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Coppia all'estero: Germania e Svizzera

gaia78

Utente
Dott rodella,
provo a tirare le conclusioni
Do per presupposto che prevalga lo stavo ove si risiede e non quello ove si produce reddito
Da qui il problema doppia residenza ITALIA e GERMANIA.
occorre passare in rassegna i criteri a cascata della convenzione tra i 2 stati
Il fatto che Simona abbia mantenuti interessi morali rectius la famgilia in Italia e non si sia iscritta all'AIRE sono indici di mantenimento di residenza anche in Italia
Quindi dovra pagare le tasse tanto in Germania quanto in Italia potendosi avvalere del credito di imposta per le assolte pagate all'estero.
Questo secondo me
gaia
 
Gentile signora Gaia,

io continuo a non concordare; sicuramente in Svizzera si dovranno pagare le tasse in base al principio di territorialità; nasce il problema se pagarle anche in Italia ovvero in Germania, e qui a derimere la controversia interviene l'articolo 4 CHE DEVE DEFINIRE L'AMBITO DI TASSAZIONE IN BASE ALLA RESIDENZA DEL SOGGETTO. DIVERSAMENTE A COSA SERVONO GLI ACCORDI?
Saluti.
l.r.
 

gaia78

Utente
Gentile signora Gaia,

io continuo a non concordare; sicuramente in Svizzera si dovranno pagare le tasse in base al principio di territorialità; nasce il problema se pagarle anche in Italia ovvero in Germania, e qui a derimere la controversia interviene l'articolo 4 CHE DEVE DEFINIRE L'AMBITO DI TASSAZIONE IN BASE ALLA RESIDENZA DEL SOGGETTO. DIVERSAMENTE A COSA SERVONO GLI ACCORDI?
Saluti.
l.r.
dott Rodella,
non metto in dubbio le sue affermazioni
giusto per portare una riflessione :)
Simona vive in un paese dell'UE (germania) e lavora per una società con sede in un altro paese dell'Unione (Svizzera) in base alla maggior parte dei trattati fiscali lei sarà tassata solo nel suo paese di residenza cioé Germania + tassazione in ITALIA con applicazione dell'art 165 tuir
Prometto di non intervenire piu
salutissimi
con stima
michela
 
Vorrei solo evidenziare che per le imposte c'è anche il principio di territorialità (come giustamente affermato nella circolare 11/7/2013, che lei mi ha cortesemente trasmessa). Per cui sicuramente le tasse si devono tassare dove si produce il reddito (salvo le convenzioni non dicono diversamente, ed in questo caso il problema è quello di applicare l'articolo 15 della Convenzione Svizzera Germania per i frontalieri).
Eppoi c'è la duplice imposizione dove uno è residente. Dico duplice e non triplice!! per cui ecco il problema di definire la residenza.
Saluti.
l.r.
 
Buonasera di nuovo,
dai vostri esaustivi documenti ho potuto senz'altro confermare che sono ancora fiscalmente residente in Italia visto che sono iscritta all'anagrafe del mio comune ma ci sono stata per meno di 183 giorni.
Il mio problema è non tanto pagare le tasse che comunque mi vengono detratte dallo stipendio e che sto pagando tramite bonifico all ufficio finanza locale, ma se devo fare o meno una dichiarazione redditi qui per poi con quella compilare il modello unico in Italia per ottenere un credito d'imposta.
Secondo me qui non devo fare la dichiarazione.

Grazie
 
Gentile signora,
come ho avuto modo di ribadire, ritengo che lei debba comunque risolvere il problema dell'unicità della sua residenza fiscale: o in Italia, ovvero in Germania. In quanto la nostra normativa interna è molto chiara. D'altra parte l'articolo 4 della Convenzione è altrettanto chiaro chiaro; il contribuente deve sapere dove è residente fiscale. Qui è lei che corre il rischio di pretese da parte dei due Stati (Italia e Germania).
Con i migliori saluti.
Luigi Rodella
 
Gentile Dott.Rodella,
non capisco come posso fare quindi a stabilirne l'unicità. Devo rivolgermi internamente al commercialista o all'ufficio finanza o al comune immagino...
Grazie
 
Gentilissima signora,
ecco, dopo un pò di fatica e qualche disgressione, lei evidenzia molto chiaramente il nocciolo della questione, che in sostanza potrebbe essere il seguente: come può un cittadino, far rispettare un accordo bilaterale contro le doppie imposizioni, la cui validità è superiore alla legge ordinaria?
Io credo che sia molto grave avere così poca chiarezza da ambo gli Stati: reclamano i tedeschi, reclamano gli italiani, gli svizzeri incassano e lei si trova in mezzo a questa vicenda incredibile.
Io non ho la risposta immediata, in quanto non è una questione tecnica, ma forse "politica". Comunque credo che non si può agire separatamente o con il fisco italiano e con quello tedesco. Dato che l'accordo è stato stipulato tra due Stati, dovrebbero essere le Ambasciata ad essere coinvolte (Ambasciate o Consolati), in quanto i rappresentanti della fiscalità delle due Nazioni devono essere messi a confronto per chiarire, in base ai suoi presupposti oggettivi, quale deve essere la sua sua residenza fiscale, determinata in base all'articolo 4 . Questo è un suo diritto.
Credo sia un percorso difficile, però se non chiarisce questo, potrà essere sempre soggetta in futuro a richieste da parte delle due Nazioni. E sicuramente il fatto di pagare (non saprei come: Svizzera + Germania + Italia ???) e richiedere il credito d'imposta, a chi?? mi sembra veramente una soluzione pasticciata ed impraticabile.
Saluti.
Luigi Rodella
 

gaia78

Utente
Gentilissima signora,
ecco, dopo un pò di fatica e qualche disgressione, lei evidenzia molto chiaramente il nocciolo della questione, che in sostanza potrebbe essere il seguente: come può un cittadino, far rispettare un accordo bilaterale contro le doppie imposizioni, la cui validità è superiore alla legge ordinaria?
Io credo che sia molto grave avere così poca chiarezza da ambo gli Stati: reclamano i tedeschi, reclamano gli italiani, gli svizzeri incassano e lei si trova in mezzo a questa vicenda incredibile.
Io non ho la risposta immediata, in quanto non è una questione tecnica, ma forse "politica". Comunque credo che non si può agire separatamente o con il fisco italiano e con quello tedesco. Dato che l'accordo è stato stipulato tra due Stati, dovrebbero essere le Ambasciata ad essere coinvolte (Ambasciate o Consolati), in quanto i rappresentanti della fiscalità delle due Nazioni devono essere messi a confronto per chiarire, in base ai suoi presupposti oggettivi, quale deve essere la sua sua residenza fiscale, determinata in base all'articolo 4 . Questo è un suo diritto.
Credo sia un percorso difficile, però se non chiarisce questo, potrà essere sempre soggetta in futuro a richieste da parte delle due Nazioni. E sicuramente il fatto di pagare (non saprei come: Svizzera + Germania + Italia ???) e richiedere il credito d'imposta, a chi?? mi sembra veramente una soluzione pasticciata ed impraticabile.
Saluti.
Luigi Rodella
gentm dott rodella,
sperando di fare cosa gradita ,
le riporto un altro parere sul caso in questione :
Il reddito dei dipendenti che sono considerati residenti in Italia (Art.51 TUIR) va calcolato sulla base delle retribuzioni convenzionali fissate dal Min.Lavoro
. La maggior parte delle Convenzioni con gli Stati esteri (tra le quali anche con la Svizzera e la Germania) prevedono che lo stipendio pagato da un datore di lavoro residente all'estero senza stabile organizzazione in Italia siano tassati esclusivamente nel Paese di residenza. Qualora si sia in presenza anche di redditi prodotti in Italia, la norma prevede che alla formazione del reddito complessivo concorrano anche i redditi esteri, in questo caso con diritto al credito per le imposte pagate all'estero a titolo definitivo.
saluti
gaia
 

AntonioGC

Utente
Buonasera a tutti,

riapro questa vecchia discussione in quanto mi trovo in una situazione molto simile a quella della sig.ra Simona.

Fra un mese mi trasferirò in Germania, al confine con la Svizzera. Lavorerò in Svizzera come transfrontaliero. In Germania acquisirò residenza fiscale al mio arrivo. Avendo vissuto più di 183 giorni in Italia, tuttavia, la mia residenza fiscale rimane anche in Italia. Come dovrò comportarmi?

Vi ringrazio in anticipo.

Antonio
 
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