera' l'iter presso il consolato ad Abu Dhabi.
La ragazza in italia non ha alcun bene mobile ne' immobile a suo carico, non è sposata ed ha solo noi genitori e i suoi fratelli.
E' solo titolare di un c.c di un istituto bancario italiano.
Non ha cariche sociali in alcuna a ssociazione e quant'altro.
Ora la domanda è questa :
Fermo restando che dovra' senz'altro corrispondere fiscalmente gli introiti guadagnati negli ultimi 3mesi de 2015 pur essendo gli unici, ma eccedenti le 2800 euro di franchigia, a cominciare dal 1° gennaio del 2016, una volta avuto il placet dell'AIRE, potra' considerarsi residente fiscale e domiciliata fiscale all'estero?
Tenga presente che ha gia' locato un appartamento d'hotel che dovra' essere la sua base fissa per gli anni in cui lavorera' in loco.
Le chiedo una chiarificazione a riguardo in quanto si sentono e si leggono testimonianze contrastanti e a volte ingannevoli sul fatto che gli EAU, inseriti nella "black-list" ma contemporaneamente nella "white-list" e firmatari , con l'italia, della covenzione contro le doppie tassazioni, non tassando i redditi delle persone fisiche, inducano a pensare che i residenti esteri non debbano nulla, nemmeno la dichiarazione dei redditi, allo stato italiano
Questo lo dico perche' la ragazza, a cui è stata conferita una provvigione medio-alta, ( ma che l'altissimo tenore di vita negli emirati gli mangia quasi completamente ) se dovesse pagare, da cittadina risiedente all'estero, le tasse con aliquote altissime in italia, si troverebbe ad aver affrontato un sacrificio per motivi di lavoro sul quale quasi ci rimette di suo.
E a questo punto non vale la candela e meglio che se ne torni in italia.
Certissimo che Lei abbia inquadrato il problema attendo fiducioso la risposta.

Henrymat
 
Buongiorno,
sua figlia, in base al comma 2-bis art 2 del tuir, rimane residente fiscale in Italia, salvo prova contraria. Sarà quindi lei a provare di non essere realmente residente fiscale in Italia. Personalmente sono un pò perplesso in merito al fatto che rimane residente con lei, la madre ed i fratelli, per cui il proprio "centro di interessi" familiari ed affettivi, dovrebbe rimanere in linea teorica quello. Questa mia considerazione e molto generica in quanto non conosco se sua figlia è maggiorenne, se già aveva un proprio nucleo familiare come single, ecc. Credo che comunque questi dovrebbero essere gli aspetti sui quali focalizzare la vostra attenzione.
Saluti.
Luigi Rodella
 

henrymat

Utente
Comprendo, Dott. Rodella, che mi sono espresso male e non ho specificato alcune importanti cose :
Lei è partita da sola per Abu Dhabi, e tale rimarra' fino a quando svolgera' quel lavoro.
Noi, i suoi familiari, rimaniamo come è naturale pensare, in Italia.La ragazza è 25 enne.
Vorrei che mi spiegasse cosa dovrebbe fare lei in Abu Dhabi per dimostrare al fisco che è realmente residente all'estero.
La prova contraria quando andrebbe esibita? ( immagino la raccolta di dati, locazione, contratto a tempo indeterminato ecc ecc ) e sopratutto prima o dopo un eventuale accertamento fiscale, o comunque lei è tenuta alla dichiarazione dei redditi. Se così fosse non vedo perche' dovrebbe contestarla con delle prove contrarie.
So che gli emirati sono un paese che rovescia l'onere della prova a carico dell'individuo espatriato piuttosto che a carico del Fisco.
Ma è anche un paese che ha una convenzione sulle doppie tassazioni e questo dovrebbe cambiare qualcosa.
Aspetto fiducioso una risposta
Henrymat
 

henrymat

Utente
In attesa della sua cortese risposta al mio precedente quesito, dott Rodella, vorrei aggiungere un elemento di riflessione su cui vedo nei forum molta confusione e su cui da Lei mi aspetto un chiarimento.
Considerando che, tutto sommato non è poi pessimo mantenere la residenza fiscale in italia in quanto si agevolano tutta una serie di liberta' a cui altrimenti si dovrebbe fare a meno, vorrei che parlasse del cosidetto "reddito convenzionale" e se lo si potrebbe applicare nel caso di mia figlia In sostanza il mio auspicio è che riesca a trattenere per suo sostentamento buona parte della sua retribuzione in EAU che se dovesse dichiarare integralmente in italia verrebbe inesorabilmente falcidiata dalle nostre micidiali aliquote fiscali.
Tuttavia leggo nel documento dell'approvazione delle tabelle del reddito convenzionale 2015...... "...Rimane fuori dall'applicazione del reddito convenzionale chi lavora in uno Stato con il quale esiste un accordo contro le doppie imposizioni, che prevede la tassazione del reddito esclusivamente nel Paese estero.....
Voorrei che chiarisse questo aspetto, e a come avviene la composizione dell'imponibile da dichiarare all'italia dagli EAU.

Aspetto fiducioso Henrymat
 
Egregio signore,

Rispondo ai suoi ultimi due interventi.
1) Gli elementi che potrebbero provare la residenza fiscale negli Emirati sono quelli da lei accennati: contratto di lavoro, abitazione principale, ricevute e contratti utenze, iscrizione associazioni, circoli ricreativi, conti correnti bancari, eccetera.
Per non rientrare nel comma 2 bis) (Paesi black list) dovrebbero esserci accordi tra le Nazioni più stringenti sulle informazioni bancarie, trasferimenti capitali, ecc., come recentemente è avvenuto con la Repubblica di San Marino, che è stata espunta.
2) In merito all’applicazione delle retribuzioni convenzionali previste dalla legge 398/1987, si dovrebbe fare riferimento all’articolo 4 nonché al D.M. che ogni anno viene approvato. Il decreto prevede SETTORI; QUALIFICHE; FASCE RETRIBUTIVE (in alcuni casi categorie e qualifiche). Tutti questi elementi sono stati predisposti per l’Italia, relativamente al distacco. Voglio rammentare che neppure per l’Italia tutte le esigenze vengono coperte. Tra l’altro in un interpello, l’Agenzia ha precisato che non si può operare per analogia. Per tutte queste ragioni sono sempre stato un po’ scettico all’applicazione delle retribuzioni convenzionali in queste ipotesi, anche se in un altro interpello l’Agenzia è stata possibilista.
Saluti.

Luigi Rodella
 

henrymat

Utente
La ringrazio dott.Rodella per i suoi commenti sempre concisi ed esaustivi in così poco spazio a disposizione.
Voglio pero' approfittare ancora una volta della sua cortesia e della sua esperienza.
Volevo che chiarisse meglio " COME ", "QUANDO" e "A CHI" indirizzare la racconta di dati comprovanti un vero espatrio e non uno fittizio negli EAU.
I pezzi di carta vanno indirizzati all'Agenzia delle Entrate? e a fronte di una contestazione magari per omessa denuncia? ( la vedo dura spuntarla! )
Forse poco prima della scadenza per la dichiarazione dei redditi ? ( mi sembra troppo esiguo il tempo a disposizione) . E poi, pur comprovando tutte le cosiddette " pezze d'appoggio" e con il fatidici 184 gg trascorsi e verificabili, occorrerebbe aspettare comunque il placet del Fisco ?
Magari a lei è gia' successo di assistere e consigliare qualcuno di quei numerosissimi italiani expat di cui pullula Abu Dhabi.
Sarei felice che ce be desse una traccia a noi del Blog, perche' la procedura è sicuramente duplicabile per altri trasferimenti in paesi "black-List".
E poi ultimo quessito e poi non la "torturo" piu'...
Ho qui (http://www.finanze.it/export/download/dipartimento_pol_fisc/Emiratiarabiuniti08.pdf ) di fronte il testo Convenzione EAU-Italia, e vorrei che desse un commento limitatamente ai capitoli 15 e 23.
Nel primo si parla della possibilita' di sceglierela fiscalita' piu' vantaggiosa degli EAU fatte salve le tre irrinunciabili condizioni. Nel cap 23 invece sembra una contraddizione allorche' si parla del superamento della doppia imposizione dichiarando in Italia e ricorrendo poi semmai a un credito d'imposta per un rimborso.
Vorrei che esprimesse la chiave giusta di lettura.
La ringrazio della sua proverbiale pazienza e per la competenza :)
Enrico Mattei
 
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henrymat

Utente
Grazie dott. Rodella, come sempre conciso ed esauriente in così poco spazio a disposizione :)
Mi permetto tuttavia di approfittare ancora una volta della sua esperienza perche Lei possa chiarire, era quella la mia lacuna, quali sono le modalita' del come quando e sopratutto a chi indirizzare la raccolta dati comprovanti l'effettivo espatrio e non uno fittizio.
E' all'Agenzia delle Entrate che bisogna rivolgersi? ( c'è un ufficio determinato? ) e in che tempi? Forse a fronte di una contestazione fiscale magari per omessa denuncia? ( la vedo dura spuntarla ). Forse poco prima delle scadenze per la dichiarazione Unico ? ( tempi troppo ristretti direi ). E poi sopratutto, occorrerebbe prima aspettare che si pronuncino circa l'accogliemento delle buone ragioni?
Sicuramente a lei è gia' capitato di indirizzare o consigliare in tal senso qualcuno dei mumerosissimi exat italiani di cui pullula Abu Dhabi. E sarebbe utile anche a qualcun altro del Blog sapere come fare.
La ringrazio d'anticipo, e per ultimo le pongo all'attenzione la "convenzione " EAU-Italia che ho qui di fronte. http://www.finanze.it/export/download/dipartimento_pol_fisc/Emiratiarabiuniti08.pdf
Limitatamente ai capitoli 15 e 23.
Nel primo si parla della fiscalita prevalente sull'altra fatte salve le tre irrinunciabili condizioni. Nell'altro capitolo si parla invece di come si applica il superamento della doppia imposizione attraverso la dichiarazione in italia e casomai con l'eventuale credito d'imposta per il rimborso.
Vorrei che ce ne illustrasse la corretta chiave di lettura.
La ringrazio davvero cordialmente e aspetto interessatissimo le sue spiegazioni :)

Saluti Enrico Mattei ( Henrymat )
 
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henrymat

Utente
Grazie dott. Rodella, come sempre conciso ed esauriente in così poco spazio a disposizione :)
Mi permetto tuttavia di approfittare ancora una volta della sua esperienza perche Lei possa chiarire, era quella la mia lacuna, quali sono le modalita' del come quando e sopratutto a chi indirizzare la raccolta dati comprovanti l'effettivo espatrio e non uno fittizio.
E' all'Agenzia delle Entrate che bisogna rivolgersi? ( c'è un ufficio determinato? ) e in che tempi? Forse a fronte di una contestazione fiscale magari per omessa denuncia? ( la vedo dura spuntarla ). Forse poco prima delle scadenze per la dichiarazione Unico ? ( tempi troppo ristretti direi ). E poi sopratutto, occorrerebbe prima aspettare che si pronuncino circa l'accogliemento delle buone ragioni?
Sicuramente a lei è gia' capitato di indirizzare o consigliare in tal senso qualcuno dei mumerosissimi exat italiani di cui pullula Abu Dhabi. E sarebbe utile anche a qualcun altro del Blog sapere come fare.
La ringrazio d'anticipo, e per ultimo le pongo all'attenzione la "convenzione " EAU-Italia che ho qui di fronte. http://www.finanze.it/export/download/dipartimento_pol_fisc/Emiratiarabiuniti08.pdf
Limitatamente ai capitoli 15 e 23.
Nel primo si parla della fiscalita prevalente sull'altra fatte salve le tre irrinunciabili condizioni. Nell'altro capitolo si parla invece di come si applica il superamento della doppia imposizione attraverso la dichiarazione in italia e casomai con l'eventuale credito d'imposta per il rimborso.
Vorrei che ce ne illustrasse la corretta chiave di lettura.
La ringrazio davvero cordialmente e aspetto interessatissimo le sue spiegazioni :)

Saluti Enrico Mattei ( Henrymat )
 
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Egregio signore,

Rispondo ai suoi ultimi due interventi.
1) Gli elementi che potrebbero provare la residenza fiscale negli Emirati sono quelli da lei accennati: contratto di lavoro, abitazione principale, ricevute e contratti utenze, iscrizione associazioni, circoli ricreativi, conti correnti bancari, eccetera.
Per non rientrare nel comma 2 bis) (Paesi black list) dovrebbero esserci accordi tra le Nazioni più stringenti sulle informazioni bancarie, trasferimenti capitali, ecc., come recentemente è avvenuto con la Repubblica di San Marino, che è stata espunta.
2) In merito all’applicazione delle retribuzioni convenzionali previste dalla legge 398/1987, si dovrebbe fare riferimento all’articolo 4 nonché al D.M. che ogni anno viene approvato. Il decreto prevede SETTORI; QUALIFICHE; FASCE RETRIBUTIVE (in alcuni casi categorie e qualifiche). Tutti questi elementi sono stati predisposti per l’Italia, relativamente al distacco. Voglio rammentare che neppure per l’Italia tutte le esigenze vengono coperte. Tra l’altro in un interpello, l’Agenzia ha precisato che non si può operare per analogia. Per tutte queste ragioni sono sempre stato un po’ scettico all’applicazione delle retribuzioni convenzionali in queste ipotesi, anche se in un altro interpello l’Agenzia è stata possibilista.
Saluti.

Luigi Rodella

Grazie dott. Rodella, come sempre conciso ed esauriente in così poco spazio a disposizione :)
Mi permetto tuttavia di approfittare ancora una volta della sua esperienza perche Lei possa chiarire, era quella la mia lacuna, quali sono le modalita' del come quando e sopratutto a chi indirizzare la raccolta dati comprovanti l'effettivo espatrio e non uno fittizio.
E' all'Agenzia delle Entrate che bisogna rivolgersi? ( c'è un ufficio determinato? ) e in che tempi? Forse a fronte di una contestazione fiscale magari per omessa denuncia? ( la vedo dura spuntarla ). Forse poco prima delle scadenze per la dichiarazione Unico ? ( tempi troppo ristretti direi ). E poi sopratutto, occorrerebbe prima aspettare che si pronuncino circa l'accogliemento delle buone ragioni?
Sicuramente a lei è gia' capitato di indirizzare o consigliare in tal senso qualcuno dei mumerosissimi exat italiani di cui pullula Abu Dhabi. E sarebbe utile anche a qualcun altro del Blog sapere come fare.
La ringrazio d'anticipo, e per ultimo le pongo all'attenzione la "convenzione " EAU-Italia che ho qui di fronte. http://www.finanze.it/export/download/dipartimento_pol_fisc/Emiratiarabiuniti08.pdf
Limitatamente ai capitoli 15 e 23.
Nel primo si parla della fiscalita prevalente sull'altra fatte salve le tre irrinunciabili condizioni. Nell'altro capitolo si parla invece di come si applica il superamento della doppia imposizione attraverso la dichiarazione in italia e casomai con l'eventuale credito d'imposta per il rimborso.
Vorrei che ce ne illustrasse la corretta chiave di lettura.
La ringrazio davvero cordialmente e aspetto interessatissimo le sue spiegazioni :)

Saluti Enrico Mattei ( Henrymat )
 
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Grazie dott. Rodella, come sempre conciso ed esauriente in così poco spazio a disposizione :)
Mi permetto tuttavia di approfittare ancora una volta della sua esperienza perche Lei possa chiarire, era quella la mia lacuna, quali sono le modalita' del come quando e sopratutto a chi indirizzare la raccolta dati comprovanti l'effettivo espatrio e non uno fittizio.
E' all'Agenzia delle Entrate che bisogna rivolgersi? ( c'è un ufficio determinato? ) e in che tempi? Forse a fronte di una contestazione fiscale magari per omessa denuncia? ( la vedo dura spuntarla ). Forse poco prima delle scadenze per la dichiarazione Unico ? ( tempi troppo ristretti direi ). E poi sopratutto, occorrerebbe prima aspettare che si pronuncino circa l'accogliemento delle buone ragioni?
Sicuramente a lei è gia' capitato di indirizzare o consigliare in tal senso qualcuno dei mumerosissimi exat italiani di cui pullula Abu Dhabi. E sarebbe utile anche a qualcun altro del Blog sapere come fare.
La ringrazio d'anticipo, e per ultimo le pongo all'attenzione la "convenzione " EAU-Italia che ho qui di fronte.
Limitatamente ai capitoli 15 e 23.
Nel primo si parla della fiscalita prevalente sull'altra fatte salve le tre irrinunciabili condizioni. Nell'altro capitolo si parla invece di come si applica il superamento della doppia imposizione attraverso la dichiarazione in italia e casomai con l'eventuale credito d'imposta per il rimborso.
Vorrei che ce ne illustrasse la corretta chiave di lettura.
La ringrazio davvero cordialmente e aspetto interessatissimo le sue spiegazioni :)

Saluti Enrico Mattei ( Henrymat )
 
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