Una società immobiliare sottoscrive nel 2005 un contratto col quale si impegna a costruire su un terreno di sua proprietà una casa che rivenderà a lavori ultimati.
Io ho considerato questa fattispecie come "opera ultrannuale eseguita su ordinazione" e come tale ho valutato le rimanenze (sia civilisticamente che fiscalmente) a fine esercizio in base al criterio della "percentuale di completamento".
Un mio collega sostiene che l'opera essendo eseguita su un terreno di proprietà della società non può essere considerata una commessa, e quindi le rimanenze devono essere valutate al costo. Per rientrare nella casistica prevista dall'art. 23 P.C.N e dall'art. 93 del TUIR è necessario lavorare in c/terzi.
Chi ha ragione?
Io ho considerato questa fattispecie come "opera ultrannuale eseguita su ordinazione" e come tale ho valutato le rimanenze (sia civilisticamente che fiscalmente) a fine esercizio in base al criterio della "percentuale di completamento".
Un mio collega sostiene che l'opera essendo eseguita su un terreno di proprietà della società non può essere considerata una commessa, e quindi le rimanenze devono essere valutate al costo. Per rientrare nella casistica prevista dall'art. 23 P.C.N e dall'art. 93 del TUIR è necessario lavorare in c/terzi.
Chi ha ragione?