Anche io non ho le idee chiare. La soluzione apparentemente più conforme alla legge è che il compenso per il pagamento delle bollette sia esente art. 10. Peccato che altre fonti (L'Esperto risponde del Sole 24 ore) sostengono esattamente il contrario, e almeno due esperti da me interpellati ai convegni di aggiornamento concordano sull'imponibilità. Il ragionamento che fanno è cavilloso ma non si può ignorare. Dicono che l'esenzione si può applicare nei rapporti diretti tra iil "cliente" e l'intermediario finanziario, ed il tabaccaio non è un intermediario, ma il prestatore di un servizio, che quindi è soggetto ad IVA ordinaria. Le pronunce ministeriali che citano, però, non lo dicono chiaramente. D'altra parte è logico che le associazioni dei tabaccai siano per l'esenzione, mentre l'AdE per l'imponibilità. Qualcuno ha qualche fonte più precisa?