News Pubblicata il 12/09/2019

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Quota 100: le modifiche possibili

Nel programma del nuovo Governo non si cita Quota 100 ma il tema delle pensioni è in primo piano per recuperare risorse. I costi stimati. Vediamo le possibile modifiche in cantiere



Il premier Conte,  nei discorsi di presentazione del programma alla Camera e al Senato, in questi giorni  non ha mai citato il tema delle pensioni e di Quota 100, nello specifico. Diversamente ha chiaramente affermato che il reddito di Cittadinanza sarà salvaguardato e ha anche annunciato nuove misure di sostegno alle famiglie, come l'assegno Unico e fondi per  gli asili nido.  
Per quanto i ministri 5 stelle Di Maio e Catalfo abbiano assicurato che  Quota 100 rimane,  e abbiano  negato il ritorno alla Legge Fornero (peraltro mai abolita) , è indubbio però che gli impegni per evitare l'aumento dell'IVA  e per tutti gli altri punti del programma enunciato dal nuovo Governo richiedono grandi risorse finanziarie. Parte dei fondi  potrebbe arrivare da modifiche se  non addirittura allo stop anticipato alle novità previdenziali dello scorso anno. In effetti  il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori  (cioè la riduzione delle tasse sul lavoro ) sembra il punto programmatico su cui  tutti sono d'accordo e dovrebbe avere la precedenza, poiché interessa  un numero molto maggiore di cittadini rispetto alla pensione con Quota 100.

Sia per Quota 100 che per lo stop agli adeguamenti alla speranza di vita erano stati  stanziati molti miliardi, solo parzialmente utilizzati finora.   Il presidente dell'INPS Tridico  ha comunicato infatti l'altro giorno  che le domande per Quota 100 sono  quasi la metà di quanto atteso,  170mila, con un risparmio previsto di 4 miliardi sul preventivo  di 8 miliardi per il 2020   ma entro la settimana arriveranno i dati ufficiali   del monitoraggio trimestrale  (espressamente previsto nel DL 4 2019 che ha istituito Quota 100, proprio per tenere d'occhio l'andamento della spesa).

Dalla Ragioneria dello Stato ieri  sono arrivate le stime a lungo termine per le pensioni (che saranno pagate per un passimo di  quasi  5 anni in piu a ciascun  beneficiario di Quota 100): le maggiori uscite ammontano a circa 8,8 miliardi  annui nel biennio 20-21 costituiscono circa lo 0,2 percento di incremento  annuo sulla spesa previdenziale.  Si tratti di  oltre 63 miliardi  fino al 2036.

Le possibilità di intervento sulle pensioni  sono  diverse:

Per la manovra 2020 servono almeno 23 miliardi per evitare l'aumento dell'IVA, 2  per spese indifferibili, 5 per la riduzione del cuneo fiscale , 3 o 4 per Impresa 4.0 e per il bonus occupazione al  Sud. Per un fabbisogno totale di almeno 35 miliardi di euro. 

Sul fronte delle entrate ci sono da registrare, fortunatamente, i risparmi  sugli interessi sul debito pubblico dovuti alla forte discesa dello spread nell'ultimo mese, ancora non quantificati e  forse maggiore una flessibilità sul deficit da parte della UE  che potrebbe assicurarci una dote di  10-12 miliardi (a debito).

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Fonte: Il Sole 24 Ore



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