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Dipendente di ditta estera ma lavoro svolto in Italia

fabio1955

Utente
La prossima settimana andrò in Inghilterra per discutere una proposta di lavoro.
Il mio lavoro sarebbe svolto in Italia avendo come ufficio la mia residenza e lavorando solo in Italia. Mi dovrebbe essere data anche un?auto aziendale, telefono, pc, etc.
La ditta Inglese non ha sedi e/o uffici in Italia.
Vorrei sapere come potrà essere regolamentato questo tipo di rapporto di lavoro anche dal punto di vista fiscale e previdenziale.
Qualche consiglio?
Grazie
 

Luigia

Amministratore
direi che lavorando in italia alle dipendenze di ditta inglese, questa applicherà le proprie norme, e tu dovrai fare la dichiarazione dei redditi in italia detraendo quanto ti è stato trattenuto. La società inglese tuttavia ai fini previdenziali dovrà obbligatoriamente adeguardi alla normativa italia, magari con la nomina di un rappresentante e quindi a quel punto anche l'aspetto fiscale dovrebbe seguire le regole delle imposte italiane.
 
Vorrei sottoporre un caso simile: ho ricevuto una proposta di lavoro con contratto a tempo indeterminato livello dirigente da una società turca per un svolgere un'attività di tipo commerciale prevalentemente in Italia e saltuariamente in qualche altro paese europeo. La sede di lavoro sarebbe in Italia (home office). Questa società non ha una sede in Italia. Se ho ben capito, tramite questo rappresentante fiscale (ipotizziamo un commercialista) dovrà adempiere a tutti gli obblighi previsti dalla legge italiana per un contratto a tempo indeterminato fiscali, previdenziali, TFR etc. (esempio IRPEF mi sarebbe trattenuta alla fonte secondo la normativa italiana). In pratica la retribuzione lorda X, corrisponderebbe alla retribuzione lorda X di un contratto stipulato con una azienda italiana.

grazie per qualunque delucidazione
 

domenico

Utente
Salve, dalla domanda posta, se ho ben compreso, la società è tenuta ad "aprire", la posizione per la parte fiscale previdenziale, ecc, in Italia, essendo questa la località dove verrà svolta l'attività lavorativa.
Saluti domenico
 
Buon giorno a tutti.
Mi trovo anche io nella stessa situazione: azienda austriaca, senza una sede in Italia, lavoro come responsabile commerciale per il mercato italiano con home office.

Se volessi ottenere una retribuzione netta di 2.500 € mensili, quanto dovrebbe essere il lordo per il quale dovrei accordarmi?

Quali sono i prerequisiti fiscali da tenere in considerazione?

Grazie per l'aiuto
 

frannie

Utente
Salve,
dai commenti pubblicati sull'argomento, ho ancora POCO chiaro il costo del dipendente / lordo dello stipendio. Come chiedeva Virtual un anno fa, quale sarà il lordo che l'azienda straniera (nel mio caso inglese) per avere me come dipendente stipendiato al netto di 25-30 mila euro annui?

Il mio commercialista dice quanto segue:
lordo stipendio pagato da società inglese: 42.000
- di questi l'azienda pagherà il 13% allos tato inglese (5500€ ca.)
- e ca. 36500 € al dipendente (netti)

il dipendente, che risiede e lavora in Italia (fome office, nel mio caso), dovrà poi pagare, in sede di dichairazione dei redditi, la differenza delle imposte italiane che, su uno stipendio di 42mila sarebbero il 30% ca. (12600 € ca.). Quindi, a fine anno il dipendente verserà allo stato italiano, di tasca sua, altri 7100 € (cioè 12600€ imposte italiane - 5500 € imposte già pagate dalla società inglese in UK).

Alla fine della fiera al dipendente rimarranno in tasca poco meno di 30mila euro annui. ALMENO DAL CALCOLO DEL MIO COMMERCIALISTA.

Voi sapreste confermare o aggiungere altro? il TFR come e quando si paga? altri costi aggiuntivi? Converrebbe che ili dipendente lavorasse in inghilterra per più dei famosi 183 giorni ai fini fiscali?

GRAZIE IN ANTICIPO
 

norvegia

Utente
Buona giornata
vorrei porre una domanda sul tema :
come si determina se lavorando per una ditta estera per meno di 180 gg annui, ma risiedendo in italia devo o non devo sottostare alla fiscalità italiana ?
Vi ringrazio anticipatamente
 
Buona giornata
vorrei porre una domanda sul tema :
come si determina se lavorando per una ditta estera per meno di 180 gg annui, ma risiedendo in italia devo o non devo sottostare alla fiscalità italiana ?
Vi ringrazio anticipatamente
Quasi sicuramente questo problema dovrebbe essere risolto dall'articolo 15 della Convenzione contro le doppie imposizioni (se attuata dalla Nazione estera con l'Italia).
Dovrebbe dirmi a quale il Paese straniero lei si riferisce.
Con i migliori saluti.
Luigi Rodella
 

Maxim1969

Utente
Buongiorno,
mi e' stato offerto un lavoro "home based" da una società inglese che non ha alcuna presenza in italia.
Io continuero' a lavorare in Italia dove conservero' la residenza.
Quali aspetti fiscali e previdenziali occorre valutare al fine di accettare la proposta della società inglese? occorre che la società nomini un rappresentante previdenziale? Chi paga cosa?
Grazie per il vostro aiuto .
Saluti
 
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