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Restituzione Acconto ai clienti per cancellazione

Gianni-69

Utente
Buongiorno, ringrazio chi vorrà rispondermi. Ho cercato nel forum tematiche simili, ma nessuna fa specificatamente al mio caso, quindi espongo qui la mia situazione.

Ho una ditta individuale ed effettuo servizi di trasporto persone. Tratto solo clientela americana, canadese e australiana (privati, raramente agenzie).
Quando ricevo una prenotazione, chiedo al cliente l'invio di un acconto tramite carta di credito. L'ammontare lo faccio decidere al cliente, può essere una percentuale dell'intero importo o addirittura il pre-pagamento dell'intero servizio.
Questo acconto è rimborsabile fino a 7 giorni prima della data dell'effettivo servizio, nel caso il cliente decida di non venire più o comunque di cancellare la prenotazione.

Al momento dell'incasso del deposito cauzionale, emetto ricevuta fiscale (i miei clienti non hanno partita IVA quindi non faccio una fattura ma faccio una ricevuta fiscale con nome e cognome del cliente e la dicitura "deposito per servizi futuri del giorno xxx") e registro l'incasso nel registro dei corrispettivi. In genere il deposto lo ricevo 5-6 mesi prima dell'effettiva data in cui si svolgerà il trasporto.

Quando il cliente viene in Italia ed io effettuo il servizio e a fine giornata vengo pagato, rilascio una seconda ricevuta fiscale x il saldo che ho appena incassato. Annoto anche questo importo nel registro dei corrispettivi.

La settimana scorsa ho avuto una cancellazione per dei servizi che avrebbero dovuto tenersi a settembre di quest'anno, e quindi devo rimborsare l'acconto versato dal cliente. Trattandosi di una cifra per me importante (circa 5.000€) per la quale ho già emesso regolare ricevuta fiscale (no fattura) e ho già riportato l'incasso in contabilità a febbraio, ho chiesto lumi a chi mi tiene la contabilità (CNA) su come gestire la cosa fiscalmente e, dopo varie ricerche, mi è stato risposto che non si può fare niente poichè le ricevute fiscali gia contabilizzate, a differenza delle fatture, non possono essere stornate con note di credito. Ora ho appena ricevuto un'altra cancellazione per un altro importo elevato e mi chiedo: ma davvero non è possibile fare niente? Devo pagare iva e tasse su servizi che non incasserò? Oltre il danno la beffa.... DEVE esserci un altro modo. Ricordo che i fruitori dei miei servizi sono clienti americani senza partita iva, ho solo a disposizione un nome e un cognome, quindi emettere loro una fattura non credo sia regolare. Un grosso grazie a chi mi illumina.
 
Buongiorno, ringrazio chi vorrà rispondermi. Ho cercato nel forum tematiche simili, ma nessuna fa specificatamente al mio caso, quindi espongo qui la mia situazione.

Ho una ditta individuale ed effettuo servizi di trasporto persone. Tratto solo clientela americana, canadese e australiana (privati, raramente agenzie).
Quando ricevo una prenotazione, chiedo al cliente l'invio di un acconto tramite carta di credito. L'ammontare lo faccio decidere al cliente, può essere una percentuale dell'intero importo o addirittura il pre-pagamento dell'intero servizio.
Questo acconto è rimborsabile fino a 7 giorni prima della data dell'effettivo servizio, nel caso il cliente decida di non venire più o comunque di cancellare la prenotazione.

Al momento dell'incasso del deposito cauzionale, emetto ricevuta fiscale (i miei clienti non hanno partita IVA quindi non faccio una fattura ma faccio una ricevuta fiscale con nome e cognome del cliente e la dicitura "deposito per servizi futuri del giorno xxx") e registro l'incasso nel registro dei corrispettivi. In genere il deposto lo ricevo 5-6 mesi prima dell'effettiva data in cui si svolgerà il trasporto.

Quando il cliente viene in Italia ed io effettuo il servizio e a fine giornata vengo pagato, rilascio una seconda ricevuta fiscale x il saldo che ho appena incassato. Annoto anche questo importo nel registro dei corrispettivi.

La settimana scorsa ho avuto una cancellazione per dei servizi che avrebbero dovuto tenersi a settembre di quest'anno, e quindi devo rimborsare l'acconto versato dal cliente. Trattandosi di una cifra per me importante (circa 5.000€) per la quale ho già emesso regolare ricevuta fiscale (no fattura) e ho già riportato l'incasso in contabilità a febbraio, ho chiesto lumi a chi mi tiene la contabilità (CNA) su come gestire la cosa fiscalmente e, dopo varie ricerche, mi è stato risposto che non si può fare niente poichè le ricevute fiscali gia contabilizzate, a differenza delle fatture, non possono essere stornate con note di credito. Ora ho appena ricevuto un'altra cancellazione per un altro importo elevato e mi chiedo: ma davvero non è possibile fare niente? Devo pagare iva e tasse su servizi che non incasserò? Oltre il danno la beffa.... DEVE esserci un altro modo. Ricordo che i fruitori dei miei servizi sono clienti americani senza partita iva, ho solo a disposizione un nome e un cognome, quindi emettere loro una fattura non credo sia regolare. Un grosso grazie a chi mi illumina.
Buongiorno Gianni-69, ti segnalo questa discussione:
https://www.fiscoetasse.com/forum/threads/rimborso-scontrino-fiscale.101025/#post-344684
a rigor di logica, se fiscalmente scontrini e ricevute fiscali sono documenti equivalenti, ritengo tu possa emettere una ricevuta fiscale negativa aprendo la pratica di "restituzione corrispettivo x deposito".
Ciao - Gianni
 
concordo con quanto indicato da gianni1968, che saluto ,ma mi permetto di osservare che credo che l'errore stia a monte. infatti se le somme corrisposte per la prenotazione venissero considerate a titolo di caparra esse non necessiterebbero di alcuna ricevuta fiscale nè tantomeno della registrazione nel registro dei corrispettivi. solo al pagamento del saldo si vedrà la caparra trasformarsi in prezzo e si potrà emettere una ricevuta fiscale complessiva.
ciao
 

Gianni-69

Utente
concordo con quanto indicato da gianni1968, che saluto ,ma mi permetto di osservare che credo che l'errore stia a monte. infatti se le somme corrisposte per la prenotazione venissero considerate a titolo di caparra esse non necessiterebbero di alcuna ricevuta fiscale nè tantomeno della registrazione nel registro dei corrispettivi. solo al pagamento del saldo si vedrà la caparra trasformarsi in prezzo e si potrà emettere una ricevuta fiscale complessiva.
ciao
Grazie, a me chi mi tiene la contabilità (CNA) mi ha detto che devo tassativamente emettere ricevuta fiscale ogni volta che ho un incasso. In effetti anche a me era venuto questo dubbio.. la legge, tra l'altro, fa differenza tra acconto e caparra, trattando il primo come un effettivo introito ed il secondo invece no.

Ho trovato però anche questo, che mi sembra ragionevole:
"L'acconto rappresenta una somma di denaro corrisposta dall'acquirente a titolo di parziale
pagamento anticipato del prezzo pattuito.

TRATTAMENTO AI FINI IVA
Ai fini IVA, come confermato dall’Agenzia delle Entrate nella Risoluzione 1.8.2007, n. 197/E,
l'acconto, rappresentando un parziale pagamento anticipato del prezzo, va assoggettato ad
imposta. Infatti, ai sensi dell'art. 6, comma 4, DPR n. 633/72, a seguito del pagamento di una parte
del corrispettivo, “l'operazione si intende effettuata”, con conseguente obbligo, per il cedente /
prestatore, di emissione della fattura. Di conseguenza l'impresa che riceve un acconto
dall'acquirente / committente deve emettere fattura assoggettando ad IVA tale importo.
All’atto della riscossione del saldo, sarà emessa un’ulteriore fattura per l’importo corrispondente
al prezzo pattuito al netto di quanto già riscosso a titolo di acconto.

TRATTAMENTO AI FINI II.DD.
Ai fini delle imposte dirette, secondo quanto disposto dall’art. 109, TUIR, i corrispettivi si
intendono conseguiti e le spese di acquisizione sostenute:
• per le cessioni:
− alla data di consegna / spedizione se aventi ad oggetto beni mobili;
− alla data di stipula del contratto se aventi ad oggetto beni immobili.
Qualora l’effetto traslativo della proprietà o di altro diritto reale si verifichi in un momento diverso
e successivo rispetto a quella di consegna / stipula del contratto, il corrispettivo è conseguito in
tale momento;
------ > • per le prestazioni di SERVIZI, alla data di ultimazione, ovvero, per quelle dipendenti da contratti
di locazione, mutuo, assicurazione e altri contratti da cui derivano corrispettivi periodici, alla
maturazione dei corrispettivi.
L’acconto non assume alcuna rilevanza ai fini delle imposte dirette fino al momento di
imputazione dello stesso in conto prezzo, ossia all’atto in cui la cessione / prestazione è
considerata effettuata.
Infatti è soltanto in tale momento che lo stesso origina un ricavo tassabile per il venditore /
prestatore e un costo deducibile per l’acquirente / committente.
Pertanto, se in un momento antecedente a quello di conseguimento del corrispettivo / sostenimento
della spesa (prima della consegna del bene mobile, della stipula del contratto per l’immobile o
dell’ultimazione della prestazione) viene corrisposto un acconto, lo stesso non rileva ai fini delle
imposte dirette né per il venditore / prestatore, né per l’acquirente / committente, ancorché in
relazione a tale somma sia stata emessa una fattura.

Per me è giargianese ma mi sembra di capire che non sia obbligato ad emettere ricevuta fiscale se il deposito è relativo ad un evento futuro.
In pratica è come se mi avessero dato in custodia dei soldi in una busta e io li tenessi a garanzia...
Questo però crea delle confusioni enormi in sede di pagamento di saldo, perchè in caso di controlli, avrei una transazione bancaria/Pos/Bonifico da XXX e una ricevuta da XXX + saldo ricevuto in precedenza.
In fase di controllo si spiega male... almeno credo..
 
Ultima modifica:
Ciao Gianni-69/Giuseppe: con l'acconto in pratica dai corso al contratto di compravendita quindi sorge l'obbligo di fatturazione - con la caparra non si dà corso all'ordine "ci si impegna in tal senso", perciò non c'è obbligo di fatturazione alcuno. Fai attenzione al discorso della tracciabilità degli incassi da € 3000,00 a salire. Per il discorso operativo , a mio avviso, devi elaborare una ricevuta che, sul totale a pagare, decurti quanto versato dal cliente in sede di prenotazione.
In sede di controllo farai valere la documentazione bancaria a supporto degli incassi.
Ciao - Gianni
 
infatti una cosa è dire acconto sul prezzo (questa dizione fa decorrere subito gli obblighi tributari) altra cosa è dire ho incassato una caparra (non scatta alcun obbligo tributario). Non mi pare vi siano problemi nella ricevuta di saldo complessivo indicare e far riferimento sottraendola alla caparra
credo che occorra solo un poco di attenzione e si evitano i disagi rappresentati nel quesito iniziale
ciao
 

Gianni-69

Utente
infatti una cosa è dire acconto sul prezzo (questa dizione fa decorrere subito gli obblighi tributari) altra cosa è dire ho incassato una caparra (non scatta alcun obbligo tributario). Non mi pare vi siano problemi nella ricevuta di saldo complessivo indicare e far riferimento sottraendola alla caparra
credo che occorra solo un poco di attenzione e si evitano i disagi rappresentati nel quesito iniziale
ciao
Grazie per la delucidazione. Quindi, per portare un esempio fresco di giornata, oggi ho addebitato 4500€ dalla American Express di un cliente che è a NY e che verrà a ottobre, e se qualcuno mi contesta il fatto che non ho fatto alcuna ricevuta e non ho registrato l'incasso, devo dire che questi 4.500€ sono solo una caparra per i servizi di trasferimento che si svolgeranno ad ottobre; ho capito bene? Ad ottobre emetto ricevuta per l'intero importo, scrivendo comunque che c'è stata una caparra confirmatoria il giorno 1 agosto di 4500€ (che in questo caso coincide col totale visto che i clienti hanno in pratica prepagato l'intero importo). Chiedo scusa se sembro poco sveglio. Oddio, forse lo sono in effetti. :) Grazie ancora per la pazienza.
 
credo che tu abbia capito perfettamente, aggiungerei che potresti anche registrare l'incasso in una apposita voce denominata caparra salvo poi al saldo in occasione della prestazione effettuata stornare la caparra registrata.
ciao
 
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