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Residente in Italia, dipendente societa' portoghese

ninokeys

Utente
Salve,

mi e' stato proposto un contratto da lavoratore dipendente presso una ditta estera (Portogallo) che non ha alcuna sede di rappresentanza in Italia.
Premetto che sono residente in Italia e che mi spostero' solo per brevi periodi.

Vorrei sapere se per quanto concerne gli aspetti fiscali il mio datore di lavoro dovra' corrispondermi lo stipendio lordo e dunque spettera' a me pagare le tasse in italia attraverso Unico PF o se al contrario il mio datore di lavoro detrarra dalla busta paga le imposte con i regimi portoghesi, le quali diverrano credito di imposta per la mia dichiarazione Unico PF e quindi tutto avverra' sulla base della convenzione italia-portogallo.

Infine, cosa succede per quanto concerne gli aspetti previdenziali? Ho letto del sostituto previdenziale, come funziona?

Grazie in anticipo
Antonino
 
Salve,

mi e' stato proposto un contratto da lavoratore dipendente presso una ditta estera (Portogallo) che non ha alcuna sede di rappresentanza in Italia.
Premetto che sono residente in Italia e che mi spostero' solo per brevi periodi.

Vorrei sapere se per quanto concerne gli aspetti fiscali il mio datore di lavoro dovra' corrispondermi lo stipendio lordo e dunque spettera' a me pagare le tasse in italia attraverso Unico PF o se al contrario il mio datore di lavoro detrarra dalla busta paga le imposte con i regimi portoghesi, le quali diverrano credito di imposta per la mia dichiarazione Unico PF e quindi tutto avverra' sulla base della convenzione italia-portogallo.

Infine, cosa succede per quanto concerne gli aspetti previdenziali? Ho letto del sostituto previdenziale, come funziona?

Grazie in anticipo
Antonino
Buonasera,
Se lei lavora in Portogallo ed il suo datore è portoghese, lei dovrà pagare le tasse in Portogallo secondo la legge fiscale locale. In ogni caso dovrà pagare le imposte anche in Italia, secondo il principio della tassazione mondiale, in quanto lei rimane residente fiscale in Italia. A fronte di questa duplice imposizione avrà diritto a fruire di un credito d'imposta, determinato in base all'articolo 165 del TUIR.
Relativamente all'ambito previdenziale, lei sarà assicurato alla previdenza locale (portoghese), in quanto anche la previdenza rispetta il principio della territorialità. I contributi versati in Portogallo, al momento in cui lei richiederà la prestazione, potranno essere totalizzati, in base all'accordo sulla sicurezza sociale U.E.
Saluti.
Luigi Rodella
 

ninokeys

Utente
La ringrazio dott. Rodella,
tuttavia forse non ho spiegato bene la mia situazione di residenza. La societa' e' portoghese ma lavorero' da casa in italia.

Io lavorero' in italia presso ufficio "home based", da casa dunque.
Mi spostero' in Portogallo solo per brevi periodi.

Da qui dunque il mio dubbio. Vale comunque quanto mi ha gia detto oppure la situazione cambia?
grazie
 
Si avevo inteso che l'attività venisse svolta all'estero.
Se l'attività lavorativa viene svolta esclusivamente in Italia, e lei è residente italiano le tasse le dovrà corrispondere solo in Italia. Il datore non avendo alcuna sede qui in Italia, non può essere sostituto d'imposta, per cui tale adempimento lo dovrà espletare lei.
Per quanto attiene alla previdenza in linea teorica lei dovrebbe essere iscritto all'Inps in Italia (sempre in base al principio di territorialità accennato poc'anzi). Le procedure sono però complesse in quanto il datore dovrà iscriversi all'Inps in Italia, tramite un suo delegato, versare i contributi, rilasciare la Certificazione Unica, ecc.
Saluti.
Luigi Rodella
 

ninokeys

Utente
Grazie della delucidazione.

A questo punto mi chiedo, varrebbe forse piu la pena avere un contratto da consulente e fatturare con partita iva e previdenza inarcassa piuttosto che dover presentare cmq Unico e pagare INPS?

Infine:

Il sostituto previdenziale puo' essere anche un commercialista (ad es il mio commercialista) che viene delegato dalla societa in questione?

grazie ancora
 
Ultima modifica:
Grazie della delucidazione.

A questo punto mi chiedo, varrebbe forse piu la pena avere un contratto da consulente e fatturare con partita iva e previdenza inarcassa piuttosto che dover presentare cmq Unico e pagare INPS?

Infine:

Il sostituto previdenziale puo' essere anche un commercialista (ad es il mio commercialista) che viene delegato dalla societa in questione?

grazie ancora
Se i contributi vengono versati in Portogallo, vale il principio della totalizzazione contributiva, come da me evidenziato nella prima comunicazione. (Trattandosi di Paese UE i contributi non vengono persi. Per capire meglio come funziona la totalizzazione legga i miei scritti sul mio blog di FISCO E TASSE). Se invece i contributi fossero versati qui in Italia è ovviamente indispensabile trovare un professionista (Consulente del lavoro, Ragioniere, Commercialista, ecc.) che esplichi tutti gli adempimenti del datore straniero; si tratta dell'iscrizione all'Inps e all'Inail, di elaborare il Lul (libro unico lavoro) ogni mese, di versare i contributi tramite gli Uniemens, di certificare la sola parte previdenziale tramite CU, ecc. Restano esclusi gli adempimenti fiscali in quanto il datore non è S.I. (sostituto d'imposta). Io credo che gli Istituti dovrebbero applicare la disciplina del telelavoro perchè l'attuale smart working è ancora un discorso in itinere.
E' comunque un percorso un pò complesso e richiede specifiche competenze professionali.
La saluto molto cordialmente.
Luigi Rodella

P.S. non saprei cosa consigliarle in merito alla P.IVA. Mi occupo solamente di lavoro subordinato
 

ninokeys

Utente
Se i contributi vengono versati in Portogallo, vale il principio della totalizzazione contributiva, come da me evidenziato nella prima comunicazione. (Trattandosi di Paese UE i contributi non vengono persi. Per capire meglio come funziona la totalizzazione legga i miei scritti sul mio blog di FISCO E TASSE). Se invece i contributi fossero versati qui in Italia è ovviamente indispensabile trovare un professionista (Consulente del lavoro, Ragioniere, Commercialista, ecc.) che esplichi tutti gli adempimenti del datore straniero; si tratta dell'iscrizione all'Inps e all'Inail, di elaborare il Lul (libro unico lavoro) ogni mese, di versare i contributi tramite gli Uniemens, di certificare la sola parte previdenziale tramite CU, ecc. Restano esclusi gli adempimenti fiscali in quanto il datore non è S.I. (sostituto d'imposta). Io credo che gli Istituti dovrebbero applicare la disciplina del telelavoro perchè l'attuale smart working è ancora un discorso in itinere.
E' comunque un percorso un pò complesso e richiede specifiche competenze professionali.
La saluto molto cordialmente.
Luigi Rodella

P.S. non saprei cosa consigliarle in merito alla P.IVA. Mi occupo solamente di lavoro subordinato
Grazie,

ma esiste la possibilita' di non pagare ad INPS ma in Portogallo visto che lavoro e risiedo in italia? Oppure sono obbligato ad avere il sostituto previdenziale?

Cordiali saluti

Antonino
 
Grazie,

ma esiste la possibilita' di non pagare ad INPS ma in Portogallo visto che lavoro e risiedo in italia? Oppure sono obbligato ad avere il sostituto previdenziale?

Cordiali saluti

Antonino
Non vorrei ripetere le stesse cose, però io credo che in linea di principio se lei lavora in Italia, risiede in Italia, qui deve pagare esclusivamente i contributi. Il Regolamento CE 883/2004 prevede che il lavoratore deve essere assicurato alla legislazione dello Stato membro di residenza, se esercita una parte sostanziale della sua attività in tale Stato membro o se dipende da imprese in altri Stati membri.
Che poi questo sia un percorso non lineare sotto l'aspetto applicativo, questo è un altro discorso.
Saluti.
Luigi Rodella
 
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