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Quali azioni possono essere esercitate quando si ritiene di aver subito un torto in relazione ai propri diritti ereditari?

DianaMat

Utente
Buon pomeriggio a tutti,
sottopongo un quesito a cui nessuno riesce a darmi risposta nella speranza che qualcuno possa aiutarmi...
Nel 2016 mio padre, morto nel 2000, aveva ceduto un appartamento ad uno degli altri figli maschi e nessuno ha mai sollevato questioni per il quieto vivere. L'anno scorso è morta mia mamma e purtroppo questa persona e gli altri figli maschi (purtroppo fratelli) si sono impossessati delle chiavi di casa di mamma oltre al bancomat con i codici etc. etc. e, da sette mesi, io e mia sorella stiamo cercando di trovare un accordo bonario ma senza alcun effetto. Vorrei sapere se volessimo intentare una causa, possiamo richiedere anche l'immobile che mio padre aveva ceduto a questo fratello? Inoltre da visura catastale l'unità immobiliare risulta soppressa per risultare poi come nuova proprietà nel 2012 (stesso foglio, stessa particella ma diverso subalterno) e venduta nel 2021.
Ringrazio chiunque sia in grado di darmi una risposta questo quesito.
Grazie mille,
Diana
 

catia71

Utente
Secondo me c'è qualcosa che non va nelle date il papà morto nel 2000 che cede nel 2016 lo vedo difficile....a questa domanda ti può rispondere Camillo Ungari Trasatti di cui sto leggendo il libro Vi lascio in pace e che ringrazio perché le successioni sono oltre che argomento ostico anche abbastanza p....oso lo posso dire? e invece il suo libro è veramente una piacevole scoperta....se fosse vero che il papà è morto nel 2000 mi sa che i tempi siano superati 23 anni in cui nessuno ha contestato nulla? Per la mamma invece potete agire.
 

DianaMat

Utente
@catia71 hai ragione ho sbagliato .... la casa è stata donata nel lontanissimo 1996 e mio papà è andato via nel 2000....mi hanno parlato della collazione ma ho una confusione in testa ....
grazie mille :)
 

Camillo75

Utente
Intanto ringrazio catia71 per l'apprezzamento. Seguendo le regole di Amazon non ho spinto nessuno per far scrivere recensioni e quindi sto aspettando che le letture dei primi acquirenti siano completate e, se proficue, si trasformino in buone recensioni genuine :p Per cui leggere qui che la lettura è piacevole mi riempie di soddisfazione, perché era il mio obiettivo.

Passando alla domanda, nel 2000 è stata fatta la donazione. Nel 2010 il donante è morto. Nel 2020 quindi si è prescritta l'azione di riduzione.
Tuttavia, residuerebbe la collazione, sussistendone gli altri presupposti. La collazione consisterebbe nell'obbligo di conferire alla massa (quando vi concorrono fratelli e sorelle, com'è il caso, o anche il coniuge) il bene donato (o conteggiarne il valore), se e quando si dovesse fare la divisione. Il presupposto quindi perché ciò accada è che il defunto avesse lasciato altri beni e che questi siano ancora in comune. Se così fosse, prima o poi si dovrà fare la divisione e quindi quando si va a fare la divisione, il donatario preleva meno e giustizia è fatta.
Se invece a parte il bene donato non c'era altro, non si fa nessuna divisione e quindi il valore della donazione è irreversibilmente perso, visto che nemmeno l'azione di riduzione è più esperibile.
 

DianaMat

Utente
Grazie Camillo, non vorrei abusare della
Sua disponibilità ma ho un gran bisogno di qualcuno che mi aiuti in una situazione molto complessa. E non so più a chi chiedere. Diana
 
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