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Diritto di abitazione coniuge

Salve a tutti,

correggetemi se sbaglio: il diritto di abitazione del coniuge superstite in pratica è il diritto di poter ancora usufruire dell’appartamento in cui si risiedeva (e di cui però era titolare l’altro coniuge) non essendone però proprietari. Praticamente è un usufrutto e dura 30 anni. All’erede legittimo (ipotizziamo uno solo) viene invece riconosciuta la nuda proprietà (al 100%?). Poi dopo 30 anni acquisisce quell’immobile interamente? Ma se nel frattempo lei cambia residenza (il diritto di abitazione si trasferisce con lei) e acquista un appartamento che vale il doppio, l’erede in questo caso non penso che una volta trascorsi i 30 anni possa diventare il titolare di un immobile che vale il doppio rispetto a quello originaro… E quindi come si fa a stabilire che diritto avrà sul nuovo appartamento?
 
Ultima modifica:

S8stress

Utente
La correggo.... non è un usufrutto, ma un altro tipo di diritto reale: un diritto di abitazione, e un diritto di uso dei mobili, acquisito solo dal coniuge come prelegato. Dura a vita e non si trasferisce su altri beni. Se il coniuge non lo usa più lo perde col trascorrere del tempo (20 anni) e il proprietario della nuda proprietà dell'immobile acquisisce la piena proprietà sul bene. L'erede sul bene oggetto dei diritti del coniuge non acquisisce la proprietà sul bene acquistato successivamente.
 
Quindi, se ho capito bene, se A ha il diritto di abitazione su un appartamento e poi lo vende B, che è l’unico l’erede legittimo (e quindi ha la nuda proprietà) dopo 20 anni diventa proprietario dell’appartamento venduto. Pertanto l’appartamento di cui A ha il diritto d’abitazione viene venduto con una specie d’ipoteca sopra? Ossia dopo 20 anni, visto che A l’ha venduto, va all’erede legittimo nella titolarità (100%).
Molte grazie
 

STUDIOCEL

Utente
Premesso che non c' è scadenza al diritto abitazione coniuge superstite se non alla sua morte, può esserci certamente possibilità di rinuncia per esempio facendo donazione al nudo proprietario...
 

S8stress

Utente
Quindi, se ho capito bene, se A ha il diritto di abitazione su un appartamento e poi lo vende B, che è l’unico l’erede legittimo (e quindi ha la nuda proprietà) dopo 20 anni diventa proprietario dell’appartamento venduto. Pertanto l’appartamento di cui A ha il diritto d’abitazione viene venduto con una specie d’ipoteca sopra? Ossia dopo 20 anni, visto che A l’ha venduto, va all’erede legittimo nella titolarità (100%).
Molte grazie
C'è qualcosa che non va nella Sua ricostruzione: se A ha il diritto di abitazione e B la nuda proprietà, A non può vendere nulla.
 
Ragazzi grazie, immaginavo che vendendo l’immobile corrispondesse ugualmente a non usarlo più… Quindi, come scrive Studiocel, il proprietario della nuda proprietà dell’immobile può divenire proprietario se chi detiene il diritto di abitazione vi rinuncia. Ma anche, aggiungo io, può diventarne viceversa proprietario l’usufruttuario se magari quest’ultimo, per venderlo, acquista la nuda proprietà dall’altro. Giusto? Auguri di buona a Pasqua
 

S8stress

Utente
Ragazzi grazie, immaginavo che vendendo l’immobile corrispondesse ugualmente a non usarlo più… Quindi, come scrive Studiocel, il proprietario della nuda proprietà dell’immobile può divenire proprietario se chi detiene il diritto di abitazione vi rinuncia. Ma anche, aggiungo io, può diventarne viceversa proprietario l’usufruttuario se magari quest’ultimo, per venderlo, acquista la nuda proprietà dall’altro. Giusto? Auguri di buona a Pasqua
Giusto
 
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