Scopri il nostro network Home Business Center Blog Site Center

Utili a riserve

calzepi

Utente
Buongiorno

Perdonate la mia ignoranza, ma avrei necessità di un chiarimento in merito agli utili destinati a riserva.
Ho una srl (99% mia 1% mia moglie) da quattro anni e negli ultimi tre anni ho destinato a riserva (sopra quella obbligatoria del 5%) una buona parte degli utili.

Da quanto ne so la Riserva può essere utilizzata per ripianare eventuali perdite oppure per investimenti futuri.
Tuttavia non mi è chiaro se io potrò mai ritirare i soldi accantonati (a parte quelli dati da accantonamenti obbligatori e non facoltativi) per utilizzari per investimenti privati (come ad esempio l'acquisto di una casa).
L'unica possibilità di rivedere questi soldi è alla chiusura della Srl??
Grazie
 

Rocco

Utente
La riserva di cui al caso de quo è distribuibile a condizione però che la sua distribuzione non pregiudichi il patrimonio sociale per cui la società avrebbe difficoltà ad adempiere alle proprie obbligazioni nei confronti dei terzi.
Valutato ciò, c'è bisogno di un verbale di assemblea ordinaria nel quale i soci deliberano la distribuzione della riserva.
Vi sono dei riflessi fiscali però sui soci, visto che trattasi di distribuzione di dividendi. Nella sostanza le somme percepite vanno assoggettate ad imposizione fiscale.
Il socio al 99%, poiché ha una partecipazione qualificata, dovrà dichiarare nella propria dichiarazione dei redditi una parte di quanto percepito nelle percentuali del 40%, 49,72% o 58,14% a seconda degli anni di riferimento degli utili accantonati mentre il socio all'1% (partecipazione non qualificata) subirà una ritenuta a titolo d'imposta pari al 26% e dunque non dovrà dichiarare le somme percepite nella propria dichiarazione dei redditi.
Aggiungo infine che il patrimonio netto della società viene monitorato nel mod. REDDITI SC mediante compilazione di apposita sezione del quadro RS. La diminuzione del patrimonio netto in conseguenza della distribuzione della riserva potrebbe (uso il condizionale) essere attenzionata dal fisco.
Saluti.
 

calzepi

Utente
La riserva di cui al caso de quo è distribuibile a condizione però che la sua distribuzione non pregiudichi il patrimonio sociale per cui la società avrebbe difficoltà ad adempiere alle proprie obbligazioni nei confronti dei terzi.
Valutato ciò, c'è bisogno di un verbale di assemblea ordinaria nel quale i soci deliberano la distribuzione della riserva.
Vi sono dei riflessi fiscali però sui soci, visto che trattasi di distribuzione di dividendi. Nella sostanza le somme percepite vanno assoggettate ad imposizione fiscale.
Il socio al 99%, poiché ha una partecipazione qualificata, dovrà dichiarare nella propria dichiarazione dei redditi una parte di quanto percepito nelle percentuali del 40%, 49,72% o 58,14% a seconda degli anni di riferimento degli utili accantonati mentre il socio all'1% (partecipazione non qualificata) subirà una ritenuta a titolo d'imposta pari al 26% e dunque non dovrà dichiarare le somme percepite nella propria dichiarazione dei redditi.
Aggiungo infine che il patrimonio netto della società viene monitorato nel mod. REDDITI SC mediante compilazione di apposita sezione del quadro RS. La diminuzione del patrimonio netto in conseguenza della distribuzione della riserva potrebbe (uso il condizionale) essere attenzionata dal fisco.
Saluti.

La ringrazio per la pronta ed esaustiva risposta. Unico passaggio che non mi è chiaro è la percentuale di dividendo da dichiarare tra i propri redditi annui, Cosa vuol dire che la % varia a seconda degli anni di riferimento degli utili accantonati? Vuol dire che quelli generati al primo anno generano reddito da dichiarare per il 40%, quelli al secondo del 49,72% e quelli al terzo del 58,14%? Perché questa differenza?

Facendo un caso pratico, nel caso gli utili accantonati del primo anno fossero stati 50.000 euro, al secondo 80.000 e al terzo 100.000. La società negli anni chiaramente
ha già pagato la tassazione su questi, quindi parliamo di accantonamento di utili netti. L'imprenditore se vorrà spostarli a proprio reddito, dei primi 50.000 euro 30.000 andranno direttamente in conto, mentre il 40% ovvero 20.000 si cumuleranno al reddito totale (quello che ho da dipendente) e verranno tassati in base alla fascia di competenza? Credo di essermi un po' confuso, sopratutto la parte dove i 30.000 vanno netti in conto senza pagarci tasse :)
 

Rocco

Utente
La differenza di percentuale è dovuta alla modifica dell'aliquota IRES subìta nel corso degli anni. In pratica ad un abbassamento dell'aliquota IRES corrisponde un innalzamento della % degli utili distribuiti a favore del socio, questo per mantenere inalterato il livello di tassazione complessivo tra società e socio.
Ad es. se il socio (che ha la partecipazione qualificata) riceve quale distribuzione della riserva la somma di 100.000 euro di cui 50.000 euro fanno riferimento a utili accantonati relativi agli anni fino al 2007 (aliquota IRES 33%) e 50.000 a utili accantonati relativi ad es. agli anni 2014 e 2015 (aliquota IRES 27,50%) tasserà ai fini irpef quale reddito di capitale il 40% di 50.000 e il 49,72% degli altri 50.000, vale a dire 44.860 complessivi.
Si tenga presente che la società dovrà rilasciare al socio con partecipazione qualificata la CUPE, ove viene indicato negli appositi campi se trattasi di utili distribuiti ante 2008, post 2008, ecc.
Saluti.
 
Alto