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WINNIE
Ospite
<HTML>Nell'ottobre 1998 ho venduto una casa in comproprietà col coniuge ed il notaio (ovviamente scelto dall'acquirente) mi ha fatto il conteggio dell'Invim da pagare che ho saldato al notaio stesso a mezzo assegno.
Nel 2000 ho ricevuto un verbale di accertamento Invim di circa € 500 a testa tra imposta, interessi e sanzioni.
Mi sono recata immediatamente all'Ufficio Imposte dove mi hanno consigliato di presentare ricorso; cosa che ho fatto immediatamente tramite i loro moduli appositi (era l'ottobre del 2000).
Da allora silenzio totale, senza neppure un rigo di risposta!
Ora, dopo due anni a mezzo, mi perviene la cartella esattoriale per il pagamento da effettuare entro 60 giorni di € 752 a testa, quindi aumentato del 50% rispetto alla prima comunicazione.
Qualcuno mi può dire su quali basi decidono che quanto versato non è esatto? Può essere che il notaio a suo tempo abbia sbagliato i conteggi? Nella Finanziaria 2003 esiste un condono relativo a tale imposta?
GRAZIE!!</HTML>
Nel 2000 ho ricevuto un verbale di accertamento Invim di circa € 500 a testa tra imposta, interessi e sanzioni.
Mi sono recata immediatamente all'Ufficio Imposte dove mi hanno consigliato di presentare ricorso; cosa che ho fatto immediatamente tramite i loro moduli appositi (era l'ottobre del 2000).
Da allora silenzio totale, senza neppure un rigo di risposta!
Ora, dopo due anni a mezzo, mi perviene la cartella esattoriale per il pagamento da effettuare entro 60 giorni di € 752 a testa, quindi aumentato del 50% rispetto alla prima comunicazione.
Qualcuno mi può dire su quali basi decidono che quanto versato non è esatto? Può essere che il notaio a suo tempo abbia sbagliato i conteggi? Nella Finanziaria 2003 esiste un condono relativo a tale imposta?
GRAZIE!!</HTML>