A
alberto
Ospite
Non giocate il giorno di Natale di Luca Tremolada- il sole 24
ore .com
| Giovedí 13 Dicembre 2007
Lo dice l'esperienza. Non c'è nulla di peggio di scartare un regalo e
trovare un videogame. Si rischia, anzi si ha l'assoluta certezza di
rovinare a tutta la famiglia il 24 dicembre sera, il 25 e in alcuni
casi anche il 26, Santo Stefano. Lo sanno tutti coloro che hanno
trovato sotto l'albero di Natale l'atteso dono videoludico. E
sopratutto lo sanno i familiari, gli amici, i parenti che scelgono di
dividere con voi le sante feste. Attenzione, non è un problema di
maturità o di età cerebrale, per dirla alla Nintendo. Quanto si tocca
con mano un videogioco nuovo, a differenza di quanto avviene per un
libro o un dvd, si viene assaliti da una pulsione difficilmente
addomesticabile. Nulla di particolarmente malato. Ma <<almeno per un
secondo>> - questo è quello che ci raccontiamo - si deve inserire il
dischetto nella console, seguire la presentazione, arrivare al <<Start>>
e almeno provare i primi livelli... Lo sanno bene coloro che scartando
i regali la notte del 24 si sono ritrovati all'una di notte, con il
joystick in mano, raccontandosi, <<tra cinque minuti smetto, tra due
smetto, adesso ancora un nemico e poi smetto>>, salvo poi ritrovarsi
alle cinque del mattino, ancora davanti alla televisione. Di per sè
non c'è nulla di male, salvo doversi presentare la mattina del 25 in
condizioni agghiaccianti per il pranzo di Natale. Ma ancora peggio è
quando nella casa dove si ritrovano amici e parenti, riposa sotto il
televisore una console. Di solito funziona così. Tutti sanno che hai
ricevuto in regalo un videogioco. I più giovani, già all'antipasto,
chiedono: <<Dopo me lo fai vedere?>> Le mamme ti guardano male, i nonni
non capiscono, gli zii pensano all'antipasto. Tu annuisci e sai già
che rovinerai la festa a tutti. Indipendentemente dal gioco. Se, per
esempio, tiri fuori il calcio come Fifa 08 o Pro Evolution Soccer, sai
già che scoppierà una bagarre. Che il nonno, non capendo, chiederà
perché ci sono le partite il giorno di Natale. Tra i parenti
inizieranno i classici sfottò tra squadre rivali e lo spirito
natalizio lascierà presto il posto ai cori da stadio. Peggio, se
riceverai in regalo un survival horror come Jericho provocherai il
disgusto da parte della componente della famiglia più sensibile.<<Ma
che schifo, tutto quel sangue e questa violenza... ma ti sembra il
caso di giocare a questo proprio oggi?>>. Tu ti sentirai un mostro,
mentre agli occhi dei ragazzini ipereccitati dal gioco diventerai il
loro super eroe numero uno. Andrà male, anche giocando con i pacifici
e paciosi videogame della Wii. Soprattutto dopo il pranzo. Il nonno,
appesantito da arrosti e gonfio di panettone potrebbe colpire qualcuno
con l'innovativo joystick della Nintendo. O peggio distruggere il
televisore. Il risultato finale, in ogni caso, sarà quello di aver
rovinato la festa a tutti. Mettendo a dura prova lo spirito natalizio
ore .com
| Giovedí 13 Dicembre 2007
Lo dice l'esperienza. Non c'è nulla di peggio di scartare un regalo e
trovare un videogame. Si rischia, anzi si ha l'assoluta certezza di
rovinare a tutta la famiglia il 24 dicembre sera, il 25 e in alcuni
casi anche il 26, Santo Stefano. Lo sanno tutti coloro che hanno
trovato sotto l'albero di Natale l'atteso dono videoludico. E
sopratutto lo sanno i familiari, gli amici, i parenti che scelgono di
dividere con voi le sante feste. Attenzione, non è un problema di
maturità o di età cerebrale, per dirla alla Nintendo. Quanto si tocca
con mano un videogioco nuovo, a differenza di quanto avviene per un
libro o un dvd, si viene assaliti da una pulsione difficilmente
addomesticabile. Nulla di particolarmente malato. Ma <<almeno per un
secondo>> - questo è quello che ci raccontiamo - si deve inserire il
dischetto nella console, seguire la presentazione, arrivare al <<Start>>
e almeno provare i primi livelli... Lo sanno bene coloro che scartando
i regali la notte del 24 si sono ritrovati all'una di notte, con il
joystick in mano, raccontandosi, <<tra cinque minuti smetto, tra due
smetto, adesso ancora un nemico e poi smetto>>, salvo poi ritrovarsi
alle cinque del mattino, ancora davanti alla televisione. Di per sè
non c'è nulla di male, salvo doversi presentare la mattina del 25 in
condizioni agghiaccianti per il pranzo di Natale. Ma ancora peggio è
quando nella casa dove si ritrovano amici e parenti, riposa sotto il
televisore una console. Di solito funziona così. Tutti sanno che hai
ricevuto in regalo un videogioco. I più giovani, già all'antipasto,
chiedono: <<Dopo me lo fai vedere?>> Le mamme ti guardano male, i nonni
non capiscono, gli zii pensano all'antipasto. Tu annuisci e sai già
che rovinerai la festa a tutti. Indipendentemente dal gioco. Se, per
esempio, tiri fuori il calcio come Fifa 08 o Pro Evolution Soccer, sai
già che scoppierà una bagarre. Che il nonno, non capendo, chiederà
perché ci sono le partite il giorno di Natale. Tra i parenti
inizieranno i classici sfottò tra squadre rivali e lo spirito
natalizio lascierà presto il posto ai cori da stadio. Peggio, se
riceverai in regalo un survival horror come Jericho provocherai il
disgusto da parte della componente della famiglia più sensibile.<<Ma
che schifo, tutto quel sangue e questa violenza... ma ti sembra il
caso di giocare a questo proprio oggi?>>. Tu ti sentirai un mostro,
mentre agli occhi dei ragazzini ipereccitati dal gioco diventerai il
loro super eroe numero uno. Andrà male, anche giocando con i pacifici
e paciosi videogame della Wii. Soprattutto dopo il pranzo. Il nonno,
appesantito da arrosti e gonfio di panettone potrebbe colpire qualcuno
con l'innovativo joystick della Nintendo. O peggio distruggere il
televisore. Il risultato finale, in ogni caso, sarà quello di aver
rovinato la festa a tutti. Mettendo a dura prova lo spirito natalizio
