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Cessione di quote sas

azzu_n

Utente
Mio padre ha deciso di cedere il 9% della sua quota ad ognuno dei suoi tre figli. L'atto è già stato prepararto dal notaio, tuttavia abbiamo pensato solo dopo alla problema della tassazione della plusvalenza. Mi chiedo ora se in realtà non fosse piu' conveniente una donazione delle quote piuttosto che una cessione. Mi è stato anche detto che se la cessione è a valore nominale non si genera plusvalenza, ma è possibile una cessione a valore nominale?
Grazie mille
 
Riferimento: Cessione di quote sas

Mio padre ha deciso di cedere il 9% della sua quota ad ognuno dei suoi tre figli. L'atto è già stato prepararto dal notaio, tuttavia abbiamo pensato solo dopo alla problema della tassazione della plusvalenza. Mi chiedo ora se in realtà non fosse piu' conveniente una donazione delle quote piuttosto che una cessione. Mi è stato anche detto che se la cessione è a valore nominale non si genera plusvalenza, ma è possibile una cessione a valore nominale?
Grazie mille
la cessione al valore nominale è sempre possibile ma bisognerebbe vedere se essa può essere credibile. ciò evidentemente dipende dal valore che la società ha nel momento della cessione.se la società ha nel suo patrimonio beni immobili, partecipazioni o altri beni che intrinsecamente possano avere valore diverso dai valori contabili la possibilità di un accertamento non è remota. è anche vero che la cessione di quota da padre e figlio può trovare una giustificazione, semprechè sia ben documentata, atta a dimostrare che l'operazione è fatta a valore nominale. poichè poi le cessioni di quote presuppongono la documentazione del pagamento di un prezzo, potrebbe aprirsi una discrepanza tra il prezzo pagato e le dichiarazioni dei redditi dei tre figli. io sarei più favorevole ad una donazione, atto per il quale nessuna transazione finanziaria viene evidenziata.
saluti
 

cosacco78

Utente
Riferimento: Cessione di quote sas

Buongiorno a tutti,
vorrei inserirmi un questa discussione per porre un quesito.

In una SaS con due soli soci: il figlio (accomandatario) e la madre con partecipazione pari all'1% come accomandante.

Ebbene si vorrebbe trasformare la sas in srl unipersonale facendo fuoriuscire la madre.
La donazione non è praticabile perchè nel momento stesso in cui la madre dovesse donare la quota al figlio, si avvierebbe la procedura di scioglimento della sas per il venir meno della pluralità dei soci.
A me pare la sola cosa da fare sia quella di fare una trasformazione e in quella sede la madre cede la propria quota (utilizzando il diritto di recesso) al figlio.
In tal caso il prezzo da corrispondere (che stante la valutazione della situazione patrimoniale attuale sarebbe sicuramente superiore al suo valore nominale), potrebbe essere posto pari al valore nominale?
Ci sono altre strade da seguire?
Tra contestualmente si vorrebbero far fuoriuscire dal regime d'impresa degli immobili che sono stati acquistati dalla SAS e che non si vorrebbe trasferire alla nascente srl unipersonale.
Come si può fare? Mi viene in mente la cosa più semplice: realizzare una semplice cessione di detti immobili dalla sas al socio persona fisica. Ma penso sia onerosa?


Grazie mille per la disponibilità e l'aiuto
Saluti
 
Riferimento: Cessione di quote sas

Buongiorno a tutti,
vorrei inserirmi un questa discussione per porre un quesito.

In una SaS con due soli soci: il figlio (accomandatario) e la madre con partecipazione pari all'1% come accomandante.

Ebbene si vorrebbe trasformare la sas in srl unipersonale facendo fuoriuscire la madre.
La donazione non è praticabile perchè nel momento stesso in cui la madre dovesse donare la quota al figlio, si avvierebbe la procedura di scioglimento della sas per il venir meno della pluralità dei soci.
A me pare la sola cosa da fare sia quella di fare una trasformazione e in quella sede la madre cede la propria quota (utilizzando il diritto di recesso) al figlio.
In tal caso il prezzo da corrispondere (che stante la valutazione della situazione patrimoniale attuale sarebbe sicuramente superiore al suo valore nominale), potrebbe essere posto pari al valore nominale?
Ci sono altre strade da seguire?
Tra contestualmente si vorrebbero far fuoriuscire dal regime d'impresa degli immobili che sono stati acquistati dalla SAS e che non si vorrebbe trasferire alla nascente srl unipersonale.
Come si può fare? Mi viene in mente la cosa più semplice: realizzare una semplice cessione di detti immobili dalla sas al socio persona fisica. Ma penso sia onerosa?


Grazie mille per la disponibilità e l'aiuto
Saluti
Dovresti fare una perizia per vedere se il valore della cessione è congruo a quello nominale.
Altrimenti ci sono le plusvalenze da tener presente.
saluti
 

cosacco78

Utente
Riferimento: Cessione di quote sas

Grazie per l'intervento.

Quindi con riferimento al primo punto non ci sono alternative. Semplicemente qualora la perizia dovesse esprimere un valore della cessione superiore a quello nominale, si dovrebbero tassare le plusvalenze.

Ma sul secondo punto ho ancora più dubbi. Vale a dire, per fare uscire un immobile di proprietà della sas dal regime di impresa e trasferirlo al socio, l'unica soluzione è una cessione con emersione della plusvalenza oppure ci sono altre soluzioni?


Saluti
 

Nicoletta

Utente
Riferimento: Cessione di quote sas

Vi chiedo, cosacco e azzu_n, non avete pensato a rivalutare le quote prima della cessione?
 

cosacco78

Utente
Riferimento: Cessione di quote sas

Buongiorno Nicoletta.
Se ho capito bene (ovviamente correggimi se sbaglio), il tuo suggerimento è di procedere (approfittando della riapertura dei termini per la rivalutazione delle partecipazioni prevista dalla finanziaria 2010) alla rivalutazione della partecipazione.
La prima domanda è questa: devo rivalutare sia la partecipazione della madre che di quella del figlio?
E se sì pagando nel caso del figlio (che ha una partecipazione qualificata) l'imposta sostitutiva del 4% e nel caso della madre il 2% (non essendo l'1% una partecipazione qualificata direi?!)?

Tutto ciò va ovviamente preceduto da una perizia di stima che attesti il maggior valore della partecipazione (quindi devo rivalutare tutti gli asset per esprimere il patrimonio netto rettificato a valori correnti).
Ovviamente il tutto quindi perizia e versamento dell'imposta va fatto entro il 31 ottobre2010.

A quel punto dopo che si è rivalutata la partecipazione la madre potrebbe cedere la quota (allo stesso valore) al figlio e quindi in neutralità in sede di trasformazione da sas in srl.

Grazie mille per la disponibilità.
Saluti
 

Nicoletta

Utente
Riferimento: Cessione di quote sas

Da quel poco che hai detto può essere la soluzione migliore, sia che la madre successivamente doni sia che ceda. Infatti, nel caso di acquisto per donazione il contribuente deve assumere il costo del donante ovvero quello che il donante avrebbe assunto come costo o valore d'acquisto se, invece di donare l'attività finanziaria l'avesse ceduta a titolo oneroso. Quindi anche in caso di donazione può essere interessante avere una quota già rivalutata. In futuro non si sa mai ...
Ogni socio può decidere se rivalutare o no la propria quota ma lasciare senza rivalutazione l'1% mi sembra proprio da non fare.
Poi tu non parli di cifre ... possiamo dire in linea di massima che se il differenziale tra il valore della quota e il suo prezzo di cessione risulta essere una percentuale superiore al 25% hai convenienza economica a rivalutare.
Ciao
Nicoletta
 

cosacco78

Utente
Riferimento: Cessione di quote sas

Buongiorno Nicoletta,
grazie mille per il tuo intervento.

Specifico che la madre ha la partecipazione dell'1% (valore di carico 60mila lire, diciamo 30€) mentre il figlio ha il 99%.
Quindi dal momento che la quota che deve essere ceduta è quella della madre (1%) la cosa migliore sarebbe rivalutare solo quella quota.
Ovviamete per far questo devo fare la perizia di stima. Un prezzo ragionevole da chiedere per una perizia di stima di tal tipo qual è?
E poi ovviamente tale costo è deducibile? oppure si tratterebbe di un costo che deve gravare sul socio (madre) e quindi non iscrivibile in bilancio?

Fatta la rivalutazione supponiamo che il PN Rettificato valga 500mila € e quindi l'1% vale 5000€, la differenza (5000-30=4970€) va assoggettata ad imposta sostitutiva del 2%(perchè non qualificata) e quindi si paga circa 100€ di imposta.

A quel punto come si può gestire la trasformazione in srl unipersonale?...nel senso che per farla occorre un'altra perizia che attesti la consistenza del PN (come da codice civile) oppure posso utilizzare la stessa perizia appena fatta?
E soprattutto la procedura per la cessione della quota magari proprio per donazione (ovviamente ad un prezzo pari proprio a 5000€ quindi senza plusvalenza) come deve essere concretamente effettuata?
E' necessario andare 2 volte (con 2 atti e quindi doppio costo) dal notaio prima per la donazione della quota e poi per l'atto di trasformazione oppure si può fare tutto insieme?
A me viene in mente questa cosa: se la società perde la pluralità dei soci si scoglie (a meno che questa pluralità non venga ripristinata entro sei mesi) ebbene però in alternativa alla liquidazione societaria c'è la possibilità di trasformare la società scegliendo (essendo rimasto un solo socio) la sola forma di società ammissibile con questa condizione ossia la srl unipersonale (attesto che nn si vuole fare certo una spa)?

Se potessi aiutarmi proprio con una scaletta concreta delle cose da fare perchè come avrai capito su questo campo non ho molta esperienza pratica.

Grazie ancora
Saluti
 
Riferimento: Cessione di quote sas

egregio cosacco78
Il costo della perizia, pur essendo un costo relativo ai soci, per disposizione normativa, è un costo a carico della società deducibile in quote annuali per cinque anni.
L'imposta sostitutiva viene corrisposta sulla quota di partecipazione per il valore scaturente dalla perizia senza la detrazione del costo di acqusto ed in particolare nell'ipotesi prospettata sul valore di 5.000.
Una perizia ulteriore necessaria alla trasformazione dipenderà dal momento in cui si farà la trasformazione e dalla esigenza che il notaio avrà di avere una perizia aggiornata alla data, rispetto a quella occorrente alla operazione di rivalutazione.
Non credo che occorra andare due volte dal notaio e ritengo che il tutto possa essere fatto contemporaneamente.
Circa i passi da compiere: prendere contatti con un notaio esponendo le necessità. Far redigere la perizia e versare l'imposta sostitutiva relativa alla partecipazione materna; questi due momenti potrebbero anche essere invertiti. Procedere alla alienazione o donazione della quota
procedere alla trasformazione in una società unipersonale.
ciao
 
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