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Lavorare in Germania con contratto italiano?

Liomart

Utente
Buonasera a tutti,
Mi sono iscritto al forum per avere una consulenza su una situazione abbastanza inusuale in cui mi trovo al momento.
Sono dipendente di una società italiana, ho come benefit auto aziendale con spese carburante anche per uso privato, telefono cellulare anche per uso privato. L'azienda è parte di una multinazionale con sedi anche in Germania.
Il mio lavoro mi porta a viaggiare spesso in Germania, Belgio ed Olanda e per facilitare la mia vita personale l'azienda ha concordato il mio trasferimento in Germania ma non vede la necessità di spostare il mio contratto dalla società italiana alla società tedesca visto che presumibilmente non trascorreró piú di 183 giorni ogni anno in Germania.

Io dovró in ogni caso prendere una casa in affitto poiché trascorreró i miei finesettimana in germania e parte del mio lavoro nella sede della società tedesca.

Avrei bisogno di sapere se é possibile per me avere domicilio in Germania ma rimanere assunto dalla società italiana. Le mie perplessità riguardano:

- assistenza sanitaria: come posso iscrivermi alla krankenkasse senza avere un contratto di lavoro tedesco? Devo sostenere la assicurazione sanitaria con i miei mezzi? A quanto ne so l'assicurazione sanitaria é obbligatoria.

- affitto dell'appartamento: immagino che il proprietario della abitazione voglia avere come garanzia le mie buste paga. Possono essere sufficienti delle buste paga italiane? É necessario un conto corrente in Germania o é sufficiente uno in italia?

- automobile con targa italiana: posso circolare liberamente in germania con un auto intestata ad una società di leasing italiana? Potrei avere dei problemi qualora fossi fermato di frequente dalla polizia locale? Potrei avere dei problemi a livello fiscale visto che l'auto non paga tasse in Germania?

- tassazione: é vero che non sono soggetto a tassazione anche in Germania se non passo piú di 183 giorni in Germania? Le brevi trasferte in giornata all'estero (Belgio o Olanda), visto che torneró in germania la sera, dovranno essere incluse o meno nel 183 giorni di permanenza su suolo tedesco?
Nel caso dovessi trascorrere piú di 183 giorni in germania sarei soggetto a doppia tassazione?

Questi sono i dubbi che mi sono venuti in relazione al rifiuto da parte della mia azienda di spostare il contratto nell'azienda tedesca, vi ringrazio in anticipo per l'aiuto che potrete darmi, specialmente in materia fiscale.
 
Ultima modifica:
Buonasera a tutti,
Mi sono iscritto al forum per avere una consulenza su una situazione abbastanza inusuale in cui mi trovo al momento.
Sono dipendente di una società italiana, ho come benefit auto aziendale con spese carburante anche per uso privato, telefono cellulare anche per uso privato. L'azienda è parte di una multinazionale con sedi anche in Germania.
Il mio lavoro mi porta a viaggiare spesso in Germania, Belgio ed Olanda e per facilitare la mia vita personale l'azienda ha concordato il mio trasferimento in Germania ma non vede la necessità di spostare il mio contratto dalla società italiana alla società tedesca visto che presumibilmente non trascorreró piú di 183 giorni ogni anno in Germania.

Io dovró in ogni caso prendere una casa in affitto poiché trascorreró i miei finesettimana in germania e parte del mio lavoro nella sede della società tedesca.

Avrei bisogno di sapere se é possibile per me avere domicilio in Germania ma rimanere assunto dalla società italiana. Le mie perplessità riguardano:

- assistenza sanitaria: come posso iscrivermi alla krankenkasse senza avere un contratto di lavoro tedesco? Devo sostenere la assicurazione sanitaria con i miei mezzi? A quanto ne so l'assicurazione sanitaria é obbligatoria.

- affitto dell'appartamento: immagino che il proprietario della abitazione voglia avere come garanzia le mie buste paga. Possono essere sufficienti delle buste paga italiane? É necessario un conto corrente in Germania o é sufficiente uno in italia?

- automobile con targa italiana: posso circolare liberamente in germania con un auto intestata ad una società di leasing italiana? Potrei avere dei problemi qualora fossi fermato di frequente dalla polizia locale? Potrei avere dei problemi a livello fiscale visto che l'auto non paga tasse in Germania?

- tassazione: é vero che non sono soggetto a tassazione anche in Germania se non passo piú di 183 giorni in Germania? Le brevi trasferte in giornata all'estero (Belgio o Olanda), visto che torneró in germania la sera, dovranno essere incluse o meno nel 183 giorni di permanenza su suolo tedesco?
Nel caso dovessi trascorrere piú di 183 giorni in germania sarei soggetto a doppia tassazione?

Questi sono i dubbi che mi sono venuti in relazione al rifiuto da parte della mia azienda di spostare il contratto nell'azienda tedesca, vi ringrazio in anticipo per l'aiuto che potrete darmi, specialmente in materia fiscale.
Egregio signore ……….,

Ritengo lei non sia stato molto chiaro sulla causa che dovrebbe giustificare la sua permanenza all’estero. Inizialmente dice che è stato trasferito, quindi dovrebbe essere preso in carico da una società tedesca, con regolare contratto ed iscrizione presso enti assistenziali, previdenziali, eccetera, previsti nella nazione di destinazione; successivamente però afferma che “non ha un contratto tedesco”. A questo punto ho ragione di ritenere che lei sia stato distaccato (non trasferito) presso la società consociata tedesca, distacco effettuato in base ai regolamenti comunitari 883_2004 e 987_2009.
La regolamentazione sopra citata, comporta per i cittadini italiani, l’assistenza sanitaria in tutti i Paesi comunitari, in base ai trattamenti previsti non in Italia, ma nel Paese di destinazione, in questo caso la Germania. Nella ipotesi di distacco, lei sarà munito del modello A1 e di quello relativo all’assistenza sanitaria S/1. Il modella A1 lo dovrà predisporre la sua azienda, mentre il modello S1 dovrà richiederlo all’ASL. (Risposta alla prima domanda).
Affitto dell’appartamento e garanzia del locatore: è una domanda senza risposta. Come posso sapere quali garanzie richiede in Germania il locatore al proprio conduttore? Sarà una questione negoziale, come lo è anche in Italia.
Conti correnti: credo, per sua comodità potrebbe avere un conto in Germania, non è però obbligato.
Automobile con targa italiana che circola in Germania: non so rispondere.
Tassazione: se lei rimane residente fiscale in Italia qui dovrà pagare le tasse; se lei produce il reddito in Germania le dovrà pagare anche Germania; avrà successivamente diritto ad un credito di imposta in Italia, disciplinato dall’articolo 165 del Tuir.
Se lei rimane in Germania meno di 183 giorni nell’anno fiscale, e si dovessero perfezionare tutti gli altri due requisiti previsti dall’articolo 15 comma 2 lettere a), b), c) della Convenzione, ebbene in tal caso si può fare riferimento alla tassazione esclusiva in Italia, per quell’anno di imposta. Sono però molto critico, sull’applicazione della citata disposizione per un trasferito/distaccato.
Con i migliori saluti.
Luigi Rodella
 

Liomart

Utente
Egregio rag Rodella,

La ringrazio molto per la sua risposta.

Capisco la sua perplessita' in merito alla mia domanda. Io stesso sono perplesso riguardo alla mancanza di chiarezza da parte della mia azienda, non so nemmeno se quello che mi si sta proponendo sia corretto.

Cerco di spiegarmi meglio. Al momento sono assunto dalla azienda italiana e passo piu' dell'80% del mio tempo in trasferta in europa, pressi le sedi delle societa' di cui sono responsabile (tra cui quella tedesca).
Per motivi personali (mia moglie lavora stabilmente in germania) ho chiesto alla mia azienda di essere trasferito in germania visto che comunque ne avrei tratto vantaggio anche dal punto di vista lavorativo (maggiore flessibilità negli spostamenti e minori costimdi trasferta)

La mia azienda mi ha detto che io posso trasferirmi in germania ma che loro non vedono nessun motivo per cambiare la mia situazione contrattuale. Rimarro' quindi un dirigente dell'azienda italiana senza nessun distacco/trasferimento in germania ma risiederó stabilmente in germania.

Io non sono sicuro che un trasferimento de facto sia possibile senza un adeguamento del contratto ed inoltre sono preoccupato dei rischi che potrei correre dal punto di vista di tassazione o assistenza sanitaria.

La ringrazio in anticipo per il suo aiuto

Mario Grossi
 
Egregio Signor Mario,
è una situazione molto ambigua, in quanto lei dovrebbe stabilmente operare all'estero per periodi molto lunghi, (tant'è che è stato obbligato ad avere un alloggio). Personalmente non concordo molto con l'impostazione aziendale, in quanto l'ambito territoriale è determinante sia per il contratto, che per la fiscalità che per la previdenza/assistenza.
Le mie principali osservazioni nascono dall'applicazione del principio di territorialità che ha rilevanza a livello:
a) fiscale.
b) previdenziale.
c)assistenziale
d) contrattuale.
Questi sono i miei dubbi.
Luigi Rodella
 
Buongiorno,
spero che il mio messaggio giunga al corretto destinatario.
Mi trovo nella stessa condizione della persona che ha aperto la discussione.
Da 6 mesi sto sviluppando l'export nei paesi di lingua tedesca, per conto del mio datore di lavoro.
L'offerta originaria prevedeva sin dall'inizio il trasferimento in Germania per essere maggiormente presente sul territorio del mercato principale.
Per mia richiesta, è stato accettata la mia presenza in Italia.
Ora, dopo che i risultati si stanno già raccogliendo, l'interesse al trasferimento è forte.
Nel dettaglio, l'abitazione sarebbe gestita dall'azienda in termini di pagamento dell'affitto, il mio contratto risulterebbe sempre italiano, in quanto l'azienda non ha rappresentanze estere, lavorerei in piena autonomia, rientrando in Italia solo per esigenze familiari, week end, vacanze ecc...

Chiedo ragguagli in merito alla posizione fiscale, alla necessità di trasferire il domicilio fiscale.

Sono proprietario di beni immobili in parte con usufrutto di terzi e beni mobili registrati, questi ultimi non utilizzati per uso professionale.

Ringrazio.
Saluti.
Raul
 
Buongiorno,
spero che il mio messaggio giunga al corretto destinatario.
Mi trovo nella stessa condizione della persona che ha aperto la discussione.
Da 6 mesi sto sviluppando l'export nei paesi di lingua tedesca, per conto del mio datore di lavoro.
L'offerta originaria prevedeva sin dall'inizio il trasferimento in Germania per essere maggiormente presente sul territorio del mercato principale.
Per mia richiesta, è stato accettata la mia presenza in Italia.
Ora, dopo che i risultati si stanno già raccogliendo, l'interesse al trasferimento è forte.
Nel dettaglio, l'abitazione sarebbe gestita dall'azienda in termini di pagamento dell'affitto, il mio contratto risulterebbe sempre italiano, in quanto l'azienda non ha rappresentanze estere, lavorerei in piena autonomia, rientrando in Italia solo per esigenze familiari, week end, vacanze ecc...

Chiedo ragguagli in merito alla posizione fiscale, alla necessità di trasferire il domicilio fiscale.

Sono proprietario di beni immobili in parte con usufrutto di terzi e beni mobili registrati, questi ultimi non utilizzati per uso professionale.

Ringrazio.
Saluti.
Raul
Egregio Signore,
al momento in cui lei, per la maggior parte del periodo d'imposta (più di sei mesi nell'anno solare) non è più residente fiscale in Italia (deve cancellarsi dall'anagrafe del suo comune, iscriversi Aire, non avere in Italia un centro d'interessi) in tale ipotesi, sul reddito prodotto in Germania, non dovrà più pagare le imposte in Italia ma solo in Germania. Questo fatto lo dovrà comunicare alla sua azienda qui in Italia, in quanto la medesima non dovrà più essere sostituto d'imposta. Qui in Italia, in base al principio di territorialità dovrà pagare le imposte solo sugli immobili.
Saluti.
Luigi Rodella
 
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