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discussione

si ma poi c'è la mano invisibile di Adam Smith che rimette tutto a posto ... :)))
scherzi a parte, i soldi degli ammortamenti mica sono spesi, sono sempre presenti in azienda ... e quindi nell'esempio è 93.000 la disponibilità di prelievo.
anche se poi alla fine ... saltano.
ciao.
 
Se consideriamo che:

L'utile e' l'incremento del capitale investito (realizzatosi x effetto delle scelte aziendali), questo non puo' che essere l'utile netto, essendo gli "altri" utili delle grandezze intermedie determinate x motivi particolari. Pertanto se si attua un prelievo > di tale utile netto, a mio parere, nei fatti si intacca la consistenza del capitale investito.
 
dal punto di vista civilistico, non vedo perchè dovrebbero esserci limiti alle somme prelevabili

anzi, il denaro e i beni sono già di proprietà dell'imprenditore, che del resto risponde con tutto il suo patrimonio

insomma direi che può prendere tutto ciò che vuole
 
infatti il punto cruciale era proprio questo: anche ove io prelevi + di quanto civilisticamente ammesso, in confronto all'utile dichiarato, non mi pare che venga meno il patrimonio netto.
questo perchè eventuali apporti deve farli l'imprenditore individuale.
diverso il discorso se egli risulta debitore per maggiori somme prelevate in presenza di debiti verso banche per scoperti di cassa.
 
ti sbagli antonio ... se l'imprenditore non fa poi gli apporti che giustamente rammenti, viene un patrimonio netto negativo.
(fermo restando che può cmq prelevare, niente gli vieta di avere tale situazione).
ma il guadagno realizzato è il suo m.o.l. nell'anno "x" che citavi.
ciao.
 
niente glielo vieterà, ma non appena chiederà un finanziamento che è uno, e si sentirà dire "picche" allora si che se ne accorge..

se quello è la sua unica fonte di reddito e preleva a piu non posso, l'azienda non la rifinanzia piu

ciao
 
stiamo andando un pò fuori argomento.
il problema sorge circa la legittimità o meno di prelevare di più rispetto all'utile d'esercizio.
suppuniamo che l'imprenditore in questione non abbia necessità (beato lui) di ricorrere a fidi e che lavori con i propri soldi.
31/12/05
ricavi tipici 10000
costi/spese tipici 7000
mol 3000
ammortamt. -300
accant. -100
imposte correnti -600
utile di periodo 2000

01/01/06
in teoria può prelevarsi 2000
perchè??
al limite posso dirgli di prelevare 2400 lasciando nelle disponibilità della ditta i 600 delle imposte che andrà a pagare a giugno 2006, ma i 400 di accantonamenti perchè devo lasciarli in banca?
mi diminuisce il p.n.? ebbene, nel momento in cui per qualsiasi motivo necessitassero soldi, chi li mette?
 
giusto, ma cosa c'entra, scusa?
la domanda fatta da antonio mica verte sulla bellezza del bilancio ai fini della richiesta di un finanziamento, o ai fini di basilea 2 ...
ciao.
 
il mio intervento era per alberto ... ho visto dopo che antonio si è intercalato con un altro post.
sono stato lento insomma ... scusate.
:)
 
scusa, allora che si prelevi tutto quello che vuole, il conto corrente è suo, cosa gli impedisce in fondo, di staccarsi gli assegni che vuole???

l'ho scritto su, nelle società di capitali si chiama appropriazione indebita e bancarotta fraudolenta nel caso si fallisca, nelle imprese individuali si chiama "chi se ne frega, tanto ci rimetti tutto il patrimonio personale"
 
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