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Regime forfettario e affitti

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Utente
Tizio è un soggetto che lavorativamente parlando usufruisce del regime forfettario.
Ora Tizio percepisce anche un affitto di un immobile affittato in regime di cedolare secca.
Al momento della dichiarazione dei redditi a Tizio sarà applicata l'aliquota prevista del regime forfettario per quanto concerne il suo reddito lavorativo e quella prevista dalla cedolare secca per quanto riguarda il reddito derivante dall'affitto.
Ora immaginiamo che Tizio decida di affittare il proprio immobile in regime ordinario invece che con cedolare secca a una cifra bassa (esempio 350-450 euro/mese).
1) al momento della dichiarazione dei redditi che aliquota sarebbe applicata alla parte di reddito derivante dall'affitto dell'immobile?
2) potrebbe Tizio (e se si come) cambiare il contratto di affitto per farlo passare da cedolare secca a ordinario in modo da usufruire di eventuali detrazioni fiscali cosa che altrimenti tra regime forfettario e cedolare secca gli è impedita?

Grazie.
 

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Utente
credo che sia possibile e potrà pertanto detrarre oneri fino alla concorrenza dell'imposta netta dovuta sul reddito del fabbricato
ciao
Sul fatto che sia possibile non vedo difficoltà, il problema è l'aliquota applicata al reddito di affitto e sopratutto se sia possibile modificare un contratto già in corso.
Grazie della risposta.
 

STUDIOCEL

Utente
23% irpef su 95%
2% circa addizionali su 95%
+
2% annualita imposta locazione su 100%

Puoi modificarlo entro i 30 giorni successivi alla scadenza annuale, pagando l'imposta annualità successive o proroga registrazione contratto, presentando anche RLI per la revoca e comunicandolo anche al conduttore..
 

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Utente
23% irpef su 95%
2% circa addizionali su 95%
+
2% annualita imposta locazione su 100%

Puoi modificarlo entro i 30 giorni successivi alla scadenza annuale, pagando l'imposta annualità successive o proroga registrazione contratto, presentando anche RLI per la revoca e comunicandolo anche al conduttore..
Grazie della risposta ti chiedo qualche dettaglio in più a riguardo, mettiamo che il contratto sia stato fatto il 08/07/2014:
1) Tizio potrebbe revocare la cedolare secca tra il giorno 08/07 e il 08/08 di ogni anno;
2) la variazione comporta la necessità di notificare a mezzo raccomandata la cosa al conduttore;
3) si presenta il modello RLI (Registrazione Locazioni Immobili) all'Agenzia delle Entrate con la quale di fatto si revoca la cedolare secca;
4) a partire da quell'anno si paga l'imposta di registro annuale (questa è quello che tu hai indicato come "2% annualità imposta locazione su 100%");

Fino a qui è tutto corretto?

Vorrei inoltre sapere se una volta revocata la cedolare secca sia possibile un domani chiedere di esercitare nuovamente tale opzione sullo stesso contratto. Per farla breve mi sembra di capite che uno a libertà di scelta (anno per anno) di applicare o revocare la cedolare secca. Giusto?

Grazie ancora della disponibilità.
 

STUDIOCEL

Utente
Diciamo entro 30 gg non 31...poi se c'è la sospensione estiva vabbe...

Si RLI all.AdE e raccomandata al conduttore per informarlo..se previsto scatta possibilità aumenti istat e rivalsa 50% imposta reg.locazione...

per effeto della revoca che nel tuo caso decorre dall'8/7 l'anno prossimo con l'unico2018 avrai parte del canone a cedolare a parte a irpef..

Ogni anno con l!annualità successiva hai la possibilità di cambiare tassazione..quando è l'anno della proroga quadriennale, oltre alla facoltà di modificare la scelta, devi comunque confermare se vuoi continuare un'opzione cedolare se già in corso..
 

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Utente
Diciamo entro 30 gg non 31...poi se c'è la sospensione estiva vabbe...

Si RLI all.AdE e raccomandata al conduttore per informarlo..se previsto scatta possibilità aumenti istat e rivalsa 50% imposta reg.locazione...

per effeto della revoca che nel tuo caso decorre dall'8/7 l'anno prossimo con l'unico2018 avrai parte del canone a cedolare a parte a irpef..

Ogni anno con l!annualità successiva hai la possibilità di cambiare tassazione..quando è l'anno della proroga quadriennale, oltre alla facoltà di modificare la scelta, devi comunque confermare se vuoi continuare un'opzione cedolare se già in corso..
Grazie molte per tutte le informazioni.

L'aumento istat e la rivalsa dell'imposta di registro immagino si possa fare nel caso in cui il contratto nasca con l'opzione di cedolare secca e uno abbia previsto queste cose nel contratto. Stessa cosa se il contratto fosse nato come "ordinario" e successivamente fosse stata applicata l'opzione di cedolare secca da che in questo caso non ci sarà nulla nel contratto a riguardo ma al tempo stesso il contratto stesso essendo ordinario prevedeva queste cose, giusto?

L'ultima tua frase significa che in corrispondenza della proroga quadriennale se avessi attiva l'opzione di cedolare secca dovrei comunque confermarla (sempre con RLI?) altrimenti mi passa in automatico in "ordinario"?

Grazie ancora.
 

STUDIOCEL

Utente
Con la cedolare in qualsiasi caso non c'è aumento istat ne imposta reg.locazione..

Per la tassazione ordinaria l'aumento istat deve essere previsto sul contratto, e anche se iniziato a cedolare deve comunque prevedere l'aumento nel caso di revoca opzione....mentre l'imposta reg.locazioni è divisa in parti uguali salvo sul contratto prevedere diversa suddivisione...

Per la proroga si, serve la RLI con la conferma della cedolare ma la mancata presentazione non modifica automaticamente il regime di tassazione se si è mantenuto un comportamento coerente con la cedolare, salvo dover pagare la sanzione prevista...

Al conduttore va comunque sempre comunicata con racc.ar le varie modifiche o la proroga della scelta...
 
Ultima modifica:

array81

Utente
Ho capito.
Visto che sei ferrato approfitto ancora :)

Tizio revoca la cedolare secca e quindi si ritrova con un reddito IRPEF sul quale potrà usufruire delle agevolazioni (immagino solo sul 23% e non sul 2% delle addizionali).
Ora immaginiamo che tali detrazioni siano quelle per i figli e quelle di una eventuale ristrutturazione edilizia.
La somma delle detrazioni supera l'IRPEF quindi di fatto l'IRPEF viene "azzerata" e Tizio non dovrà pagare nulla.
Leggendo in rete ho capito che le detrazioni relative alla ristrutturazioni (50% dei lavori eseguiti in 10 anni) uno le perde se non ha IRPEF a sufficienza, tuttavia ho letto anche che quelle relative ai figli determinano un credito di imposta da poter esercitare nei successivi 10 anni nel momento in cui uno non abbia IRPEF a sufficienza per usufruirne.

Vorrei sapere se la questione del credito di imposta relativa alle detrazioni per i figli sia vera o falsa e, se è vera, se uno ha modo all'atto della denuncia dei redditi di dire "ho un IRPEF che vale 100, una detrazione per i figli che vale 70 e una detrazione per la ristrutturazione che vale 40 voglio usare la mia IRPEF per detrarre l'intero della ristrutturazione e 60 dei figli in modo da avere un credito di 10 da poter usare nei successivi 10 anni". Se infatti fosse possibile Tizio al termine dei 10 anni della detrazione per la ristrutturazione avrebbe del credito che potrebbe utilizzare. Premetto che non è mia materia quindi mi perdonerai se ho detto qualche castroneria.

Grazie.
 

STUDIOCEL

Utente
Si la detrazione oneri è sul 23% di irpef...
però le addizionali si azzerano in automatico se l'imposta netta irpef non va oltre i 12 euro e quindi se sei incapiente le addizionali ti si azzerano...

Non ho mai sentito sta cosa della detrazione figli non usata per incapienza da poter usare successivamente..
... la maggiorazione detrazione dei 4 figli non utilizzata per incapienza, quella si genera un credito ma comunque prima delle detrazioni oneri che non vanno ad aumentare il credito...
 
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