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Immagine da GB

K

Karl8.

Ospite
Un caso su cui non ho molta esperienza.
Una srl acquista da una biblioteca inglese il diritto di usare un'immagine di un'opera da loro detenuta per delle pubblicazioni.
La biblioteca inglese ha emesso fattura senza iva.

Mi chiedo:
- tale concessione d'uso di immagine è una prestazione soggetta a IVA (tipo diritto d'autore)?
- occorre quindi procecere a autofattura art. 17?
Se avete avuto casi simili mi sarebbe utile avere un cenno.
Grazie
 
Pur non avendo mai incontrato un caso identico, mi sentirei di considerare la prestazione come concessione verso la quale si paga un diritto (royalty).

Essa quindi va inquadrata fra le fattispecie previste dall'articolo 7, comma 4 lettera d del Dpr 633/72.

Pertanto il cliente italiano dovrà emettere autofattura art 17 Dpr 633/72.

Caro Karl8, già che ci sei, volevo indicarti, riguardo alle plusvalenze sugli immobili dei professionisti, traendo spunto da una discussione di qualche tempo fa, l'articolo apparso sul Sole di giovedi 22/2, pag. 36, firmato da Ferranti che, pur parlando al condizionale, sembrerebbe orientato ad escludere dall'assoggettamento a plusvalenza gli immobili acquistati prima del 1985.

Noi eravamo arrivati a conclusione opposta in base alla letteralità della norma.

ciao
 
Re: Immagine da GBxfabiano

Grazie Fabiano sei sempre prezioso.

In sintesi ho così inquadrato il mio caso:

L'art.3 comma 2 dpr 633 assimila alle prestazioni di servizi anche la "concessione, licenza e SIMILI" relative a diritti d'autore, modelli, disegni o BENI SIMILARI" (e qui l'immagine poterbbe essere intesa bene similare in quanto immateriale);

L'art.7 comma 4 lett. d) dpr 633/72 (citando l'art.3) tratta sempre questa casistica e stabilisce che è rilevante il domicilio del committente per quanto attiene all'assoggettamento a IVA

Essendo quindi prestazioni soggette a iva ma svolte da soggetto non residente (biblioteca inglese) a soggetto residente esercente attività d'impresa (la srl Italiana) si applica l'art. 17 dpr 633 che prevede l'obbligo di autofattura.

Mi sembra quindi di poter concludere che occorra autofattuare. Non credo sia necessario mandare autofattura all'inglese a quanto mi risulta; corretto?

Grazie ancora della collaborazione.

P.S.
Sulle plusvalenze su immobili di professionisti ho letto anch'io qualcosa, ma ancora mi rimane il dubbio. Staremo a vedere.
Ciao e buon week end.
 
Caro Fabiano, mi sovviene un dubbio (a ragionare sulle cose mi frego sempre) in tema di autofatturazione:
se il soggetto non residente che presta un servizio (diciamo anche di altro tipo oltre a quello qui preso in considerazione) fosse un privato o una associazione, cioè un soggetto non esercente lavoro autonomo o impresa (senza partita iva), la sociatà italiana che riceve tale servizio deve comunque autofatturare o basta registrare il costo (attestato da una ricevuta) come fuori campo iva?
Grazie ancora e spero di ricambiare.
 
Ritengo che, essendo il cliente italiano portatore di partita iva, la procedura art 17 vada eseguita.

Tanto più che il prestatore del servizio non è l'autore dell'opera.

ciao
 
Ciao Fabiano, grazie della risposta.
Devo dire però nel caso del privato non residente che dà licenza (o genericamente presta un servizio) non sono proprio convinto che l'acquirente società italiana debba autofatturare.
Mi spiego: come l'intendo io l'autofatturazione ex art.17 dpr 633 deriva dalla necessità di fatturare con iva italiana un servizio svolto da un soggetto che non fattura in italia perchè non è residente, non ha stabile organizzazione, nè ha rappresentate fiscale in Italia, nè diretto riconoscimento.
Ora però nel caso di un privato tali condizioni non credi si realizzino, perchè manca il requisito soggettivo alla fonte (il soggetto non residente non è un soggetto IVA) ergo non ricorre l'obbligo del reverse.
Se non era obbligato il non residente non si è trasferito alcun obbligo di fatturazione al residente.
Spero d'essere stato chiaro e mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi per evitare di prendere una cantonata colossale.
Ciao
 
Riguardo alle fattispecie di cui all'art 7 comma 4, lettera d, l'articolo 17 comma 3 del Dpr 633/72 è abbastanza chiaro nel far perno sulla soggettività dell'operatore nazionale, quando questi agisca nell'esercizio di impresa, arte o professione.

Non ha nessuna rilevanza la fisionomia assunta dal prestatore nel proprio stato.

ciao
 
Ciao Fabiano, forse sbaglio ma a mio avviso il requisito soggettivo anche del prestatore non residente mi pare necessario per mettere in moto la procedura di cui all'art. 17 del 633.
Il requisito soggettivo del committente/acquirente è citato dalla norma quello del cedente/prestatore non residente è sottinteso.
Ripeto forse sbaglio, ma una logica credo ci sia.
Ogni contributo è ben accetto.
Grazie
 
A me pare invece che quella di cui stiamo discutendo sia l'eccezione che conferma la regola. Leggi attentamente l'ultima parte del comma 3 dell'articolo 17.

ciao
 
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