News Pubblicata il 03/12/2019

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Bonus cultura e dati universitari: il Garante risponde

Due importanti provvedimenti del Garante per la privacy sul nuovo regolamento per il bonus cultura ai diciottenni e sull'accesso ai dati dei concorsi universitari



Con due recenti provvedimenti il Garante per la protezione dei dati personali ha fornito le sue considerazioni su due importanti provvedimenti legislativi  riguardanti la cultura e le giovani generazioni e l'università: 

Vediamo piu in dettaglio:

Lo schema di decreto del MIBACT sul  “Bonus cultura” per i ragazzi che compiono 18 anni nel 2019, che riconferma i contenuti e le modalità degli anni scorsi , ha ottenuto l'approvazione del Garante per la privacy nel documento del 14 novembre 2019 n. 9195252 . Ricordiamo che il bonus del valore di 500 euro,  puo essere ottenuto dai neo diciottenni attraverso una APP  come Carta Elettronica di credito  previa registrazione all’indirizzo http://www.18app.italia.it con le proprie credenziali Spid.

Dalla piattaforma possono essere generati voucher di spesa , individuali e nominativi, per l’acquisto di libri, corsi di lingua, biglietti per musei, cinema, teatri. I voucher saranno accettati dalle strutture e dagli esercizi commerciali registrati nella medesima piattaforma che espongono il logo 18APP.

Il Garante ha espresso però alcune osservazioni per rendere le disposizioni conformi alla normativa:

In tema invece di accesso ai dati  dei concorsi universitari, in particolare elaborati e curricula dei partecipanti  e i verbali di correzione, il Garante  per la privacy ha confermato il 7 novembre 2019  con il  provvedimento n. 9196072,  la decisione dell’Università degli Studi di Firenze di negare  l’accesso civico generalizzato perche potrebbe arrecare un pregiudizio concreto alla tutela dei dati personali dei partecipanti stessi.

L’Autorità per la tutela dei dati  ha ribadito che il curriculum vitae, così come l’elaborato scritto, contiene numerose informazioni delicate che non sempre si desidera portare a conoscenza di chiunque e che meritano dunque un’opportuna riservatezza, specificando che  risulta impossibile accordare anche solo un accesso parziale 

L’Autorità ha precisato però che "resta in ogni caso salva per il richiedente la possibilità di accedere alla predetta documentazione avvalendosi della legge 241 del 1990, laddove dimostri l’esistenza di "un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso".

Fonte: Fisco e Tasse



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