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ottimizzazione capienza irpef, guadagno borsa, recupero laurea

Arnuz

Utente
Salve a tutti,
Sono all'estero da anni ma penso da tempo al recupero degli anni di laurea. Ma avendo 0 capienza fiscale non ho la sensazione che mi convenga - non potrei sfruttarne la detrazione.

Potrei portare in Italia e investire in borsa da 100 a 200k€. Ho pensato di investire in Italia perche':
1- son sicuro che il sistema Italia sia solido e che con la fine del lock-down recuperi
2- questo mi darebbe capienza fiscale da sfruttare con i crediti dati dal recupero laurea

Ovviamente gli andamenti non sono prevedibili. Quindi come pianificare le rate del recupero laurea, per ottimizzare le tasse? Siccome e' la mia unica fonte di reddito in Italia devo avere la possibilita' di pagare in maniera flessibile, e verso la fine dell'anno decidere quanto pagare. Se non ricordo male ho letto su questo forum che posso chiedere il massimo periodo - 10 anni se ricordo bene - e poi pagare quante rate sono necessarie per avvicinare al massimo le detrazioni al rendimento a fine anno.

Questo e' il piano di massima, lo sottometto allo scrutinio del forum per trovare pecche prima di partire. La mia tolleranza al rischio e' di moderato-alta. Sono cosciente che l'investimento potrebbe anche ridurre di valore e sono pronto al rischio - chiederei gentilmente di concentrare le risposte sul meccanismo per ottimizzare.
 

revisor

Utente
...secondo me dovresti interpellare più un private banker.....nel caso ce ne fosse qualcuno che naviga su questo forum ti darà senz'altro una risposta consona al caso.....
 
Arnuz
concordo con te che l'italia sia solida. ci sono stati momenti in cui la borsa ha perso molto terreno e in quella sede conveniva investire
credo vi sia ampio spazio di recupero
ciao
 

Arnuz

Utente
...secondo me dovresti interpellare più un private banker.....nel caso ce ne fosse qualcuno che naviga su questo forum ti darà senz'altro una risposta consona al caso.....
Grazie ma la domanda verte principalmente sulla detrazione del recupero laurea, per l'investimento in se sto procedendo con un consulente. E avere piu' opinioni non guasta :)
 

revisor

Utente
Vedi se questo articolo può esserti di aiuto, non è proprio il tuo caso ma qualche riferimento legislativo può aiutarti...
Riscatto laurea agevolato, è prevista la detrazione dall'Irpef o la deduzione?
Avrei bisogno di un chiarimento in merito ai benefici fiscali derivanti dal versamento dell'onere previsto per il riscatto "agevolato" degli anni del corso di laurea.
Lo scorso mese di luglio, avendone i requisiti, ho presentato domanda all'Inps per usufruire del riscatto agevolato degli anni del corso di laurea, in base a quanto previsto dal Decreto Legge n. 4 del 28/01/2019 (domanda recentemente accolta). Tale Decreto, convertito in Legge in data 28/03/2019 (Legge n. 26), all'Art. 20 comma 3, con riferimento ai benefici fiscali, prevede che "l'onere così determinato è detraibile dall'imposta lorda nella misura del 50 per cento con una ripartizione in cinque quote annuali costanti e di pari importo nell'anno di sostenimento e in quelli successivi". Di recente, mediante l'apposito Servizio on line, ho posto il quesito all'Agenzia delle Entrate, ricevendo la seguente risposta: "Le somme versate per il riscatto della laurea sono deducibili dalle imposte dovute se i contributi sono stati versati direttamente dall’interessato che ha percepito un reddito sul quale sono dovute le imposte.(art.10 del DPR 917/1986). Qualora tale spesa sia sostenuta per un familiare a carico allora verrà considerata detraibile al 19 % (es. riscatto sostenute dai genitori per i figli).". Vista, a mio avviso, la palese contraddizione, potrebbe gentilmente essermi d'aiuto per dirimere la questione? Grazie
Risposta:

22 Novembre 2019


La risposta dell'Agenzia delle entrate è corretta: anche per il riscatto agevolato della laurea l'agevolazione fiscale consiste nella deducibilità dell'intero importo versato dal reddito, e non della detrazione fiscale. La possibilità di detrarre dall'Irpef il 50% dell'ammontare versato è riconosciuta solo il caso di riscatto dei periodi non coperti da contributi, ossia della cosiddetta “pace contributiva”, alla quale si riferisce il comma 3 dell'art. 20 della legge 26/2019. Il testo completo del comma 3 è infatti il seguente: “3. La facoltà di cui al comma 1 (riscatto dei periodi non coperti da contribuzione) è esercitata a domanda dell'assicurato o dei suoi superstiti o dei suoi parenti ed affini entro il secondo grado, e l'onere è determinato in base ai criteri fissati dal comma 5 dell'articolo 2 del decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 184. L'onere così determinato è detraibile dall'imposta lorda nella misura del 50 per cento con una ripartizione in cinque quote annuali costanti e di pari importo nell'anno di sostenimento e in quelli successivi”. La possibilità del riscatto agevolato della laurea, invece, è previsto dal comma 6, che, come detto, non contiene nessuna innovazione in merito alle agevolazioni fiscali, ma solo in riferimento all'ammontare degli oneri da versare. In ogni caso in linea di massima la deduzione può risultare è più vantaggiosa della detrazione perché consente di ridurre il reddito imponibile e quindi l'aliquota marginale sulla base della quale si paga l'Irpef. In più la deduzione è ammessa per tutto l'arco di tempo del versamento, che è in genere di 10 anni e non per solo 5 anni come nel caso della pace contributiva
 
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