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PVC verifica guardia di finanza

cippe

Utente
Salve a tutti, la domanda che sorge spontanea leggendo il pvc è questa: è possibile impugnarlo in qualche modo per evidente accanimento ed ignoranza dell'esaminatore? Ho trovato un maresciallo assurdo, uno sceriffo che parte dalla presunta colpevolezza e praticamente per ogni fornitore, anche dove non sussistevano elementi validi, mi ha preso per falsa ogni fattura di acquisto, con motivazioni anche scarse, del tipo che cercando il sito internet del fornitore, non esiste (magari di un fornitore del 2014) oppure che le tracciature stampate dietro alle fatture non sono valide perchè non si vede cosa è realmente partito e da chi e via dicendo. A mio avviso questi sono fatti molto gravi che denotano incompetenza totale e una volontà nel crocefiggermi in qualsiasi modo consentito. A di là di produrre più documentazione possibile per l'agenzia delle entrate e smontare tutto, ci sono anche altre vie per ritenere il verbale nullo?
Grazie
 

Rocco

Utente
In tale fase puoi solo presentare delle osservazioni ai rilievi effettuati nel PVC, non puoi fare nient'altro.
Saluti.
 
concordo con Rocco, che saluto, e aggiungerei che alla stesura del pvc complessivo, prima di sottoscriverlo, sarebbe utile aggiungere : "contesto tutto quanto scritto e mi riservo ogni azione nelle sedi opportune
ciao
 

cippe

Utente
il verbale viene concluso con un generino "prendo atto dei rilievi contestatimi e mi riservo di presentare le opportune controdeduzioni nelle sedi competenti"... quello che è assurdo è che se alcuni punto sono oggettivamente validi e da contestare con eventuale carta e documenti, alcuni sono veramente ridicoli.. la cosa del whois del dominio è assurda per esempio in quando anche un dominio scaduto ieri, ma validissimo fino a 2 giorni fa, oggi restituisce un niente, ed usarlo tra le motivazioni per cui un fornitore risulterebbe farlocco, denota una ignoranza tale per la quale da buon nerd io invalidrei tutto a prescindere
 
credo che invece sarebbe opportuno non presentare alcuna osservazione al pvc, tanto serve a poco e serve solo a rivelare soltanto delle irregolarità che invece mi potranno essere utili nel momento del contenzioso; io attenderei l'avviso di accertamento per poi nel contenzioso tirare fuori tutte le cartucce da sparare.
ciao
 

Rocco

Utente
credo che invece sarebbe opportuno non presentare alcuna osservazione al pvc, tanto serve a poco e serve solo a rivelare soltanto delle irregolarità che invece mi potranno essere utili nel momento del contenzioso; io attenderei l'avviso di accertamento per poi nel contenzioso tirare fuori tutte le cartucce da sparare.
ciao
Tieni presente Giuseppe che nella stragrande maggioranza dei casi gli uffici recepiscono acriticamente i pvc della Gdf nell'emissione degli avvisi di accertamento.
Potrebbe essere opportuno presentare delle osservazioni perché: 1) perché me lo concede la legge (art. 12 c. 7 L. 212/2000), nel caso in cui le verifica sia avvenuta presso il contribuente; 2) ma soprattutto perché la presentazione delle osservazioni devono essere valutate dall'ufficio e qualora nella motivazione dell'avviso di accertamento non vi è traccia di queste valutazioni l'atto sarebbe viziato nella motivazione.
E' chiaro che se si decide di presentare delle osservazioni al pvc la difesa, nel merito, inizia a partire da tale momento.
Insomma si tratta di valutare quale strategia difensiva adottare si ritiene possa essere la più efficace. Valutazioni che spettano al contribuente ovvero al professionista che dovrà assisterlo.
Ciao Giuseppe.
 
Caro Rocco
pur riconoscendo i pregi della tua impostazione mi permetto di avere idee differenti.
Proprio perché l'Ufficio recepisce acriticamente i pvc della Guardia di Finanza nell'emettere gli avvisi di accertamento questi ultimi conterranno gli stessi errori del pvc redatto
Perché allora dare il vantaggio competitivo all'Ufficio, atteso che se invece attendo l'avviso di accertamento il vantaggio competitivo è nelle mie mani?
E' la stessa strategia che io utilizzo da quando nel contenzioso con la recente riforma, si è passati da una pubblica udienza per tutti i casi ad una camera di consiglio. Molti colleghi infatti chiedono, in sede di contenzioso, la pubblica udienza, mentre io non la chiedo mai, a meno che sia l'Ufficio a chiederla.
La tesi di coloro che sono propensi alla pubblica udienza è quella di ritenere che possano illustrare meglio la questione a voce; ciò forse non sono sicuri di averla illustrata bene nel ricorso principale.
Ed ecco dove sta il mio vantaggio competitivo di fronte all'Ufficio, che in sede di contenzioso, in genere, il funzionario si limita a scrivere poche righe sulla vicenda. Se chiedo la pubblica udienza costringo l'Ufficio a studiare meglio di quanto fatto prima e rischio di perdere il vantaggio del peso del mio ricorso.
Cordialità
 

Rocco

Utente
Caro Rocco
pur riconoscendo i pregi della tua impostazione mi permetto di avere idee differenti.
Proprio perché l'Ufficio recepisce acriticamente i pvc della Guardia di Finanza nell'emettere gli avvisi di accertamento questi ultimi conterranno gli stessi errori del pvc redatto
Perché allora dare il vantaggio competitivo all'Ufficio, atteso che se invece attendo l'avviso di accertamento il vantaggio competitivo è nelle mie mani?
E' la stessa strategia che io utilizzo da quando nel contenzioso con la recente riforma, si è passati da una pubblica udienza per tutti i casi ad una camera di consiglio. Molti colleghi infatti chiedono, in sede di contenzioso, la pubblica udienza, mentre io non la chiedo mai, a meno che sia l'Ufficio a chiederla.
La tesi di coloro che sono propensi alla pubblica udienza è quella di ritenere che possano illustrare meglio la questione a voce; ciò forse non sono sicuri di averla illustrata bene nel ricorso principale.
Ed ecco dove sta il mio vantaggio competitivo di fronte all'Ufficio, che in sede di contenzioso, in genere, il funzionario si limita a scrivere poche righe sulla vicenda. Se chiedo la pubblica udienza costringo l'Ufficio a studiare meglio di quanto fatto prima e rischio di perdere il vantaggio del peso del mio ricorso.
Cordialità
Bah...io tutto questo "vantaggio competitivo" non lo vedo, se consideri che dal 01/01/2018 la stragrande maggioranza delle liti tributarie dovrà passare attraverso la procedura di reclamo/mediazione per effetto dell'innalzamento del valore a 50.000 euro della soglia prevista per l'obbligatorietà di tale procedura. Inoltre la "recente riforma" del contenzioso non ha toccato gli art. 33 e 34 del Dlgs 546/92, che a me risulti.
Ciao Giuseppe.
 
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