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Usufrutto

peppo11

Utente
Salve io e la mia convivente viviamo in una casa di sua proprietà e abbiamo un figlio . Ci siamo posti il problema di cosa accadrebbe nel caso lei mancasse, ovvero se io potrò stare tranquillo e continuare a viverci assieme a mio figlio dato che lei (la mia convivente) ha altri fratelli . Se mi rendesse usufruttuario potrebbe essere una sicura soluzione e comunque come lasciare mio figlio come unico erede? Grazie
 

Rocco

Utente
Se la convivenza venisse regolarizzata ex L. 76/2016, il c. 42 di tale legge prevede che in caso di morte del convivente proprietario della casa di comune residenza, il convivente superstite ha diritto di continuare ad abitare nella casa per due anni o per un periodo pari alla convivenza se superiore a due anni e comunque non oltre 5 anni. Se nella stessa casa coabitano figli minori o figli disabili del convivente superstite, questi ha diritto ad abitarvi per un periodo non inferiore a 3 anni.
In mancanza di regolarizzazione della convivenza, nella situazione descritta il convivente superstite non avrebbe tutele, anche se vi è da dire che in caso di successione ereditaria sarebbe il figlio l'erede (credo) e non i fratelli della convivente defunta, nè ovviamente il convivente superstite.
Saluti.
 

peppo11

Utente
Grazie per la cortese risposta ma oltre a regolarizzare la convivenza non c'è un modo affinchè il convivente proprietario lasci formalmente con un atto scritto l'usufrutto a vita all'altro convivente?
 

Rocco

Utente
L'usufrutto (volontario, in questo caso) può essere attribuito mediante testamento oppure mediante contratto. Insomma ci vuole il notaio.
Saluti.
 
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