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nello specifico cosa dovrebbe fare l'associato?
Provvede a dare il proprio apporto nella lavorazione delle colture mediante la propria manodopera ed utilizzando le attrezzature dell'associante.
Avevo già letto il link che mi hai indicato.
Perchè dici che non vedi lo scopo di lucro nell'esercizio di attività agricola?
chiariamo subito un aspetto. L'associato è un lavoratore autonomo che deve gestire liberamente il proprio tempo di lavoro senza alcun vincolo di subordinazione nei confronti dell'associante (quindi libertà di orario di lavoro in primis). Ora è pur vero che la gestione dell'impresa spetta all'associante; nel caso da te proposto, ritengo tuttavia possibile la stipulazione del contratto di associazione allorquando all'associato venisse assegnata la gestione di uno o più appezzamenti (vedendo i fondi come rami di azienda da gestire). Chiaramente bisogna poi approntare un bilancio per determinare l'utile cui parteciperà l'associato.
Sarò limitato concettualmente.... la coltivazione del fondo la vedo come un attività alla quale poco si confà il contratto di associazione in parteciazione.
il diritto c'è chi lo ha studiato in un verso e chi al rovescio....
Nell'attività agricola si trovano sia le caratteristiche del citato art. 2082 sia quele del più specifico art. 2135 che recita "Imprenditore agricolo: E' imprenditore agricolo chi esercita un'attività diretta alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, all'allevamento del bestiame e attività connesse.