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urgente:omaggi o pubblicità?

G

giuly

Ospite
salve, una ditta acquista n.100 grembiuli con scritta del proprio nome, sono omaggi o spese di pubblicità? n.b. è una rivendita di fiori. grazie!
 
M

max.go

Ospite
Sono omaggi, ovvero spese di rappresentanza (se comunque il costo del singolo grembiule, Iva esclusa, non supera gli € 25,82 sono costi totalmente deducibili nell'esercizio).
 
G

GIULY

Ospite
ok grazie, quindi anche le agende e calendari, rubriche...ecc. che solitamente si fanno per natale?
 
T

turi

Ospite
Io credo che potrebbero essere considerate spese di pubblicità…sono spese sostenute per oggettistica pubblicitaria al fine di diffondere l’immagine dell’azienda… Ad ogni modo, in un caso o nell’altro, ove di costo < a 25,82 € sono interamente deducibili nell'esercizio di sostenimento...
Ciao

[%sig%]
 
M

max.go

Ospite
Confermo la mia idea che siano da considerare spese di rappresentanza, supportadola con riferimenti normativi.

La Ris. 148/E del 17/9/98
afferma che mentre con la pubblicità si porta a conoscenza della generalità dei consumatori l'OFFERTA DEL PRODOTTO (quindi reclamizzando il prodotto stesso e non l'azienda); con la spesa di rappresentanza viene invece offerta al pubblico un'immagine positica dell'azienza e della sua organizzazione.

Il Comando Generale della Guardia di Finanza con Circ. 20/10/98 inoltre ha specificato che per le spese di pubblicità e propaganda è necessario accertare se si tratta di spese sostenute per propagandare le preferenze del PRODOTTO O DEL SERVIZIO DELL'IMPRESA.

Ciao
 
T

turi

Ospite
solo del prodotto? ;-)
Ritieni questi riferimenti esaustivi per la soluzione della questione (rappresentanza o pubblicità) via via "risolta", con migliaia di risoluzioni, con molto generiche definizioni?
Ciao

[%sig%]
 
M

max.go

Ospite
Nella sostanza è vero Turi, non e' pienamente risolta la questione....
visto anche l'esiguità delle informazioni ricevute da giuly per il suo caso.

Ma per le spese di rappresentanza/pubblicità siamo nella situazione nella quale il confine tra un conportamento e l'altro è veramente minimo e se mi si chiede quale sarebbe il comportamento corretto,dato anche il fatto che si parla di somme relativamente basse, dico che per star tranquilli in sede di verifiche fiscali e visto le pronunce dell'Amministrazione , se non è così evidente che la spesa sostenuta è per pubblicizzare il prodotto ( e non l'immagine del'azienda), la si deve considerare come spesa di rappresentanza .
 
A

alberto

Ospite
nn per nulla, in caso di spese di rappresentanza è previsto apposito interpello.....(http://www.finanze.it/documentazione/com_antielusione/pareri/2000/index.htm art.21 l.413/91)

secondo me tali spese (locandine, rubriche, agende, ...) son di rappresentanza e nn di pubblicità in quanto ai sensi della rm 148/e 1998 e rm 137/e 2000, nn presuppongono la presenza di un corrispettivo o di una specifica controprestazione da parte dei destinatari.

e poi siam nel campo degli omaggi, sono beni promozionali..
 
T

turi

Ospite
Sono appena rientrato allo studio ed ho dato una sbirciatina ai post non letti...
Ehi, gente, ma che fate?
Volendo uniformarsi a quelle che sono le indicazioni ministeriali ( generalmente lo faccio anch’io allorquando non si concreta in un grosso danno per il cliente, altrimenti, ove non condiviso, la questione ce la trattiamo in Commissione tributaria), bisogna anche informarsi alle inversioni di rotta interpretativa... oltreché alla Circolare n. 148/E del 17.09.1998 ve ne sono altre successive per arrivare alla 316/E del 2.10.2002, che rappresenta un’importante inversione di tendenza… Ai fini della collocazione delle spese tra quelle di pubblicità, che prima, in assenza di un contratto sinallagmatico si era davanti a spese di rappresentanza, con la detta pronuncia ministeriale si è precisato che “il fine perseguito è quello di incrementare direttamente o indirettamente le vendite (…) attraverso una tecnica di vendita non tradizionale, ma alternativa.” Non viene, pertanto, concepita la pubblicità come mera reclamizzazione del prodotto, ma quale strumento per promuovere la conoscenza dell’azienda quale “elemento indispensabile allo sviluppo della comunità socio-politica in cui è inserita”.
Nella rassegna dei più recenti pareri espressi dall’amministrazione finanziaria non manca il parere che di seguito trascrivo: “Omaggi a clienti: il costo sostenuto per l’acquisto di beni da offrire in omaggio al momento della vendita dei propri prodotti, deve essere inquadrato tra le spese di pubblicità in quanto esiste una stretta correlazione fra le spese sostenute e l’intento di conseguire maggiori ricavi.” E per l’inquadramento di questo caso, che sarebbe, poi, simile a quello rappresentato da Giuly, non mi pare di rinvenire nel rapporto azienda-cliente nessun contratto sinallagmatico laddove una parte si obbliga a pubblicizzare e/o propagandare il prodotto, il marchio o i servizi dell’altra parte, dietro pagamento di denaro. Ciò vuol dire che nel mentre la detta operazione prima era ritenuta spese di rappresentanza ora viene collocata tra le spese di pubblicità… E non è finita qui, credo io!
Ciao a tutti.
T.

[%sig%]
 
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