lavitanuova
Utente
Salve a tutti, sono nuova del forum e mi scuso in anticipo se farò qualche sbaglio; mi rivolgo a voi per avere un aiuto sulla mia attuale - e futura - situazione.
Dal mese di luglio sono iscritta nelle liste di mobilità a seguito di licenziamento collettivo, e dovrei a breve incominciare a ricevere la relativa indennità (mi hanno detto che non è più in percentuale rispetto all'ultimo stipendio ma è una quota fissa di circa un migliaio di euro al mese) da parte dell'INPS.
Sto pensando di aprire la partita IVA per fare delle consulenze come free-lance e perchè ho in progetto di costituire una nuova società con un'altra persona.
Nel frattempo ho forse trovato un nuovo lavoro come dipendente, che annullerebbe l'indennità di mobilità e darebbe degli sgravi fiscali al nuovo datore di lavoro.
Le domande che ho da porre sono diverse, e riguardano i regimi fiscali cui dovrei sottostare. In particolare:
1) Come lavoratrice assunta a tempo indeterminato, posso essere socia di una società terza? E' necessario avere la partita IVA oppure per questo caso specifico non ce n'è bisogno?
2) Come lavoratrice assunta a tempo indeterminato, se il mio datore di lavoro è d'accordo, posso fare attività di consulenza presso società o soggetti terzi? Anche in questo caso, è meglio avere la Partita IVA, oppure ci sono delle formule alternative per dichiarare gli introiti relativi alle attività di consulenza?
3) se volessi proporre al mio nuovo datore di lavoro, come alternativa all'assunzione a tempo indeterminato, una collaborazione con partita IVA, cosa dovrei chiedere in più o in meno rispetto alla RAL proposta?
Mi spiego meglio facendo un esempio: se il nuovo datore di lavoro mi propone una RAL di 50mila euro lordi all'anno, quanto dovrei chiedergli lavorando con Partita IVA per mantenere lo stesso stipendio netto e mantenere inalterato il suo costo-azienda?
Avrei altri vantaggi oppure potrei avere degli svantaggi a muovermi in questo modo?
4) Come lavoratrice assunta a tempo indeterminato, perderei la somma di mobilità ordinaria, ma procurerei al mio datore di lavoro un beneficio economico perchè ne avrebbe degli sgravi fiscali. Di che tipo di sgravi si tratta? Questa informazione potrebbe essermi utile per negoziare meglio lo stipendio, dal momento che quello che mi hanno proposto è più basso di quello che guadagnavo prima.
Perdonate le domande forse banali, ho provato a informarmi su internet, ma, oltre a un grande entusiasmo per il ricominciare, ho una gran confusione in testa
Grazie in anticipo per l'aiuto che saprete darmi!
Dal mese di luglio sono iscritta nelle liste di mobilità a seguito di licenziamento collettivo, e dovrei a breve incominciare a ricevere la relativa indennità (mi hanno detto che non è più in percentuale rispetto all'ultimo stipendio ma è una quota fissa di circa un migliaio di euro al mese) da parte dell'INPS.
Sto pensando di aprire la partita IVA per fare delle consulenze come free-lance e perchè ho in progetto di costituire una nuova società con un'altra persona.
Nel frattempo ho forse trovato un nuovo lavoro come dipendente, che annullerebbe l'indennità di mobilità e darebbe degli sgravi fiscali al nuovo datore di lavoro.
Le domande che ho da porre sono diverse, e riguardano i regimi fiscali cui dovrei sottostare. In particolare:
1) Come lavoratrice assunta a tempo indeterminato, posso essere socia di una società terza? E' necessario avere la partita IVA oppure per questo caso specifico non ce n'è bisogno?
2) Come lavoratrice assunta a tempo indeterminato, se il mio datore di lavoro è d'accordo, posso fare attività di consulenza presso società o soggetti terzi? Anche in questo caso, è meglio avere la Partita IVA, oppure ci sono delle formule alternative per dichiarare gli introiti relativi alle attività di consulenza?
3) se volessi proporre al mio nuovo datore di lavoro, come alternativa all'assunzione a tempo indeterminato, una collaborazione con partita IVA, cosa dovrei chiedere in più o in meno rispetto alla RAL proposta?
Mi spiego meglio facendo un esempio: se il nuovo datore di lavoro mi propone una RAL di 50mila euro lordi all'anno, quanto dovrei chiedergli lavorando con Partita IVA per mantenere lo stesso stipendio netto e mantenere inalterato il suo costo-azienda?
Avrei altri vantaggi oppure potrei avere degli svantaggi a muovermi in questo modo?
4) Come lavoratrice assunta a tempo indeterminato, perderei la somma di mobilità ordinaria, ma procurerei al mio datore di lavoro un beneficio economico perchè ne avrebbe degli sgravi fiscali. Di che tipo di sgravi si tratta? Questa informazione potrebbe essermi utile per negoziare meglio lo stipendio, dal momento che quello che mi hanno proposto è più basso di quello che guadagnavo prima.
Perdonate le domande forse banali, ho provato a informarmi su internet, ma, oltre a un grande entusiasmo per il ricominciare, ho una gran confusione in testa
Grazie in anticipo per l'aiuto che saprete darmi!