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Aggiornata con la più recente normativa e giurisprudenza di settore, la III edizione di quest’apprezzatissima Opera analizza i principi generali della responsabilità condominiale nei confronti dei diritti dei singoli condomini sulle cose comuni, nonché rispetto alla figura dell’amministratore.
Questa edizione mantiene gli schemi, le tabelle e le formule riassuntive introdotti dalla precedente edizione; la trattazione prende in esame la figura dell’amministratore in particolare, la nomina, la revoca e gli obblighi connessi ed esplica la responsabilità e i poteri dell’assemblea condominiale e le questioni concernenti la rappresentanza nel condominio.
Indispensabile strumento per il Professionista che deve risolvere le controversie condominiali in ambito giudiziale e stragiudiziale, il testo fornisce indicazioni sulle strategie di difesa da adottare.
Riccardo Mazzon
Avvocato Cassazionista del Foro di Venezia. Ha svolto funzioni di Vice Procuratore onorario presso la Procura di Venezia negli anni dal 1994 al 1996.
Prefazione alla prima edizione
Prefazione alla seconda edizione
Prefazione alla terza edizione
– Capitolo I Interesse ad agire e legittimazione in ordine alle parti comuni dell’edificio condominiale
1. L’interesse ad agire e a resistere (legittimazione all’accertamento della natura condominiale d’una parte dell’edificio)
1.1. Segue: la domanda di accertamento negativo della qualità di condomino
2. Il c.d. “condominio di edifici” sorge ipso iure et facto senza bisogno di apposite manifestazioni di volontà o altre esternazioni
2.1. Segue: la costituzione ipso iure et facto del supercondominio e la sua rappresentanza (anche processuale)
2.2. Segue: corollari
3. Cosa s’intende per “edificio”, “suolo” e “condomino”?
4. Parti comuni dell’edificio ed elencazione proposta dall’articolo 1117 del codice civile
4.1. Segue: il primo gruppo individuato dall’articolo 1117 del codice civile
4.2. Segue: il secondo gruppo individuato dall’articolo 1117 del codice civile
4.3. Segue: il terzo gruppo individuato dall’articolo 1117 del codice civile
5. L’applicazione concreta dell’articolo 1117 del codice civile
6. Singole parti potenzialmente comuni: lastrico solare, parcheggio, muro di sostegno
6.1. Segue: scale, pianerottoli, canali di scarico e cortili
6.2. Segue: portineria, alloggio del portiere, sottotetto, canna fumaria, muri perimetrali, sottosuolo
6.3. Segue: balconi, volumi tecnici, elementi decorativi et similia
6.4. Segue: il problema del cortile condominiale soggiacente a pattuizione avente ad oggetto l’attribuzione del c.d. “diritto reale di uso esclusivo”
6.5. Segue: la c.d. colonna d’aria
6.6. Segue: le autorimesse e i locali commerciali
6.7. Segue: parti comuni di edifici limitrofi ed autonomi insistenti sull’area appartenente al proprietario di uno solo degli stessi
– Capitolo II Tutela giuridica dei diritti sulle cose comuni esistenti in capo ai singoli condomini
1. Il diritto di ciascun condomino sulle cose comuni è automatico ed irrinunciabile
1.1. Segue: usurpazione del bene comune e usucapione di un diritto di servitù
1.2. Segue: il nuovo quarto comma dell’articolo 1118 del codice civile e la possibilità di rinunciare all’utilizzo dell’impianto centralizzato di riscaldamento o di condizionamento
2. Modalità particolari d’utilizzo delle cose comuni: cortile, lastrico solare, scogliera, manufatti su proprietà comune, aperture nel muro perimetrale
3. Come impedire le attività che incidono negativamente sulle destinazioni d’uso delle parti comuni
4. Applicabilità dei principi anche in caso di condominio minimo, supercondominio, consorzio, edilizia popolare ed economica, villette a schiera (condominio orizzontale)
– Capitolo III Indivisibilità delle parti comuni e divisione in più condomini
1. Le parti comuni dell’edificio non sono soggette a divisione
1.1. Segue: la ratio diversa e le differenti tutele fornite, in tema di divisione di beni comuni, dagli artt. 1119 e 1112 c.c.
2. La possibilità di suddividere un condominio in più condomini separati
– Capitolo IV Le modificazioni della cosa comune che comportano vera e propria innovazione
1. Alterare l’entità materiale del bene ovvero determinare la trasformazione della sua destinazione costituisce innovazione
1.1. Segue: limiti alle innovazioni utili, altrimenti sempre consentite
2. Le innovazioni della cosa comune che comportano oneri di spesa per tutti i condomini
3. I parcheggi e il principio di solidarietà sociale, sancito dall’art. 2 della Carta costituzionale, che prevale sulla disciplina privatistica interna di utilizzo degli spazi comuni condominiali di cui agli artt. 1120 e 1121 c.c.
4. Il recupero del patrimonio edilizio esistente: tutti i proprietari facenti parte del condominio sono obbligati a concorrere alle spese necessarie
5. L’eliminazione delle barriere architettoniche: i beneficiari non sono solo i mutilati ed invalidi civili, ma tutti coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea
5.1. Segue: l’installazione di un ascensore nel vano scale da parte del singolo condominio
6. Il risparmio e l’uso razionale dell’energia: le innovazioni che hanno ad oggetto opere e interventi previsti per la produzione di energia, mediante l’utilizzo di impianti di cogenerazione, fonti eoliche, solari o comunque rinnovabili
7. La sostituzione dell’impianto di riscaldamento centralizzato: progetto e realizzazione
8. Le innovazioni vietate ex art. 1120 del codice civile: stabilità e sicurezza del fabbricato, decoro architettonico e inservibilità all’uso o al godimento anche di un solo condomino
9. Quando la modificazione non assume rilievo tale da assurgere ad innovazione ma risponde allo scopo di un uso del bene più intenso e proficuo (c.d. mera modificazione)
9.1. Segue: parziale ricostruzione del tetto comune, tenda avvolgibile, abbaini e finestre, posti auto, nuovo ingresso all’unità immobiliare di proprietà esclusiva, opere realizzate su parti comuni poste all’ultimo piano
10. Gli atti di manutenzione straordinaria non costituenti innovazione: adeguamento a normative cogenti ed effettuazione di riparazioni necessarie
11. Il condomino interessato che decide di pagare interamente l’innovazione e le cc.dd. innovazioni gravose e voluttuarie
11.1. Segue: l’esempio del nuovo ascensore installato da un gruppo di condomini – regime proprietario dell’innovazione
– Capitolo V Gli obblighi propter rem da rispettare nell’esecuzione di opere su cose di proprietà o uso individuale
1. Le opere che insistono nella proprietà esclusiva del singolo condomino non devono arrecare danno alla proprietà comune
1.1. Segue: il danno e l’azione reale a tutela del decoro architettonico, in particolare
1.2. Segue: applicazioni giurisprudenziali – divisione dell’appartamento in più unità, realizzazione di opere pertinenziali, varco nel muro divisorio, violazione delle norme sulle distanze legali, edifici plurifamiliari, serbatoio nel sottosuolo del cortile, trasformazione del tetto in terrazzo
2. Il nuovo articolo 1122-bis del codice civile: gli impianti non centralizzati per la ricezione radiotelevisiva e per l’accesso a qualunque altro genere di flusso informativo nonché l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili
3. L’articolo 1122 del codice civile non vieta di mutare la semplice destinazione della proprietà esclusiva
4. Divieti e limiti di destinazione alle facoltà di godimento dei condomini sulle unità immobiliari in proprietà esclusiva inseriti in regolamenti condominiali
– Capitolo VI Spese condominiali e tabelle millesimali
1. Spese che vanno sostenute da tutti i condomini in misura proporzionale al valore della proprietà di ciascuno
1.1. Segue: l’anomalia relativa alle ipotesi di rinuncia o distacco dall’impianto di riscaldamento centralizzato
1.2. Segue: le deroghe convenzionali, in particolare
1.3. Segue: esempi giurisprudenziali – cappotto termico e guaine, convocazione dell’assemblea ordinaria e spedizione del verbale, consumo idrico, potatura alberi, interventi di ristrutturazione (funzione), portiere, acconti, messa in sicurezza del balcone
2. Spese ripartite in proporzione all’uso che ciascuno può farne: parti e servizi che per loro natura sono destinati a fornire utilità diverse ai singoli condomini
2.1. Segue: esempi giurisprudenziali – spese effettuate per fini individuali
3. Nel c.d. condominio parziale le spese relative alla manutenzione di scale, cortili, lastrici solari ovvero opere od impianti destinati a servire una parte soltanto dell’intero fabbricato sono a carico soltanto del gruppo di condomini che ne trae utilità
4. Le tabelle millesimali: hanno funzione accertativa e valutativa delle quote condominiali ma non incidono sui diritti reali spettanti a ciascun condomino
4.1. Segue: accettazione che le quote nel condominio vengano determinate in modo difforme da quanto previsto negli artt. 1118 c.c. e 68 disp. att. c.c.
4.2. Segue: applicazioni giurisprudenziali – forma scritta, tabella di fatto, maggioranze, legittimazione passiva, impugnazione, rettifica o modifica, divisione orizzontale, condominio minimo
5. Manutenzione e sostituzione di scale ed ascensori, in particolare
6. Manutenzione e ricostruzione di soffitti, volte e solai
7. Lastrici solari d’uso esclusivo (cui vanno equiparate le terrazze a livello)
– Capitolo VII La riscossione delle spese condominiali
1. Il decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo consente la riscossione della quota delle spese condominiali che il singolo condomino non ha pagato
1.1. Segue: ancora sull’opposizione al decreto ingiuntivo – le novità emergenti dall’orientamento espresso da Cass. civ., Sez. U., 14 aprile 2021, n. 9839
1.1.1. Segue: excursus storico e precedenti
1.1.2. Segue: le motivazioni che sorreggono il nuovo orientamento giurisprudenziale
1.1.3. Segue: la nuova interpretazione vale tanto per il vizio della nullità quanto per quello dell’annullabilità
1.1.4. Segue: il vizio dell’annullabilità deve essere proposto esclusivamente in via riconvenzionale e non in via di mera eccezione
1.1.4.1. Segue: la domanda di annullamento della deliberazione assembleare può essere proposta anche “in via principale”, nell’ambito di autonomo giudizio
2. La prova scritta idonea ad ottenere il decreto ingiuntivo: il verbale dell’assemblea che approva il rendiconto
2.1. Segue: valore probatorio attribuibile al riconoscimento, in sede di approvazione del bilancio condominiale, dei debiti pregressi dei condomini
2.2. Segue: quando sorge l’obbligazione, legittimazione passiva, spese escluse, compensazione, prescrizione, diffida, esigibilità, mancata approvazione della delibera
3. Disciplina generale: l’amministratore non abbisogna di autorizzazione assembleare, è tenuto a comunicare ai creditori i dati dei condomini morosi e può sospendere il condomino moroso dalla fruizione dei servizi comuni suscettibili di godimento separato
3.1. Segue: inapplicabilità del principio dell’apparenza del diritto; chi subentra nei diritti di un condomino è obbligato solidalmente con questo al pagamento dei contributi relativi all’anno in corso e a quello precedente
3.2. Segue: l’amministratore del condominio ha diritto di riscuotere contributi e spese condominiali direttamente ed esclusivamente dal proprietario dell’appartamento, ancorché locato a terzi
4. Nel caso di alienazione di unità immobiliare, deve contribuire alle spese per la conservazione delle parti comuni chi riveste la qualità di condomino nel momento in cui si eseguono i lavori ovvero rileva la data di approvazione della spesa da parte dell’assemblea?
5. Particolarità: spese inerenti al diritto reale di abitazione
5.1. Segue: l’obbligazione meramente parziaria che investe i condomini
5.2. Segue: accordo simulatorio delle quietanze relative all’avvenuto pagamento degli oneri condominiali intervenuto tra un condomino e l’ex amministratore
– Capitolo VIII La sopraelevazione dell’edificio
1. Al proprietario dell’ultimo piano dell’edificio è consentito elevare nuovi piani o nuove fabbriche, salvo che risulti altrimenti dal titolo
1.1. Segue: il diritto di sopraelevazione può essere oggetto di un negozio autonomo di trasferimento a favore di altro condomino o di terzi
2. Il diritto di elevare nuovi piani o nuove fabbriche è derogabile
3. Cosa succede se l’ultimo piano appartiene pro indiviso a più proprietari?
4. Come sopraelevare: modalità ed effetti
4.1. Segue: opere di trasformazione del tetto, apertura di abbaini, altane
5. Casi in cui non è ammessa la sopraelevazione: condizioni statiche dell’edificio, aspetto architettonico e notevole diminuzione di aria o luce per i piani sottostanti
5.1. Segue: l’azione consentita ai condomini che vogliano opporsi alla sopraelevazione
5.2. Segue: il divieto di sopraelevazione per inidoneità delle condizioni statiche dell’edificio, in particolare
6. L’aspetto architettonico: l’intervento edificatorio in sopraelevazione deve rispettare lo stile del fabbricato e non rappresentare una rilevante disarmonia in rapporto al preesistente complesso
7. Il condomino che sopraeleva è tenuto a corrispondere ai proprietari degli altri piani un’indennità determinata con riferimento al valore dell’area comune su cui sorge l’edificio
7.1. Segue: il condomino che sopraeleva sarà anche tenuto a ricostruire il lastrico solare che tutti i (o parte dei) condomini avevano il diritto di usare
7.2. Segue: l’indennità quale debito per responsabilità da atto lecito
7.3. Segue: edilizia popolare ed economica ed edifici costruiti con il contributo dello Stato nelle zone colpite da terremoto
– Capitolo IX Il perimento dell’edificio
1. Il perimento totale o per una parte che rappresenti i tre quarti dell’edificio condominiale determina l’estinzione del condominio per mancanza dell’oggetto
1.1. Segue: ricostruire le parti comuni del fabbricato che siano andate distrutte e che siano indispensabili per ripristinare l’esistenza e il godimento del bene di dominio individuale
1.2. Segue: redazione delle tabelle millesimali dopo lo scioglimento della comunione derivante dalla ricostruzione in maniera difforme di un edificio andato distrutto
2. Il diritto di ciascuno dei condomini di richiedere la vendita all’asta del suolo e dei materiali nel caso di perimento totale o per una parte che rappresenti i tre quarti dell’edificio condominiale nonché altre facoltà e diritti
3. Nel caso perisca una parte minore dei tre quarti del valore dell’edificio l’assemblea dei condomini delibera circa la ricostruzione delle parti comuni dell’edificio medesimo
4. Quando un condomino non intenda partecipare alla ricostruzione dell’edificio egli dovrà cedere agli altri condomini i suoi diritti (anche sulle parti di sua esclusiva proprietà)
5. Il caso della ricostruzione o della riparazione di edifici distrutti o danneggiati da eventi sismici
– Capitolo X Amministratore: nomina, revoca ed obblighi connessi
1. La nomina dell’amministratore e gli adempimenti ad essa istantaneamente connessi
1.1. Segue: la nullità della nomina dell’amministratore in assenza di specifica indicazione del suo compenso
1.2. Segue: la facoltà dei condomini di ottenere l’esibizione di registri e documenti contabili condominiali in qualsiasi tempo
2. La revoca (o le dimissioni) dell’amministratore
2.1. Segue: la nuova versione dell’articolo 64 delle disposizioni per l’attuazione del codice civile e disposizioni transitorie, in particolare
2.2. Segue: l’istituto della prorogatio imperii opera non solo nei casi di scadenza del termine di cui all’art. 1129, comma 2, c.c. o di dimissioni, ma anche nei casi di revoca o di annullamento per illegittimità della relativa delibera di nomina
3. Nomina e revoca giudiziali dell’amministratore: aspetti processuali
4. I requisiti richiesti dal nuovo articolo 71-bis delle disposizioni per l’attuazione del codice civile per poter svolgere l’incarico di amministratore
– Capitolo XI Diritti e doveri generalmente associati alla figura dell’amministratore
1. I compiti dell’amministratore previsti dall’art. 1130 del codice civile così come integralmente ridefinito dalla legge n. 220 dell’11 dicembre 2012
2. Il compito di difendere la validità delle deliberazioni dell’assemblea dei condomini rientra nel compito di eseguire le stesse, ex art. 1130 c.c., n. 1
2.1. Segue: il compito di curare l’osservanza del regolamento condominiale nel caso un condomino adibisca la propria unità immobiliare ad attività vietata dal regolamento condominiale medesimo
2.2. Segue: l’erogazione delle spese di manutenzione ordinaria e di quelle relative ai servizi comuni essenziali non richiede la preventiva approvazione dell’assemblea
3. Il potere dell’amministratore di compiere atti conservativi dei diritti inerenti alle parti comuni dell’edificio, in particolare
3.1. Segue: esemplificazioni: spazi a parcheggi in misura proporzionale alla cubatura totale dell’edificio, tutela del decoro architettonico, rimozione di finestre da taluni condomini aperte abusivamente, azioni reali che esulano dal novero degli atti meramente conservativi
3.1.1. Segue: i contratti stipulati dall’amministratore in assenza di previa delibera assembleare
3.1.2. Segue: implicazioni penali dell’obbligo di conservazione e manutenzione delle parti comuni dell’edificio condominiale
4. Importanza della prassi applicativa nell’interpretazione delle prescrizioni del regolamento aventi natura meramente organizzativa
5. L’annuale rendiconto condominiale si compone di un registro di contabilità, di un riepilogo finanziario, nonché di una nota sintetica esplicativa
5.1. Segue: nessun principio normativo obbliga, nell’approvazione dei bilanci consuntivi del condominio, all’osservanza di una rigorosa sequenza temporale nell’esame dei vari rendiconti
5.2. Segue: gli effetti dell’approvazione del rendiconto nella giurisprudenza più recente
5.3. Segue: il diritto di prendere visione e di ottenere il rilascio di copia dall’amministratore dei documenti attinenti all’adempimento degli obblighi da questo assunti
6. All’amministratore del condominio è riconosciuta una rappresentanza anche sostanziale che fa ricadere direttamente sul rappresentato gli effetti della dichiarazione dell’amministratore medesimo
– Capitolo XII Legittimazione attiva e passiva dell’amministratore in ambito civile, penale ed amministrativo
1. L’art. 1131 c.c. non ha subito modifiche da parte della legge n. 220 dell’11 dicembre 2012: quella dell’amministratore è una rappresentanza volontaria e, nell’esercizio delle funzioni, l’amministratore assume la veste del mandatario
2. Quando l’amministratore può agire in giudizio senza alcuna autorizzazione?
3. Impugnare atti amministrativi, costituirsi parte civile nel processo penale e presentare querela
4. I principi generali che sostengono la legittimazione ad agire dell’amministratore
4.1. Segue: la disposizione contenuta nell’art. 1131 c.c. in ordine ai poteri di rappresentanza anche giudiziaria dell’amministratore del condominio non ha carattere esclusivo
4.2. Segue: l’esistenza dell’organo rappresentativo unitario non priva i singoli condomini del potere di agire a difesa di diritti connessi alla detta partecipazione
4.2.1. Segue: casi in cui il principio non trova applicazione
4.2.1.1. Segue: le azioni reali, in particolare
4.3. Segue: ulteriori corollari
5. La legittimazione passiva in particolare
5.1. Segue: ulteriori corollari – azioni possessorie, impugnazioni, carenza di poteri e ratifica, inefficacia di limitazioni, effetti condanna amministratore
5.2. Segue: l’azione di nullità del regolamento c.d. contrattuale
5.3. Segue: la domanda di accertamento negativo della qualità di condomino
6. Ulteriore casistica: opposizione atti esecutivi, esproprio area condominiale, supercondominio, capacità a testimoniare, opposizione a decreto ingiuntivo, somme dovute per gestione comune, funzionamento impianti condominiali
7. Quando manca il legale rappresentante dei condomini chi intenda iniziare o proseguire una lite contro i partecipanti a un condominio può richiedere la nomina di un curatore speciale
7.1. Segue: esempi applicativi – supercondominio sprovvisto di specifico amministratore, amministratore che non può notificare atto a se stesso
– Capitolo XIII La separazione della responsabilità del condomino dissenziente in ordine alle conseguenze della lite per il caso di soccombenza
1. Solo qualora l’assemblea dei condomini abbia deliberato di promuovere una lite o di resistere a una domanda il condomino dissenziente può separare la propria responsabilità in ordine alle conseguenze della lite per il caso di soccombenza
1.1. Segue: formalità dell’atto di dissenso e diritto di rivalsa del condomino dissenziente
1.2. Segue: l’esonero del condomino dissenziente va oltre l’onere di partecipare alla rifusione delle spese di giudizio in favore della controparte per comprendere anche l’onere di partecipare alle spese affrontate dal condominio per la propria difesa
2. Non si versa nell’ipotesi dell’art. 1132, comma 1, c.c., ove non sia stata l’assemblea a deliberare la lite attiva o passiva
3. Esito della lite favorevole: il condomino dissenziente che ne abbia tratto vantaggio è tenuto a concorrere nelle spese del giudizio che non sia stato possibile ripetere dalla parte soccombente
4. I due gruppi d’interesse in caso di liti tra singoli condomini e condominio: non possono essere poste a carico di coloro che hanno promosso la lite le spese sostenute dal condominio per resistere in giudizio
– Capitolo XIV Provvedimenti ed inerzie dell’amministratore: disciplina e rimedi
1. I provvedimenti presi dall’amministratore sono obbligatori per i condomini sempre che rientrino nell’ambito dei suoi poteri
2. La legittimazione del condomino ad agire non in sede contenziosa bensì (in sede) di volontaria giurisdizione giusta il disposto dell’art. 1105 c.c.
3. Il condomino può anticipare spese per la conservazione e la manutenzione delle parti comuni ma il rimborso delle medesime è riconosciuto soltanto per le spese urgenti
3.1. Segue: la prova dell’indifferibilità della spesa incombe sul condomino che chiede il rimborso e il credito del condomino ha carattere pecuniario e non di valore
3.1.1. Segue: corollari – compensazione con il credito del condominio, accordo maturato in assemblea, terrazzo di proprietà esclusiva
3.2. Segue: se la spesa non è urgente nessuna azione spetta al condomino, neppure quella di arricchimento
3.3. Segue: l’articolo 1134 del codice civile si applica tanto al c.d. condominio minimo quanto alla comunione non condominiale
– Capitolo XV L’assemblea condominiale: essenza e funzionamento
1. L’assemblea, quale organo destinato ad esprimere la volontà collettiva dei partecipanti, può deliberare qualunque provvedimento che persegua una finalità condominiale
2. L’articolo 1135 del codice civile così come modificato dall’articolo 13 della legge n. 220 dell’11 dicembre 2012
3. L’elenco delle attribuzioni dell’assemblea contenuto nell’art. 1135 c.c. deve considerarsi meramente esemplificativo: corollari
4. Ulteriori interpretazioni giurisprudenziali: assunzione liti processuali; compenso aggiuntivo amministratore; portata dell’approvazione del bilancio consuntivo; accertamento responsabilità in capo al singolo condomino; anticipazioni effettuate dall’amministratore; indicazione dell’elenco delle materie da trattare nell’avviso di convocazione dell’assemblea
4.1. Segue: limiti nel constatare responsabilità del singolo condomino; limiti nel constatare ambito dei beni comuni ed estensione delle proprietà esclusive; manutenzione straordinaria dell’edificio condominiale senza previa approvazione o successiva ratifica dell’assemblea; spettano all’assemblea le decisioni circa la necessità di procedere alla riparazione, ricostruzione e sostituzione degli elementi strutturali del lastrico o della terrazza a livello; criteri di semplicità e snellezza che presiedono alle vicende dell’amministrazione condominiale
4.2. Segue: condominio minimo; autorizzare l’amministratore a richiedere ai condomini pagamenti provvisori; approvazione da parte dell’assemblea condominiale del rendiconto consuntivo; transazioni afferenti a spese d’interesse comune; spese di manutenzione ordinaria e relative ai servizi comuni essenziali; approvazione del rendiconto e valore di riconoscimento di debito
4.3. Segue: particolari, ulteriori effetti dell’approvazione del rendiconto consuntivo, estensione della proprietà comune, divisione delle parti comuni, acconto concernente la gestione condominiale dell’anno successivo, transazione, ratifica
– Capitolo XVI Costituzione dell’assemblea e validità delle deliberazioni
1. Le novità introdotte dall’articolo 1136 del codice civile così come integralmente sostituito dall’articolo 14 della legge n. 220 dell’11 dicembre 2012
2. I quorum per la regolare costituzione dell’assemblea in prima convocazione e per la validità, in tale sede, delle deliberazioni
3. La regolare costituzione dell’assemblea in seconda convocazione e la validità, in tale sede, delle deliberazioni
4. Deliberazioni che devono sempre essere approvate con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio
5. Deliberazioni che devono sempre essere approvate con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti ed almeno i due terzi del valore dell’edificio
6. Regolare convocazione dell’assemblea, c.d. “ordine del giorno” e verbalizzazione della riunione: forma e contenuto della verbalizzazione, in particolare
6.1. Segue: l’assemblea può essere convocata in via straordinaria dall’amministratore quando questi lo ritenga necessario ovvero quando ne sia fatta richiesta da almeno due condomini che rappresentino un sesto del valore dell’edificio
6.2. Segue: l’avviso di convocazione è un atto unilaterale recettizio a contenuto non negoziale che si presume noto al destinatario nel momento in cui esso perviene all’indirizzo di quest’ultimo
6.3. Segue: l’ordine del giorno è un elenco specifico degli argomenti oggetto di discussione all’assemblea convocata così da poter far comprendere i termini essenziali di detti argomenti
6.4. Segue: l’avviso di convocazione deve essere comunicato almeno cinque giorni prima della data fissata per l’adunanza in prima convocazione a mezzo di posta raccomandata, posta elettronica certificata, fax o tramite consegna a mani
7. Legittimazione e rappresentanza nella partecipazione all’assemblea condominiale
7.1. Segue: il c.d. supercondominio
7.2. Segue: usufruttuario e nudo proprietario
7.3. Corollari: partecipazione ad un’assemblea condominiale di un soggetto estraneo ovvero privo di legittimazione, conflitto di interessi dei condomini morosi, clausola del regolamento di condominio volta a limitare il potere dei condomini di farsi rappresentare nelle assemblee
8. Regole per un ordinato e corretto svolgimento dell’assemblea condominiale
8.1. Segue: il c.d. condominio parziale, in particolare
9. L’assemblea nel c.d. “condominio minimo”, nei consorzi e negli alloggi di edilizia pubblica residenziale
– Capitolo XVII Impugnazione delle delibere assembleari: nullità ed annullabilità
1. Le novità introdotte dall’articolo 15 della legge n. 220 dell’11 dicembre 2012 modificando l’articolo 1117 del codice civile: la sospensione dell’efficacia della delibera condominiale, in particolare
2. Le deliberazioni prese dall’assemblea sono obbligatorie per tutti i condomini
2.1. Segue: le deliberazioni assembleari non sono irrevocabili e possono essere modificate o revocate da una valida deliberazione successiva
3. L’annullamento delle delibere condominiali nel termine perentorio di trenta giorni decorrente dal momento in cui il condomino dissenziente abbia avuto adeguata conoscenza dell’effettivo contenuto della decisione che egli reputi lesiva dei propri interessi
3.1. Segue: l’art. 1137 c.c. non disciplina la forma delle impugnazioni delle deliberazioni condominiali sicché esse vanno effettuate tramite atto di citazione
3.2. Segue: interesse e legittimazione ad agire
3.2.1. Segue: il condomino che intende impugnare una delibera dell’assemblea deve allegare e dimostrare che da quella deliberazione deriva un apprezzabile pregiudizio personale, in termini di mutamento della propria posizione patrimoniale
3.3. Segue: la pronuncia di annullamento di una delibera assembleare riveste unicamente un effetto caducatorio
4. I vizi comportanti annullabilità: irregolare costituzione dell’assemblea, maggioranze inferiori a quelle prescritte dalla legge o dal regolamento condominiale, vizi formali, violazione di prescrizioni di qualunque fonte (legali, convenzionali, regolamentari), generiche irregolarità attinenti al procedimento di convocazione o di informazione dell’assemblea
4.1. Segue: esempi concreti di delibere annullabili – ripartizione in concreto delle spese condominiali adottata in violazione di criteri già stabiliti, violazione di una norma del regolamento condominiale, mancata conoscenza della data di prima convocazione, mancata disponibilità della documentazione contabile, compensazione delle spese condominiali, mancanza di saldi di gestione certi
4.1.1. Segue: inadeguatezza del criterio distintivo tra delibere nulle ed annullabili con riferimento alle deliberazioni assembleari aventi ad oggetto la ripartizione, tra i condomini, delle spese afferenti alla gestione delle cose e dei servizi comuni in violazione dei criteri stabiliti dalla legge o dal regolamento condominiale contrattuale
4.1.2. Segue: il contrasto giurisprudenziale che ha sollecitato Cass. civ., Sez. U., 14 aprile 2021, n. 9839
4.1.3. Segue: termini e precisazioni illustrate da Cass. civ., Sez. U., 14 aprile 2021, n. 9839 – i concetti di nullità e annullabilità
4.1.4. Segue: lo spazio che nella disciplina codicistica del condominio residua per la categoria della “nullità” con riguardo alle deliberazioni dell’assemblea dei condomini
4.1.5. Segue: casi specifici nei quali la deliberazione dell’assemblea dei condomini deve ritenersi affetta da nullità: mancanza originaria degli elementi costitutivi essenziali, impossibilità dell’oggetto, in senso materiale o in senso giuridico, illiceità
4.1.6. Segue: destino delle deliberazioni assembleari che ripartiscono le spese condominiali in violazione dei criteri stabiliti dalla legge o dal regolamento condominiale contrattuale, in particolare
5. La nullità delle delibere condominiali quale figura residuale, creata dalla dottrina e dalla giurisprudenza per i vizi più gravi
5.1. Segue: esemplificazioni giurisprudenziali – spese pro quota sostenute dal condominio per il difensore, spese di esercizio dell’impianto di riscaldamento centralizzato, divieto sostanziale di utilizzazione generalizzata delle parti comuni, smantellamento della canna fumaria a cura e spese del condomino
5.1.1. Segue: obbligo risarcitorio in capo a singoli condomini ed a favore di altri, estensione dei diritti di proprietà esclusiva dei singoli
5.1.2. Segue: diritto di uso esclusivo, balconi, cappotto termico, canna fumaria, spese di riscaldamento, commissione ristretta di condomini
6. Corollari: sostituzione della delibera condominiale, delibera condominiale assunta all’unanimità e sottoscritta da tutti i condomini
6.1. Segue: legittimazione ed interesse ad impugnare la delibera asseritamente viziata
6.2. Segue: sindacato dell’autorità giudiziaria, appello avverso la sentenza che abbia deciso sull’impugnazione, clausola compromissoria in deroga all’articolo 1137 del codice civile
6.3. Segue: ratifica con efficacia retroattiva dell’attività dell’amministratore, deliberazioni aventi contenuto negativo, decisioni circa la necessità di procedere alla riparazione della copertura dell’edificio
– Capitolo XVIII Il regolamento condominiale
1. Il regolamento condominiale: una sorta di statuto della collettività condominiale, fonte di obblighi e diritti per i singoli condomini
2. La concreta formazione del regolamento condominiale
2.1. Segue: le (ulteriori) limitazioni imposte dall’articolo 72 delle disposizioni di attuazione al codice civile
2.2. Segue: le norme del regolamento possono vietare di possedere o detenere animali domestici?
2.3. Segue: per la formazione (o la modifica) del regolamento di condominio (contrattuale o non contrattuale) è richiesta la forma scritta ad substantiam
2.4. Segue: le nullità conseguenti alla violazione del quarto comma dell’art. 1138 del codice civile, in particolare – autorizzazione a stare in giudizio, termine di decadenza per chiedere l’annullamento di una delibera, rinuncia all’impianto centralizzato
3. Il c.d. regolamento contrattuale: può vincolare tutti i condomini nonché i successivi aventi causa anche con clausole che restringono poteri e facoltà dei singoli condomini sulle loro proprietà esclusive (servitù reciproche)
3.1. Segue: è il principio dell’autonomia privata che consente alle parti di stipulare convenzioni che limitano il diritto dominicale di tutti o di alcuni dei condomini sulle parti di loro esclusiva proprietà
3.2. Segue: il regolamento condominiale non ha natura contrattuale di per sé ma solo in relazione a quelle clausole limitatrici dei diritti dei condomini sulle proprietà esclusive o comuni ovvero attribuenti ad alcuni condomini maggiori diritti rispetto a quelli degli altri
3.3. Segue: diritti di servitù trascrivibili nei registri immobiliari, oneri reali e obbligazioni propter rem (entrambi non trascrivibili)
3.4. Segue: il divieto di porre in essere determinati usi delle unità immobiliari di proprietà esclusiva, in particolare
3.4.1. Segue: esempi concreti – casa di riposo per anziani, bed and breakfast/affittacamere, ristorante/birreria, asilo nido
3.5. Segue: l’interpretazione del regolamento contrattuale di condominio da parte del giudice del merito dev’essere storicamente orientata
3.6. Segue: le norme regolamentari possono imporre limitazioni al godimento degli immobili di proprietà esclusiva secondo criteri anche più rigorosi di quelli stabiliti in tema di immissioni lecite dall’articolo 844 del codice civile
3.7. Segue: l’azione di nullità del regolamento “contrattuale” di condominio è esperibile da uno o più condomini nei confronti di tutti gli altri (litisconsorzio necessario)
4. Il condomino che abbia locato la propria unità abitativa ad un terzo risponde nei confronti degli altri condomini delle violazioni al regolamento condominiale consumate dal proprio conduttore
4.1. Segue: condanna a cessare lo svolgimento dell’attività ritenuta contraria al regolamento di condominio nell’immobile locato emessa nei confronti del conduttore
5. Aspetti concreti degni di particolare attenzione: struttura organica di un edificio, violazione di norma di natura procedimentale, obligatio propter rem e vincoli di natura reale, comunicare i mutamenti degli indirizzi e i trasferimenti delle unità immobiliari, inadimpleti non est adimplendum, clausola compromissoria
5.1. Segue: tutela del decoro architettonico, omessa sottoscrizione del verbale dell’assemblea condominiale ad opera del presidente, condominio c.d. minimo, trascrizione registri immobiliari, impianto di riscaldamento centralizzato, uso dell’ascensore accompagnati da animali domestici, richiamo per relationem delle clausole del regolamento
6. Sanzioni a seguito di infrazioni al regolamento di condominio: devono essere previste dal regolamento medesimo
7. Il registro indicato dal terzo comma dell’articolo 1138 del codice civile e dal numero 7) dell’art. 1130, medesimo codice
– Capitolo XIX Il condominio nel processo e nella mediazione obbligatoria
1. La competenza per materia del Giudice di Pace: cause relative alla misura e alle modalità d’uso dei servizi di condominio di case
1.1. Segue: il problema del superamento della soglia di normale tollerabilità, ex art. 844 c.c.
2. Le controversie che vedono messo in discussione il diritto stesso del condomino ad un determinato uso della cosa comune rimangono soggette agli ordinari criteri della competenza per valore
3. Competenza per valore del Giudice di Pace: cause relative a beni mobili di valore non superiore a cinquemila euro
4. Competenza per territorio: luogo dove si trovano i beni comuni o la maggior parte di essi
4.1. Segue: casi nei quali l’articolo 23 del codice di procedura civile non si applica – consorzi, casi in cui l’amministratore del condominio agisca per il conseguimento del compenso, azione di rivalsa del coerede
5. La mediazione obbligatoria: per controversie in materia di condominio si intendono quelle derivanti dalla violazione o dall’errata applicazione delle disposizioni del libro terzo, titolo VII, capo II, del codice e degli articoli da 61 a 72 delle disposizioni per l’attuazione del codice
5.1. Segue: la procedura di mediazione obbligatoria si applica anche ai procedimenti per la revoca dell’amministratore di condominio
5.2. Segue: effetti collaterali della procedura di mediazione obbligatoria – sospensione feriale del termine per l’impugnazione delle delibere assembleari e (presunta?) responsabilità per mancata adesione
5.3. Segue: partecipazione dell’amministratore alla procedura di mediazione, partecipazione dell’avvocato delegato, effetto interruttivo della domanda di mediazione
Bibliografia
Indice analitico
Elenco delle principali abbreviazioni delle riviste
Il volume ha come obiettivo l’esame delle forme di difesa del cliente in presenza di pratiche scorrette poste a vario titolo da parte delle banche.
Al fine di fornire una panoramica completa sul credito in generale, l’opera si articola con un’introduzione che descrive la nozione del credito con la gestione bancaria e le seguenti due parti distinte:
- Prima Parte: in cui sono stati trattati gli aspetti giuridici relativi al rapporto bancario e finanziario, alle aziende di credito e alle varie tipologie dei contratti bancari e finanziari;
- Seconda Parte in cui sono stati esaminati gli strumenti di risoluzione delle controversie bancarie e finanziarie, con la valutazione delle pratiche commerciali scorrette.
Particolare attenzione è stata posta alle procedure stragiudiziali di risoluzione delle controversie (ABF e ACF), nonché a quelle di vigilanza delle operazioni di investimento.
Renzo Pravisano
Dottore commercialista, Tributarista, Revisore legale, Maestro del Lavoro e Cavaliere della Repubblica. Giudice Tributario presso la Commissione Tributaria Regionale del Veneto (1996-2015) e la Commissione Tributaria Centrale – Sezione Veneta (2010-2013). Esperto in diritto e pratica negli ambiti contrattuali, contabili, fiscali, doganali e del commercio internazionale. Docente a chiamata in diritto tributario e doganale presso la Scuola Superiore Economia e Finanze – Roma, nonché in corsi finanziati dal Fondo Sociale Europeo presso le CCIAA.
Introduzione – La nozione di credito e la sua evoluzione
1. Concetti generali
2. Tipi di credito
3. La cessione del credito: aspetti operativi
4. La moneta come mezzo di pagamento
5. L’evoluzione della politica monetaria
Bibliografia
Riferimenti normativi e giurisprudenziali
Capitolo I – Il sistema del credito e il suo svolgimento
1. Aspetti introduttivi
2. La gestione bancaria: aspetti operativi
3. Il credito negli studi economici: aspetti evolutivi
4. Il collegamento funzionale tra il risparmio e gli investimenti
5. Il criterio dell’efficienza dei sistemi creditizi
6. I servizi organizzativi degli istituti di credito e degli intermediari finanziari
7. Il ruolo delle Banche centrali nella gestione del credito
8. La recente evoluzione del mercato del credito
9. L’istituto della cartolarizzazione (securitization) dei crediti d’impresa
Bibliografia
Riferimenti normativi e giurisprudenziali
Capitolo II – I rapporti contrattuali tra banca e cliente
1. Aspetti generali
2. Il requisito della responsabilità nei rapporti con la clientela
3. La trasparenza dei rapporti contrattuali di credito
4. Il protocollo di intesa tra la Banca d’Italia e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) in materia di tutela dei consumatori nel mercato bancario e finanziario
5. Considerazioni ulteriori sulla centralità del rapporto con il cliente
Bibliografia
Riferimenti normativi e giurisprudenziali
Parte I – I contratti bancari, parabancari e finanziari
1. Concetti introduttivi
2. Il rapporto bancario
3. Le autorità creditizie e finanziarie nazionali e comunitarie
4. Le attività bancarie
5. Il rapporto finanziario: aspetti operativi
6. Le operazioni finanziarie
Bibliografia
Riferimenti normativi
Capitolo I – Le aziende di credito
1. Evoluzione storica
2. La nascita delle banche per la gestione del credito
3. L’evoluzione attuale degli istituti di credito
4. Le fonti del diritto bancario: aspetti generali
5. Le fonti normative nazionali (interne)
6. Le fonti normative internazionali e comunitarie
7. Le autorizzazioni all’esercizio dell’attività bancaria
8. Le funzioni economiche ed organizzative delle banche
9. La tipologia degli intermediari finanziari
10. Gli istituti di pagamento: aspetti operativi
11. Gli istituti di moneta elettronica (IMEL)
12. La funzione di vigilanza sugli intermediari finanziari
13. Esame dell’attività bancaria attraverso il bilancio
Bibliografia
Riferimenti normativi
Capitolo II – Il contratto bancario: valutazione e analisi
1. Definizione e aspetti giuridici
2. La forma del contratto bancario
3. Il contenuto dei contratti bancari
4. La trasparenza delle condizioni contrattuali
5. Le procedure della fase precontrattuale
6. Le procedure per l’offerta di prodotti e servizi bancari “fuori sede” o con tecniche di comunicazione a distanza
Bibliografia
Riferimenti normativi e giurisprudenziali
Capitolo III – I contratti di credito ordinari (o tipici)
1. Tipi di contratti
2. I contratti relativi alle operazioni bancarie passive
3. I contratti relativi alle operazioni bancarie attive
4. I contratti relativi ai servizi bancari
Bibliografia
Riferimenti normativi e giurisprudenziali
Capitolo IV – I contratti di credito speciali (o parabancari)
1. Introduzione
2. I contratti di factoring
3. I contratti di leasing
4. I contratti di sale of lease back (vendita con patto di locazione)
5. I contratti di forfaiting
6. Il Fondo comune di investimento
7. Il credito ai consumatori
8. Le carte di credito
9. La gestione di portafogli di investimento
10. Le altre forme contrattuali
Bibliografia
Riferimenti normativi e giurisprudenziali
Capitolo V – Gli intermediari finanziari
1. Definizione
2. L’oggetto dell’attività finanziaria
3. Le principali tipologie di intermediari finanziari
4. Gli intermediari finanziari esteri (comunitari ed extracomunitari) operanti in Italia
5. Una sintesi del sistema finanziario attuale
6. L’archivio dei rapporti finanziari
Bibliografia
Riferimenti normativi
Capitolo VI – I contratti finanziari: aspetti giuridici, rischi e obblighi di informazione agli investitori
1. Concetti introduttivi
2. La forma del contratto
3. I soggetti del contratto finanziario
4. L’oggetto del contratto di finanziamento
5. Il dovere di informazione dell’investitore
6. I tipi di rischio negli investimenti finanziari
7. L’obbligo dell’intermediario di essere sempre informato sulla situazione dell’investitore
8. La responsabilità dell’intermediario e la prescrizione nel contenzioso con l’investitore
Bibliografia
Riferimenti normativi e giurisprudenziali
Parte II – La difesa del cliente correntista bancario
1. Concetti introduttivi
2. Gli strumenti di risoluzione nazionale delle controversie in ambito bancario e finanziario
3. Gli strumenti europei di risoluzione extragiudiziale delle controversie bancarie e finanziarie
4. La regolarizzazione delle attività di servizi relativi alle monete virtuali (bitcoin)
Bibliografia
Riferimenti normativi e giurisprudenziali
Capitolo I – Analisi delle pratiche commerciali scorrette tra banca e cliente
1. Concetti introduttivi
2. Le pratiche commerciali scorrette nei contratti di credito e finanziari
3. Le clausole vessatorie nel contratto tra un professionista (banca) e un consumatore (cliente) e la relativa tutela
4. La tutela amministrativa e giurisdizionale del cliente/consumatore
5. I possibili rischi di un correntista bancario (bail-in) e i relativi rimedi
Bibliografia
Riferimenti normativi e giurisprudenziali
Capitolo II – La risoluzione delle controversie con gli intermediari creditizi e finanziari
1. Aspetti generali
2. Tipi di controversie contrattuali
3. La responsabilità contrattuale degli istituti di credito
4. Alcune pronunce giurisprudenziali sulla responsabilità degli istituti di credito
5. Le clausole di variazione unilaterale nei contratti bancari: ius variandi
6. Decisioni dell’ABF in merito all’inesistenza dello ius variandi
7. Il rapporto di conto corrente bancario: aspetti operativi
8. Le controversie sui conti correnti e la relativa prescrizione
9. L’individuazione delle rimesse solutorie in particolari operazioni di credito
Bibliografia
Riferimenti normativi e giurisprudenziali
Capitolo III – Una procedura stragiudiziale della risoluzione delle controversie: ABF (arbitro bancario finanziario)
1. Concetti introduttivi
2. Ambito oggettivo e soggettivo della risoluzione stragiudiziale delle controversie bancarie
3. La presentazione del ricorso
4. L’Organo decidente e il relativo procedimento
5. La segnalazione del Prefetto all’Arbitro Bancario Finanziario
Bibliografia
Riferimenti normativi
Capitolo IV – Le procedure di vigilanza nelle operazioni di investimento
1. Concetti generali
2. La vigilanza sugli intermediari finanziari
3. La vigilanza sui mercati
4. La vigilanza sui soggetti emittenti
5. La tutela dagli abusivismi finanziari
6. Invio di esposti alla CONSOB
Bibliografia
Riferimenti normativi
Capitolo V – La procedura stragiudiziale della risoluzione delle controversie relative ai contratti concernenti i servizi di investimento – ACF
1. Concetti introduttivi
2. I limiti soggettivi dell’attività dell’ACF
3. I limiti oggettivi dell’attività dell’ACF
4. La composizione del Collegio ACF con l’avvio della procedura
5. Il ricorso all’ACF: modalità e termini
Bibliografia
Riferimenti normativi
Conclusioni
Indice analitico
Questo libro, aggiornato alla recente giurisprudenza, affronta in modo completo ed esaustivo le procedure per l’acquisizione della documentazione bancaria da parte del cliente.
Ogni parte dell’elaborato che il lettore si accinge a leggere, è frutto dell’esperienza professionale dell’autore, nel corso della quale ha potuto constatare che vi sono diversi strumenti di diritto, processuale e sostanziale, per tutelare tutte le posizioni soggettive in ambito bancario, a seconda della fase in cui si trova la controversia con la banca.
L’accesso alla documentazione bancaria riguardante il cliente è molto complessa e richiede non poco tempo: chi scrive è persuaso dall’idea che per realizzare una proficua e rapida azione giudiziaria sia indispensabile aver acquisito tutta la documentazione, sintetica ed analitica del rapporto bancario, in via preventiva.
L’idea che la prova si acquisisca nel processo – concetto innestato dalle regole del processo penale – è fuorviante e non più realizzabile.
Il testo è suddiviso in Parti per meglio identificare le varie caratteristiche e gli strumenti di diritto necessari per il reperimento della documentazione bancaria.
Gianluca Bozzelli
Avvocato cassazionista, mediatore, arbitro e gestore della crisi, si occupa principalmente di diritto bancario e di diritto commerciale, diritto tributario e diritto della privacy. Attualmente è componente della Commissione di Diritto Bancario del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli. È relatore in convegni e corsi di formazione. Autore di numerose pubblicazioni in materia di diritto bancario, sovraindebitamento e privacy. (www.avvocatobozzelli.it). È componente del comitato scientifico della banca dati “Diritto e contenzioso bancario” (www. contenzioso-bancario.it).
INTRODUZIONE
PARTE I - ACQUISIZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE NEL CORSO DEL RAPPORTO
CAPITOLO 1 - Documentazione acquisita in fase di apertura del rapporto
1. Dati personali immessi nel sistema creditizio
2. Accesso ai dati personali e ai documenti bancari
3. Documenti di trasparenza e informazione precontrattuale
4. Merito creditizio, meritevolezza e sovraindebitamento (cenni)
5. Forma e contenuto della documentazione precontrattuale
6. Brevi cenni sulla forma dei contratti bancari
7. Brevi cenni sul contenuto dei contratti bancari
8. Documenti attestanti le capacità patrimoniali e le garanzie personali e patrimoniali
9. Erogazione somme, quietanze e accrediti
CAPITOLO 2 - Documentazione acquisita nel corso del rapporto
1. Modifiche unilaterali formali e sostanziali del rapporto: jus variandi
2. Informazioni, comunicazioni, estratto conto e rendiconti
3. Invio, ricezione e presunzione di conoscenza della corrispondenza informativa e normativa
4. Rinegoziazione, surrogazione e portabilità, ipoteca (rinvio)
CAPITOLO 3 - Documentazione di chiusura del rapporto
1. Estinzione anticipata, risoluzione contrattuale e decadenza dal beneficio del termine
2. Preavviso di iscrizione in centrale rischi e nei sistemi di informazione creditizia (rinvio)
3. Transazioni, il c.d. saldo e stralcio e le dichiarazioni di riconoscimento del debito
4. Quietanze dei pagamenti periodici, a saldo, e dichiarazioni di riconoscimento del debito
PARTE II - ACCESSO ALLA DOCUMENTAZIONE BANCARIA IN FASE PRECONTENZIOSA
CAPITOLO 1 - Acquisizione preventiva della documentazione ed obblighi di consegna
1. Premessa
2. Accesso ai dati personali e ai documenti del rapporto di credito
3. Ambito soggettivo del diritto di accesso alla documentazione del rapporto di credito
4. Ambito oggettivo del diritto: documenti sintetici, analitici, contratti e spese di copia
5. Istanza di acquisizione della documentazione e reclamo alla banca
PARTE III - ACQUISIZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE BANCARIA MEDIANTE PROCEDIMENTO GIUDIZIALE
NON CONTENZIOSO
CAPITOLO 1 - Consulenza tecnica preventiva ai fini della composizione della lite
1. Art. 696-bis c.p.c.: ambito di applicazione ed ammissibilità
2. Il procedimento
3. Il tentativo di conciliazione
4. Il verbale di conciliazione o la relazione
PARTE IV - ACQUISIZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE MEDIANTE CONTENZIOSO GIUDIZIALE SPECIFICO
CAPITOLO 1 - Ricorso per decreto ingiuntivo per la consegna di documentazione bancaria
1. Art. 633 c.p.c. in materia: ambito di applicazione ed ammissibilità
2. Orientamento contrario: obbligo di fare
CAPITOLO 2 - Residualità ed ammissibilità di altre procedure giudiziali contenziose
1. Azione giudiziale a cognizione sommaria ex art. 702-bis c.p.c. e azione di cognizione ordinaria
2. Altre azioni giudiziarie residuali: sequestro giudiziario ex art. 670 nn.1 e 2 c.p.c
3. Altre azioni giudiziarie residuali: procedimento di urgenza ex art. 700 c.p.c
4. Ammissibilità della misura coercitiva indiretta (astreinte) ex art. 614 bis c.p.c
CAPITOLO 3 - Conto per ottenere la documentazione del rapporto bancario
1. Presupposti ed ammissibilità di autonomo procedimento per il rendimento dei conti ex art 263 c.p.c
2. Svolgimento del procedimento e foce del giudizio
PARTE V - ACQUISIZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE NEL CORSO DI ALTRI CONTENZIOSI GIUDIZIALI
CAPITOLO 1 - Acquisizione della documentazione nel corso di giudizio ordinario
1. Il ricorso per decreto ingiuntivo della banca: art. 50 TU
2. Azione giudiziaria ordinaria: opposizione a decreto conto corrente
3. Azione giudiziaria ordinaria: istanza di esibizione ex artt. 210 c.p.c. e 94 disp. Att. C.p.c., nonché ex art. 2711 c.c
(cenni)
CAPITOLO 2 - Acquisizione della documentazione nel corso di procedimento di esecuzione forzata
1. Contratto bancario come titolo esecutivo
2. Orientamento contrario. Argomenti: A) realità del mutuo ed eterointegrazione del titolo esecutivo
3. segue B) orientamento favorevole e materiale trasferimento delle somme
4. segue C) la dichiarazione di quietanza
5. segue D) diritto della banca alla compensazione di un credito incerto e non esigibile
6. segue E) mutuo con mera disponibilità giuridica delle somme e apertura di credito
7. segue F) anche la banca considera il mutuo come contratto reale: il preammortamento
8. segue G) deposito cauzionale delle somme mutuate
9. segue H) pegno irregolare delle somme mutuate
10. segue I) informazione precontrattuale e contrattuale del deposito cauzionale o pegno irregolare
11. segue L) mutuo di consolidamento
12. segue M) mutuo di scopo o di destinazione
13. segue N) mutuo fondiario edilizio a stato di avanzamento lavori (sal)
14. segue O) rinegoziazione del contratto bancario e titolo esecutivo
15. segue P) mutuo stipulato con accettazione di proposta o per atto unilaterale
16. Fondiarietà e limite di finanziabilità del credito ex art. 38 c. 2 TUB
17. Atti e documenti successivi al titolo esecutivo
Il volume si rivolge a tutti i concorrenti ai pubblici concorsi, a docenti e studenti universitari, ad avvocati e magistrati, nonché alle pubbliche amministrazioni centrali e periferiche, che per ragioni di studio, di lavoro o di competenza si muovono nei diversi ambiti che si interfacciano con il diritto dei contratti pubblici.
Il testo scandaglia tutti gli strati evolutivi della materia tenendo conto dei molteplici interventi riformatori e lo fa senza mai distogliere lo sguardo dal passato, perché, sappiamo bene che, nel campo del diritto, ogni singola norma è il portato di un processo evolutivo lungo e complesso di cui occorre conoscere le singole tappe. Il manuale riesce così a connettere e far dialogare tutte le articolazioni della disciplina ponendo in rilievo i profondi mutamenti intervenuti nell'ultimo anno peraltro segnato da una situazione emergenziale senza precedenti. Nella sezione online, raggiungibile seguendo le istruzioni riportate in fondo al testo, è riportata una Appendice Normativa integrativa e di completamento del volume all'interno della quale sono disponibili fondamentali provvedimenti legislativi di rilievo nazionale e sovranazionale che risultano indispensabili per completare il percorso di studio in materia di contratti pubblici.
AUTORE Luigi Tramontano Giurista, già Docente a contratto presso la Scuola di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, è autore di numerosissime pubblicazioni giuridiche ed esperto di Tecnica legislativa, curatore di banche dati legislative e direttore scientifico di corsi accreditati di preparazione per l'esame di abilitazione alla professione forense.
Il volume tratta del diritto amministrativo nella sua completezza, con un linguaggio semplice e approfondito, funzionale alla preparazione di concorsi ed esami. Il testo è aggiornato a:
Legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Legge di Bilancio 2020) intervenuta, sul testo del D.Lgs 33/2013 (decreto trasparenza), prevedendo l'obbligo di pubblicare la tracce di tutte le prove dei concorsi e le graduatorie finali aggiornate con l'eventuale scorrimento degli idonei non vincitori; ulteriore disposizione ha riguardato la responsabilità dirigenziale, anche sotto l'aspetto del danno all'immagine, in caso di violazione degli obblighi di trasparenza o connessi all'accesso civico; D.L. 26 ottobre 2019, conv. con modifiche in Legge 19 dicembre 2019, n. 157 (c.d. Decreto Fiscale), che ha istituito presso l'ANAC il sistema del rating di impresa e delle relative premialità;
Legge 19 giugno 2019, n. 56 (Legge Concretezza) che ha previsto interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo, specificamente riguardanti: controlli biometrici, reclutamento del personale, concorsi pubblici, istituendo, inoltre, il Nucleo per lefficienza amministrativa presso il Dipartimento della funzione pubblica (Nucleo per la concretezza) composto da 53 unità, con la funzione di vigilare sul corretto funzionamento delle amministrazioni.
L’opera guida il professionista nell’affrontare le problematiche connesse ad un atto impositivo ed ai suoi possibili rimedi, consentendo di conoscere a fondo i meccanismi su cui si avvia e si sviluppa l’intero procedimento contenzioso, dalla proposizione del ricorso alla costituzione in giudizio, dai motivi aggiunti fino alla trattazione, dai reclami alla notificazione della sentenza d’appello, ecc., per evitare di incorrere in errori fatali.
Un manuale di accentuata utilità operativa, che evidenzia le singole fasi del PROCESSO TRIBUTARIO TELEMATICO ed i relativi atti, riportati anche online, in versione di formulario personalizzabile, con la documentazione normativa e tariffaria.
Il volume contiene inoltre la rappresentazione tabellare dei vari adempimenti, utilissima per il coordinamento dell’attività dei collaboratori di studio e per la parcellazione delle prestazioni.
Sergio Mogorovich
Dottore Commercialista in Gorizia, già vicepresidente della Commissione Nazionale di Studio dei Dottori Commercialisti per le imposte indirette, ha fatto parte del Gruppo Ristretto per lo Studio del “Contenzioso Tributario” del C.N.D.C. È autore di pubblicazioni specializzate in materia tributaria e collabora con importanti quotidiani e riviste del settore.
1 Il difensore tributario
1.1 La specialità del processo tributario
1.2 Il rapporto tra il professionista e il cliente
1.2.1 L’innovazione apportata con l’art. 9 del D.L. 24-1-2012, n. 1
1.2.2 L’incarico professionale
1.2.3 Il compenso
2 La sintesi operativa del processo tributario dal 25-12-2020 per effetto dell’art. 27 del D.L. 28-10-2020, n. 137, convertito nella L. 18-12-2020, n. 176
2.1 L’iter della procedura
2.2 Gli organi della giurisdizione tributaria
2.3 Il contraddittorio obbligatorio
2.4 Le controversie devolute alle commissioni
2.5 Le controversie sottratte alle commissioni
2.6 Gli atti impugnabili
2.7 I termini di decadenza
2.8 L’assistenza tecnica
2.9 Le spese del giudizio
2.10 Le parti
2.11 Gli obblighi delle parti
2.12 I poteri delle parti
2.13 Le comunicazioni della segreteria
2.14 Le comunicazioni mediante posta elettronica certificata
2.14.1 L’obbligo di indicazione della PEC
2.14.2 La comunicazione
2.15 Le notificazioni
2.16 Il luogo delle comunicazioni e delle notificazioni
2.17 I termini nel processo tributario
2.18 L’iter processuale del giudizio di primo grado
2.19 La proposizione del ricorso
2.20 Il ricorso
2.21 I motivi del ricorso
2.22 Le altre indicazioni nel ricorso
2.23 La costituzione in giudizio del ricorrente
2.24 La costituzione in giudizio della parte resistente
2.25 Le cause di inammissibilità
2.26 La produzione di documenti
2.27 I motivi aggiunti
2.28 I poteri della commissione
2.29 I poteri del presidente della commissione
2.30 I poteri del presidente di sezione
2.31 Le ordinanze
2.32 I decreti presidenziali
2.33 I reclami
2.34 La sospensione dell’atto impugnato
2.35 Il controllo formale delle dichiarazioni
2.36 La riscossione in pendenza di giudizio.
2.37 Le cause di estinzione del processo
2.38 I termini per proporre il ricorso in appello
2.39 L’iter processuale del giudizio d’appello
2.40 Il ricorso in appello
2.41 La ricusazione
2.42 Il rimborso delle somme dovute
2.43 Il giudizio di ottemperanza
2.44 I rimedi procedurali
2.45 Le eccezioni procedurali
2.46 Il differimento dei termini
3 Il contributo unificato per le spese di giustizia
3.1 L’obbligo del contributo unificato
3.2 Il presupposto soggettivo
3.3 La determinazione dell’importo dovuto
3.4 Il pagamento del contributo unificato
3.5 Il recupero del contributo unificato
3.6 Le sanzioni
3.7 Il rimborso
3.8 Il contenzioso
3.9 L’imposta di bollo
4 Il reclamo e la mediazione per le c.d. “liti minori”
4.1 I lineamenti dell’istituto
4.2 Gli atti impositivi
4.3 Le parti del giudizio contro la cartella di pagamento
4.4 Il valore della controversia
4.5 La presentazione del ricorso-reclamo
4.6 Il contenuto del ricorso-reclamo
4.7 Le notificazioni
4.8 I termini
4.9 Gli effetti della presentazione del reclamo
4.10 La sospensione della riscossione
4.11 La trattazione dell’istanza
4.12 L’accordo di mediazione
4.13 L’aspetto sanzionatorio
4.14 I contributi previdenziali e assistenziali
4.15 Il perfezionamento della mediazione
4.16 Il diniego
4.17 La notifica degli atti
4.18 L’improcedibilità del ricorso
4.19 La costituzione in giudizio
4.20 L’addebito delle spese
4.21 La sintesi della contestazione
5 Le spese per il rilascio di copie di atti e documenti nel processo tributario
5.1 L’istanza di rilascio di copia degli atti
5.2 La certificazione di conformità
5.3 Il diritto di copia
5.4 I diritti di copia in formato elettronico
6 Il controllo del procedimento
7 I fascicoli del ricorrente nel procedimento
7.1 Il fascicolo del ricorrente
7.2 Il fascicolo del contribuente appellante in via principale
7.3 Il fascicolo del contribuente appellante in via incidentale
7.4 Il fascicolo del contribuente appellato resistente
7.5 La nota di iscrizione a ruolo
8 Lo scadenzario
8.1 Le regole
8.2 Il computo dei termini
8.3 I termini per proporre il ricorso
8.4 I termini per la costituzione in giudizio del ricorrente
8.5 Il deposito dei documenti prima della trattazione
8.6 Il deposito delle memorie e dell’istanza di pubblica udienza prima della trattazione
8.7 Il deposito di brevi repliche prima della trattazione
8.8 Il termine lungo per appellare
9 L’espropriazione forzata per l’accertamento esecutivo
9.1 Il termine ultimo di pagamento
9.2 L’avviso di accertamento esecutivo
9.2.1 L’accertamento con adesione
9.2.2 Il reclamo-mediazione
9.2.3 L’accertamento con adesione e la mediazione
9.3 La proroga legale del termine di pagamento
9.4 L’esecuzione forzata
9.5 Il fondato pericolo della riscossione
10 Le competenze degli uffici finanziari nel contenzioso
10.1 Le attribuzioni degli uffici territoriali
10.2 Le attribuzioni dell’ufficio controlli
10.3 La rilevanza processuale
10.4 La rappresentanza in giudizio
10.5 Il Centro operativo di Pescara
11 Il contenzioso per gli atti di riscossione
11.1 Gli atti impositivi
11.2 Il coordinamento tra l’imposizione e la riscossione
11.3 Il ricorso proposto solo nei confronti dell’Agenzia delle entrate
11.4 Il ricorso presentato solo nei confronti dell’agente della riscossione
11.5 Il ricorso proposto nei confronti dell’agente della riscossione e dell’Agenzia delle entrate
11.6 La commissione tributaria competente
11.7 L’obbligo di presentazione del reclamo
12 Il processo tributario telematico
12.1 L’entrata in vigore
12.2 L’ambito di applicazione
12.3 Il S.I.Gi.T. (Sistema Informativo della Giustizia Tributaria)
12.4 La procura alle liti
12.5 Le notificazioni e le comunicazioni
12.6 La criticità della notifica
12.7 Il domicilio digitale
12.8 L’attestazione temporale degli atti telematici
12.9 Il giudizio di appello
12.10 Il fascicolo informatico
12.11 Il processo verbale d’udienza
12.12 I provvedimenti
12.13 La formula esecutiva
12.14 La trasmissione dei fascicoli
12.15 Il contributo unificato e le spese di giustizia
12.16 Le regole del processo tributario telematico
12.16.1 L’ambito di applicazione delle regole tecniche ed operative nella fase
introduttiva del processo tributario telematico
12.16.2 Il Portale della Giustizia Tributaria
12.16.3 La registrazione dei soggetti al S.I.Gi.T.
12.16.4 I servizi resi dal S.I.Gi.T.
12.16.5 La procura alle liti e il conferimento dell’incarico di assistenza e difesa e la notificazione e il deposito degli atti
12.16.6 Gli standard degli atti processuali e dei documenti informatici allegati
12.16.7 La trasmissione degli atti e dei documenti al momento della costituzione in giudizio del ricorrente
12.16.8 La trasmissione degli atti e dei documenti della parte resistente
12.16.9 La trasmissione degli atti successivi alla costituzione in giudizio
12.16.10 Il deposito di atti e documenti non informatici
12.16.11 Il fascicolo informatico
13 La normativa (D.Lgs. 31-12-1992, n. 546)
14 La conciliazione giudiziale
14.1 I lineamenti dell’istituto
14.2 Le modalità operative
14.3 Le somme dovute
14.4 La riscossione
15 L’autotutela
15.1 Il quadro procedurale
15.2 Gli atti ammessi
15.3 Gli atti oramai definitivi
16 Il contenzioso per le sanzioni tributarie non penali
16.1 Il procedimento di irrogazione delle sanzioni
16.2 L’irrogazione immediata
16.3 La tutela giurisdizionale
16.4 La decadenza e la prescrizione
16.5 Le sanzioni accessorie
16.6 I provvedimenti cautelari
16.7 Il credito del trasgressore
16.8 La riscossione della sanzione
17 La notifica degli atti impositivi a mezzo PEC
17.1 Gli avvisi di accertamento
17.2 La cartella di pagamento a mezzo PEC
18 La notificazione di atti e avvisi di accertamento sulla piattaforma digitale
18.1 L’innovazione normativa
18.2 La notificazione non andata a buon fine
18.3 La notificazione ai soggetti non obbligati al domicilio digitale
18.4 Il perfezionamento della notifica
18.5 La decadenza e la prescrizione
18.6 Gli effetti del malfunzionamento della piattaforma
19 Controversie fiscali nell’Unione europea e contenzioso tributario
19.1 L’istanza di apertura della procedura amichevole
19.2 La decisione di apertura della procedura amichevole
19.3 Il ricorso del contribuente
19.4 La richiesta di istituzione della Commissione consultiva
19.5 La Commissione per la risoluzione alternativa delle controversie
19.6 La decisione delle Autorità competenti
19.7 L’esecuzione delle decisioni
19.8 Le modifiche al contenzioso tributario
20 La decadenza dalla rateazione e la notifica della cartella di pagamento
20.1 L’inadempimento nel pagamento
21 I contributi INPS, l’accertamento fiscale e il contenzioso
21.1 Il quadro normativo
21.2 L’accertamento fiscale e contributivo
21.3 L’emissione dell’avviso di addebito
21.4 La prescrizione
21.5 L’impugnazione dell’atto impositivo
21.6 La riscossione dei contributi INPS nella definizione agevolata dell’accertamento delle imposte
21.7 La mediazione tributaria
21.8 L’accertamento con adesione
21.9 Il versamento in forma rateale
21.10 L’acquiescenza all’accertamento
21.11 La conciliazione giudiziale
L’undicesima edizione del Manuale si presenta completa e aggiornata in quanto, oltre ad offrire una puntuale disamina degli aspetti legali, civilistici, tributari, economici, pratici, organizzativi e gestionali degli enti non commerciali in generale e delle associazioni in particolare, contiene un’analisi completa e dettagliata della Riforma del Terzo settore, di cui vengono trattati tutti gli aspetti, dalla definizione di Terzo settore, al regime di controllo e vigilanza sull’ente, dall’adeguamento dello statuto al bilancio, dai tratti caratteristici di tutti gli enti del Terzo settore al nuovo regime fiscale.
Sono inoltre oggetto dell’opera: la costituzione dell’associazione; gli adempimenti dopo la costituzione; gli organi dell’associazione, gli adempimenti contabili e il bilancio; gli strumenti di responsabilità sociale; il D.Lgs. n. 231/2001; l’estinzione dell’associazione; le prestazioni di lavoro all’interno delle ASD; le onlus; le imprese sociali; le società benefit; le start up innovative a vocazione sociale; la prevenzione e il contrasto all’evasione degli enti non commerciali; i rapporti con l’estero; la fiscalità degli immobili.
Completa il volume il formulario disponibile online, in formato editabile e stampabile.
Il volume include:
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- Normativa di settore
Susanna Beretta
È tra i maggiori esperti in diritto tributario delle associazioni, delle fondazioni e delle altre realtà del non profit, nonché consulente specializzata in amministrazione e gestione degli enti del Terzo settore e degli enti ecclesiastici. È iscritta all’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Monza e Brianza ed esercita la libera professione dal 1991, occupandosi, inoltre, di imprese e società, bilanci sociali e responsabilità sociale delle imprese. Esercita l’attività di revisore legale dei conti. È componente di commissioni studi e gruppi di lavoro sul tema enti non commerciali e enti culturali. Già redattrice in settimanali, collabora con riviste giuridiche e fiscali ed è relatore in convegni di studio sul tema del Terzo settore. Organizza ed è relatore in convegni presso i licei sul tema del Terzo settore e presso le scuole primarie sul tema dell’economia, del diritto e dell’educazione civica insegnato ai ragazzi. È ideatrice del progetto depositato “Lezioni di diritto, finanza ed economia”, sulle modalità didattiche di insegnamento delle discipline fiscali ed economiche e dell’educazione civica nelle scuole primarie e secondarie di primo grado. È autrice, con Denise Beretta, del libro “Conoscere l’economia, la finanza e la civica”, edito da Maggioli editore ed è ideatrice del “Grande Gioco della Finanza” dedicato all’insegnamento dell’educazione civica, del diritto e dell’economia insegnato ai bambini e ai ragazzi. Ha pubblicato, con Maggioli editore, opere che si annoverano tra le più complete nel settore giuridico ed economico delle associazioni e degli enti del Terzo Settore.
Parte I – Disciplina civilistica delle associazioni
1 La riforma del terzo settore. La legge delega. La riforma del Terzo settore. Prima tappa: la legge delega e i principi di base
1.1 Premessa
1.2 Definizione di Terzo settore
1.3 Finalità della riforma del Terzo settore
1.4 Gli elementi qualificanti della riforma del Terzo settore
1.5 Riepilogo della riforma del Terzo settore
2 La riforma del Terzo settore. Le tappe successive alla legge delega: l’emanazione dei decreti legislativi. L’emanazione dei decreti correttivi. La legge di bilancio 2019 e ulteriori interventi
3 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Il codice del Terzo settore
3.1 Premessa
3.2 La finalità del codice del Terzo settore
3.3 Principi alla base del codice del Terzo settore
3.4 Normativa applicabile
3.5 Gli enti del Terzo settore
3.5.1 Definizione di ente del Terzo settore
3.5.2 Enti esclusi dalla definizione di ente del Terzo settore
3.5.3 Disciplina per gli enti religiosi
3.5.4 La composizione della base associativa. Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
3.5.5 Le organizzazioni non governative e il Registro Unico Nazionale del Terzo settore. Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
3.6 I requisiti oggettivi degli enti del Terzo settore
3.6.1 I requisiti oggettivi
3.6.2 L’attività di interesse generale
3.6.3 Le attività diverse
3.6.4 Altre attività esercitate: le attività di raccolta fondi
3.6.5 Il requisito dell’assenza dello scopo di lucro
3.7 Il Registro unico nazionale
3.8 La denominazione sociale
3.9 Gli adeguamenti statutari. Chiarimenti e approfondimenti
3.9.1 Gli adeguamenti statutari. Chiarimenti da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
3.9.2 Adeguamenti statutari. Ulteriori chiarimenti da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
3.9.3 La disamina di alcuni aspetti legati all’atto costitutivo e allo statuto da parte del Consiglio Nazionale del Notariato
3.9.4 Ulteriori indicazioni da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali in tema di nomina organo di amministrazione e quorum assemblee
3.9.5 Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali: statuti degli enti del Terzo settore – Associazioni non riconosciute costituite con atto pubblico
3.9.6 Proroga al 31 marzo 2021 per adeguare lo statuto degli ETS
3.10 Indicazioni Del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Periodo transitorio. Disciplina speciale degli enti iscritti nei registri territoriali
3.10.1 Inquadramento generale e ambito di applicazione della normativa
3.10.2 Gli enti del Terzo settore
3.10.3 Attività esercitabili: attività d’interesse generale e altre attività
3.10.4 Attività secondarie e raccolta fondi
3.10.5 Il patrimonio
3.10.6 Distribuzione di utili e destinazione del patrimonio
4 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Le scritture contabili, il bilancio, il bilancio sociale, i libri obbligatori
4.1 Premessa
4.2 Scritture contabili, bilancio e relazione di missione
4.2.1 Le scritture contabili, il bilancio e la relazione di missione
4.2.2 Semplificazioni per gli enti di minori dimensioni
4.2.3 Disciplina per gli enti del Terzo settore – Imprese commerciali
4.2.4 Deposito del bilancio
4.2.5 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Bilancio d’esercizio: elementi generali
4.2.6 Modulistica di bilancio degli enti del Terzo settore. Indicazioni del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
4.3 Il bilancio sociale e gli ulteriori obblighi di informativa
4.3.1 Il bilancio sociale
4.3.2 Ulteriori obblighi di informativa
4.3.3 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Tempistica di redazione e di deposito del bilancio sociale
4.3.4 La valutazione dell’impatto sociale nella riforma del Terzo settore
4.4 Libri sociali obbligatori
4.4.1 I libri sociali obbligatori
4.4.2 Diritto di disamina
5 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Il lavoro. Il volontariato. Le attività di volontariato
5.1 Premessa
5.2 Il lavoro negli enti del Terzo settore
5.3 Il lavoro volontario
5.3.1 Il Registro dei volontari
5.3.2 Definizione di volontario
5.3.3 Divieto di retribuzione e rimborso delle spese
5.3.4 Incompatibilità
5.3.5 Assicurazione obbligatoria
5.4 La promozione della cultura del volontariato
5.5 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Attività di volontariato
5.6 Indicazioni da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali in tema di volontari
5.7 Incompatibilità tra lo status di volontario e quello di lavoratore
6 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Le associazioni e le fondazioni
6.1 Premessa
6.2 La costituzione dell’associazione
6.2.1 L’atto costitutivo
6.2.2 Lo statuto
6.3 Il riconoscimento
6.3.1 Procedura per l’acquisto della personalità giuridica
6.3.2 Mancata sussistenza delle condizioni
6.3.3 Il patrimonio minimo
6.3.4 Conseguenze del riconoscimento
6.3.5 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Contenuto dell’atto costitutivo e acquisto personalità giuridica
6.4 Gli associati. Procedura di ammissione
6.5 L’assemblea
6.5.1 Diritto di voto e deleghe
6.5.2 Le competenze dell’assemblea
6.5.3 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Funzionamento e governance: associati e organo assembleare
6.5.4 Articolo 24 del d.lgs. n. 117/2017 (codice del Terzo settore). Numero massimo di deleghe conferibili ad ogni associato. Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
6.6 L’organo di amministrazione
6.6.1 La nomina
6.6.2 La responsabilità degli amministratori
6.6.3 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Funzionamento e governance: organo amministrativo e responsabilità
6.6.4 Ammissibilità di un organo di amministrazione monocratico all’interno degli enti del Terzo settore ex art. 26, codice del Terzo settore
6.7 L’organo di controllo e la revisione legale dei conti
6.7.1 La nomina dell’organo di controllo
6.7.2 I requisiti dei componenti dell’organo di controllo
6.7.3 I compiti dell’organo di controllo
6.7.4 La revisione legale dei conti
6.7.5 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Funzionamento e governance: organo di controllo e revisione
6.7.6 La decorrenza dell’obbligo della nomina dell’organo di controllo. Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del CNDCEC
6.7.7 Norme di comportamento dell’organo di controllo degli enti del Terzo settore. Documento del CNDCEC
7 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina.Particolari categorie di enti del Terzo settore: le organizzazioni di volontariato
7.1 Definizione di organizzazione di volontariato
7.2 La denominazione delle organizzazioni di volontariato
7.3 Il lavoro nelle organizzazioni di volontariato
7.4 Le risorse delle organizzazioni di volontariato
7.5 L’organo di amministrazione nelle organizzazioni di volontariato
7.6 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Organizzazioni di volontariato
7.7 Trasformazione da ODV in APS e viceversa in regime transitorio. Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
7.8 Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali: costituzione di associazione ai sensi dell’art.36 con numero di associati inferiore a quello minimo richiesto per ODV/APS
8 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Particolari categorie di enti del Terzo settore: le associazioni di promozione sociale
8.1 Definizione e caratteristiche delle associazioni di promozione sociale
8.2 La denominazione delle associazioni di promozione sociale
8.3 Il lavoro nelle associazioni di promozione sociale
8.4 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Associazioni di promozione sociale
8.5 Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali: costituzione di associazione ai sensi dell’art.36 con numero di associati inferiore a quello minimo richiesto per ODV/APS
8.6 Applicabilità nel periodo transitorio del requisito della operatività da almeno un anno ai fini della iscrizione al registro regionale. Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
9 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Particolari categorie di enti del Terzo settore: gli enti filantropici
9.1 Definizione di ente filantropico
9.2 La denominazione degli enti filantropici
9.3 Le caratteristiche degli enti filantropici
9.4 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Enti filantropici.
10 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Particolari categorie di enti del Terzo settore: le reti associative
10.1 Definizione di rete associativa e caratteristiche
10.2 Le reti associative nazionali
10.3 Altre attività esercitate
10.4 Regole particolari di ordinamento interno
10.5 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Reti associative
11 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Particolari categorie di enti del Terzo settore: le società di mutuo soccorso
11.1 Inquadramento delle società di mutuo soccorso nel panorama normativo
11.2 Disciplina particolare
11.3 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Società di mutuo soccorso
11.4 Iscrizione al registro regionale delle associazioni di promozione sociale da parte di una ex Società di mutuo soccorso (SOMS). Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
12 La riforma del Terzo settore. Il Registro unico nazionale del Terzo settore
12.1 Istituzione del Registro unico nazionale del Terzo settore
12.2 La struttura del Registro
12.3 La procedura di iscrizione nel Registro
12.4 Le informazioni contenute nel Registro
12.5 Estinzione o scioglimento dell’ente. Cancellazione e migrazione in altra sezione
12.6 Verifica periodica di permanenza dei requisiti
12.7 Operatività del Registro unico nazionale del Terzo settore e conseguente operatività della normativa del codice del Terzo settore
12.8 Modalità di iscrizione nel Registro unico nazionale del Terzo settore
13 La riforma del Terzo settore. I rapporti con gli enti pubblici
13.1 Gli strumenti di coinvolgimento attivo degli enti del Terzo settore
13.2 Gli strumenti di coinvolgimento attivo degli enti del Terzo settore: le convenzioni
13.3 Disposizioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Rapporti di collaborazione tra enti del Terzo settore ed enti pubblici
14 La riforma del Terzo settore. La promozione e il sostegno degli enti del Terzo settore. Il Consiglio nazionale del Terzo settore. I Centri di servizio per il volontariato. Altre specifiche misure di sostegno e promozione
14.1 Premessa
14.2 Il Consiglio nazionale del Terzo settore
14.3 I Centri di servizio per il volontariato
14.4 Altre specifiche misure di promozione e sostegno
15 La riforma del Terzo settore. I titoli di solidarietà e altre forme di finanza sociale
15.1 La finanza sociale a favore degli enti del Terzo settore
15.2 I titoli di solidarietà
15.3 Social Lending
15.4 Disposizioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Finanziamento degli enti del Terzo settore e nuove forme di finanza sociale
16 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Attività di monitoraggio, vigilanza e controllo sugli enti del Terzo settore
16.1 Premessa
16.2 I controlli sugli enti del Terzo settore
16.3 Le sanzioni a carico dei rappresentanti legali e dei componenti degli organi amministrativi
16.4 I controlli fiscali
16.5 L’attività di vigilanza sugli enti del Terzo settore
16.6 La “Cabina di regia”
17 La riforma del Terzo settore. Il regime transitorio
17.1 Premessa
17.2 Le modifiche al codice civile e le altre modifiche normative
17.3 Le norme transitorie e di attuazione
17.4 Le disposizioni abrogate
17.5 Chiarimenti da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
18 La riforma del Terzo settore. La Fondazione Italia Sociale
18.1 Premessa
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Una puntuale commistione tra disposizioni civilistiche e tributarie con una particolare attenzione sia alle disposizioni del Codice civile in tema di stato patrimoniale e conto economico, sia alle regole contabili impartite dall’Organismo Italiano di Contabilità e, infine, alle norme contenute nel TUIR che disciplinano la determinazione del reddito d’impresa per i soggetti IRES: per ogni componente reddituale, per ogni particolare disciplina il punto di partenza è l’inquadramento civilistico, in seconda battuta quello contabile per arrivare al commento, all’approfondimento tributario con il supporto della dottrina più qualificata e della giurisprudenza di legittimità.
L’opera fornisce risposte a chi ha la necessità di verificare un particolare problema e a chi vuole inquadrare una tematica più ampia: la combinazione tra questi due approcci soddisfa tutte le esigenze di formazione specialistica.
Le singole tematiche non vengono introdotte da minuziosi e asettici resoconti di legislazione ma inquadrandole nei loro contenuti sostanziali: l’opera costituisce una sorta di trattato specialistico e organico delle questioni strutturali della disciplina contabile e fiscale delle componenti del reddito di impresa.
Risalto particolare viene attribuito alle novità introdotte dalla recenti disposizioni tributarie e, nel contempo, si è provveduto ad aggiornare le disposizioni civilistiche e quelle inerenti i principi contabili di riferimento con un’attenta analisi della prassi ministeriale, della dottrina e della giurisprudenza di legittimità più attuale.
La struttura del testo, nel suo complesso, privilegia gli aspetti sia operativi che divulgativi e abbiamo affidato al “Case study” l’analisi delle tematiche più complesse per meglio comprenderne gli aspetti contabili e tributari delle singole componenti del reddito d’impresa.
Paolo Parisi
Avvocato tributarista e societario, pubblicista, formatore e docente di diritto tributario presso la “Scuola Nazionale dell’Amministrazione - Presidenza del Consiglio dei Ministri” e presso la “Scuola di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza”, specializzato nel diritto tributario/societario nazionale e internazionale comparato è relatore da oltre 25 anni in molti corsi, seminari e master di formazione specialistica professionale di fiscalità domestica e internazionale curati dalle più importanti Scuole di formazione, da ordini, associazioni professionali e di categoria.
1 Presupposti impositivi e determinazione del reddito
1.1 Presupposti impositivi e imputazione temporale
1.1.1 Premessa
1.1.2 Presupposti impositivi
Ambito soggettivo
Criterio della commercialità
1.2 Soggettività passiva all’IRES
1.2.1 Premessa
1.2.2 Società di capitali
1.2.3 Enti commerciali
1.2.4 Enti non commerciali
Enti di tipo associativo
1.2.5 Trust
1.2.6 Organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR)
1.2.7 Soggetti non residenti
1.3 Residenza fiscale dei soggetti IRES
1.3.1 Premessa
1.3.2 Sede legale
1.3.3 Sede di direzione effettiva
1.3.4 Esterovestizione societaria
Esterovestizione e abuso del diritto
1.4 Determinazione del reddito imponibile per i soggetti OIC adopters
1.4.1 Premessa
1.4.2 Principio di derivazione rafforzata
Ambito soggettivo
Irrilevanza dei processi valutativi
Nozione di qualificazione
Nozione di classificazione
Imputazione temporale
Limiti fiscali e prevalenza del TUIR sulla derivazione rafforzata
1.5 Determinazione del reddito imponibile per i soggetti IAS/IFRS adopters
1.5.1 Premessa
1.5.2 Derivazione rafforzata per i soggetti IAS adopters
Rilevanza fiscale diretta di componenti reddituali
Processo di first time adoption (FTA) dei principi contabili internazionali
Altre disposizioni di coordinamento
1.6 Determinazione dell’imposta
1.6.1 Premessa
1.6.2 Riduzioni, maggiorazioni e addizionali dell’IRES
Maggiorazione per le società di comodo e in perdita sistematica
Addizionale IRES per le imprese che operano nei settori del petrolio e dell’energia
Addizionale IRES per il materiale pornografico e di incitamento alla violenza (c.d. “porno tax”)
1.6.3 Detrazioni dall’IRES
1.7 Redditi prodotti da soggetti non residenti
1.7.1 Premessa
1.7.2 Determinazione del reddito prodotto in Italia
Determinazione del reddito di società ed enti non residenti
Determinazione del reddito di società ed enti non residenti con stabile organizzazione in Italia
Determinazione del reddito di società ed enti non residenti senza stabile organizzazione in Italia
Determinazione del reddito di enti non commerciali non residenti
2 Principi di determinazione del reddito d’impresa
2.1 Reddito di impresa e principi contabili
2.1.1 Premessa
2.1.2 Inquadramento tributario
Soggetti passivi e principi contabili
Attività produttive di reddito d’impresa
Determinazione del reddito d’impresa
2.2 Principi di determinazione del reddito di impresa
2.2.1 Premessa
2.2.2 Principio di competenza
Correlazione costi-ricavi, certezza e determinabilità
Deroghe al principio di competenza
Imputazione a periodo
Correzione di errori contabili
2.2.3 Principio di inerenza
Inerenza quantitativa
Deroghe al principio dell’inerenza
2.2.4 Principio di derivazione rafforzata
2.3 Perdite dei soggetti IRES
2.3.1 Premessa
2.3.2 Inquadramento tributario
Compensazione limitata
Riporto delle perdite precluso
Perdite con proventi e redditi esenti
Perdite realizzate nei primi tre periodi di imposta
Scomputo delle perdite in sede di accertamento
Scomputo delle perdite nel consolidato
Perdita determinata in accertamento
Cessione infragruppo delle perdite fiscali
Perdite da partecipazione in società di persone
2.4 Operazioni in valuta estera
2.4.1 Premessa
2.4.2 Operazioni in valuta estera e principi contabili
2.4.3 Inquadramento tributario
Contabilità plurimonetaria
Saldi delle stabili organizzazioni
Tassi di cambio
2.5 Determinazione del costo
2.5.1 Premessa
2.5.2 Determinazione del costo e principi contabili
2.5.3 Inquadramento tributario
Elementi costitutivi del costo
Beni oggetto di rivalutazione
Obbligazioni e titoli similari
Azioni, quote e strumenti similari
Valutazione dei titoli al costo ammortizzato
Variazione dei criteri di valutazione
2.6 Patent box: detassazione di intangibles
2.6.1 Premessa
2.6.2 Inquadramento tributario
Ambito soggettivo e opzione
Ambito oggettivo
Documentazione idonea
Reddito detassato
2.7 Tonnage tax: reddito a forfait di derivazione marittima
2.7.1 Premessa
2.7.2 Inquadramento tributario
Ambito soggettivo
Ambito oggettivo
Opzione
Determinazione del reddito forfetario
2.8 Società cooperative
2.8.1 Premessa
2.8.2 Inquadramento tributario
Banche di credito cooperativo
Cooperative agricole
Cooperative di produzione e lavoro
Ristorni
Cooperative sociali
Imprese marittime
2.9 Società non operative
2.9.1 Premessa
Cause di esclusione
Cause di disapplicazione
Test di operatività
Reddito minimo presunto
Società di gestione immobiliare e OMI
2.10 Foreign tax credit: recapture delle imposte pagate all’estero
2.10.1 Premessa
2.10.2 Determinazione del credito d’imposta
Redditi prodotti all’estero
Reddito complessivo
Imposta italiana e riporto del credito in avanti o all’indietro
Imposte pagate all’estero
Richiesta del credito d’imposta in dichiarazione
Consolidato nazionale e redditi di fonte estera
Consolidato mondiale e redditi di fonte estera
2.11 Controlled Foreign Companies: redditi delle società estere controllate
2.11.1 Premessa
2.11.2 Direttiva ATAD 1 e CFC rules
Tax rate effettivo estero e passive income
Unica esimente
Procedura di interpello
Dichiarazione e scritture contabili della società controllante residente
CFC rule e consolidato nazionale
Società collegate
2.11 Exit tax ed entry tax: trasferimento della residenza verso o dall’estero
2.11.1 Premessa
2.11.2 Trasferimento della sede sociale all’estero e residenza fiscale: exit tax
Fattispecie realizzative
Perdite e riserve in sospensione d’imposta
Tassazione immediata o rateizzazione dell’imposta
Fattispecie decadenziali
Trasferimento della sede sociale in Italia e residenza fiscale: entry tax
Fattispecie realizzative
Valore di mercato
3 Componenti positivi di reddito d’impresa
3.1 Ricavi
3.1.1 Premessa
3.1.2 Ricavi e principi contabili
3.1.3 Ricavi “tipici”
3.1.4 Ricavi “assimilati”
3.1.5 Risarcimenti
3.1.6 Contributi
Contributi in conto esercizio
Contributi in conto interessi
Contributi in conto canoni di leasing
3.1.7 Beni destinati a finalità extra-imprenditoriali
Cessioni di beni non considerate “destinazione a finalità estranee”
3.1.8 Tassazione dei ricavi
3.2 Plusvalenze patrimoniali
3.2.1 Premessa
3.2.2 Plusvalenze e principi contabili
3.2.3 Inquadramento tributario
3.2.4 Plusvalenza e rateizzazione
3.2.5 Cessione a titolo oneroso
Rideterminazione del costo fiscalmente riconosciuto
Cessione di azienda
Trasferimenti d’azienda a titolo gratuito
Cessione di partecipazioni
3.2.6 Risarcimenti per perdita o danneggiamento di beni
3.2.7 Assegnazione ai soci o destinazione extra-imprenditoriale di beni patrimoniali
3.2.8 Trasferimento all’estero della residenza
3.2.9 Riallineamento dei maggiori valori
3.3 Plusvalenze esenti: participation exemption
3.3.1 Premessa
3.3.2 Partecipazioni e principi contabili
3.3.3 Inquadramento tributario
Ambito soggettivo
Ambito oggettivo
Struttura del regime PEX
Holding period
Partecipazioni iscritte tra le immobilizzazioni finanziarie
Residenza fiscale
Esercizio di imprese commerciali
Operazioni straordinarie e continuità dei requisiti oggettivi
Percentuale di esenzione
Determinazione delle plusvalenze
3.4 Sopravvenienze attive
3.4.1 Premessa
3.4.2 Sopravvenienze e principi contabili
3.4.3 Inquadramento tributario
Sopravvenienze attive “proprie”
Sopravvenienze attive “assimilate”
Cessione del contratto di leasing
Fattispecie non costituenti sopravvenienze attive
3.5 Dividendi
3.5.1 Premessa
3.5.2 Distribuzione degli utili e il Codice civile
3.5.3 Proventi da partecipazioni e principi contabili
3.5.4 Inquadramento tributario
Dividendi e assimilati
3.6 Interessi attivi
3.6.1 Premessa
3.6.2 Interessi attivi e principi contabili
3.6.3 Inquadramento tributario
Modalità di imposizione e principio della competenza
Rimborsi d’imposta
3.7 Proventi immobiliari
3.7.1 Premessa
3.7.2 Immobili e principi contabili
3.7.3 Inquadramento tributario
Immobili patrimonio
3.8 Variazioni delle rimanenze
3.8.1 Premessa
3.8.2 Variazioni delle rimanenze e principi contabili
Determinazione delle rimanenze per i soggetti IAS
3.8.3 Inquadramento tributario
Criteri di determinazione per i beni fungibili
3.9 Opere, forniture e servizi di durata ultrannuale
3.9.1 Premessa
3.9.2 Rimanenze ultrannuali e principi contabili
3.9.3 Inquadramento tributario
Durata ultrannuale dell’opera
3.10 Valutazione dei titoli
3.10.1 Premessa
3.10.2 Titoli e principi contabili
Titoli immobilizzati
Titoli non immobilizzati
Svalutazione titoli
3.10.3 Inquadramento tributario
Criteri convenzionali
Imprese IAS adopters
4 Componenti negativi di reddito d’impresa
4.1 Spese per prestazioni di lavoro
4.1.1 Premessa
4.1.2 Inquadramento tributario
Fabbricati
Trasferte
Partecipazione agli utili
Fringe benefit
Deducibilità del costo del personale
4.2 Compensi spettanti agli amministratori di società
4.2.1 Premessa
4.3 Inquadramento tributario
Delibera assembleare
Trattamento di fine mandato
Assicurazioni per il rischio morte o infortuni dell’amministratore
Compensi “reversibili”
Amministratori non residenti
4.4 Interessi passivi
4.4.1 Premessa
4.4.2 Inquadramento tributario
Principio di inerenza
Deducibilità sino al periodo di imposta 2018
Deducibilità a partire dal periodo di imposta 2019
Consolidato fiscale
Tonnage tax
Deduzione per i soggetti IRPEF
4.5 Oneri fiscali e contributivi
4.5.1 Premessa
4.5.2 Inquadramento tributario
IVA
IRAP
4.5.3 Imposte deducibili per cassa
4.5.4 Imposte deducibili per competenza
4.6 Oneri di utilità sociale
4.6.1 Premessa
4.6.2 Inquadramento tributario
Welfare aziendale
Erogazioni liberali in denaro
Deducibilità in misura percentuale sul reddito
Erogazioni liberali in natura
4.7 Minusvalenze patrimoniali, sopravvenienze passive e perdite
4.7.1 Premessa
4.7.2 Inquadramento tributario
Minusvalenze
Perdite patrimoniali e perditi su crediti
4.7 Ammortamenti dei beni materiali e immateriali
4.8.1 Premessa
4.8.2 Inquadramento tributario
Beni materiali
Beni immateriali
Rivalutazione dei beni d’impresa
Sospensione degli ammortamenti 2020
Aggiornato alla Legge n. 176/2020, il volume raccoglie diversi casi giudiziari riguardanti piani, omologati e non, ove emergono gli orientamenti dei vari fori e le problematiche applicative della legge di riferimento.
Il taglio pratico rende l’opera uno strumento valido per il professionista, per gli organismi di composizione e per i gestori della crisi.
L’opera mira a razionalizzare la normativa in materia di sovraindebitamento e a delineare un panorama di casi giurisprudenziali sul tema della crisi.
Monica Mandico
Avvocato, Founder di Mandico&Partners. Gestore della Crisi, Curatore, Liquidatore Amm.re Giudiziario, DPO e Advisor di 231/01. Esperta in Diritto civile, con particolare riferimento al settore Bancario e Finanziario. È Avvocato d’Impresa, Ristrutturazioni del debito e di Affari. Presidente di Enti di Promozione Sociale. Autrice di libri sul diritto bancario e finanziario, sovraindebitamento, crisi d’impresa e GDPR. Docente di corsi di alta formazione e master accreditati dall’Università e dagli ordini professionali. Scrive articoli in materia di Diritto civile, commerciale, bancario e finanziario, sovraindebitamento e crisi d’impresa su riviste specializzate. Collabora con il quotidiano “ROMA” di Napoli e con la rivista on line “Gli Stati Generali”.
Giuseppe Balducci
Dottore Commercialista Revisore Contabile. Presidente Commissione Banca Impresa Ordine Commercialisti Teramo. Docente Operazioni Straordinarie Societarie Fondazione Dottori Commercialisti. Ha scritto articoli sezionali di economia e finanza su quotidiani locali e riviste di settore.
Federica Bassano
Avvocato iscritto all’albo degli avvocati di Napoli. Lavora presso lo Studio Mandico&Partners dal marzo 2016, occupandosi di Diritto bancario. Ha frequentato un corso di alta formazione come gestore della crisi per il sovraindebitamento e un master in Diritto bancario e finanziario.
Camillo Bruno
Avvocato a Napoli, è abilitato al patrocinio innanzi alle magistrature superiori dal 2016. Presidente dell’associazione forense Libera Unione Forense e del Movimento Autonomo Avvocati Telematici, è impegnato nello studio degli istituti giuridici relativi alle procedure esecutive ed a quelle concorsuali. Dal 2019 è iscritto quale Gestore della Crisi presso l’OCC istituito dal COA di Napoli.
Francesca Scoppetta
Avvocato iscritta all’ordine presso il foro di ROMA, Patrocinante in Cassazione. Specializzazione primaria di Diritto commerciale e societario con particolare attenzione ai contratti d’impresa, al profilo business & finance e alla tutela del patrimonio familiare.
Renato Torsello
Laureato in Economia Università Bocconi. Commercialista e Revisore Legale. Gestore della Crisi OCC Ordine Commercialisti di Milano presso il quale ricopre ruolo di Ausiliario del Referente. Offre assistenza in materia di liquidazione di imprese ed affianca startup offrendo servizi di mentoring. Coordinatore di corsi realizzati per la formazione obbligatoria per l’abilitazione a ruolo di Gestore della Crisi organizzati per Ordine dei Commercialisti e per Ordine degli Avvocati di Milano. Ha partecipato ai lavori per la realizzazione del Documento UNI/PdR 82:2020 “Linee guida per la definizione delle attività riguardanti la composizione della Crisi da Sovraindebitamento e i rapporti con gli Organismi di Composizione della Crisi (OCC)”.
Viviana Visaggio
Praticante avvocato abilitato iscritto all’ordine degli Avvocati di Napoli. Dottoranda di ricerca in Diritto privato con specializzazione in Diritto commerciale presso l’Università di Salamanca (Spagna). Impegnata nello studio della normativa a tutela del consumatore e nell’analisi delle forme di esdebitazione, nonché delle procedure di risoluzione della crisi.
Capitolo I - Le procedure di sovraindebitamento attualmente applicabili secondo la l. n. 3/2012, in attesa dell’entrata in vigore del nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza
Premessa
1. Le novità normative
2. La legge n. 3/2012 detta “norma salva suicidi” e la sua evoluzione normativa
2.1. La legge n. 176/2020 e il sovraindebitamento riformato
3. Linee generali delle procedure di composizione della crisi
4. Il sovraindebitamento, significato e caratteri
5. Il sovraindebitamento “attivo”, “passivo” e “differito”
6. Gli “alert” del sovraindebitamento
Capitolo II - I requisiti di accesso e di esclusione dalle procedure
Parte prima
1. I soggetti che possono beneficiare della legge n. 3/2012
1.1. I presupposti soggettivi di ammissibilità
1.1.a. Piccoli imprenditori o imprenditori minori
Casistica
1.1.b. Imprenditori cancellati da oltre un anno dal Registro delle imprese
1.1.c. L’erede dell’imprenditore defunto
1.1.d. Socio di società di persone (S.n.c., S.a.s.) o socio/garante di società di capitali (S.p.A., S.r.l.)
Casistica
1.1.e. Startup innovative
1.1.f. Imprenditore agricolo
Casistica
1.1.g. Artigiani
Casistica
1.1.h. Professionisti intellettuali, lavoratori autonomi e artisti
1.1.i. Società professionali ex l. n. 183/2011
1.1.l. Le associazioni professionali
1.1.m. Società semplici costituite per l’esercizio delle attività professionali
1.1.n. Enti privati non commerciali
1.1.o. Il consumatore
Casistica
1.1.p. La figura del fideiussore
1.1.q. Il condominio e i condomini
Casistica
1.1.r. Gli enti pubblici
1.2. Procedure familiari o di gruppo
Casistica
Parte seconda
2. I presupposti oggettivi di ammissibilità alle procedure
Casistica
2.1. Requisiti di accesso. La meritevolezza, la diligenza e la non colpevolezza
Casistica
2.2. Il soggetto ludopatico e il sovraindebitamento, tra meritevolezza e colpa scusabile
Casistica
2.3. Vittime di usura ed estorsione. Fondo di solidarietà. Sovraindebitamento incolpevole
2.4. Il Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura ex lege n. 108/1996 destinato alle famiglie
2.5. Il sovrafinanziamento causa di sovraindebitamento. La meritevolezza del debitore deve essere valutata anche alla stregua del comportamento tenuto dalla banca al momento del finanziamento. Concorso al sovraindebitamento da parte del finanziatore
Casistica
2.6. Abusiva concessione del credito e merito creditizio. Il caso: Corte giust. UE, 6 giugno 2019, causa C-58/18
2.7. Gli atti in frode e l’inutilizzabilità della meritevolezza
Casistica
3. Le cause di inammissibilità alle procedure
3.1. Presupposto temporale. Il limite quinquennale per riproporre la domanda. Recidiva o colpa del debitore
3.2. Risoluzione/revoca/cessazione dell’omologazione, accordo o piano
3.3. Insufficienza dei documenti
Capitolo III – I debiti falcidiabili
1. I debiti da sovraindebitamento falcidiabili
1.1. Trattamento dei crediti tributari e contributivi, evoluzioni e nuove regole
1.1.a. Distinzioni tra l’art. 182-ter l.f. e l’art. 7, comma 1, l. n. 3/2012
1.1.b. La falcidiabilità dei tributi nella liquidazione del patrimonio in assenza di beni
1.2. L’innovativa e rivoluzionaria decisione della Corte Costituzionale sulla questione della falcidiabilità dell’IVA nel sovraindebitamento
1.3. Sovraindebitamento e falcidia della ritenuta d’acconto
Casistica
1.4. Il trattamento dei crediti previdenziali
1.5. Il trattamento dei crediti tributari e previdenziali nel nuovo Codice della crisi e dell’insolvenza
1.6. Il trattamento del credito tributario alla luce della miniriforma l. n. 176/2020
2. La cessione del quinto dello stipendio nelle procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento
2.1. La cessione del quinto e l’accordo con i creditori
2.2. La cessione del quinto e il piano del consumatore
2.3. La cessione del quinto e la procedura di liquidazione
2.4. La cessione del quinto nel nuovo CCII
Casistica
3. Debiti derivanti dai contratti con mutuo garantito da ipoteca sull’abitazione principale del debitore
Casistica
3.1. Gli effetti delle procedure di sovraindebitamento sulle procedure esecutive
Casistica
Capitolo IV – Organismo di composizione della crisi
1. Introduzione
1.1. Definizione di Organismo di composizione della crisi
1.2. Descrizione dell’Organismo di composizione della crisi
1.3. Figure costituenti l’OCC
1.4. Norme per la costituzione e l’accreditamento di un OCC
1.5. Requisiti per l’abilitazione al ruolo di Gestore della crisi ed il mantenimento dei requisiti
1.6. Il ruolo del Referente
1.7. La Segreteria amministrativa
1.8. Il ruolo del Gestore della crisi
1.9. Il ruolo dell’“advisor” legale ed economico e la “questione” del gratuito patrocinio
Casistica
1.10. Il diverso trattamento dei compensi
Capitolo V – Il piano del consumatore: approccio pratico
1. Il piano del consumatore e la sua struttura
1.1. L’elaborazione del piano da parte del debitore (e del suo advisor
1.2. La quantificazione dell’attivo e del passivo patrimoniale
1.3. Le motivazioni del sovraindebitamento (il requisito della meritevolezza del consumatore e il requisito del merito creditorio)
1.4. La proposta del piano del consumatore; la falcidia dei crediti; la durata del piano
Casistica
1.5. Presentazione dell’istanza presso l’OCC
1.6. Il rapporto con il Gestore della crisi
1.7. Il piano del consumatore “misto”: la falcidiabilità dei crediti IVA, delle ritenute erariali e dei tributi relativi alle risorse dell’Unione Europea
1.8. Il piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore nel nuovo
Casistica
Capitolo VI - Accordo di composizione della crisi. Aspetti metodologici ed indirizzi operativi
Parte Prima
1. La proposta di accordo del debitore. Ambito soggettivo
1.1. Ambito soggettivo
1.2. Fasi procedurali
1.3. Il voto dei creditori
1.4. Effetti della omologa
1.5. Esdebitazione come termine delle fasi procedurali
1.6. Cenni alle novità ed integrazioni introdotte dal d.lgs. n. 14/2019
1.7. L’accordo con i creditori nell’emergenza Covid-19
Parte Seconda
2. La procedura di accordo di composizione della crisi
2.1. Soggetti
2.2. Le fasi per costruire la procedura di accordo con i creditori
2.3. L’accordo con i creditori diventa “concordato minore” nel CCI
Casistica
Capitolo VII - La liquidazione: da procedura residuale a procedura più utilizzata
1. La liquidazione del patrimonio. Inquadramento giuridico dell’istituto
1.1. I soggetti legittimati
1.2. Gli aspetti psicologici: la consapevolezza e l’autodeterminazione
1.3. La durata
1.4. La definizione di “patrimonio”
1.5. L’irrilevanza dell’entità del debito
1.6. Le spese necessarie per vivere e il principio di tutela del “fresh start”
1.7. La procedura di liquidazione del patrimonio
1.8. Il rapporto con la procedura esecutiva immobiliare
1.9. Il rapporto con il finanziamento contro cessione del quinto
Casistica
1.10. Il rapporto con il pignoramento del quinto dello stipendio o della pensione
1.11. Il rapporto con il fermo amministrativo
2. L’esdebitazione: il rilascio del certificato ex art. 14-terdecies della legge n. 3/2012
2.1. Le conseguenze giuridiche
2.2. Le conseguenze in relazione al sistema del credito
2.3. Casi e questioni in tema di liquidazione: il problema della residenza del soggetto sovraindebitato; gli atti dispositivi del patrimonio; la liquidazione del fideiussore; la liquidazione di crediti futuri
2.4. L’applicazione concreta del principio di tutela del “fresh start”
3. L’evoluzione operata dalla giurisprudenza: il piano liquidatorio familiare; la liquidazione a zero
3.1. La liquidazione controllata del debitore nel nuovo Codice della crisi: inquadramento dell’istituto; entrata in vigore delle norme sulla liquidazione controllata
3.2. L’esdebitazione nel nuovo Codice della crisi
3.3. L’esdebitazione del “debitore incapiente” nel d.lgs. n. 14/2019
3.4. Entrata in vigore della riforma del Codice della crisi
4. Questioni ancora aperte e modifiche auspicabili
4.1. Conclusioni e prospettive di riforma
4.2. La difesa tecnica
Casistica
4.3. ll ruolo dell’avvocato nel Codice della crisi
5. Gli sviluppi dell’istituto liquidatorio e la possibile realizzazione di un circolo economico e sociale virtuoso
Capitolo VIII – Gli effetti del Covid sulle procedure di sovraindebitamento
1. Premessa. Quadro normativo di riferimento
2. Cosa è accaduto a livello europeo per le procedure concorsuali durante l’emergenza Covid. Le Osservazioni dello statement dell’Executive committee di CERIL (Conference on European Restructuring and Insolvency Law)
3. Cosa è accaduto in Italia. La decretazione di urgenza del Governo centrale ed in particolare il decreto Liquidità (d.l. n. 23/2020)
4. Le conseguenze della decretazione di urgenza sulle procedure di sovraindebitamento in corso
4.1. La sorte dei PDC durante l’emergenza Covid-19. Sospensione del piano non ancora omologato per impossibilità dell’adempimento (Tribunale di Napoli del 3 aprile 2020 – G.D. Dott. Nicola Graziano)
4.2. L’impossibilità sopravvenuta dell’adempimento e la sospensione del piano di ristrutturazione dei debiti già omologato (Tribunale di Napoli del 17 aprile 2020)
5. Gli effetti dell’emergenza sanitaria sulle liquidazioni del patrimonio ex artt. 14-ter e ss. della legge n. 3/2012
6. Accordo con i creditori e concordato preventivo. Analogia interpretativa alla luce della sentenza della Cassazione n. 17391/2020, VI sezione civile, del 20 agosto 2020
7. Allegati: 1) Istanza di sospensione del piano omologato/accordo omologato; 2) Istanza per la modifica delle scadenze individuate nell’accordo omologato
Appendice normativa online
L’opera giunge alla sua seconda edizione e mantenendo l’impostazione originaria del libro vengono approfonditi diversi aspetti legati ai compiti ed alle attività del DPO.
In particolare si è tenuto conto delle ultime linee guida EDPB sulle figure soggettive del GDPR, sulla videosorveglianza, sui principi della privacy by design e by default e sui trasferimenti dei dati personali presso Paesi terzi, nonché di alcune importanti sentenze del giudice amministrativo sui ruoli e le funzioni del DPO e di rilevanti provvedimenti dell’Autorità in tema di DPIA, Data Breach e Registro delle attività di trattamento.
Il formulario è stato ulteriormente arricchito e rinnovato alla luce degli interventi dell’Autorità Garante, di Organismi Comunitari e naturalmente dell’esperienza acquisita in materia.
Nel libro, quindi, viene dato ulteriore risalto alla figura professionale di indubbio rilievo del DPO designata in funzione delle qualità professionali, in particolare della conoscenza specialistica della normativa e delle pratiche in materia di protezione dei dati, nonché della capacità di adempiere ai propri compiti.
Michele Iaselli
Avvocato, funzionario del Ministero della Difesa, docente a contratto di Informatica giuridica all’Università di Cassino e collaboratore della cattedra di informatica giuridica alla LUISS ed alla Federico II. Inoltre è Presidente dell’Associazione Nazionale per la Difesa della Privacy (ANDIP). Relatore di numerosi convegni, ha pubblicato diverse monografie e contribuito ad opere collettanee in materia di Privacy, informatica giuridica e diritto dell’informatica con le principali case editrici.
1. La disciplina del Regolamento UE n. 2016/679
1. I principi del Regolamento e della normativa nazionale di adeguamento
2. Il DPO o RPD
3. Aspetti organizzativi relativi alla funzione del DPO: le linee guida dei garanti europei
4. Le attività fondamentali del DPO
2. Il necessario approccio alle funzioni del DPO
1. La struttura di governance
2. Gestione archivi dati personali
3. Policy privacy dati personali
4. La formazione
5. Gestione del rischio connesso all’Information Security
6. Comunicazioni e risposta a richieste e reclami di privati
7. Gestione data breach
8. Attività di audit
3. Formulario
Introduzione
1. Accordo di contitolarità
2. Autorizzazione al trattamento dei dati
3. Informativa e consenso
4. Contratto con responsabile esterno
5. Contratto di DPO
6. Schema di designazione DPO/RPD
7. Procedura Data Breach
8. Modello data breach
9. Nomina referente del titolare (o delegato del titolare o coordinatore)
10. Prescrizioni per un contratto di cloud computing
11. Registro delle attività di trattamento
12. Regolamento informatico
13. Regolamento videosorveglianza
14. Valutazione di impatto protezione dei dati personali
15. BCR (Binding Corporate Rules)
16. Modello esercizio dei diritti in materia di protezione dei dati personali
17. Modello reclamo
