Saluti a tutti, vorrei sottoporre a tutti voi la seguente problematica.
Normalmente i maestri di tennis svolgono la loro attività su base contrattuale con le associazioni sportive. Tali contratti possono prevedere un fisso mensile, fisso più percentuale o solo percentuale sugli introiti derivanti dalla loro attività che si estrinseca nella classica "scuola tennis" rivolta prevalentemente ai ragazzi.
Tali compensi sono inquadrati quali compensi percepiti per attività sportive dilettantistiche e pertanto godono delle note agevolazioni (esenzione fino a 7.500, ritenuta a titolo d'imposta fino a 28.158,28, a titolo d'acconto se superiore a 28.158,28). Tali importi verranno dichiarati nel quadro L, sezione II-B.
Nel contempo gli stessi maestri effettuano in proprio lezioni private a fronte delle quali andrebbero rilasciate delle ricevute o fatture assoggettate ad Iva ma di fatto tali attività vengono svolte, almeno in gran parte, in nero.
Mi chiedo però... se venisse aperta la partita Iva per il regolare svolgimento dell'attività riguardante le lezioni private, come potrebbe essere inquadrato il rapporto con la Società sportiva?
Prevarrebbe il fatto di essere titolari di partita Iva e quindi la perdita delle agevolazioni spettanti relativamente all'attività svolta per l'associzione sportiva dilettantistica (intendo con questo fatturazione, assoggettamento ad Iva e dichiarazione nel quadro "E" dei compensi percepiti dall'associazione senza alcuna esenzione) oppure, nonostante la partita Iva, prevarrebbe il rapporto con la società sportiva dilettantistica per cui si fatturerebbero solo le lezioni private e i compensi percepiti dalla Società sportiva continuerebbero a godere delle agevolazioni accennate? (quadro E lezioni private - quadro L compensi associazione)
Un ultimo accenno al problema contributivo.
Leggo da più parti di iscrizione alla gestione separata Inps, ma penso che piuttosto l'ente interessato sia l'enpals.
Ringrazio chiunque voglia dare il proprio parere
Normalmente i maestri di tennis svolgono la loro attività su base contrattuale con le associazioni sportive. Tali contratti possono prevedere un fisso mensile, fisso più percentuale o solo percentuale sugli introiti derivanti dalla loro attività che si estrinseca nella classica "scuola tennis" rivolta prevalentemente ai ragazzi.
Tali compensi sono inquadrati quali compensi percepiti per attività sportive dilettantistiche e pertanto godono delle note agevolazioni (esenzione fino a 7.500, ritenuta a titolo d'imposta fino a 28.158,28, a titolo d'acconto se superiore a 28.158,28). Tali importi verranno dichiarati nel quadro L, sezione II-B.
Nel contempo gli stessi maestri effettuano in proprio lezioni private a fronte delle quali andrebbero rilasciate delle ricevute o fatture assoggettate ad Iva ma di fatto tali attività vengono svolte, almeno in gran parte, in nero.
Mi chiedo però... se venisse aperta la partita Iva per il regolare svolgimento dell'attività riguardante le lezioni private, come potrebbe essere inquadrato il rapporto con la Società sportiva?
Prevarrebbe il fatto di essere titolari di partita Iva e quindi la perdita delle agevolazioni spettanti relativamente all'attività svolta per l'associzione sportiva dilettantistica (intendo con questo fatturazione, assoggettamento ad Iva e dichiarazione nel quadro "E" dei compensi percepiti dall'associazione senza alcuna esenzione) oppure, nonostante la partita Iva, prevarrebbe il rapporto con la società sportiva dilettantistica per cui si fatturerebbero solo le lezioni private e i compensi percepiti dalla Società sportiva continuerebbero a godere delle agevolazioni accennate? (quadro E lezioni private - quadro L compensi associazione)
Un ultimo accenno al problema contributivo.
Leggo da più parti di iscrizione alla gestione separata Inps, ma penso che piuttosto l'ente interessato sia l'enpals.
Ringrazio chiunque voglia dare il proprio parere