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indagine finanziaria

patino

Utente
L’AdE ha recuperato dei versamenti (in contanti per € 70.000) considerati non giustificati (indagine finanziaria) in capo ad una persona fisica non esercente attività di impresa qualificandoli come redditi diversi.
In primo luogo non mi sembra corretta la categoria reddituale attribuita dall’AdE in sede di accertamento.
Potete dirmi qualcosa a proposito.
In sede di contraddittorio si è cercato di convincere il funzionario preposto all’accertamento che tale somma concerneva un maggior corrispettivo (non indicato in atto) di una vendita immobiliare avvenuta il giorno precedente (data di stipula dell’atto) alla data di effettuazione del versamento in contanti attraverso l’esibizione di un preliminare (non registrato) sottoscritto dai contraenti e riportante il reale corrispettivo della cessione immobiliare.
L’immobile in questione era posseduto da oltre cinque anni e quindi la plusvalenza realizzata non era comunque tassabile.
In ogni caso l’AdE ha affermato che tale preliminare non registrato non aveva una rilevanza probatoria per i terzi (e quindi per l’Amministrazione Finanziaria). Secondo la tesi dell’accertatore l’atto pubblico prevaleva su quelle che venivano considerate mere asserzioni delle parti (rese dal cedente e dal cessionario dell’immobile nel succitato preliminare di vendita).
Per completezza espositiva vi segnalo che l’AdE ha pure proceduto a segnalare il versamento in contanti presente nel conto corrente del cessionario presso l’Ufficio Italiano Cambi per la violazione della normativa antiriciclaggio.
Potete dirmi qualcosa anche nel merito della questione.
Grazie
 
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