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Pagare le Tasse in Italia

Fabio3333

Utente
Buongiorno Rag.Rondella,
ho bisogno di un suo consiglio: mio nipote e' un pilota ed e' stato appena assunto da una Compagnia Inglese. Il suo futuro per molti anni sara' caratterizzato da continui spostamenti (1/2 anni si cambia base e Stato sempre pero' in Europa). Vengo alla domanda: L' intenzione di mio Nipote e’ quella di mantenere sempre ferma la Residenza Fiscale (Italia) e muovere eventualmente solo quella domiciliare ad ogni trasferimento. Ora e’ in Portogallo per i prossimi 2 anni quale base operativa. Ha ricevuto il suo primo stipendio calcolato usando le aliquote Portoghesi (piu' alte di quelle Italiane) con accredito su Banca Italiana. Ha preso in locazione un appartamento e ha dovuto adempiere a quanto serviva in Portogallo per poter locare un appartamento tramite agenzia ed aprire una utenza elettrica. E’ il suo primo lavoro quindi non ha mai fatto la Dichirazione in Italia ma dal prossimo la dovra’ fare. Ora quale consiglio posso dare a mio Nipote su come muoversi per poter essere in regola con tutti (Italia e Portogallo ) e pagare quanto giusto come tasse? In base a cosa si decidera’ di fare secondo lei deve comunicare qualcosa alla sua Compagnia per realizzare quanto deciso?
Quale ultima informazione lui e' ancora iscritto all'anagrafe del Comune Italiano e ha ancora la residenza in Italia, tutti i suoi affetti ed interessi sono in Italia (ad eccezione del suo lavoro)
La ringrazio per la sua cortesia e prezioso supporto in questo “complicatissimo Mondo del Fisco.
A presto
Fabio
 
ritengo che debba produrre la dichiarazione dei redditi in italia nella quale dovranno essere indicati tutti i redditi conseguiti, compresi quelli in portogallo.
dalla imposta così determinata potrà detrarre le imposte pagate a titolo definitivo in portogallo.
ciao
 
Buongiorno signor Fabio,
Rispondendo al suo quesito, interpreto che la direzione effettiva dell'impresa sia in Portogallo; infatti il comma 3 dell'articolo 15 della Convenzione Italia - Portogallo, così dispone:
"3. Nonostante le disposizioni precedenti del presente articolo, le remunerazioni relative a lavoro subordinato svolto a bordo di navi o di aeromobili utilizzati in traffico internazionale sono imponibili nello Stato contraente nel quale è situata la sede della direzione effettiva dell'impresa."
Tutto ciò premesso, ritengo che le parti stipulanti questa Convenzione, non abbiano voluto considerare la tassazione esclusiva in Portogallo (sede della direzione effettiva dell'impresa), in quanto non hanno specificato con l'avverbio "solo" ovvero "soltanto", il luogo di imposizione; per cui ci troviamo di fronte a dover applicare il criterio della "tassazione concorrente" per cui il reddito verrà tassato sia in Portogallo che in Italia, con il conseguente credito d'imposta qui in Italia, determinato in base all'articolo 165 del Tuir.

Con i migliori saluti.

Luigi Rodella
 

Fabio3333

Utente
... MI scuso se riprendo il MSG ponendo pero' una domanda su pari argomento ma su un' ipotesi alternativa:
Alternativa 2 Spostare tutto in Portogallo:
Nel caso mio NIpote dovesse iscriversi subito all' AIRE spostando quindi tutto (Residenza+Domicilio ) in Portogallo, verso l'Italia permarebbe l' obbligo di fare la dichiarazione dei redditi per quest'anno e tutti i prossimi di permanenza in Portogallo? Mio Nipote in Italia non possiede nulla di sua proprieta' se non il conto in Banca dove gli viene accreditato lo stipendio dalla sua Compagnia? Grato per la vostra cortesia siete la mia bussola con cui regolo la rotta. Prima di dare un consiglio a mio Nipote devo provare a capire un po' meglio, grazie per il vostro supporto

Cordialita'
Fabio Giorgi
P.S.: nel caso di decisione a favore di questa soluzione , e' meglio che mio Nipote chiuda il conto in Italia e ne apra uno in una Banca Portoghese? grazie ancora
 

Fabio3333

Utente
Gentilissimo , ed in merito al conto corrente puo' tenerlo in Italia o lo deve chiudere e aprirne uno solo in Portogallo. Grazie ancora
Saluti
Fabio Giorgi
 
Il discorso del conto corrente, era stato posto come esempio probatorio in una circolare dell'Agenzia nei confronti del personale di vigilanza. Ovviamente essendo un elemento probatorio può essere utilizzato anche dal contribuente per attestare che non ci transitano movimenti illeciti (ovviamente riferiti alla residenza). Comunque se ritenete di chiuderlo, vedete voi.
Saluti
l.r.
 

Fabio3333

Utente
Buongiorno Rag. Luigi (mi permetto di chiamarla in modo amichevole), torno al primo quesito. Parlando con un mio collega che ha il figlio esattamente in Portogallo sono venito a conoscenza che il Portogallo ha concluso una Convenzione con altri Paesi comunitari (modulo RFI 21) finalizzata ad evitare le doppie imposizioni e richiedere l' esenzione totale o parziale alla fonte. Ora io non so bene cosa voglia dire ma lei che e' un mega Esperto le risulta che questo sia possibile e cosa esattamente implica l' uso di questa Convenzione?
Grazie ancora Rag. Luigi per la sua cortesia.
Cordialita'
Fabio Giorgi
 
Buongiorno,
il modello da lei citato è utilizzabile da soggetti residenti in Paesi con i quali il Portogallo ha concluso una Convenzione per evitare le doppie imposizioni, al fine di chiedere l'esenzione totale o parziale alla fonte o il rimborso dell'imposta prelevata in Portogallo. Tutto ciò premesso, io credo però che la Convenzione all'articolo 15 comma 3 prevede la tassazione nello Stato contraente nel quale è situata la sede della direzione effettiva dell'impresa. Per cui le imposte sono dovute in Portogallo; se invece la sede fosse in Italia, ed il lavoro in Portogallo, in questo caso, a mio giudizio si potrebbe utilizzare il modello 21-RFI, al fine di chiedere l'esenzione in Portogallo e l'esclusività in Italia.
Saluti.
Luigi Rodella
 
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