News Pubblicata il 05/04/2018

Tempo di lettura: 1 minuto

AIRE: l'iscrizione non basta per la residenza fiscale all'estero

L'iscrizione all'AIRE non è sufficiente per provare di essere fiscalmente residenti all'estero e non in Italia. Ecco su quali elementi si basa la Cassazione



Come già ribadito piu volte dalla giurisprudenza , la Commissione Tributaria Regionale del Friuli Venezia-Giulia,  ha riconfermato nella sentenza n. 28/3 del 5 febbraio 2018, che l'iscrizione all'AIRE,  "Anagrafe italiani residenti all'estero" costituisce la condizione necessaria ma non sufficiente  essere considerati  fiscalmente non residenti in Italia. In effetti  la cancellazione dall'anagrafe della popolazione residente e la conseguente iscrizione all'AIRE,  secondo la Commissione "non costituisce elemento determinante per escludere il domicilio o la residenza nello Stato, ben potendo questi ultimi essere desunti con ogni mezzo di prova, anche in contrasto con le risultanze dei registri anagrafici".

La sentenza ricorda che vi sono altri elementi da prendere in considerazione per determinare la residenza effettiva del contribuente  tra cui sono stati elencati , gia dalla Cassazione  :

Tutti gli aspetti sopraelencati concorrono a formare il convincimento dei giudici ai fini di individuare l'effettivo domicilio o residenza  all'interno del territorio dello Stato.

Leggi anche "Iscrizione  AIRE come procedere?" e segui il nostro Dossier gratuito sul Lavoro estero

Ti potrebbe interessare anche l'ebook Lavoro all'estero - 260 risposte in 320 pagine di L. Rodella,  ricco di esempi e casi pratici.

Sugli orientamenti della Cassazione vedi anche "Residenza all'estero e onere della prova"

 

Fonte: Fisco e Tasse



TAG: Lavoro estero 2023 La rubrica del lavoro