Nella Gazzetta Ufficiale n. 103 del 5 maggio è stato pubblicato il decreto correttivo della riforma degli appalti, che prende il numero 56/2017. Le norme entrano in vigore il prossimo 20 maggio, quindi si applicheranno ai bandi pubblicati successivamente a tale data, concedendo un po' di tempo alle imprese di approfondire ed adeguarsi, nella redazione di nuovi contratti, tenendo conto delle modifiche intervenute .
Le principali novità sono le seguenti:
Si stabilisce comunque che i progetti approvati prima del 19 aprile 2016 ma non entrati nella fase esecutiva potranno comunque essere messi in gara in gara fino al 20 maggio 2018, con le vecchie regole. Il decreto specifica infatti che il divieto di appalto integrato «non si applica per le opere i cui progetti definitivi risultino definitivamente approvati dall’organo competente alla data di entrata in vigore del presente codice», 19 aprile 2016, «con pubblicazione del bando entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente disposizione» .
Una curiosita: tra le novità del decreto correttivo , c'è anche la cancellazione del potere di «raccomandazione vincolante» dell’Anac nei confronti delle amministrazioni segnalate per irregolarità nella gestione di una gara d'appalto. Un errore che ha innescato molte polemiche e che dovrebbe essere corretto con un emendamento in sede di conversione in legge. Come preannunciato dai relatori che hanno seguito tutta la riforma appalti in Parlamento, infatti, la norma sarà ripristinata senza modifiche.
Scarica il testo del Codice dei contratti pubblici (Dlgs 50/2016) in vigore dal 20 maggio 2017, così come modificato dal Dlgs 56/2017.
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