Scopri il nostro network Home Business Center Blog Site Center

RedditiPF forfettario: alcuni chiarimenti su familiari e obblighi informativi

Rorko

Utente
Gentilissimi, sto compilando il modello redditi PF in quanto titolare di P.IVA per lavoro autonomo, ma sono sorti alcuni dubbi che non riesco a chiarire e spero possiate darmi una mano.

1) A inizio 2022 è nata mia figlia, la devo inserire o meno in dichiarazione nella sezione dedicata ai familiari a carico? Ovviamente nel 2021 lei non era nata e quindi non poteva essere a mio carico, ma non mi è chiaro se sia necessario comunque inserire il suo codice fiscale (per eventuali obblighi informativi) indicando 0 mesi a carico.

2) tra gli obblighi informativi previsti dalla legge, è necessario indicare nel campo RS140 se sia stato conservato elettronicamente almeno un documento rilevante ai fini tributari. Le fatture nel 2021 sono state prodotte in formato cartaceo, quindi a regola dovrei inserire il codice 2 (non conservazione elettronica). Tuttavia cercando definizioni su cosa sia un "documento rilevante ai fini tributari" vengono indicate anche le dichiarazioni fiscali previste dalla legge. Dunque la domanda: la certificazione unica che mi è stata inviata per i miei compensi e che risulta salvata nel mio cassetto fiscale è da intendersi come "documento rilevante ai fini tributari conservato elettronicamente"? Oppure la voce fa riferimento esclusivamente alle fatture?

3) sempre relativamente agli obblighi informativi, nel campo RS381 dovrei inserire l'importo relativo ai consumi (spese telefoniche e accessorie, spese energia elettrica, carburanti/lubrificanti per autotrazione): per il mio lavoro non ho utilizzato/non utilizzo il telefono e avendo lavorato in strutture private non ho sostenuto io spese per energia elettrica. Mi riesce tuttavia difficile quantificare al dettaglio le spese carburante facendo uso discontinuo dei mezzi motorizzati per recarmi a lavoro. Dal punto di vista dichiarativo, posso inserire un importo "presunto" o l'importo che viene indicato deve essere "contabilizzato" da ricevute/fatture? Perché in tal caso mi vedrei costretto a barrare la casella del campo RS382.

Come sempre, ringrazio tutti i professionisti del forum per l'aiuto che danno.
 

luis2000

Utente
Rorko,
1) non devi indicare il codice fiscale della figlia nata nel 2022;
2) per alcuni documenti la conservazione digitale a norma non è obbligatoria ma facoltativa, ecco giustificata la possibilità di scelta dell'indicazione nel rigo RS140.
Ti consiglio la lettura dell'articolo pubblicato su FiscoOggi il 09/04/2021 dal titolo "Documenti fiscali informatici, distinte la tenuta e la conservazione" con utili chiarimenti relativi alla conservazione digitale dei documenti.
Ritengo che la CU rientri fra quei documenti per i quali la conservazione digitale possa essere scelta facoltativa.
3) premesso che per acquisti/costi inerenti l'attività è obbligatoria la richiesta della fattura, credo che quantomeno per le spese di carburanti/lubrificanti si potrebbero tenere i documenti di spesa dai quali ricavare la quota "presunta" da indicare nel rigo RS381.
 

Rorko

Utente
Anzitutto grazie davvero luis2000 per i chiarimenti.

In relazione al discorso carburante e relative fatture: l'auto che ho usato è la stessa auto che usiamo in famiglia per tutte le varie necessità del caso, non è un mezzo dedicato al lavoro (banalmente mi serve solo per raggiungere il luogo di lavoro, tieni conto che la mia attività in libera professione è un extra, non è la principale attività lavorativa). Talvolta il rifornimento lo fa mia moglie, per dire. Anche nell'ipotesi in cui per ogni rifornimento mi fossi fatto rilasciare una fattura (al massimo quello che potrei fare ora è recuperare i pagamenti dagli estratti conto), il dato sarebbe inevitabilmente falsato perché solo in parte quei costi sono stati sostenuti per l'attività lavorativa svolta in partita iva (stesso discorso, per esempio, potrebbe essere fatto per le spese telefoniche).

In questo senso mi sono posto i dubbi relativi agli obblighi informativi: se io dichiaro nel campo RS381 un importo X, a quell'importo devono corrispondere fatture per un importo complessivo pari a X? Oppure può essere inserito un dato presunto dei costi sostenuti per l'attività lavorativa? Perché nel primo caso non avendo fatture mi troverei costretto a barrare la casella RS382, nel secondo potrei inserire un importo "ragionevole".
 

luis2000

Utente
Rorko,
comprendo le tue perplessità relative alla corretta gestione dei costi inerenti l'attività in Regime Forfettario, soprattutto considerando che non sei obbligato alla registrazione delle fatture di acquisti né quelle emesse.
Il fatto di avere "costi forfettari" determinati sulla base di un coefficiente in relazione al codice di attività esercitata, spesso induce a pensare che l'unica cosa da fare sia quella di verificare il limite di ricavi fissato.
In ogni caso, ci sono alcuni adempimenti da rispettare.
Adempimenti ai fini Iva
I contribuenti che applicano il regime forfetario hanno l’obbligo di:
  • numerare e conservazione delle fatture di acquisto e le bollette doganali;
  • certificare i corrispettivi;
  • integrare le fatture per le operazioni di cui risultano debitori di imposta con l’indicazione dell’aliquota e della relativa imposta, da versare entro il giorno 16 del mese successivo a quello di effettuazione delle operazioni, senza diritto alla detrazione dell’imposta relativa.
La convinzione di non dover fare nulla, né chiedere fatture per acquisti inerenti l'attività, è errata ma diffusa (trovi tracce anche nel Forum).
Come si comporterebbe con i costi lo stesso contribuente in Regime Forfettario una volta superato il limite dei ricavi che lo costringerebbe al passaggio al Regime Semplificato?
Ora, se per l'intero anno non esistono acquisti di alcun genere inerenti l'attività, si può spuntare tranquillamente la casella RS382.
 

Rorko

Utente
Sei stato chiarissimo luis2000. Per il futuro vedrò di adeguarmi alle disposizioni.

Ultima cosa, guardando su "fatture e corrispettivi" nel portale dell'ADE (avendo aderito al servizio di conservazione) risulta effettivamente un'unica fattura di acquisto nel 2021 per una casella PEC che utilizzo anche per l'attività. Tuttavia questo costo non dovrebbe rientrare tra quelli da inserire in campo RS381 "consumi", dico bene? Non mi sembra si possa categorizzare come spesa accessoria telefonica.

Allo stesso tempo la presenza di questa fattura nell'archivio di SDI fa sì che nel campo RS140 debba mettere codice 1 (almeno un documento rilevante ai fini fiscali conservato elettronicamente).

Ho capito bene?

Grazie ancora
 

luis2000

Utente
Rorko, la spesa per la email-pec non dovrebbe essere inclusa fra "accessoria telefonica".
Nel rigo RS140 indica il codice '1'.
 

Rorko

Utente
Gentilissimo luis2000, approfitto della tua disponibilità per un altro dubbio che mi è sorto.

Guardando i dati forniti dall'Agenzia delle entrate per la dichiarazione precompilata, ho notato che è stato inserito un rimborso di una spesa sostenuta nel 2020. Trattasi di una rata delle tasse universitarie pagata due anni fa che mi è stata rimborsata nel 2021 e che quindi l'AdE mi mette come importo da assoggettare a tassazione separata.

Nella dichiarazione dei redditi 2021, tuttavia, tale rata era stata portata in detrazione da mio padre in quanto risultavo fiscalmente a suo carico. In questo caso sono io a dover pagare l'imposta sul rimborso oppure devo farlo inserire nella dichiarazione dei redditi di mio padre?

Deduco debba essere io a pagarla in quanto effettivamente l'importo è stato a me rimborsato, anche se formalmente era stato detratto da mio padre, dico bene?
 
Alto