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discussione

A

ANTONIO47

Ospite
buongiorno a tutti.
argomento dibattuto ieri con alcuni colleghi:
imprenditore individuale in ordinaria (ca 1.500.000 di fatturato).
suoi prelevamenti in conto utile 60.000
utile netto dell'esercizio 36.000
utile operativo 93.000
utile fiscale 64.000
il dibattito è sorto in merito alla natura puramente finanziaria del prelievo che, secondo alcuni, dovrebbe essere legato all'utile di gestione e non all'utile civilistico-contabile.
in altre parole: il mio margine effettivo (denaro disponibile) è 93.000 quindi posso prelevare 60.000
da parte mia concordo ma nessuno ha trovato dottrina in merito.
cosa ne pensate?
ciao
 
forse non ho capito bene la questione ... ma quando parli di prelevamento titolare, e poi parli di utile netto più basso, non concordo, in quanto i prelevamenti del titolare non incidono sulla misura dell'utile (nel senso ... ho capito cosa intendi, ma il termine utile netto è improprio).
i prelevamenti del titolare altro non sono che un credito da parte dell'impresa verso lo stesso per acconti sull'utile in corso percepiti.
quindi il margine effettivo non può che essere uguale all'utile operativo.
 
ciao...vedo di spiegarmi meglio:
31/12/n
margine operativo 93000
ammortamenti 57000
utile 36000
1/1/n+1
prelievo 60000

ho semplificato al massimo considerando che dal mol all'utile ci siano solo gli ammortamenti: ovviamente c'è tutto il resto (accantonamenti,ratei,risconti pluv., minusv.,fondi vari ecc. ecc.).
 
per me potrebbe prelevare solo fino all'utile effettivamente realizzato, pertanto quello dopo tutti gli stanziamenti di ammortamenti, rettifiche, integrazioni..

d'altra parte anche le società di capitali distribuiscono quell'utile e non quello pre scritture di assestamento..
 
ciao Alberto.
certo, le cose stanno così ma il problema nasce, come divebo, dalla natura strattamente finanziaria dell'operazione: prelevo utili (soldi) che ho disponibili.
se l'attività mi ha prodotto un surplus di 93.000 contanti che poi mi vengono intaccati SOLO CONTABILIMENTE E CIVILMENTE dallo stanziamento degli ammortamenti, perchè non posso utilizzarli?
quei soldi mi rimangono e, per l'assurdo normativo, non posso spenderli?
so che è una questione di lana caprina su cui si potrebbe discutere parecchio anche con riferimento alle famose "interferenze".
ho un reddito certo e liquido che le norme contabili e fiscali mi obbligano a rettificare senza che da esso venga attinta alcuna somma contante e, ugualmente, non posso usarlo?
non sto contestando la norma ma solo il suo risvolto sulla disponibilità o meno del mio "guadagno".
ciao
 
perchè se l'utile è 30000 e tu prelevi 60000, sottocapitalizzi l'azienda, gli sottrai liquidità..

i prelievi vengon coperti dall'utile realizzato e dal capitale netto se l'utile è inferiore ai prelievi stessi

nelle società di capitali si chiama appropriazione indebita, nelle società di persone e ditte individuali si chiama "amen, tanto rispondi illimitatamente col tuo patrimonio personale " :))))
 
è vero quanto dici antonio ... ma gli ammortamenti altro non sono che accantonamenti in vista di futuri acquisti dei cespiti diventati obsolescenti.
quindi anche a mio parere la somma è disponibile e prelevabile (il margine operativo lordo, è infatti l'utile operativo della gestione caratteristica, al lordo degli ammortamenti).
i soldi sono sempre in azienda in parole povere.
 
ok ragazzi, ci pondererò sopra....
sono quelle discussioni che nasconon davanti e due fette di salame ed un buon gutturnio però.....lasciano dei dubbi!!!
ciao
 
alberto ... quà è una ditta individuale ... il conto titolare c/prelev. resterà in dare ... ma s'è visto tante volte.
 
certo che s'è visto tante volte.. come lo si vede nelle snc..
ma alla fine il discorso è quello..
ha prelevato soldi destinati al soddisfacimento dei creditori..
sei sottocapitalizzato
le banche te lo fanno notare
ti dicono che per questo e basilea2 non ti finanziano..
e alla fine.. salti

ciao..
 
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