News Pubblicata il 07/12/2016

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Compensi da associazioni sportive: redditi diversi o professionali?

La circolare n. 1 2016 dell'Ispettorato nazionale del lavoro specifica la natura dei redditi percepiti da associazioni o società sportive dilettantistiche



L’Ispettorato nazionale del lavoro, con lettera circolare n. 1 del 1° dicembre 2016, ha fornito  precisazioni in merito al trattamento  fiscale e previdenziale  dei compensi erogati dalle associazioni sportive dilettantistiche e dalle società sportive dilettantistiche. che come noto godono di una normativa speciale, volta a favorire e ad agevolare la pratica dello sport dilettantistico .

Sulla disciplina generale che regola i rapporti di lavoro in questo ambito  , la circolare si ricorda che le indennità erogate ai collaboratori delle associzioni e società sportive possono essere ricondotte ai fini fiscali  tra i redditi diversi    solo  se :

− l’associazione/società sportiva dilettantistica sia regolarmente riconosciuta dal Coni attraverso l’iscrizione nel registro delle società sportive;

− il soggetto percettore svolga mansioni rientranti  tra quelle necessarie per lo svolgimento delle attività sportivo-dilettantistiche, sulla base dei regolamenti e delle indicazioni fornite dalle singole federazioni. Il documento riconda ancora che " in tale ambito rientrano non solo le prestazioni rese per la partecipazione a gare e/o manifestazioni sportive, ma anche tutte quelle relative allo svolgimento delle attività dilettantistiche di formazione, di didattica, di preparazione e di assistenza . Su tale argomento è intervenuta anche l’Agenzia delle entrate la quale ha chiarito che in questa tipologia possono essere ricompresi i compensi erogati ai soggetti che svolgono attività di formazione, didattica, preparazione e assistenza all’attività sportiva dilettantistica, ossia di soggetti che non svolgono una attività durante la manifestazione, ma rendono le prestazioni indicate a prescindere dalla realizzazione dell’attività sportiva . "

In quest'ottica  le qualifiche  che i soggetti possono aver acquisito attraverso specifici  corsi di formazione promossi dalle singole federazioni  e/o la conseguente iscrizione in albi speciali delle  Federazioni stesse o del Coni,  come formatori  non  si possono considerare elementi tali da qualificare invece come redditi professionali  da lavoro autonomo  i compensi percepiti   da tali soggetti.

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Fonte: Fisco e Tasse


1 FILE ALLEGATO:
Lettera circolare 1-2016 ispettorato

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