Il calcolo del TFR annuo e dell’imposta sostitutiva sulla rivalutazione - La Circolare del Giorno n. 255 del 03.12.2025

Il Trattamento di fine rapporto (TFR) si qualifica come una voce retributiva che, pur maturando in ragione della vigenza del contratto di lavoro e della prestazione lavorativa resa dal dipendente nel periodo di paga (mensile) di maturazione della stessa, viene liquidata, anziché in un momento immediatamente successivo al termine del periodo di paga di maturazione, in un’unica soluzione alla cessazione del contratto (eccezion fatta per le ipotesi di anticipazione di una quota parte di quanto maturato).

La distanza temporale tra il momento di maturazione del TFR e la sua effettiva liquidazione pone il problema di rivalutare le somme in ragione degli effetti dell’aumento del costo della vita, e tale somma che rappresenta la rivalutazione del TFR è soggetta ad un’imposta sostitutiva calcolata e versata dal datore di lavoro all’Erario, in qualità di sostituto d’imposta, secondo un sistema di acconto – saldo.

Indice

1. Premessa
2. L’accantonamento del TFR annuo
3. La rivalutazione del TFR
4. La tassazione della rivalutazione TFR
5. Acconto imposta sostitutiva rivalutazione TFR
6. Saldo imposta sostitutiva rivalutazione TFR

Le principali novità introdotte dal “Decreto Sicurezza-Lavoro” - La Circolare del Giorno n. 242 del 18.11.2025

Indice

1. Premessa
2. Incentivi per le imprese virtuose e potenziamento dei controlli
3. Le modifiche alla Patente a Crediti
4. Badge digitale di cantiere
5. Formazione
6. Sicurezza scuola-lavoro
7. Norme UNI

Contratti a termine con causali fino al 31.12.2026: quali effetti per i datori di lavoro? - La Circolare del Giorno n. 238 del 13.11.2025

La disciplina in materia di contratto a tempo determinato, contenuta nel D.Lgs 81/2015, si caratterizza per limitare il ricorso a questa tipologia contrattuale, interpretata come precaria per il dipendente (il quale ha la certezza di poter contare su un’occupazione solamente sino alla data di scadenza del contratto).

Tra i paletti normativi figura l’obbligatorietà di motivare l’utilizzo del rapporto a termine oltre la soglia dei 12 mesi complessivi intercorsi tra le parti (datore di lavoro e dipendente) – il c.d. “regime delle causali”.  Queste ultime sono tassativamente previste dal legislatore ex art. 19 del D.Lgs 81/2015, valorizzano il ruolo della contrattazione collettiva, incaricata di definire nel dettaglio le motivazioni, pur con una clausola di salvaguardia, destinata alle situazioni in cui il contratto collettivo nulla preveda in materia di causali.

Temporaneamente, le motivazioni possono infatti essere declinate nel contratto individuale, negoziato dal dipendente direttamente con il datore di lavoro; tale possibilità è per consentita tuttavia per i soli contratti stipulati entro una determinata data, da ultimo estesa fino al 31.12.2026.

Indice

1. Premessa
2. Regime delle causali
3. Contratti stipulati entro il 31.12.2026
4. Numero massimo di proroghe
5. Prosecuzione di fatto del rapporto
6. Rinnovo del contratto
7. Durata massima

Bonus affitti e smart-working: nuove soluzioni per i datori di lavoro - La Circolare del Giorno n. 233 del 06.11.2025

Conscio dell’importanza di tematiche come il welfare aziendale e la conciliazione tempi di vita e di lavoro (soprattutto nell’epoca post – pandemia) il legislatore ha introdotto una serie di strumenti per i datori, alcuni dei quali operativi per un orizzonte temporale particolarmente ampio, che travalica l’annualità corrente.

Il riferimento va in particolare allo sgravio contributivo recentemente introdotto con la Legge 131/2025 (in vigore dallo scorso 20 settembre), per i datori di lavoro che concedono il lavoro agile ad under 41 a tempo indeterminato installati in Comuni montani di piccole dimensioni.

La misura, ribattezzata “bonus smart-working”, si aggiunge all’altra iniziativa introdotta con la “Legge di Bilancio 2025”, destinata a defiscalizzare le somme erogate dai datori di lavoro per il rimborso dei canoni di locazione e delle spese di manutenzione dei fabbricati presi in locazione dagli assunti a tempo indeterminato nell’annualità corrente. 

Indice

1. Premessa
2. Bonus affitti
3. Bonus affitti – somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro
4. Bonus affitti – le spese di manutenzione
5. Bonus affitti – compatibilità con altre agevolazioni
6. Bonus affitti – la soglia di 5.000 euro
7. Bonus smart-working

Permessi ex Legge 104/1992: dalla Cassazione indicazioni sul corretto utilizzo delle assenze - La Circolare del Giorno n. 208 del 03.10.2025

L’art. 33, comma 3 della Legge 104/1992 riconosce al lavoratore dipendente pubblico o privato la possibilità di assentarsi, anche in maniera continuativa, in misura non superiore a 3 giorni mensili, con retribuzione a carico dell’INPS e contribuzione figurativa.

Il diritto è giustificato dalle esigenze di cura e assistenza di persone con disabilità in situazione di gravità:

• non ricoverate a tempo pieno,
• che abbiano un legame parentale con il soggetto beneficiario.

Sulle modalità di fruizione dei permessi si sono espresse nel tempo numerose sentenze della Corte di Cassazione, tanto sul concetto di assistenza al familiare quanto sulle conseguenze legate ad un utilizzo fraudolento dei permessi.

Indice

1. Premessa
2. Accesso ai permessi e condizioni di fruizione
3. L’assistenza al familiare non deve avvenire obbligatoriamente nel corso dell’orario di lavoro
4. Legittimo il controllo degli investigatori sull’utilizzo fraudolento dei permessi
5. L’utilizzo fraudolento dei permessi espone il dipendente al rischio di licenziamento per giusta causa
6. Tabella riepilogativa

Lavoro intermittente o a chiamata (“job on call”) - La Circolare del Giorno n. 207 del 02.10.2025

Fra le varie tipologie di contratti flessibili, il contratto intermittente o a chiamata, è una tipologia di rapporto di lavoro subordinato con caratteristiche particolari, in quanto si basa su prestazioni lavorative svolte in modo discontinuo.

Indice

1. Premessa
2. Requisiti
3. Limiti
4. Adempimenti
5. Fac-Simile UNI-Intermittente
6. Divieti
7. Aspetti economici-previdenziali
8. Sanzioni

Indennità ISCRO 2025: domanda entro il 31 ottobre e istruzioni Inps - La Circolare del Giorno n. 187 del 05.09.2025

Il prossimo 30 settembre scade il termine entro il quale i sostituti d’imposta devono inviare il modello 770 semplificato relativo ai mesi da gennaio ad agosto 2025.

Si tratta dell’opzione, riservata ai datori di lavoro con un massimo di 5 dipendenti, mediante la quale viene comunicato mensilmente, all’interno dei modelli F24 con cui si versano le ritenute, i dati (ritenute operate, eventuali compensazioni ed altro) richiesti nel 770. Modello che non risulta dunque più da trasmettere alla scadenza annuale.

Indice

1. Premessa
2. Destinatari
3. Requisiti
4. Assenza di pensione
5. Non essere beneficiari di assegno di inclusione
6. Requisiti reddituali
7. Altri requisiti
8. Importo dell’indennità ISCRO
9. Durata
10. Domanda
11. Regime fiscale dell’indennità ISCRO
12. Regime delle incompatibilità

Dimissioni per fatti concludenti: il punto della situazione dopo i chiarimenti ministeriali e dell’INL - La Circolare del Giorno n. 168 del 22.07.2025

Il D.Lgs 151/2015 consente al dipendente di risolvere in maniera unilaterale il contratto di lavoro a patto che compili un apposito modulo telematico sul portale “servizi.lavoro.gov.it”.

In vigore dal 12.01.2025, la disciplina sulle dimissioni per fatti concludenti ha raccolto numerosi documenti di prassi dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, su cui è necessario fare il punto della situazione così da avere una visione di insieme sulle modalità applicative della norma.

Indice

1. Premessa
2. La circolare ministeriale
3. Giorni di calendario
4. Il potere derogatorio della contrattazione collettiva
5. Segnalazione all’ITL
6. Come può difendersi il dipendente?
7. La risposta ai quesiti dei consulenti del lavoro
8. Aggiornato il modello di comunicazione

Lavoro intermittente: i chiarimenti INPS sull’invio delle denunce UniEmens - La Circolare del Giorno n. 148 del 02.07.2025

Attraverso il contratto di lavoro intermittente (o “job on call”), disciplinato dal D.Lgs 81/2015, il dipendente si rende disponibile a svolgere una determinata prestazione su chiamata del datore di lavoro. Considerata la precarietà del contratto, determinata dall’applicazione di un trattamento economico e normativo (proprio dei lavoratori subordinati) esclusivamente per i periodi di effettivo lavoro, il ricorso al job on call è soggetto a una serie di limitazioni, oltre ad una serie di adempimenti aziendali specifici del contratto medesimo.

La specificità del lavoro intermittente ha effetti anche sull’obbligo in capo al datore di lavoro di invio all’INPS della denuncia telematica resa con modello UniEmens, come chiarito dallo stesso Istituto con messaggio n. 1322 del 18.04.2025.

Indice

1. Premessa
2. Valutazione dei rischi
3. Ipotesi di ricorso al lavoro intermittente
4. Durata complessiva
5. Comunicazione di inizio della prestazione lavorativa
6. Informazione alle RSA / RSU
7. Contratto di lavoro
8. Trattamento economico e normativo
9. La garanzia di disponibilità
10. Invio della denuncia UniEmens

Scadenza godimento ferie al 30.06.2025: conseguenze economiche per l'azienda - La Circolare del Giorno n. 125 del 06.06.2025

Il godimento delle ferie retribuite da parte del dipendente rappresenta un diritto costituzionalmente garantito dall’art. 36 della Carta costituzionale.

La promozione del godimento delle ferie da parte dei dipendenti è garantita da un rigido meccanismo di scadenze imposto dalla legge (D.Lgs 66/2003), eventualmente integrato dalla contrattazione collettiva, entro le quali è necessario che il lavoratore fruisca di un certo numero di assenze.

L’inosservanza delle scadenze, in particolare quella cadente il prossimo 30 giugno, espone il datore ad una serie non trascurabile di conseguenze economiche.  

Indice

1. Premessa
2. I termini di fruizione delle ferie
3. Le sanzioni amministrative
4. Possibili azioni di risarcimento danni del dipendente
5. Il versamento anticipato dei contributi previdenziali e assistenziali sulle ferie non godute
6. Come avviene il pagamento anticipato dei contributi?
7. Come recuperare i contributi anticipati?
8. Come evitare le conseguenze economiche delle ferie non godute?