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Quale famiglia non si chiede: “Quante entrate abbiamo avuto questo mese? Quanto abbiamo speso? Abbiamo risparmiato qualcosa?”.
Non prevedendo la redazione di un bilancio familiare, a queste domande seguono risposte insoddisfacenti poiché non in grado di far emergere sprechi e opportunità.
Immaginate però di dedicare un po’ del vostro tempo alla salute finanziaria della famiglia, quasi fosse un’azienda, con analisi sistematiche e approccio concreto, e forse potrete anche voi immedesimarvi in Paolo e Francesca.
Questo lavoro propone infatti alcune procedure per redigere un bilancio domestico (andando oltre il semplice estratto conto che la banca mensilmente ci invia a “giochi fatti”) suggerendo, nello svolgersi degli eventi della vita, come preventivamente stimare i nostri risultati economici e finanziari e consolidarli in un bilancio composto da un Conto Economico, da uno Stato Patrimoniale e da un Rendiconto finanziario.
La narrazione delle vicissitudini di questa coppia di novelli sposi - aiutati da Dante, il loro ragioniere - vuole quindi guidare il lettore in un percorso di educazione finanziaria in grado di renderlo confidente verso i temi dell’economia d’impresa e di quella domestica attraverso la valutazione degli impatti economici delle decisioni e degli eventi che caratterizzano la vita di ogni coppia, ma anche di ogni singolo cittadino, tra mutui, elettrodomestici, titoli finanziari, autovetture nuove, piani previdenziali, polizze sanitarie, rimborsi fiscali, funerali, cause vinte, incendi...
Il testo costituisce pertanto uno strumento di formazione sui generis, con taglio pratico e approccio semplificato, in grado di favorire la fruibilità da parte dei non addetti e la curiosità di chi già è nel campo, arricchito da diversi approfondimenti e accompagnato dal software “LA FAMIGLIA AZIENDA”, le cui tabelle sono commentate nel testo.
La famiglia è un’impresa che produce ricchezza, che consuma, che sostiene l’economia in crisi, che supporta e sostituisce lo Stato nell’erogazione dei servizi sociali.
Questo lavoro vuole quindi anche contribuire a rafforzare la cittadinanza economica della nostra comunità, nella consapevolezza che, senza il giusto grado di conoscenze e di competenze finanziarie, difficilmente i cittadini potranno costruire famiglie responsabili e orientate al futuro.
Augusto Santori
È dirigente presso il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Docente di Economia e Gestione delle Imprese presso diversi Master ed esperto di metodi di simulazione applicati all’analisi economica. È stato responsabile del Laboratorio di Economia e Gestione delle Imprese presso la Facoltà di Ingegneria Gestionale dell’Università La Sapienza di Roma. È autore con il Prof. Pierluigi Piccari dei manuali “Il Bilancio in breve” (2011) e “Leggere il bilancio” (2012) editi da Il Sole 24 Ore.
Prefazione dell’Autore
Introduzione
1 Alla base di un bilancio familiare: la Famiglia come Azienda. Considerazioni preliminari
- Le basi di un bilancio familiare
- Il Conto Economico della Famiglia: i Ricavi, i Costi e l’Utile
- Lo Stato Patrimoniale della Famiglia: Attività, Passività e Patrimonio Netto
- Il Rendiconto Finanziario della Famiglia: Incassi, Pagamenti e Variazione della Liquidità
2 Il Conto Economico di Paolo e Francesca. Ricavi e Costi da un matrimonio
- Come costruire un bilancio familiare
- Da cosa partire
3 Il Conto Economico preventivo o budget economico. Inizia la vita matrimoniale.
4 Lo Stato Patrimoniale iniziale. I capitali disponibili all’inizio del primo anno di matrimonio
5 Il Rendiconto Finanziario preventivo o Budget finanziario. Incassi e Pagamenti della Famiglia Azienda
6 Il controllo di gestione familiare. Analisi consuntiva dopo un anno di matrimonio
7 L’impatto degli eventi sul bilancio familiare. Il secondo anno di matrimonio
8 Il Piano di Ammortamento finanziario, piani previdenziali e altre operazioni finanziarie. La famiglia si allarga nel terzo anno di matrimonio
9 Plusvalenze, dividendi, polizza e taglio delle spese. Il quarto anno di matrimonio della Famiglia Azienda
Cosa è accaduto durante il 2027
10 Indici, analisi storica e analisi verticale. Conclusioni sulla Famiglia Azienda
- L’Analisi verticale e orizzontale del Conto Economico della Famiglia Azienda
- L’Analisi verticale e orizzontale dello Stato Patrimoniale della Famiglia Azienda
- L’Analisi orizzontale del Flusso di Cassa Netto (FCN) della Famiglia Azienda e il rapporto FCN/RN
- I principali indici di bilancio della Famiglia Azienda
- In conclusione, ne è valsa la pena?
ll Manuale è un ottimo strumento di preparazione per affrontare il nuovo programma di studio del concorso scuola per tutte le classi di concorso.
Con riferimento alle disposizioni sul reclutamento del personale scolastico connesse al PNRR (Legge n. 79/2022) il volume fornisce ai candidati una preparazione completa che va dall'ambito pedagogico, psicopedagogico e didattico-metodologico a quello normativo, con riferimento alle riforme ordinamentali. Il testo è suddiviso in
Nella prima parte sono illustrati tutti gli argomenti richiesti nelle prove:
La seconda parte del manuale contiene numerose batterie di quiz con risposta commentata e permette anche di approfondire le competenze digitali e della lingua inglese.
Il testo è aggiornato al PNRR scuola, alle nuove Linee guida sull'rientamento scolastico 2023 e alla Riforma del sostegno.
Disponibili nella sezione online collegata al volume: - simulatore di quiz; - quiz di informatica; - aggiornamenti normativi.
AUTORE Rosanna Calvino Docente di discipline giuridiche ed economiche, specializzata nell'attività didattica del sostegno, docente universitario a contratto. Ha svolto numerosi incarichi nello staff di dirigenza scolastica. Autrice di pubblicazioni di legislazione scolastica e metodologie didattiche.
“Manutenzione ordinaria degli edifici e impianti. Un bigino per programmare le azioni: cosa, quando, come”. Nel titolo di questo libro – per addetti ai lavori, ma al tempo stesso alla portata di tutti – sono contenute tutte le parole chiave del volume.
Chi non ha mai usato una sintesi schematica per cercare di memorizzare una lezione? Fornire un bigino della manutenzione (del cosa, quando e come, tre concetti che dichiarano un approccio pratico al tema) ha come obiettivo quello di dare a tutti (tecnici, amministratori di condominio, ma anche non addetti ai lavori) gli elementi di base per sapere come agire bene e da dove partire per ogni opportuno approfondimento.
COSA? Nell’attività professionale, le domande più frequenti sono: “Cosa posso fare per risolvere il vizio? In quanto tempo si risolve il problema?”. Questo manuale fornisce la guida per individuare i problemi che possono sorgere a carico di strutture e impianti, analizzarli, comprenderli e risolverli.
QUANDO? L’edificio lasciato a sé stesso degrada e perde la capacità di garantire le prestazioni minime di protezione e comfort. Questo testo raccoglie tutte le caratteristiche degli edifici così che sia semplice reperire il caso specifico e il relativo modus operandi per risolvere il danno.
COME? Con un unico testo. Un volume pratico che racchiude le verifiche e le manutenzioni che devono essere messe in atto per garantire lunga funzionalità agli edifici. Un “bigino” di facile consultazione, da sfogliare in occasione delle innumerevoli domande a cui si trovano a dover rispondere tecnici e amministratori di condominio.
Paola Triaca
Ingegnera edile, opera da 20 anni nel settore delle costruzioni, specializzandosi in interventi civili, edili e in generale di manutenzione degli edifici. Negli ultimi dieci anni ha affiancato, all’attività di progettazione e di cantiere, anche l’esperienza professionale di amministratore di condominio. Relatrice e docente in numerosi corsi e convegni tecnici.
Prefazione
Introduzione
Capitolo 1 – Definizioni: edificio, impianto e manutenzione
Capitolo 2 – Cosa influisce sull’invecchiamento di un edificio?
Capitolo 3 – Chi deve verificare la manutenzione dell’edificio?
Capitolo 4 – Un programma di manutenzione
Sezione 1 – Attacco a terra
Sezione 2 – Elementi perimetrali verticali opachi
Sezione 3 – Coperture
Sezione 4 – Terrazze e lastrici solari a verde, giardini pensili
Sezione 5 – Elementi perimetrali trasparenti e dispositivi oscuranti
Sezione 6 – Balconi, logge, terrazzi a pozzo e aggetti
Sezione 7 – Impianto termico: riscaldamento, condizionamento e climatizzazione
Sezione 8 – Impianto idrico e fognario
Sezione 9 – Presidi e impianti emergenza e sicurezza – Porte REI
Sezione 10 – Impianto elettrico e di messa a terra
Sezione 11 – Piscine
Sezione 12 – Collettori solari e pannelli fotovoltaici.
Sezione 13 – Elevazione verticale e orizzontale
Sezione 14 – Aperture manuali e automatizzate
Capitolo 5 – Il “bigino” dell’edificio. Il fascicolo dell’opera
Allegato A – Check-list riassuntiva
Aggiornato alla Riforma Cartabia (d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149), il volume illustra le particolarità del rito di cognizione e delle impugnazioni alla luce delle recenti novità introdotte. Con schemi procedurali, tabella di raffronto della normativa e formule vuole essere uno strumento operativo di ausilio per i professionisti, al fine di semplificare il lavoro di aggiornamento e approfondire alcuni aspetti della Riforma.
Tra le principali novità introdotte dalla riforma in esame si segnalano:
- il rafforzamento dell’indipendenza e imparzialità degli arbitri, con conseguente potere di emanare provvedimenti cautelari;
- la semplificazione del procedimento civile e la definizione del thema decidendum e thema probandum già alla prima udienza;
- la semplificazione della fase decisoria;
- la riduzione dei casi in cui il Tribunale decide in composizione collegiale;
- l’utilizzo delle innovazioni telematiche, introdotte durante il periodo di emergenza da Covid-19 (udienze da remoto, deposito di note in luogo dell’udienza), con l’ampliamento e il rafforzamento del processo civile telematico;
- l’aumento della competenza per valore del giudice di pace;
- l’estensione della negoziazione assistita alle controversie di lavoro;
- il potenziamento della mediazione (d.lgs. 4 marzo 2010, n. 28, ampliamento delle materie obbligatorie e aumento dei relativi incentivi fiscali);
- l’estensione dell’ufficio del processo;
- l’introduzione del rinvio pregiudiziale in Cassazione nel caso in cui un giudice di merito debba decidere una questione di diritto di difficile interpretazione;
- il procedimento semplificato;
- la revocazione per contrarietà alla CEDU.
Enrico Sirotti Gaudenzi
Avvocato cassazionista, si occupa prevalentemente di consulenze legali nel settore commerciale e finanziario. Autore di numerosi testi giuridici, è formatore accreditato dal Ministero della giustizia con riferimento alla materia della mediazione. Svolge la propria attività professionale con particolare interesse per le operazioni bancarie e la tutela nel credito. Esperto in materia di negoziazione assistita e di strumenti alternativi di risoluzione delle controversie, con riferimento al contenzioso con gli istituti di credito. Docente di materie giuridiche presso l’Istituto regionale di studi giuridici del Lazio A.C. Jemolo, insegna presso UniTre di Milano e coordina corsi e convegni in tema di diritto bancario, finanziario e strumenti alternativi alla giustizia ordinaria. Ha ricevuto riconoscimenti a livello internazionale nel settore bancario e finanziario.
CAPITOLO I - La riforma
1. La riforma
1.1. Premessa
2. Il contenuto della delega al Governo: principi e criteri direttivi
2.1. Giudizio di primo grado
2.2. Giudizio di appello
2.3. Giudizio in Cassazione
2.4. Revocazione
3. Il contenuto della legge di bilancio
4. La legge di bilancio per l’anno finanziario 2023: criticità
5. Il d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149, nello specifico
6. Finalità della riforma. Sintesi sulle principali modifiche
CAPITOLO II - Le caratteristiche della riforma
1. Le caratteristiche della riforma
1.1. I principi fondamentali della riforma
2. Il giudizio davanti al giudice di pace, gli interventi in ambito di giurisdizione e competenza. La riduzione dei casi in cui il Tribunale giudica in composizione collegiale
3. I provvedimenti semplificati
4. La disciplina transitoria
5. Disposizioni di attuazione relative ai consulenti tecnici d’ufficio
6. Le notificazioni
CAPITOLO III - Il procedimento di primo grado
1. Il procedimento di primo grado
1.1. L’atto di citazione, la comparsa di costituzione e risposta e la costituzione delle parti
1.2. Le verifiche preliminari
1.3. Prima comparizione delle parti e la trattazione della causa
2. Il passaggio dal rito ordinario al rito semplificato di cognizione
3. La rimessione della causa al collegio
4. Il terzo interveniente e la chiamata di un terzo in causa
5. La fase decisoria
6. Il procedimento semplificato di cognizione
7. Cenni sulla nuova responsabilità aggravata
CAPITOLO IV - Le impugnazioni
1. L’appello e il ricorso in Cassazione
1.1. Le novità sul contenuto dell’appello: forma, improcedibilità, inammissibilità e appello incidentale
2. Il procedimento d’appello: il giudice istruttore e la prima udienza
3. Il procedimento d’appello: la decisione
4. La riforma del giudizio in Cassazione: motivi e casi di ricorso
4.1. Il rinvio pregiudiziale alla Corte di Cassazione
4.2. Il ricorso in Cassazione: contenuto del ricorso e controricorso
4.3. Il ricorso in Cassazione: la pronuncia
5. La revocazione per contrarietà alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo
6. Il Protocollo d’intesa sul processo civile in Cassazione
TABELLA DI RAFFRONTO DELLA NORMATIVA
SCHEMI PROCEDURALI
a. Schema 1 Giudizio di primo grado
b. Schema 2 Rimessione al collegio
c. Schema 3 Rimessione della causa al giudice monocratico o al Tribunale in composizione collegiale
d. Schema 4 Il procedimento semplificato di cognizione
e. Schema 5 Il procedimento davanti al giudice di pace
f. Schema 6 Il giudizio in appello
g. Schema 7 Il ricorso in Cassazione
h. Schema 8 Procedimento per la decisione accelerata dei ricorsi inammissibili, improcedibili o manifestamente infondati
FORMULARIO
1. Dichiarazione ex art. 137, comma 7, c.p.c. e relata di notifica
2. Atto di citazione
3. Ricorso al giudice di pace, ex artt. 316 e 281 decies c.p.c.
4. Ricorso semplificato ex art. 281 decies c.p.c.
5. Atto di citazione in appello
6. Ricorso per cassazione
SCHEMA DEL DECRETO DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA CONTENENTE IL REGOLAMENTO, AI SENSI DELL’ART. 46 DELLE DISPOSIZIONI DI ATTUAZIONE AL CODICE DI PROCEDURA CIVILE
BIBLIOGRAFIA
Questa Guida operativa affronta le varie problematiche relative al regime Iva (e Imposta di Registro e Ipo-Catastali) nel settore dell’edilizia e immobiliare in genere, alla luce delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023 e delle più recenti circolari, risoluzioni e sentenze emanate nel corso del 2022.
Fulcro della trattazione sono gli Schemi riassuntivi, suddivisi per tipologie di immobili e di operazione, che sintetizzano il maggior numero di casistiche possibili in un unico schema facile da consultare.
Completato da una serie di facsimili per la richiesta, da parte dell’acquirente/committente, dell’applicazione dell’aliquota Iva agevolata, il testo esamina gli argomenti più significativi concernenti l’Iva in edilizia, senza tralasciare la normativa di riferimento.
Marco Righetti
Svolge la professione di Dottore Commercialista presso lo Studio dott. Righetti & Associati in Castelnuovo del Garda, in qualità di partner. È specializzato in consulenza societaria e fiscale con particolare riferimento alle imprese che operano nel settore edilizio, immobiliare e turistico. È iscritto all’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Verona e ai Revisori Legali e collabora con la rivista telematica “Commercialista Telematico”.
PREMESSA E ISTRUZIONI PER L’USO
CAPITOLO 1 – AMBITI SOGGETTIVI
1.1. – Classificazione delle Imprese in Edilizia
1.2. – Cooperative
1.3. – Soggetti con i requisiti “Prima Casa”
1.4. – Soggetti senza i requisiti “Prima Casa”
1.5. – Professionisti
1.6. – Imprenditori agricoli
1.7. – Enti pubblici e privati
1.8. – Enti del terzo settore
1.9. – Parrocchie
1.10. – Soggetti con regime di detrazione Iva superiore o meno al 25%
CAPITOLO 2 – AMBITI OGGETTIVI
2.1. – Definizione di immobili
2.2. – Aree fabbricabili e non fabbricabili
2.3. – Piani particolareggiati, convenzionati, Peep, Pip, atti di trasformazione del territorio
2.4. – Unità abitative e unità strumentali
2.5. – Prima casa
2.6. – Unità abitativa di lusso (caratteristiche principali)
2.7. – Pertinenze
2.8. – Fabbricati costruiti con le caratteristiche “Legge Tupini”
2.9. – Edifici assimilati alle abitazioni non di lusso (“assimilati Tupini”)
2.10. – Residenze turistico alberghiere
2.11. – Abitazioni in residence
2.12. – Abitazioni non ultimate o al grezzo
2.13. – Alloggi sociali
2.14. – Immobili vincolati (immobili di interesse storico, artistico e archeologico)
2.15. – Immobili rurali
2.16. – Immobili c.d. “fantasma”
2.17. – Unità collabenti
2.18. – Materie prime e prodotti finiti (acquisto)
2.19. – Prestazioni di servizi (distinzione tra appalto e fornitura)
2.20. – Opere di urbanizzazione primaria e secondaria
2.21. – Interventi di recupero edilizio (manutenzioni e ristrutturazioni)
2.22. – Abbattimento delle barriere architettoniche
2.23. – Opere condominiali
2.24. – Piscine (acquisto e realizzazione)
2.25. – Lavori di giardinaggio
2.26. – Impianti fotovoltaici e pannelli solari
2.27. – Lavori di rimozione e smaltimento amianto
2.28. – Noleggio di ponteggi
2.29. – Fabbricati in legno
CAPITOLO 3 – OPERAZIONI VARIE
3.1. – Riforma del settore immobiliare D.L. 223/2006 e successive modifiche – cenni
3.2. – La variazione dell’aliquota Iva ordinaria
3.3. – Le modifiche introdotte dalla Legge di Stabilità 2011 e dal Decreto Sviluppo 2012
3.4. – Le variazioni in vigore dal 2014 riguardanti l’imposta di registro
3.5. – Momento di effettuazione delle operazioni ai fini Iva
3.6. – Iva e operazioni accessorie – cenni
3.7. – Locazioni di immobili
3.8. – Locazioni turistiche e locazioni brevi
3.9. – La cedolare secca sulle locazioni abitative e sui negozi
3.10. – Il “Rent to Buy” e altre forme alternative di stimolo delle compravendite immobiliari
3.11. – Credito d’imposta per riacquisto “Prima Casa”
3.12. – Operazioni immobiliari a causa o in occasione di separazione e divorzio
3.13. – Casi particolari assimilati o meno ai trasferimenti
3.14. – Cessione di fabbricato per atto della pubblica autorità, aste immobiliari
3.15. – Leasing immobiliari
3.16. – Donazioni e successioni di immobili
3.17. – Data di ultimazione lavori e cessione di fabbricato in corso di costruzione
3.18. – Appalti con operazioni soggette a diverse aliquote Iva
3.19. – Appalti: casi particolari
3.20. – Responsabilità solidale negli appalti
3.21. – Variazione di destinazione d’uso degli immobili
3.22. – Caparra e acconti
3.23. – Immobiliari, detrazione dell’Iva e pro-rata Iva
3.24. – Regime del reverse-charge
3.25. – Split payment
3.26. – Rimborso Iva in edilizia
3.27. – Accertamento, prezzo valore, valore normale, solidarietà Iva del cessionario
3.28. – Responsabilità del cedente e del cessionario per l’applicazione dell’Iva ridotta
3.29. – Acquisto di immobile in costruzione e tutela degli acquirenti – cenni
3.30. – Trasferimento di denaro e transazioni immobiliari – cenni
3.31. – Lavori edilizi e permessi – cenni
3.32. – Piano casa – cenni
3.33. – Attestato di prestazione energetica – cenni
3.34. – Durc e Durc di congruità – cenni
3.35. – Eventi sismici e calamità naturali – rimandi
3.36. – Imposte dirette nel settore immobiliare – cenni
3.37. – Territorialità Iva, trasferimenti immobiliari e prestazioni di servizi su immobili
CAPITOLO 4 – SCHEMI RIASSUNTIVI
Tabella 1 – Vendita di fabbricati abitativi a un privato
Tabella 2 – Vendita di fabbricati abitativi a una impresa
Tabella 3 – Vendita di fabbricati strumentali
Tabella 4 – Vendita di terreni
Tabella 5 – Locazione di fabbricati abitativi
Tabella 6 – Locazione di fabbricati strumentali
Tabella 7 – Leasing di fabbricati abitativi
Tabella 8 – Leasing di fabbricati strumentali
Tabella 9 – Locazione di terreni
Tabella 10 – Leasing di terreni
Tabella 11 – Prestazioni di servizi per fabbricati abitativi o a prevalente destinazione abitativa
Tabella 12 – Prestazioni di servizi per la realizzazione di immobili non abitativi
Tabella 13 – Vendita di beni e materiali per fabbricati abitativi o a prevalente destinazione abitativa
Tabella 14 – Vendita di beni e materiali per la realizzazione di immobili non abitativi
CAPITOLO 5 – MODULI PER LA RICHIESTA DELL’IVA AGEVOLATA
5.1. – Richiesta Iva agevolata, appalto per la costruzione prima casa
5.2. – Richiesta Iva agevolata, appalto per la costruzione di garage prima casa
5.3. – Richiesta Iva agevolata, acquisto immobile prima casa (anche se non ultimato – al grezzo)
5.4. – Richiesta Iva agevolata, acquisto di garage prima casa (anche se non ultimato – al grezzo)
5.5. – Richiesta Iva agevolata, appalto per la costruzione di abitazione rurale per agricoltore
5.6. – Richiesta Iva agevolata, acquisto da impresa costruttrice di abitazione rurale per agricoltore
5.7. – Richiesta Iva agevolata, assegnazione di immobile prima casa
5.8. – Richiesta Iva agevolata, impresa che costruisce fabbricati Tupini per la rivendita
5.9. – Richiesta Iva agevolata, opere finalizzate al superamento delle barriere architettoniche
5.10. – Richiesta Iva agevolata, acquisto beni finiti per la costruzione di immobile abitativo non di lusso
5.11. – Richiesta Iva agevolata, acquisto beni finiti per la realizzazione di abitazione rurale per agricoltore
5.12. – Richiesta Iva ridotta, appalto per la costruzione di abitazione non di lusso
5.13. – Richiesta Iva ridotta, appalto per la costruzione di fabbricati “Tupini”
5.14. – Richiesta Iva agevolata, opere di urbanizzazione e operazioni assimilate
5.15. – Richiesta Iva agevolata, interventi di recupero edilizio
5.16. – Richiesta Iva agevolata, manutenzioni ordinarie e straordinarie edilizia residenziale pubblica
5.17. – Richiesta Iva agevolata, allacciamento alle reti di teleriscaldamento per risparmio energetico
5.18. – Richiesta Iva agevolata, lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria su immobili abitativi
5.19. – Richiesta Iva agevolata, acquisto di garage pertinenza di abitazione non di lusso
CAPITOLO 6 – ALCUNI RIFERIMENTI NORMATIVI
Articolo 10 D.P.R. n. 633/1972 (Legge Iva) – stralcio
Articolo 17 D.P.R. n. 633/1972 (Legge Iva) – stralcio
Articolo 17-ter D.P.R. n. 633/1972 (Legge Iva)
Tabella A/2 – parte II – Beni e servizi soggetti all’aliquota del 4%
Tabella A/3 – parte III – Beni e servizi soggetti all’aliquota del 10%
Lopera tratta le quattro materie - chiamate impropriamente minori - che la maggior parte degli esaminandi sceglie per sostenere la prova orale. Con un taglio sistematico, funzionale alla preparazione della prova desame, gli Autori affrontano, nellordine: diritto internazionale privato, diritto dellUnione Europea, diritto ecclesiastico e, in conclusione, il sistema dellordinamento e la deontologia forensi. La scelta delle tematiche e del livello di approfondimento sono il frutto dellelaborazione delle domande poste nel corso delle precedenti sessioni desame, nonché della considerazione delle tematiche più attuali e più dibattute, rendendo dunque lopera aggiornata alla novità che hanno interessato ciascuna delle materie. Completa il volume una sezione on line contenente materiali di approfondimento aggiuntivi, che sarà tempestivamente aggiornata, qualora intervenissero novità rilevanti nei mesi successivi alla pubblicazione. Marco Zincani Avvocato patrocinatore in Cassazione, presidente e fondatore di Formazione Giuridica, scuola deccellenza nella preparazione allesame forense presente su tutto il territorio nazionale. Docente e formatore in venti città italiane, Ph.D., Autore di oltre quattrocento contributi diretti alla preparazione dellEsame di Stato. È lideatore del sito wikilaw.it e del gestionale Desiderio, il più evoluto sistema di formazione a distanza per esami e concorsi pubblici. È Autore della collana Esame Forense.
Il volume è un ottimo strumento di studio per la preparazione alla prova attitudinale del prossimo Concorso per Funzionari per servizi di pubblicità immobiliare, bandito dallAgenzia delle Entrate. Il testo contiene la trattazione manualistica completa e aggiornata di tutte le materie richieste per questo profilo, ovvero:
- Elementi di diritto tributario;
- Diritto civile;
- Elementi di diritto processuale civile;
- Diritto amministrativo; - Elementi di diritto penale.
Il volume contiene anche una sezione dedicata ai test con una selezione di domande a risposta multipla suddivise per materia, per verificare la propria preparazione e allenarsi in vista della prova.
Nella sezione online, raggiungibile seguendo le istruzioni riportate in fondo al libro, sono disponibili: - simulatore di quiz; - aggiornamenti e approfondimenti.
Il volume è un ottimo strumento di studio per la preparazione alla prova tecnico professionale del Concorso indetto dall'Agenzia delle Entrate 2023 per il profilo dei Funzionari tributari. Il testo contiene la trattazione manualistica completa e aggiornata di tutte le materie richieste per questo profilo, ovvero:
- Diritto tributario ed elementi di teoria dell'imposta;
- Diritto civile e commerciale;
- Diritto amministrativo;
- Contabilità aziendale;
- Elementi di diritto penale, con particolare riferimento ai reati con la pubblica amministrazione e i reati tributari. Il volume contiene anche una sezione dedicata ai test con una selezione di domande a risposta multipla svolte suddivise per ogni materia, per verificare la propria preparazione e allenarsi in vista della prova.
Nella sezione online, raggiungibile seguendo le istruzioni riportate in fondo al libro, sono disponibili:
Il volume è aggiornato a
- L. 74/2023 di conv. D.L. 44/2023 (Decreto P.A.)
- D.M. 7 luglio 2023 (aliquote IMU)
- D.P.R. 82/2023 (riforma concorsi pubblici
- D.P.R. 81/2023 (nuovo codice di comportamento dei dipendenti pubblici)
- L. 87/2023 di conv. D.L.51/2023 (enti pubblici, termini legislativi e solidarietà sociale)
- D.Lgs. 36/2023 (nuovo codice dei contratti pubblici)
- D.Lgs. 28/2023 (class action europea)
- D.Lgs. 24/2023 (nuove regole su whistleblowing)
- L. 41/2023 di conv. D.L. 13/2023 (Decreto attuazione PNRR-quater).
Scopo della presente Opera è agevolare il lettore nel suo percorso di approfondimento del mondo del non profit, della RIFORMA DEL TERZO SETTORE e della RIFORMA DELL'ORDINAMENTO SPORTIVO.
A questo proposito, la dodicesima edizione del Manuale si presenta completa e aggiornata in quanto, oltre ad offrire una puntuale disamina degli aspetti legali, civilistici, tributari, economici, pratici, organizzativi e gestionali degli enti non commerciali in generale e delle associazioni in particolare (costituzione, adempimenti dopo la costituzione, organi dell'associazione, bilancio, principi contabili, strumenti di responsabilità sociale, responsabilità amministrativa e gestione dei rischi, estinzione, fiscalità.). Contiene un'analisi accurata e dettagliata della RIFORMA DEL TERZO SETTORE e della RIFORMA DELL'ORDINAMENTO SPORTIVO.
Per quanto riguarda la Riforma del Terzo settore, la dodicesima edizione indirizza il lettore verso gli argomenti del Codice del Terzo settore. Sono oggetto di approfondimento:
L'opera offre, altresì, una attenta disamina della disciplina delle Associazioni sportive dilettantistiche e delle Società sportive dilettantistiche, alla luce della Riforma dell'Ordinamento sportivo.
Completano la trattazione gli approfondimenti su Impresa sociale, Società benefit e Start up innovative a vocazione sociale.
Susanna Beretta È tra i maggiori esperti in diritto tributario delle associazioni, delle fondazioni e delle altre realtà del non profit, nonché consulente specializzata in amministrazione e gestione degli enti del Terzo settore, degli enti ecclesiastici e dei teatri. È iscritta all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Monza e Brianza ed esercita la libera professione dal 1991, occupandosi, inoltre, di imprese e società, bilanci sociali e responsabilità sociale delle imprese. È revisore legale dei conti. È presidente e componente di Commissioni istituzionali dedicate allo studio degli enti del Terzo settore. Già redattrice in settimanali, collabora con riviste giuridiche e fiscali ed è relatore in convegni di studio sul tema del Terzo settore e dell'ordinamento sportivo. Organizza ed è relatore in convegni presso i licei sul tema del Terzo settore e presso le scuole primarie sul tema dell'economia, del diritto e dell'educazione civica insegnato ai ragazzi. È ideatrice del progetto depositato "Lezioni di diritto, finanza ed economia", sulle modalità didattiche di insegnamento delle discipline fiscali ed economiche e dell'educazione civica nelle scuole primarie e secondarie di primo grado. È autrice, con Denise Beretta, del libro "Conoscere l'economia, la finanza e la civica", stampato da Maggioli editore ed è ideatrice del "Grande Gioco della Finanza" dedicato all'insegnamento dell'educazione civica, del diritto e dell'economia ai bambini e ai ragazzi. Ha pubblicato, sempre con Maggioli editore, opere che si annoverano tra le più complete nel settore giuridico ed economico delle associazioni e degli enti del Terzo settore, tra le quali "ENTI ECCLESIASTICI E RIFORMA DEL TERZO SETTORE".
Introduzione alla dodicesima edizione
Parte I – Disciplina civilistica delle associazioni
1 La Riforma del Terzo settore. Prima tappa: la legge delega e i principi di base
1.1 Premessa
1.2 Definizione di Terzo settore
1.3 Finalità della riforma del Terzo settore
1.4 Gli elementi qualificanti della riforma del Terzo settore
1.5 Riepilogo della riforma del Terzo settore
2 La riforma del Terzo settore. Le tappe successive alla legge delega: l’emanazione dei decreti legislativi. Gli ulteriori interventi
3 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Il codice del Terzo settore
3.1 Premessa e quadro generale operativo della riforma. Indicazioni riassuntive
3.2 La finalità del codice del Terzo settore
3.3 Principi alla base del codice del Terzo settore
3.4 Normativa applicabile
3.5 Gli enti del Terzo settore
3.5.1 Definizione di ente del Terzo settore
3.5.2 Enti esclusi dalla definizione di ente del Terzo settore
3.5.3 Disciplina per gli enti religiosi
3.5.4 La composizione della base associativa
3.5.5 Le organizzazioni non governative e il Registro unico nazionale del Terzo settore
3.5.6 Le Fondazioni nel Terzo settore
3.6 Le attività degli ETS
3.6.1 Premessa
3.6.2 L’attività di interesse generale
3.6.3 Le attività diverse
3.6.4 Altre attività esercitate: le attività di raccolta fondi
3.6.5 Il requisito dell’assenza dello scopo di lucro
3.7 Il Registro unico nazionale
3.8 La denominazione sociale
3.9 L’adeguamento dello statuto alle norme del Terzo settore. Chiarimenti e approfondimenti
3.9.1 Chiarimenti riguardanti le tre tipologie di norme contenute nel codice del Terzo settore e le modalità operative
3.9.2 Adeguamento dello statuto da parte delle cooperative sociali
3.9.3 Chiarimenti riguardanti l’atto costitutivo e lo statuto
3.9.4 Chiarimenti riguardanti la nomina dell’organo di amministrazione e i quorum assembleari
3.9.5 Chiarimenti riguardanti le associazioni non riconosciute costituite con atto pubblico
3.9.6 Chiarimenti riguardanti l’inserimento, nella denominazione, dell’acronimo ETS
3.9.7 Chiarimenti riguardanti le indicazioni nello statuto delle attività esercitate
3.10 Contributo del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili
3.10.1 Inquadramento generale e ambito di applicazione della normativa
3.10.2 Attività esercitabili: attività d’interesse generale e altre attività
3.10.3 Attività secondarie e raccolta fondi
3.10.4 Il patrimonio
3.10.5 Distribuzione di utili e destinazione del patrimonio
4 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Le scritture contabili, il bilancio, il bilancio sociale, i libri obbligatori
4.1 Premessa
4.2 Scritture contabili, bilancio e relazione di missione
4.2.1 Le scritture contabili, il bilancio e la relazione di missione
4.2.2 Semplificazioni per gli enti di minori dimensioni
4.2.3 Disciplina per gli enti del Terzo settore – Imprese commerciali
4.2.4 Deposito del bilancio
4.2.5 Bilancio d’esercizio: elementi generali
4.2.6 Modulistica di bilancio degli enti del Terzo settore. Indicazioni del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
4.2.7 Il principio contabile OIC 35 per gli ETS
4.2.8 Adozione nuovi modelli di bilancio e deposito presso il RUNTS
4.2.9 Adempimenti di deposito bilanci 2021 e 2022 – Deposito delle relazioni degli organi di controllo – Adempimenti di trasparenza delle raccolte fondi
4.3 Il bilancio sociale e gli ulteriori obblighi di informativa
4.3.1 Il bilancio sociale
4.3.2 Chiarimenti da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali sull’obbligo di informativa
4.3.3 Adempimenti di redazione, deposito e pubblicazione del bilancio sociale
4.3.4 La valutazione dell’impatto sociale nella riforma del Terzo settore
4.3.5 Approvazione e deposito del bilancio sociale. I chiarimenti del Ministero
4.3.6 Redazione del bilancio sociale per gli enti non ancora iscritti nel RUNTS. I chiarimenti del Ministero
4.4 Libri sociali obbligatori
4.4.1 I libri sociali obbligatori
4.4.2 Diritto di disamina
5 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Il lavoro. Il volontariato. Le attività di volontariato
5.1 Premessa
5.2 Il lavoro negli enti del Terzo settore
5.2.1 Le regole in tema di lavoro negli enti del Terzo settore
5.2.2 Corresponsione di retribuzione e compensi. Parametri da rispettare
5.2.3 L’incompatibilità tra lo status di volontario e quello di lavoratore della medesima organizzazione
5.3 Il lavoro volontario
5.3.1 Il Registro dei volontari
5.3.2 Definizione di volontario
5.3.3 Divieto di retribuzione e rimborso delle spese
5.3.4 Incompatibilità
5.3.5 Assicurazione obbligatoria
5.4 La promozione della cultura del volontariato
5.5 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. La figura del volontario
5.6 Indicazioni da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali in tema di volontari
6 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Le associazioni e le fondazioni
6.1 Premessa
6.2 La costituzione dell’associazione
6.2.1 L’atto costitutivo
6.2.2 Lo statuto
6.3 Il riconoscimento
6.3.1 Procedura per l’acquisto della personalità giuridica
6.3.2 Mancata sussistenza delle condizioni
6.3.3 Il patrimonio minimo
6.3.4 Conseguenze del riconoscimento
6.3.5 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Contenuto dell’atto costitutivo e acquisto personalità giuridica
6.4 Gli associati
6.4.1 Procedura di ammissione
6.4.2 Categorie di associati. Indicazioni del Ministero
6.5 L’assemblea
6.5.1 Diritto di voto e deleghe
6.5.2 Le competenze dell’assemblea
6.5.3 Funzionamento e governance: associati e organo assembleare
6.5.4 Articolo 24 del d.lgs. n. 117/2017 (codice del Terzo settore). Numero massimo di deleghe conferibili ad ogni associato
6.5.5 Svolgimento delle assemblee mediante mezzi di telecomunicazione
6.6 L’organo di amministrazione
6.6.1 La nomina
6.6.2 La responsabilità degli amministratori
6.6.3 Funzionamento e governance: organo amministrativo e responsabilità
6.6.4 Ammissibilità di un organo di amministrazione monocratico all’interno degli enti del Terzo settore ex art. 26, codice del Terzo settore
6.6.5 Organo legittimato alla nomina del Presidente
6.6.6 Dimissioni, decesso, revoca di un componente dell’Organo di amministrazione
6.6.7 Svolgimento delle riunioni mediante mezzi di telecomunicazione
6.7 L’organo di controllo e la revisione legale dei conti
6.7.1 La nomina dell’organo di controllo
6.7.2 I requisiti dei componenti dell’organo di controllo
6.7.3 I compiti dell’organo di controllo
6.7.4 La revisione legale dei conti
6.7.5 La decorrenza dell’obbligo della nomina dell’organo di controllo. Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del CNDCEC
6.7.6 La nomina dell’organo di controllo nelle fondazioni
7 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Particolari categorie di enti del Terzo settore: le organizzazioni di volontariato
7.1 Definizione di organizzazione di volontariato
7.2 La denominazione delle organizzazioni di volontariato
7.3 Il lavoro nelle organizzazioni di volontariato
7.3.1 Linee generali
7.3.2 Il limite del numero dei lavoratori impiegati
7.3.3 Nozione di lavoratore
7.3.4 Possibilità per gli associati di svolgere una prestazione lavorativa per conto della ODV
7.4 Le risorse delle organizzazioni di volontariato
7.5 L’organo di amministrazione nelle organizzazioni di volontariato
7.5.1 Linee generali
7.5.2 Nomina degli amministratori a soggetti esterni
7.6 Indicazione del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Organizzazioni di volontariato
7.7 Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali: costituzione di associazione ai sensi dell’art. 36 con numero di associati inferiore a quello minimo richiesto per ODV/APS
7.8 Contributi alle organizzazioni di volontariato. Indicazioni della Corte Costituzionale
8 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Particolari categorie di enti del Terzo settore: le associazioni di promozione sociale
8.1 Definizione e caratteristiche delle associazioni di promozione sociale
8.2 La denominazione delle associazioni di promozione sociale
8.3 Il lavoro nelle associazioni di promozione sociale
8.3.1 Linee generali
8.3.2 Il limite del numero dei lavoratori impiegati
8.4 Ulteriori indicazioni sulle associazioni di promozione sociale
9 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Particolari categorie di enti del Terzo settore: gli enti filantropici
9.1 Definizione di ente filantropico
9.2 La denominazione degli enti filantropici
9.3 Le caratteristiche degli enti filantropici
10 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Particolari categorie di enti del Terzo settore: le reti associative
10.1 Definizione di rete associativa e caratteristiche
10.2 Le reti associative nazionali
10.3 Altre attività esercitate
10.4 Regole particolari di ordinamento interno
10.5 Ulteriori indicazioni riguardanti le reti associative
10.6 Chiarimenti da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali riguardanti le reti associative
11 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Particolari categorie di enti del Terzo settore: le società di mutuo soccorso
11.1 Inquadramento delle società di mutuo soccorso nel panorama normativo
11.2 Disciplina particolare
11.3 Iscrizione al registro regionale delle associazioni di promozione sociale da parte di una ex Società di mutuo soccorso (SOMS). Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
12 La riforma del Terzo settore. Il Registro unico nazionale del Terzo settore
12.1 Istituzione del Registro unico nazionale del Terzo settore
12.2 Il funzionamento del RUNTS
12.2.1 Sezioni del Registro e contenuti
12.2.2 Conseguenze del mancato adempimento
12.2.3 Cancellazione
12.3 Aggiornamenti sul funzionamento del RUNTS
12.3.1 Contenuto
12.3.2 La piattaforma informatica del RUNTS
12.3.3 L’istanza telematica
12.3.4 Tenuta del registro: istruttoria dell’istanza telematica di iscrizione
12.3.5 La Comunicazione al RUNTS dei dati degli enti iscritti nel Registro delle Imprese
12.3.6 La migrazione dalla sezione d) in altra sezione del RUNTS
12.3.7 La pubblicità e l’accesso ai dati del registro
12.3.8 Gestione degli adempimenti in caso di fermo imprevisto del sistema
12.3.9 La revisione e il monitoraggio
12.3.10 Trattamento dei dati personali
12.4 Procedimento di verifica dei requisiti per l’iscrizione al RUNTS
12.4.1 Caratteristiche dell’attività istruttoria nel procedimento di iscrizione
12.4.2 Ottenimento della personalità giuridica da parte di un’associazione non riconosciuta
12.4.3 L’iscrizione al RUNTS degli enti già esistenti
12.4.4 Casi particolari: il trust e il Terzo settore
12.4.5 La competenza degli uffici regionali del RUNTS e l’operatività territoriale degli ETS
12.4.6 Il procedimento di verifica post-trasmigrazione degli enti già iscritti nei registri precedenti
12.4.7 Presenza nei registri ODV/APS di posizioni relative ad articolazioni territoriali/sedi secondarie prive di autonomo codice fiscale
12.4.8 Enti iscritti ai registri ODV/APS al 22 novembre 2021 rispetto ai quali, in corso di trasmigrazione, si siano verificate modifiche degli atti e dei dati risultanti dai registri stessi
12.4.9 Enti iscritti ai registri ODV/APS al 22 novembre 2021 che senza attendere il perfezionamento post-trasmigrazione abbiano avviato una richiesta di iscrizione ex novo al RUNTS
12.4.10 Modifiche statutarie degli enti iscritti ai registri ODV/APS al 22 novembre 2021, in possesso della personalità giuridica
12.4.11 Enti iscritti ai registri ODV/APS al 22 novembre 2021 che intendono acquisire la personalità giuridica attraverso l’iscrizione nel RUNTS
12.4.12 Completamento delle informazioni presenti sul RUNTS con riferimento agli enti coinvolti nel procedimento di trasmigrazione
12.4.13 Trasmigrazione con silenzio assenso. Adempimenti conseguenti in capo all’ente trasmigrato per silenzio assenso
13 La riforma del Terzo settore. I rapporti con gli enti pubblici
13.1 Gli strumenti di coinvolgimento attivo degli enti del Terzo settore
13.2 Linee guida sul rapporto tra pubbliche amministrazioni ed enti del Terzo settore
14 La riforma del Terzo settore. La promozione e il sostegno degli enti del Terzo settore. Il Consiglio nazionale del Terzo settore. I Centri di servizio per il volontariato. Altre specifiche misure di sostegno e promozione
14.1 Premessa
14.2 Il Consiglio nazionale del Terzo settore
14.3 I Centri di servizio per il volontariato
14.4 Altre specifiche misure di promozione e sostegno
15 La riforma del Terzo settore. I titoli di solidarietà e altre forme di finanza sociale
15.1 La finanza sociale a favore degli enti del Terzo settore
15.2 Titoli di solidarietà degli ETS ed altre forme di finanza sociale
15.3 Social lending
15.4 Ulteriori indicazioni riguardanti il finanziamento agli Enti del Terzo settore e nuove forme di finanza sociale
16 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Attività di monitoraggio, vigilanza e controllo sugli enti del Terzo settore
16.1 Premessa
16.2 I controlli sugli enti del Terzo settore
16.3 Le sanzioni a carico dei rappresentanti legali e dei componenti degli organi amministrativi
16.4 I controlli fiscali
16.5 L’attività di vigilanza sugli enti del Terzo settore
16.6 La “Cabina di regia”
17 La riforma del Terzo settore. Le modifiche al codice civile e le disposizioni abrogate
17.1 Premessa
17.2 Le modifiche al codice civile e le altre modifiche normative
17.3 Le disposizioni abrogate
17.4 Chiarimenti da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
18 La riforma del Terzo settore. La Fondazione Italia Sociale
18.1 Premessa
18.2 Profili giuridici della Fondazione Italia sociale
19 La riforma del Terzo settore. Le operazioni straordinarie
20 Inquadramento degli enti del Terzo settore nel panorama giuridico italiano
20.1 Premessa
20.2 Le ragioni che hanno contribuito ad aumentare il numero delle aziende non profit
20.3 Inquadramento sistematico delle aziende non profit nel panorama giuridico italiano prima della riforma
20.4 La disciplina degli enti non profit nel codice civile
20.5 La personalità giuridica. Le associazioni riconosciute e le associazioni non riconosciute
20.5.1 La personalità giuridica
20.5.2 L’autonomia patrimoniale
20.5.3 Le associazioni non riconosciute e le associazioni riconosciute
20.6 Il riconoscimento
20.6.1 Premessa
20.6.2 La procedura per ottenere il riconoscimento
20.6.3 La procedura per ottenere il riconoscimento stabilita dal codice del Terzo settore (d.lgs. 3 luglio 2017, n. 117)
21 Le associazioni nel panorama aziendale ed economico
21.1 Distinzione delle associazioni dal punto di vista dei settori di attività
21.2 Distinzione delle associazioni dal punto di vista economico-aziendale. Affinità con l’impresa e differenziazione rispetto ad essa
22 Le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus): tratti distintivi
22.1 Premessa
22.2 I requisiti delle Onlus
22.3 Le clausole da inserire nello statuto
22.4 Deroghe al principio della esclusività dell’attività esercitata: le Onlus parziali
22.5 Le Onlus non tenute a conformarsi alle clausole statutarie: le Onlus di diritto
22.6 Ulteriori chiarimenti in merito alle attività delle Onlus
22.6.1 L’attività di beneficenza (art. 10, comma 1, lett. a), del d.lgs. n. 460 del 1997 – punto 3)
22.6.2 L’attività di ricerca scientifica (art. 10, comma 1, lett. a), del d.lgs. n. 460 del 1997 – punto 11)
22.6.3 La promozione della cultura e dell’arte (art. 10, comma 1, lett. a), del d.lgs. n. 460 del 1997 – punto 9)
22.6.4 Le Ong sono Onlus di diritto: non devono iscriversi all’Anagrafe
22.7 Le sanzioni
22.8 Il controllo sulle Onlus. Normativa di riferimento. Soppressione dell’Agenzia per il Terzo settore
22.9 Il percorso di costituzione della Onlus: la comunicazione e la dichiarazione sostitutiva
23 Le associazioni sportive dilettantistiche: inquadramento giuridico
23.1 Premessa
23.2 Inquadramento dell’associazione sportiva dilettantistica nel panorama giuridico italiano
23.3 Le associazioni nel codice civile
23.3.1 I soci fondatori dell’associazione sportiva dilettantistica
23.3.2 L’organo sovrano: l’assemblea degli associati
23.3.3 L’organo amministrativo: il Consiglio direttivo
23.3.4 L’organo di controllo
23.4 Le norme che disciplinano le associazioni sportive dilettantistiche in generale
23.4.1 La legge 16 dicembre 1991, n. 398: si delinea, per la prima volta, l’associazione sportiva dilettantistica
23.4.2 L’art. 90 della legge n. 289/2002: l’associazione sportiva dilettantistica diventa una nuova tipologia giuridica all’interno del panorama delle associazioni
23.5 Le disposizioni introdotte dall’art. 90 della legge n. 289/2002
23.5.1 Sintesi delle disposizioni
23.5.2 Le disposizioni che disciplinano, sotto il profilo giuridico, le associazioni sportive dilettantistiche
23.5.3 Le disposizioni in materia tributaria
23.6 Gli aspetti civilistici e di costituzione delle associazioni sportive dilettantistiche
23.6.1 Il profilo giuridico delle associazioni sportive dilettantistiche in generale
23.6.2 I requisiti preesistenti o “storici”
23.6.3 I requisiti civilistici introdotti dall’art. 90 della legge n. 289/2002
23.6.4 L’attivazione del Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche
23.7 Chiarimenti in tema di associazioni sportive dilettantistiche
23.8 L’obbligo di dotazione di defibrillatori semiautomatici
23.9 La riforma dell’ordinamento sportivo
23.9.1 La prima tappa: la legge delega
23.9.2 La seconda tappa della riforma dell’ordinamento sportivo: l’emanazione dei decreti legislativi
24 La costituzione dell’associazione. La forma e il contenuto dell’atto costitutivo e dello statuto
24.1 Premessa
24.2 La costituzione dell’associazione nel codice civile
24.3 La forma e il contenuto dell’atto costitutivo e dello statuto dell’associazione
24.4 La normativa tributaria in tema di forma e contenuto dell’atto costitutivo e dello statuto dell’associazione
24.5 La costituzione di una associazione sportiva dilettantistica
24.6 La costituzione di un’associazione culturale
24.7 La costituzione di un comitato
24.8 La costituzione di un “raggruppamento” tra associazioni
24.9 L’atto costitutivo e lo statuto nelle disposizioni del codice del Terzo settore
25 Gli adempimenti dopo la costituzione
25.1 Premessa
25.2 I libri sociali e la contabilità
25.3 L’ammissione di nuovi soci
25.3.1 Gli adempimenti dell’associazione
25.3.2 La domanda di ammissione a socio
25.3.3 La verifica da parte del Consiglio direttivo
25.3.4 La compilazione del libro degli associati
25.3.5 La procedura di ammissione stabilita dal codice del Terzo settore
25.4 Altri compiti del Consiglio direttivo subito dopo la costituzione
26 Gli organi dell’associazione: l’organo deliberativo, l’organo amministrativo, l’organo di controllo. Ammissione, recesso ed esclusione degli associati
26.1 Premessa
26.2 L’organo sovrano: l’assemblea degli associati
26.3 L’assemblea nel codice del Terzo settore
26.4 L’organo amministrativo: l’amministratore unico o il Consiglio direttivo
26.5 L’organo di amministrazione nel codice del Terzo settore
26.6 L’organo di controllo
26.6.1 Premessa
29.6.2 L’esigenza di controllare alcuni rilevanti aspetti della vita associativa
26.6.3 Le regole e i principi di controllo
26.6.4 L’organo di controllo nel codice del Terzo settore
26.7 L’ammissione degli associati. I diritti e i doveri dei soci
26.8 Il recesso del socio
26.9 L’esclusione del socio
26.10 Casi particolari: obblighi del legale rappresentante subentrante in una associazione non riconosciuta
27 Il bilancio d’esercizio
27.1 Premessa
27.2 Il bilancio degli enti che non si iscriveranno nel Registro unico nazionale del Terzo settore
27.3 Il bilancio delle associazioni nella normativa del codice civile e nelle leggi speciali
27.4 Le scritture contabili e il rendiconto
27.5 Lo schema del rendiconto contabile di una associazione
27.5.1 Il piano dei conti
27.5.2 Commento ai conti dello Stato patrimoniale
27.5.3 Commento al Rendiconto della gestione
27.5.4 Lo schema del Rendiconto di gestione applicato alle varie tipologie di associazioni
27.6 La Nota integrativa
27.7 La Relazione morale o Relazione di missione
27.8 Principi contabili per gli enti non profit. Quadro sistematico per la preparazione e la presentazione del bilancio degli enti non profit
27.8.1 Premessa
27.8.2 Ambito di applicazione
27.8.3 Il significato di “principi contabili”
27.8.4 Continuità e competenza economica
27.8.5 Le finalità prevalenti nella preparazione del bilancio
27.8.6 I principi generali di bilancio
27.8.7 I criteri di valutazione
27.9 Principi contabili per gli enti non profit. L’iscrizione e la valutazione delle liberalità nel bilancio d’esercizio degli enti non profit
27.9.1 Linee guida del processo di iscrizione e valutazione delle liberalità nel bilancio di esercizio
27.9.2 Definizione di liberalità
27.9.3 Rilevazione e valutazione iniziale
27.9.4 Liberalità non vincolate. Trattamento contabile
27.9.5 Liberalità vincolate. Trattamento contabile
27.9.6 Liberalità condizionate. Trattamento contabile
27.9.7 Liberalità destinate ad enti terzi. Trattamento contabile
27.9.8 Oggetti d’arte
27.9.9 Indicazioni nella Nota integrativa
27.9.10 La contabilizzazione delle liberalità nei sistemi di rilevazione articolati sulle entrate e sulle uscite di cassa
27.10 Gli schemi di bilancio stabiliti dalla Riforma del Terzo settore
27.11 Il principio contabile OIC 35 per gli ETS
27.12 Adozione nuovi modelli di bilancio e deposito presso il RUNTS
28 Gli strumenti della responsabilità sociale dell’ente non profit: la Relazione di missione, il bilancio sociale, il codice etico
28.1 Premessa
28.2 Il sistema dei documenti di accountability di un’organizzazione non profit
28.3 Il bilancio di esercizio e la Relazione di missione
28.3.1 Il bilancio di esercizio nelle imprese commerciali e negli enti non commerciali
28.3.2 La Relazione/bilancio di missione
28.4 Il bilancio sociale
28.4.1 Il processo di rendicontazione
28.4.2 Il bilancio sociale nella riforma del Terzo settore. Le linee guida del Ministero
28.5 Il codice etico
28.5.1 Gli strumenti della responsabilità sociale dell’ente non profit
28.5.2 Definizione di codice etico
28.5.3 Finalità del codice etico
28.5.4 La struttura
28.5.5 Ambito di applicazione
28.5.6 Dichiarazione di adozione del codice etico
28.5.7 I principi etici
28.5.8 Strumenti di attuazione
29 D.Lgs. n. 231/2001: responsabilità amministrativa e gestione dei rischi nel Terzo settore
29.1 Il d.lgs. n. 231/2001: ambito applicativo
29.2 I criteri di imputazione della responsabilità
29.3 I reati
29.4 Le sanzioni
29.5 La predisposizione del modello esimente. Fasi di costruzione
29.5.1 Le caratteristiche e i requisiti dei modelli organizzativi
29.5.2 Analisi e valutazione del sistema di controllo interno
29.5.3 Individuazione dei processi/attività a rischio di reato
29.5.4 Risk Assessment
29.5.5 Procedure di controllo
29.6 Il modello di organizzazione, gestione e controllo nel Terzo settore
29.7 Gli enti a rischio nel Terzo settore
29.7.1 I soggetti a rischio nel Terzo settore
29.7.2 Attività sensibili e reati potenziali nel Terzo settore
29.7.3 Reati potenziali e soggetti coinvolti
29.7.4 Strumenti di prevenzione e procedure di controllo. Un esempio pratico
30 L’estinzione dell’associazione
30.1 L’estinzione dell’associazione: cause e obbligo di devoluzione del patrimonio
30.2 La devoluzione del patrimonio nel codice del Terzo settore
31 Prestazioni di lavoro all’interno delle associazioni sportive dilettantistiche
31.1 Le prestazioni sportive dilettantistiche. Caratteristiche
31.2 Il contratto con lo sportivo dilettante
31.3 Le prestazioni amministrativo-gestionali. Caratteristiche
31.4 Il contratto per prestazioni amministrativo-gestionali
32 L’impresa sociale alla luce della riforma del Terzo settore. Profili civilistici
32.1 Premessa
32.2 Definizione di impresa sociale
32.3 Disposizioni particolari per taluni tipi di enti
32.4 Il primo requisito richiesto: l’attività di impresa di interesse generale
32.5 Il secondo requisito richiesto: l’esercizio in via stabile e principale
32.6 Il terzo requisito richiesto: l’assenza dello scopo di lucro
32.7 Il quarto requisito richiesto: modalità di gestione responsabili e trasparenti
32.8 Il quinto requisito richiesto: l’ampio coinvolgimento dei lavoratori
32.9 Problematiche interpretative relative alle imprese sociali. I chiarimenti del MISE
32.10 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili
32.11 Impresa sociale e società a responsabilità limitata semplificata: i chiarimenti del Ministero
32.12 Impresa sociale e start up innovativa a vocazione sociale. Esclusione cumulabilità di qualifiche
32.13 Impresa sociale e locali utilizzati. Inapplicabile la normativa dell’esercizio dell’attività in qualsiasi luogo agibile
32.14 Impresa sociale e tempistiche di redazione del bilancio sociale
32.15 Attività ispettiva sulle imprese sociali
33 Le Società Benefit e le Start Up innovative a vocazione sociale
33.1 Le Società Benefit
33.2 Indicazioni per qualificarsi come Società Benefit
33.3 Il “beneficio comune”
33.4 Il bilanciamento degli interessi
33.5 La relazione annuale da allegare al bilancio
33.6 L’organo vigilante sul corretto adempimento dell’oggetto sociale
33.7 I cinque aspetti caratteristici delle Società Benefit
33.8 Le Start Up innovative a vocazione sociale
Parte II – Disciplina fiscale delle associazioni
1 Le imposte sui redditi nell’ambito della disciplina fiscale dell’associazione
1.1 Il reddito fiscale delle associazioni
2 Il reddito di impresa nelle associazioni
2.1 Il reddito di impresa nelle associazioni
2.2 Definizione di attività non commerciale nel codice del Terzo settore
3 La commercialità nell’attività svolta dalle associazioni
3.1 Le associazioni quali “enti diversi dalle società”
3.2 Individuazione dell’oggetto principale dell’associazione
3.3 La perdita della qualifica di ente non commerciale
3.4 Le associazioni sportive dilettantistiche e l’esercizio di attività commerciale
4 La determinazione del reddito degli enti non commerciali in generale
4.1 L’esercizio di un’attività di prestazione di servizi da parte dell’ente non commerciale
4.2 La definizione di attività non commerciale nel codice del Terzo settore
4.3 L’esercizio dell’attività di reperimento fondi da parte dell’ente non commerciale
4.4 L’attività di reperimento fondi nel codice del Terzo settore
4.5 Il reddito complessivo degli enti non commerciali
4.6 La determinazione dei vari tipi di reddito degli enti non commerciali
4.7 Reddito di capitale degli enti non commerciali: il regime di tassazione dei dividendi
5 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. Le imposte sui redditi in base alla nuova disciplina
5.1 Premessa
5.2 Normativa applicabile agli enti del Terzo settore in materia di imposte sui redditi
5.3 Definizione generale di non commercialità
5.4 Attività specifiche considerate non commerciali
5.5 Le entrate che non concorrono alla formazione del reddito
5.6 La qualifica di ente non commerciale
5.7 La qualifica di ente commerciale
5.8 L’attività delle associazioni del Terzo settore nei confronti degli associati
5.9 Riassunto sui lineamenti generali del nuovo regime fiscale
6 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. La determinazione del reddito di impresa
6.1 Premessa
6.2 La determinazione forfetaria del reddito di impresa
6.3 Disposizioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Regime forfetario
6.4 Le disposizioni introdotte dalla legge di bilancio 30 dicembre 2020, n. 178: detassazione degli utili
7 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. Le imposte indirette e i tributi locali
7.1 Premessa
7.2 I soggetti destinatari della disciplina
7.3 Imposte sulle successioni e donazioni
7.4 Imposte di registro, ipotecarie e catastali
7.5 Imposta di bollo
7.6 Imposta municipale propria e tributo per i servizi indivisibili
7.7 Tributi diversi dall’imposta municipale propria e dal tributo per i servizi indivisibili
7.8 Imposta regionale sulle attività produttive IRAP
7.9 Imposta sugli intrattenimenti
7.10 Tasse sulle concessioni governative
7.11 Esenzione dall’imposta di registro per gli atti costitutivi delle organizzazioni di volontariato
7.12 Organizzazioni di volontariato: esenzione da imposta di bollo e registro. Risposta Agenzia delle entrate
7.13 Modifiche alla disciplina Iva degli enti associativi
8 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. Le erogazioni liberali agli enti del Terzo settore
8.1 Premessa
8.2 Social bonus
8.3 Disciplina fiscale delle erogazioni liberali agli enti del Terzo settore
9 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. Disciplina fiscale delle organizzazioni di volontariato e degli enti filantropici
9.1 Premessa
9.2 Le attività non commerciali delle organizzazioni di volontariato
9.3 Agevolazioni in tema di reddito degli immobili
9.4 Chiarimenti riguardanti il regime fiscale delle organizzazioni di volontariato nel periodo transitorio di Riforma del Terzo settore
10 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. Disciplina fiscale delle associazioni di promozione sociale e delle società di mutuo soccorso
10.1 Premessa
10.2 Le attività non commerciali delle associazioni di promozione sociale
10.3 Le attività sicuramente commerciali delle associazioni di promozione sociale
10.4 Le attività non commerciali rese da talune tipologie di associazioni di promozione sociale
10.5 Altre disposizioni fiscali relative alle associazioni di promozione sociale
10.6 Adeguamento statuto ed effetti sul patrimonio. Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
11 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. Organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale: il regime contabile per le attività commerciali
11.1 Premessa
11.2 Il regime forfetario
11.3 Le conseguenze della scelta del regime forfetario
12 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. Le scritture contabili
12.1 Premessa
12.2 Gli obblighi contabili degli enti del Terzo settore
12.3 Disposizioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Scritture contabili ai fini tributari
13 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. Il coordinamento normativo
13.1 Premessa
13.2 Enti iscritti ed enti non iscritti nel Registro unico nazionale del Terzo settore
13.3 La normativa che non si applica agli enti del Terzo settore non commerciali
14 La disciplina tributaria delle associazioni non iscritte nel Registro unico nazionale del Terzo settore
14.1 Premessa
14.2 La disciplina tributaria degli enti associativi non iscritti nel Registro unico nazionale del Terzo settore
14.3 La disciplina tributaria degli enti di tipo associativo nell’art. 148 del t.u.i.r. in generale
14.4 Le attività “non commerciali”
14.5 Le attività “commerciali”
14.6 Le attività non commerciali rese da talune tipologie di associazioni
14.7 Le attività “sicuramente commerciali”
14.8 La disciplina tributaria specifica per alcune attività “sicuramente commerciali”
14.9 Le condizioni per poter usufruire della disciplina fiscale agevolata
15 La disciplina tributaria delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus)
15.1 Premessa
15.2 Le attività “istituzionali” e le attività “direttamente connesse”
15.2.1 Premessa
15.2.2 Le attività istituzionali
15.2.3 Le attività direttamente connesse
15.3 La disciplina tributaria delle attività istituzionali e delle attività connesse
15.3.1 Premessa
15.3.2 La disciplina tributaria delle attività istituzionali
15.3.3 La disciplina tributaria delle attività direttamente connesse
15.4 Gli adempimenti contabili
15.5 Semplificazione per talune categorie di Onlus
15.6 Gli altri redditi conseguiti dalle Onlus
15.7 Le ritenute alla fonte
15.8 La disciplina tributaria in tema di imposta sul valore aggiunto
15.8.1 La disciplina Iva in generale
15.8.2 Le attività svolte dalle Onlus esenti da imposta
15.8.3 Le attività svolte nei confronti delle Onlus esenti da imposta
15.8.4 Altre particolari previsioni agevolative: acquisto di ambulanze
15.8.5 Le imposte e la disciplina nei confronti delle Onlus
15.9 Onlus: chiarimenti su alcune tematiche rilevanti
15.9.1 Le strutture federative e le componenti delocalizzate
15.9.2 La detenzione da parte di una Onlus di una partecipazione di maggioranza o totalitaria in una società di capitali
15.9.3 La partecipazione di società commerciali ed enti pubblici nelle Onlus
15.9.4 Perdita della qualifica di Onlus e devoluzione del patrimonio
15.9.5 Le retribuzioni e i compensi degli amministratori e dei lavoratori dipendenti delle Onlus
15.9.6 Beneficenza e raccolta fondi: le modalità di raccolta dei fondi e le proporzioni tra costi e ricavi
15.9.7 Aiuti umanitari per collettività estere
15.10 Quesiti riguardanti le Onlus
15.10.1 Consultori familiari
15.10.2 Tutela e valorizzazione della natura e dell’ambiente
15.10.3 Solidarietà sociale e socio-sanitaria. Beneficenza
15.10.4 Cancellazione (o rifiuto di iscrizione) dall’Anagrafe delle Onlus
15.10.5 Istruzione, formazione, promozione della cultura e dell’arte
15.11 Chiarimenti in tema di Onlus
15.11.1 Premessa
15.11.2 Esenzione dall’imposta di registro per gli atti costitutivi delle organizzazioni di volontariato
15.11.3 La partecipazione di società commerciali ed enti pubblici nelle Onlus
15.11.4 La partecipazione di una Onlus in un’impresa sociale
16 La disciplina tributaria delle associazioni sportive dilettantistiche
16.1 Premessa
16.2 La normativa che disciplina le associazioni sportive dilettantistiche
16.3 I requisiti soggettivi e oggettivi delle associazioni sportive dilettantistiche
16.3.1 Premessa
16.3.2 I requisiti preesistenti
16.3.3 I requisiti civilistici introdotti dall’art. 90 della legge n. 289/2002
16.3.4 I requisiti di carattere contabile e fiscale
16.3.5 I requisiti ai fini della tracciabilità dei pagamenti: entrate e uscite su conti correnti bancari o postali
16.4 Il regime contabile e fiscale di cui alla legge 16 dicembre 1991, n. 398
16.4.1 Il regime forfetario in generale
16.4.2 La disciplina Iva
16.4.3 Riassunto del regime fiscale agevolato di cui alla legge n. 398/1991
16.4.4 La Corte di Cassazione in merito alla legge 16 dicembre 1991, n. 398
16.5 La disciplina tributaria dei compensi corrisposti a terzi. I compensi per esercizio diretto di attività sportiva dilettantistica e per prestazioni amministrativo-gestionali. Normativa in vigore (salvo proroghe) fino al 30 giugno 2023
16.5.1 Premessa. La normativa di riferimento
16.5.2 La dichiarazione dei redditi del percipiente
16.5.3 Disciplina previdenziale dei compensi corrisposti per attività sportiva dilettantistica e per attività amministrativo-gestionale
16.5.4 Chiarimenti riguardanti “l’esercizio diretto di attività sportiva dilettantistica”
16.5.5 Chiarimenti in tema di addizionali sui compensi corrisposti
16.5.6 Chiarimenti in tema di compensi all’amministratore-dirigente e distribuzione indiretta di utili
16.5.7 Chiarimenti in tema di compensi ai custodi, addetti al giardino o a mansioni di pulizia allenatori non iscritti al CONI
16.5.8 La nuova disciplina sul lavoro sportivo
16.6 La disciplina tributaria dei compensi corrisposti a terzi. I compensi corrisposti a direttori tecnici, massaggiatori, istruttori. Normativa in vigore (salvo proroghe) fino al 30 giugno 2023
16.6.1 Premessa
16.6.2 Gli indici di “professionalità”
16.7 Le sponsorizzazioni e le spese pubblicitarie
16.7.1 Premessa
16.7.2 La prestazione pubblicitaria in ambito sportivo dilettantistico
16.7.3 La sponsorizzazione
16.7.4 L’aliquota Iva da applicare alle prestazioni di pubblicità e sponsorizzazione
16.7.5 La tassazione ai fini delle imposte sui redditi del provento derivante dalle attività di sponsorizzazione e pubblicità
16.7.6 Proventi derivanti dalle attività di sponsorizzazione e pubblicità esclusi dall’imposizione ai fini dell’imposta sul reddito
16.7.7 I benefici fiscali del soggetto che corrisponde il compenso a fronte delle prestazioni di pubblicità e sponsorizzazione
16.7.8 Chiarimenti sulla deducibilità delle spese di pubblicità e sponsorizzazione
16.7.9 Chiarimenti della Cassazione sul tema dell’inerenza delle spese di sponsorizzazione
16.8 Esenzione da ritenuta
16.9 Gli atti posti in essere dalle associazioni sportive dilettantistiche: imposta di registro, imposta di bollo, tasse di CC.GG
16.10 Perdita della qualifica di ente non commerciale
16.11 La certificazione dei corrispettivi per assistere alle manifestazioni sportive dilettantistiche
16.12 Il Fondo di garanzia
16.13 Attività dei dipendenti pubblici nell’ambito delle società e associazioni sportive dilettantistiche
16.14 Uso e gestione degli impianti sportivi
16.15 La detraibilità dell’iscrizione ad associazioni sportive dilettantistiche
16.15.1 Onere detraibile
16.15.2 Le associazioni interessate
16.15.3 Scopo della norma
16.15.4 I soggetti giuridici interessati
16.15.5 L’attività di palestre, piscine e altre strutture e impianti sportivi
16.15.6 La certificazione della spesa
16.16 Associazioni sportive dilettantistiche: chiarimenti su alcune tematiche rilevanti
16.16.1 Il superamento del limite di 400 mila euro
16.16.2 Associazione affiliata a un ente di promozione sportiva: regime Iva dei corsi didattici sportivi
16.16.3 Le attività a favore dei soci
16.16.4 Le attività decommercializzate: destinatari e caratteristiche delle attività
16.16.5 Le attività “decommercializzate”. Il bagno turco e l’idromassaggio
16.16.6 I compensi erogati e la distribuzione indiretta degli utili
16.17 Questioni fiscali di interesse delle associazioni sportive dilettantistiche, emerse nell’ambito del Tavolo tecnico tra l’Agenzia delle entrate ed il Comitato Olimpico Nazionale Italiano
16.17.1 Premessa
16.17.2 Breve riassunto della disciplina applicabile alle associazioni sportive dilettantistiche
16.17.3 La decommercializzazione di talune attività
16.17.4 La riforma del Terzo settore e gli effetti sull’applicabilità del regime di cui alla legge n. 398/1991
16.17.5 Quesiti risolti dall’Agenzia delle entrate: le questioni connesse all’applicazione del regime fiscale di cui alla legge n. 398/1991
16.17.6 Quesiti risolti dall’Agenzia delle entrate: le questioni connesse all’applicazione dell’art. 148, comma 3, del t.u.i.r.
16.17.7 Quesiti risolti dall’Agenzia delle entrate: le questioni connesse all’esenzione dall’imposta di bollo
16.18 Le disposizioni introdotte dal d.l. 23 ottobre 2018, n. 119. La regolarizzazione con versamento volontario e l’esonero dalla fatturazione elettronica
16.19 Le disposizioni introdotte dalla legge di bilancio 2019: esenzione da imposta di bollo
16.20 Chiarimenti della Cassazione civile: agevolazioni tributarie e ASD
17 Disciplina tributaria di alcune attività associative
17.1 Associazioni sportive dilettantistiche: sponsorizzazione e spettacoli sportivi
17.1.2 Associazioni sportive dilettantistiche: indennità di trasferta e rimborsi forfetari di spesa
17.2 Il bar interno al circolo
17.2.1 Premessa
17.2.2 Un breve excursus sulla disciplina fiscale dell’esercizio del bar interno al circolo
17.2.3 Le associazioni affiliate ad enti di carattere nazionale
17.2.4 Le associazioni non affiliate
17.2.5 Schema riepilogativo della disciplina fiscale del bar interno al circolo
17.2.6 Gli orientamenti della Corte di Cassazione in tema di bar interno al circolo
17.3 Attività di sostegno e assistenza a donne vittime di violenza. Trattamento Iva
18 Disciplina tributaria delle società sportive dilettantistiche
18.1 Premessa
18.2 I requisiti soggettivi delle società sportive dilettantistiche
18.3 Le società sportive dilettantistiche e la forma giuridica
18.4 Linee generali sulla disciplina fiscale delle società sportive dilettantistiche
18.5 La disciplina Iva e imposte sul reddito a seguito dell’opzione per la legge n. 398/1991
18.6 La certificazione dei corrispettivi per assistere alle manifestazioni sportive dilettantistiche
18.7 I proventi esclusi dal reddito imponibile
18.8 La disciplina fiscale dei compensi corrisposti a terzi
18.9 Disciplina delle ritenute d’acconto su contributi erogati alle società sportive dilettantistiche
18.10 Le agevolazioni concernenti le spese di pubblicità
18.11 Questioni fiscali di interesse delle società sportive dilettantistiche senza fini di lucro, emerse nell’ambito del Tavolo tecnico tra l’Agenzia delle entrate ed il Comitato Olimpico Nazionale Italiano
18.11.1 Premessa
18.11.2 Breve riassunto sulla disciplina applicabile alle società sportive dilettantistiche senza fini di lucro
18.11.3 La decommercializzazione di talune attività (agevolazione di cui all’art. 148, comma 3, del t.u.i.r.)
18.11.4 La riforma del Terzo settore e gli effetti sull’applicabilità del regime di cui alla legge n. 398/1991
18.11.5 Quesiti risolti dall’Agenzia delle entrate: le questioni connesse all’applicazione del regime fiscale di cui alla legge n. 398/1991
18.11.6 Quesiti risolti dall’Agenzia delle entrate: le questioni connesse all’applicazione dell’art. 148, comma 3, del t.u.i.r.
18.11.7 Quesiti risolti dall’Agenzia delle entrate: le questioni connesse all’esenzione dall’imposta di bollo
18.12 Le disposizioni introdotte dalla legge di bilancio 2019: esenzione da imposta di bollo
19 Gli adempimenti contabili delle associazioni
19.1 Premessa
19.2 Obbligo di redazione del rendiconto annuale economico e finanziario
19.3 Obbligo delle scritture contabili in caso di esercizio di attività commerciale
19.4 Obbligo di rendiconto in caso di raccolta pubblica di fondi
19.5 Assolvimento degli obblighi contabili in modo forfetario
19.6 Le scritture contabili delle Onlus
19.6.1 Premessa
19.6.2 Scritture contabili per l’attività complessivamente svolta
19.6.3 Scritture contabili per le attività direttamente connesse
19.6.4 Semplificazione in tema di scritture contabili per l’attività complessivamente svolta
19.6.5 Scritture contabili per le Onlus di grandi dimensioni
19.7 Gli adempimenti contabili delle associazioni sportive dilettantistiche
19.7.1 Gli adempimenti contabili delle associazioni sportive dilettantistiche
19.7.2 Chiarimenti in tema di adempimenti contabili delle associazioni sportive dilettantistiche
20 Disposizioni particolari per talune associazioni
20.1 Premessa
20.2 Associazioni che realizzano manifestazioni storiche, artistiche e culturali
20.3 Associazioni che realizzano spettacoli musicali, di divertimento o di celebrazione di tradizioni popolari folkloristiche
20.4 Cori, bande musicali, filodrammatiche
20.5 Associazioni che realizzano concerti vocali e strumentali, attività circensi, spettacoli viaggianti di burattini e marionette
20.6 La fiscalità dei soggetti della cooperazione allo sviluppo
20.6.1 I soggetti della cooperazione allo sviluppo
20.6.2 La verifica delle competenze
20.6.3 Le attività dei soggetti del sistema di cooperazione italiana allo sviluppo
20.6.4 La fiscalità delle attività
21 Erogazioni liberali. Aspetti fiscali
21.1 Premessa
21.2 La deducibilità e la detraibilità delle erogazioni liberali
21.3 Erogazioni liberali per le quali spetta una detrazione dall’imposta lorda
21.4 Art bonus: il credito di imposta per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura
21.4.1 Aspetti generali
21.4.2 Alcuni casi particolari
21.5 Erogazioni liberali in natura a favore degli enti del Terzo settore
21.6 Trasmissione all’Agenzia delle Entrate dei dati riguardanti le erogazioni liberali agli enti del Terzo settore
21.6.1 Premessa e riferimenti normativi
21.6.2 La trasmissione telematica dei dati riguardanti le erogazioni liberali
21.6.3 Risposte alle domande più frequenti
22 I rapporti con la Pubblica Amministrazione: contributi, fattura elettronica, Split Payment
22.1 I contributi erogati da Amministrazioni pubbliche
22.1.1 Premessa. Normativa comunitaria e orientamenti di prassi
22.1.2 Definizione giuridica e tributaria delle erogazioni
22.1.3 Definizione di contributo in base a norme di legge e a norme comunitarie
22.1.4 Definizione di corrispettivo sulla base dello schema contrattuale
22.1.5 Criteri sussidiari per qualificare la natura delle erogazioni
22.1.6 Obblighi di trasparenza e pubblicità nei rapporti con la pubblica amministrazione
22.2 Fatturazione elettronica nei confronti delle Amministrazioni pubbliche
22.2.1 Premessa
22.2.2 Estensione dell’obbligo della fatturazione elettronica
22.3 Lo “Split Payment” nei rapporti con gli enti pubblici
22.3.1 Il meccanismo dello Split Payment
22.3.2 Effetti sui soggetti passivi fornitori (anche enti non commerciali)
22.3.3 Scissione dei pagamenti nel regime di cui alla legge n. 398/1991
23 Il cinque per mille alla luce della riforma del Terzo settore
23.1 Premessa
23.2 Definizione dell’istituto del cinque per mille
23.3 Finalità alle quali il contribuente può destinare il cinque per mille
23.4 Regole per gli enti beneficiari
23.5 La pubblicazione
23.6 Linee guida per la rendicontazione del contributo del cinque per mille destinato agli enti del Terzo settore
23.7 Disciplina cinque per mille per Onlus e Associazioni sportive dilettantistiche
23.8 Il 2 per mille
24 L’impresa sociale alla luce della riforma del Terzo settore. Profili fiscali
24.1 Premessa
24.2 Destinazione e disciplina fiscale degli utili e degli avanzi di gestione
24.3 Disciplina fiscale delle somme investite nel capitale sociale delle imprese sociali
24.4 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Profili fiscali delle imprese sociali
24.5 Disciplina di alcune attività delle imprese sociali
24.5.1 Gestione di servizi e attività socio-formative
24.5.2 Prestazioni nell’ambito di una struttura RSA
24.5.3 Attività socio-sanitarie
25 Il modello EAS: la comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali
25.1 Coordinamento normativo con la riforma del Terzo settore
25.2 La comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali da parte degli enti associativi
25.3 Lo scopo della comunicazione
25.4 Modalità di trasmissione e contenuti della comunicazione
25.5 Contenuto della comunicazione: enti associativi i cui dati sono disponibili presso pubblici Registri o Amministrazioni pubbliche
25.6 Omesso invio del modello EAS – Remissione in bonis
26 Prevenzione e contrasto dell’evasione degli enti non commerciali
26.1 Linee direttive per contrastare l’evasione
26.2 I fattori di rischio
26.3 Indizi di falsa associazione: ulteriori chiarimenti
26.3.1 Decadenza dai benefici fiscali per violazione dell’obbligo di democraticità. Chiarimenti dell’Agenzia delle entrate
26.3.2 Decadenza dai benefici fiscali per violazione dell’obbligo di democraticità. Chiarimenti delle Commissioni tributarie regionali
26.3.3 L’iscrizione al Coni non è sufficiente a dimostrare l’esistenza di una associazione sportiva dilettantistica. Chiarimenti della Commissione tributaria della Lombardia
26.4 Gli indirizzi operativi e le linee guida dell’Agenzia delle entrate sulla prevenzione e contrasto all’evasione fiscale degli enti non commerciali
27 Enti non commerciali e rapporti con l’estero
27.1 Premessa
27.2 Il concetto di “soggetto passivo”
27.3 Il “momento di effettuazione delle prestazioni”: regola generale e deroghe
27.4 Gli obblighi del committente nazionale
27.5 Il momento di effettuazione delle prestazioni di servizi culturali, artistici, sportivi, scientifici, educativi, ricreativi e simili
27.6 Le attività accessorie alle prestazioni di servizi culturali, artistici, sportivi, scientifici, educativi, ricreativi e simili
27.7 Comunicazione dei dati delle operazioni transfrontaliere
Bibliografia
Riferimenti di normativa, giurisprudenza e prassi
Indice dei materiali riportati online
Il libro è una guida operativa che, attraverso un percorso guidato di tipo colloquiale, si rivolge a chiunque intenda aprire un'azienda zootecnica partendo da zero, a chi è già un allevatore e ha intenzione di migliorare la propria attività, a chi insegna economia agraria e zootecnica presso corsi di formazione, istituti superiori o facoltà universitarie.
Obiettivo di questo testo è quello di permettere a tutti coloro che vogliono aprire un'azienda zootecnica di valutare in termini economici e finanziari il lancio o il rilancio della loro attività zootecnica. Ulteriore obiettivo è quello di eliminare tutti quei coni d'ombra che spesso sono la concausa di fallimenti.
A tale scopo la guida è corredata di un software denominato AZooPlan, in allegato al testo, che consentirà all'allevatore 4.0 di selezionare la tipologia di allevamento di bestiame in funzione dell'entità delle risorse finanziarie e territoriali disponibili, indicando il numero massimo di capi allevabili, i possibili ricavi e i relativi costi.
Dal lato del contenuto, il testo prende in considerazione le principali tipologie di allevamento, spaziando da quelli di Acqua fino a quelli di Aria passando per quelli di Terra, consentendo al potenziale allevatore di valutare il possesso delle capacità necessarie per svolgere un'attività nel settore primario e se l'impegno, e quindi l'investimento, risultano redditizi o meno.
Non è insomma una semplice guida che elenca gli adempimenti necessari ad avviare un'attività di allevamento ma un vero e proprio percorso, al termine del quale l'aspirante allevatore o quello in cerca di rilancio avrà tutti gli strumenti metodologici che gli permetteranno di definire un prototipo di business plan utile alla programmazione della propria attività.
Il testo, oltre ad AZooPlan, contiene i risultati più rilevanti di business plan degli allevamenti bovini da carne e da latte, delle trote e delle api, sviluppati dall'autore con la collaborazione di noti esperti del settore.
I focus posti alla fine di ogni capitolo e gli esempi pratici di aziende di successo, oltre ad approfondire i vari temi trattati, rafforzano ulteriormente l'approccio concreto e operativo che la presente guida vuole proporre.
Concludono il testo due appendici "sostenibili" sul benessere animale, sull'Agroenergia e l'Agritech.
Fabrizio Santori Funzionario pubblico. È esperto di Modelli di simulazione aziendali e di strategy/business game. Nasce informatico e successivamente analista, ha operato nella formazione manageriale come docente in business school, corsi di imprenditore agricolo professionale, master Agribusiness e per conto di diverse realtà aziendali. Ambasciatore Doc Italy per la Tutela dell'Agroalimentare. Durante l'attività professionale ha sviluppato la passione e l'impegno per l'agricoltura e la zootecnia (e per tutto il relativo indotto), collaborando con le maggiori unioni sindacali, federazioni di categoria, confederazioni, organizzazioni di imprenditori agricoli, allevatori e pescatori e con numerose realtà associative territoriali di produttori agricoli. Già autore di due opere inerenti il settore agricolo: Aprire un'azienda agricola, guida pratica e business plan e Agevolazioni in Agricoltura.
Premessa. Superare le crisi con le competenze necessarie e gli strumenti giusti. Diventare ora un allevatore di successo si può!
Introduzione alla guida
• Dall’idea all’impresa di allevamento
• Per chi è questa guida?
• Le principali mosse per aprire un allevamento
• L’azienda agricola e l’allevamento
• Le tipologie di animali allevate e le caratteristiche
• Acqua dolce, salmastra e di mare
• Aria (apicoltura, avicoltura, bachicoltura, insetticoltura)
• Terra (bovinicoltura, ovinicoltura, caprinicoltura, coniglicoltura, ippicoltura, elicicoltura, suinicoltura)
FOCUS 0.1: le strategie di allevamento
FOCUS 0.2: il miele nel mondo e in Europa.
FOCUS 0.3: la filiera produttiva e il mercato dei prodotti della bachicoltura
1 Quando un’idea può definirsi idea d’impresa?
1.0 Introduzione
1.1 Perché avviare un’attività di allevamento e cosa significa fare l’allevatore
1.2 L’idea imprenditoriale nel settore zootecnico
1.2.1 Cosa allevare e produrre
1.2.2 Come allevare e produrre
1.2.3 Dove allevare e produrre
1.2.4 Perché acquistare i tuoi prodotti
1.2.5 In quale mercato vendere i tuoi prodotti
1.2.6 A quale cliente
1.2.7 La tua idea d’impresa in una tabella
FOCUS 1.1: alcune idee innovative
FOCUS 1.2: adempimenti burocratici iniziali e a chi rivolgersi (le fonti informative)
2 Come iniziare la tua avventura imprenditoriale
2.0 Introduzione
2.1 Come testare le tue capacità personali
2.2 Come e dove formarmi per gestire un’azienda zootecnica
2.3 Come concretizzare la tua idea di azienda zootecnica
2.4 Banca dati sui ricavi e i costi della zootecnia in Italia
2.5 Perché è fondamentale disporre di una scheda informativa affidabile
2.6 I vantaggi (punti di forza e opportunità) e i rischi (punti di debolezza e minacce) della tua azienda zootecnica
FOCUS 2.1: quali potrebbero essere i vantaggi e gli svantaggi del tuo progetto
FOCUS 2.2: il punto di pareggio (Break Even Analysis o BEP)
FOCUS 2.3: come negli Stati Uniti le associazioni assistono gli allevatori
3 Cosa, dove e come allevare
3.0 Introduzione
3.1 Cosa allevare
3.1.1 I fattori determinanti nella scelta dell’allevamento
3.1.2 Come scegliere la tipologia di allevamento. Il software AZooPlan
3.1.3 Quale razza allevare
3.2 Dove allevare
3.2.1 Come scegliere il sito di allevamento
3.2.2 Come definire il sistema stalla
3.2.3 Quali errori evitare nella progettazione della stalla o dei recinti
3.3 Come allevare
3.3.1 Come identificare le risorse necessarie
3.4 Come alimentare il bestiame
3.4.1 Come determinare la razione alimentare nell’allevamento bovino
FOCUS 3.1: scheda di valutazione dell’allevamento degli ovini
4 Ricavi, costi e il bilancio di esercizio
4.0 Introduzione
4.1 Come determinare il volume di produzione
4.1.1 La produzione agricola
4.1.2 La produzione zootecnica
4.2 Quali sono i ricavi e i costi di gestione
4.3 Dieci modi per ridurre i costi zootecnici
4.4 Quando assumere manodopera e a che costo
4.5 Scegli il tuo team
4.6 Redigere il bilancio aziendale
4.6.1 Il Conto economico
4.6.2 Il Rendiconto finanziario
4.6.3 Lo Stato patrimoniale
FOCUS 4.1: coefficienti di ammortamento suddivisi per categoria e tipologia di beni
5 Come vendere i tuoi prodotti
5.0 Introduzione
5.1 Ricerche di mercato e pianificazione
5.2 Perché il cliente dovrebbe acquistare il tuo prodotto?
5.3 Chi dovrebbe/potrebbe acquistare il tuo prodotto
5.4 Quale prezzo sarebbero disposti a pagare i tuoi clienti?
5.5 Come raggiungere i tuoi clienti
5.6 Cosa offre la concorrenza rispetto al tuo prodotto?
5.7 Valuta le normative associate all’avvio della tua attività
5.8 Hai valutato le possibili criticità commerciali?
FOCUS 5.1: nuove strategie di marketing zootecnico
FOCUS 5.2: contratti di protezione a tutela degli allevatori
FOCUS 5.3: il marketing dei prodotti agricoli passa dal video: il caso Braciamiancora
6 Come le istituzioni possono finanziare il tuo progetto?
6.0 Introduzione
6.1 A chi rivolgersi per ottenere i finanziamenti pubblici?
6.2 I finanziamenti ci sono, come si accede?
6.3 Le agevolazioni in agricoltura e per gli allevamenti, quali sono nel dettaglio?
6.3.1 Le risorse nazionali
6.3.2 Le risorse dell’Unione europea
6.3.3 Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (o PNRR)
6.3.4 Sostegno finanziario all’internazionalizzazione
6.4 Come presentare una domanda di finanziamento?
FOCUS 6.1: interventi della Commissione europea nel settore agricolo
FOCUS 6.2: la politica agricola comune (PAC) 2023-2027
FOCUS 6.3: le competenze delle regioni
FOCUS 6.4: piani di azione per garantire la sicurezza alimentare
FOCUS 6.5: previsioni di riforma previste dal PNRR per l’agricoltura
FOCUS 6.6: la crescita internazionale del tuo business a portata di click
FOCUS 6.7: ulteriori finanziamenti europei diretti o contributi assegnati da Agenzie
7 Crea il tuo business plan
7.0 Introduzione
7.1 La fase preliminare alla redazione del business plan
7.1.1 Primi consigli per aprire un allevamento (bovini, equini, ovini, caprini, suini)
7.1.2 Quanto tempo è necessario dedicare all’allevamento (bovini, equini, ovini, caprini, suini)
7.1.3 La fase di avviamento dell’allevamento
7.2 Cosa produrre e allevare
7.2.1 Quale razza
7.2.2 Quali sono categorie, peso ed età del bestiame
7.2.3 Quali sono i prodotti dell’allevamento
7.3 Come produrre e allevare
7.3.1 Quali sistemi di allevamento
7.3.2 Quale processo produttivo
7.3.3 Come alimentare il bestiame
7.4 Dove allevare e produrre
7.4.1 La localizzazione dell’allevamento
7.4.2 Le caratteristiche dei locali di allevamento
7.5 L’acquisto dei tuoi prodotti
7.5.1 La promozione del tuo allevamento (bovini, equini, ovini, caprini)
7.6 La fase di valutazione economico-finanziaria del progetto
7.6.1 Quanto investire nell’allevamento
7.6.2 Qual è la redditività del tuo allevamento
7.7 Superare la burocrazia, gestire i rischi
7.7.1 Quale burocrazia per un allevamento?
7.7.2 I rischi dell’allevatore (bovini, equini, ovini, caprini)
7.8 Alcuni errori da evitare nel processo di pianificazione aziendale
Appendice 1 - Il benessere animale
Appendice 2 - Agroenergia e Agritech
Conclusioni. Un progetto che aiuta in maniera tangibile la missione dell’allevatore
Note dell’autore – Postfazione
Ringraziamenti
Principali riferimenti bibliografici
Sitografia
Istituzioni, enti pubblici nazionali
Enti regionali
Siti esteri
Documenti esteri
Associazioni, fondazioni, giornali, case editrici
Glossario
