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IVA all'importazione e resa DDP

Matrix86

Utente
Se la merce viaggia con clausola DDP significa che il trasporto e gli oneri di sdoganamento sono a carico del venditore.
Per i dettagli interpella comunque uno spedizioniere doganale.
Saluti.
Buongiorno e grazie per la tua risposta. Mi sai indicare qualche spedizioniere che posso contattare ?
 

Rocco

Utente
Buongiorno e grazie per la tua risposta. Mi sai indicare qualche spedizioniere che posso contattare ?
Direttamente non ne conosco ma basta fare una ricerca in internet e ne trovi diversi.
Naturalmente sarebbe opportuno affidarsi ad uno spedizioniere che opera nella tua zona.
Saluti.
 

Matrix86

Utente
Buonasera, sai a quanto ammontano le spese del porto di servizi e facchinaggio? Perché IVA e Dazi si sa quali sono, ma gli altri costi portuali ?
 

nexus72

Utente
Buongiorno
Io ho un problema simile , merce importata dalla Cina in ddp dogana in Polonia arrivo in Italia senza nessuna bolla doganale ho solo la fattura Cinese come faccio a registrare la fattura ? e naturalmente pagare l'iva?
 
In caso di resa DDP lo sdoganamento DEVE essere fatto a nome di un ente che abbia rappresentanza fiscale in Italia. Quindi, o di un rappresentante fiscale dello speditore (cosa che non succede praticamente mai) o dell’importatore finale. Di prassi quindi i DAZI doganali vengono comunque riaddebitati al mittente (sono un costo vivo), ma mi è sorto il dubbio riguardo l’IVA. Considerando tra l’altro che spesso l’importatore usa Dichiarazione d’Intento, viene logico pensare che COMUNQUE l’IVA andrebbe addebitata all’importatore anche se non è rappresentante fiscale dello speditore, perché alla stessa maniera con cui la detrae con D/I la andrà a recuperare poi tramite dichiarazione IVA. Se io la addebito allo speditore darei quindi adito all’importatore di fare un recupero indebito (lui può recuperare soldi che non ha mai versato). Il punto della questione è: è corretta questa mia deduzione?
 
Buongiorno e grazie per la tua risposta. Mi sai indicare qualche spedizioniere che posso contattare ?
LA resa DDP presuppone il pagamento di DAZIO ed IVA in capo al venditore. Anche sul DAZIO si paga l'IVA perchè aumenta l'imponibile. Dunque a meno che non si tratti di campioni di poco conto o tu non abbia un rappresentente fiscale sul posto, la sconsiglio perchè diventano un costo sia il dazio che l'Iva. Non sottovalutate la portata della resa DDP perchè è spesso sottovalutata. L'UNICO paese in cui si può fare senza gravi costi sono gli Stati Uniti d'America. per chi avesse bisogno sono spedizioniere doganale.
 
Buongiorno
Io ho un problema simile , merce importata dalla Cina in ddp dogana in Polonia arrivo in Italia senza nessuna bolla doganale ho solo la fattura Cinese come faccio a registrare la fattura ? e naturalmente pagare l'iva?
Intanto il cinese doveva avere un rappresentente fiscale in Polonia per pagare il Dazio quanto meno per poi farti fattura intracomunitaria. In caso non lo avesse, l'unico che poteva fargli l'operazione era lo spedizioniere doganale polacco che pagava il dazio. Però avrebbe dovuto farti una fattura di vendita intracomunitaria, con conseguente fattura ai fini intrastat. Non essendo lo spedizioniere proprietario della merce, non può farla. Perciò o sdoganava TUTTO IN POLONIA a nome suo e costo tuo consegnando la merce alla ditta polacca, riaddebitandoti i costi di iva e dazio per te indetraibile, e poi il cliente polacco ti fatturava vendita intracomunitaria per la vendita della merce. Altrimenti poteva fare solo un T1, senza anticipare nulla, in Polonia per garantire i diritti fino in Italia dove tu avresti fatto sdoganamento completo di dazio e iva. Oppure denuncia il movimento, prima di farti fare un verbale per evasione IVA.
 

Jeff_buck

Utente
Ho un problema complementare analogo a quello di questo thread. Provo a riassumerlo sinteticamente e chiaramente.

Vendita di beni (e-commerce) a distanza da ITALIA (mittente soggetto passivo, quindi Azienda dotata di PIVA) a stato EXTRA UE (ricevente privato cittadino non soggetto passivo) in cui ho rappresentanza fiscale (es. UK, Norvegia, ecc).

Se vendo in DDP paradossalmente forse penso mi sia tutto chiaro, mi faccio carico di tutti i costi, utilizzo mediante la rappresentanza fiscale l'IVA dello stato ricevente, il cliente finale la vede esplicita e corretta ma l'ha già pagata a me in fattura (bivalente, quindi con esclusione iva art.8 ai fini doganali - fattura ITA - ma iva dello stato ricevente per il cliente ricevente, fattura es. UK) che la "riverso" poi mediante la rappresentanza fiscale allo stato ricevente.

Se vendo in DAP la cosa mi diventa più problematica perché ... il ricevente si vede addebitati sia i dazi sia l'iva (che è anche disposto a pagare) ma si vede l'iva anche in fattura, e quindi pensa (e ha ragione?) di averla pagata 2 volte, in fattura a me fornitore (la vede esplicita come penso sia giusto che sia) ed allo spedizioniere che gliene sta richiedendo la riscossione. Tra l'altro, a quel punto la staremmo anche versando 2 volte allo stato ricevente, sia io sia lo spedizioniere?

Oppure c'è modo che per la spedizione in DAP, IVA e DAZI siano "scomputabili", e la prima venga richiesta dallo spedizioniere a me venditore (che ho rappresentanza fiscale in UK) ed i secondi al cliente?
(che nella mia testa è la soluzione corretta, perché io che ho incassato l'IVA poi la vado a versare mediante la rappresentanza fiscale allo stato a cui è dovuta ...)

Se ho scritto castronerie siate buoni ma non sono né un commercialista né un operatore doganale, per cui queste tematiche per me umile venditore sono piuttosto complesse da comprendere.

Grazie a chiunque riuscisse a darmi 1 barlume di luce.
 
Ultima modifica:
Ho un problema complementare analogo a quello di questo thread. Provo a riassumerlo sinteticamente e chiaramente.

Vendita di beni (e-commerce) a distanza da ITALIA (mittente soggetto passivo, quindi Azienda dotata di PIVA) a stato EXTRA UE (ricevente privato cittadino non soggetto passivo) in cui ho rappresentanza fiscale (es. UK, Norvegia, ecc).

Se vendo in DDP paradossalmente forse penso mi sia tutto chiaro, mi faccio carico di tutti i costi, utilizzo mediante la rappresentanza fiscale l'IVA dello stato ricevente, il cliente finale la vede esplicita e corretta ma l'ha già pagata a me in fattura (bivalente, quindi con esclusione iva art.8 ai fini doganali - fattura ITA - ma iva dello stato ricevente per il cliente ricevente, fattura es. UK) che la "riverso" poi mediante la rappresentanza fiscale allo stato ricevente.

Se vendo in DAP la cosa mi diventa più problematica perché ... il ricevente si vede addebitati sia i dazi sia l'iva (che è anche disposto a pagare) ma si vede l'iva anche in fattura, e quindi pensa (e ha ragione?) di averla pagata 2 volte, in fattura a me fornitore (la vede esplicita come penso sia giusto che sia) ed allo spedizioniere che gliene sta richiedendo la riscossione. Tra l'altro, a quel punto la staremmo anche versando 2 volte allo stato ricevente, sia io sia lo spedizioniere?

Oppure c'è modo che per la spedizione in DAP, IVA e DAZI siano "scomputabili", e la prima venga richiesta dallo spedizioniere a me venditore (che ho rappresentanza fiscale in UK) ed i secondi al cliente?
(che nella mia testa è la soluzione corretta, perché io che ho incassato l'IVA poi la vado a versare mediante la rappresentanza fiscale allo stato a cui è dovuta ...)

Se ho scritto castronerie siate buoni ma non sono né un commercialista né un operatore doganale, per cui queste tematiche per me umile venditore sono piuttosto complesse da comprendere.

Grazie a chiunque riuscisse a darmi 1 barlume di luce.


Se fai una fattura con spedizione merce in Paese UE o EXTRAUE come soggetto passivo l'iva non devi esporla, altrimenti il tuo cliente dovrebbe chiedere il rimborso dimostrando di averla pagata anche a destino nel paese di consumo per evitare la doppia imposizione. Saluti.
 
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