Riferimento: Un paese (quasi)normale!
VI RIPORTO.....LA FACCENDA DELLE PENSIONI AGLI EXTRACOMUNITARI...
leggete...e poi sono certa che ci capirete ...o capirete il ns.malumore quando vedi i tuoi nonni o zii andare al mercato e accordarsi con gli ambulanti per avere gli scarti della verdura...
“Pensioni fittizie agli stranieri!
E' ora di dire basta”
Il fenomeno sta assumendo contorni da "assalto alla diligenza": è la richiesta di assegni
sociali da parte degli stranieri.
Nel 2008, secondo le stime, comporterà nel solo Veneto un esborso di circa dieci milioni di
euro per le già esangui casse dell'Inps.
Si tratta a tutti gli effetti di una "pensione sociale " (fino al 1996 si chiamava così) riconosciuta
a chi ha compiuto 65 anni e non ha redditi oppure è sotto la soglia dei 5.000 euro annui.
Proprio gli extracomunitari (specialmente gli albanesi) ne stanno facendo incetta: per chi è sul
nostro territorio da regolare - quindi con carta di soggiorno e residenza - basta presentare la
domanda di ricongiungimento familiare e far arrivare in Italia i genitori o i parenti anziani.
A quel punto si manda il familiare ultra65enne all'Inps per autocertificare l'assenza di reddito
o, al limite, dichiarare la pensione minima nello Stato di provenienza e il gioco è fatto: l'Inps eroga
395,6 euro al mese di assegno sociale più 154,9 euro di importo aggiuntivo (cifre appena
aumentate dalla Finanziaria 2008): in totale 550,5 euro per 13 mensilità quindi 7156 euro
l'anno (tutti esentasse).
Il caso è senza precedenti e configura clamorose ingiustizie sociali.
Uno Stato che dal 2000 con la legge 388 (inserita nella finanziaria 2001 dell'allora
governo Amato) ha riconosciuto l'assegno sociale agli stranieri e ora si trova a fare i conti
con un aumento di domande, praticamente sempre accolte dall'Inps visto che la legge non
prevede nè un minimo di versamenti nè tempi di residenza in Italia.
Tenendo presente che il 20% dei pensionati del Nordest percepisce pensioni inferiori a 500
euro al mese, quell'assegno agli anziani stranieri è superiore a quanto prendono tanti nostri
pensionati che hanno versato contributi e pagato tasse per una vita.
Nelle maggiori sedi Inps del Veneto, infatti, le richieste stanno arrivando al ritmo di 6-7 ogni
settimana, specialmente nelle province a più alta densità di extracomunitari (Vicenza, Padova e
Verona).
È già in atto un tam-tam per diffondere notizie sull'assegno sociale e vari siti web dedicati agli
stranieri spiegano le procedure da seguire.
Molti di questi assegni sociali sono poi ritirati dai figli degli aventi diritto con una semplice
delega di pagamento. I genitori possono anche tornare a casa lasciando la residenza qui in Italia.
Anche in questo caso i controlli sarebbero difficili e inefficaci.
È anche possibile che gli "aventi diritto" non siano più in vita (basta guardare le percentuali di
mortalità delle comunità cinesi), ma non è assurdo ipotizzare che gli assegni vengano comunque
incassati.
Se invece un pensionato italiano si trasferisce all'estero, l'assegno sociale gli viene subito
revocato e quando rientra deve rifare tutte le pratiche.
