Riferimento: Registrazione fattura Reverse Charge
Vediamo se ti chiarisco un po' le idee.
Supponiamo che tu sia il compratore e in un anno (per assurdo) effettui solo un acquisto di € 1.000,00.
Ipotesi 1): il venditore fattura normalmente.
Il venditore emette fattura di € 1.200,00, tu paghi l'IVA al venditore e questi la versa all'Erario mentre tu la porti in detrazione. Ciò significa che mentre il venditore matura un debito verso l'erario tu maturi un credito ed essendo l'unica operazione che hai effettuato nell'anno chiedi il rimborso se hai i requisiti ovvero la porti in detrazione l'anno successivo. Per te, quindi, l'operazione è finanziariamente neutra perché al pagamento dell'imposta corrisponde la maturazione del diritto di credito della stessa (detrazione).
Ipotesi 2): l'operazione va assoggettata al regime del reverse charge .
Il venditore emette fattura di € 1.000,00 senza applicazione dell'imposta. In sostanza l'applicazione del meccanismo del reverse charge impone che gli obblighi IVA del venditore (rivalsa e versamento all'Erario) vengano adempiuti dal compratore per cui questi è l'unico interlocutore che l'Erario riconosce in tal caso ai fini IVA. Il compratore, pertanto, cosa fa? Integra la fattura ricevuta dal venditore con l'indicazione dell'imposta e la registra normalmente tra gli acquisti portandosi in detrazione l'imposta (esattamente come l'ipotesi 1). Però il reverse charge gli impone di assolvere agli obblighi ai quali sarebbe stato tenuto il venditore nel caso in cui l'operazione fosse stata fatturata normalmente, in che modo? Tramite l'emissione dell'autofattura cosicché con l'emissione di tale documento egli diventa altresì debitore dell'imposta nei confronti dell'Erario e quindi detrae l'iva con la fattura di acquisto opportunamente integrata e va a versare l'iva a debito risultante dall'autofattura per cui, come potrai, notare, si realizza la situazione identica all'ipotesi 1).
Ciao.