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Il veneto in ginocchio

lella

Utente
Una preghiera per le tre vittime dei nubifragi nel Veneto e le tre vittime in
Toscana..
Una preghiera perchè gli 8000 sfollati , trovino la forza di superare
questo momento.
Una preghiera e un aiuto anche agli altri italiani nelle stesse
condizioni, visto che il maltempo sta toccando anche il sud.

lella

Nel 66 , quando c'è stata l'altra alluvione , e dove il Polesine
era tutto sommerso, la pioggia
è stata sui 190 ora è sui 500 .Il disastro è ancora maggiore.


Allagamenti nel Padovana. A Casalserugo è ancora emergenza (di Enrico Ferro) | Il Mattino di Padova
 

marica

Utente
Riferimento: Il veneto in ginocchio

quello che sta accadendo in Veneto e in Toscana è accaduto in Calabria, in Sicilia e mi pare qualche settimana fa anche in Liguria. Tutto il paese è a rischio idrogeologico e ciò si sapeva da decenni tant'è che un amico professore universitario di geologia (oltre a parlarne) ne scriveva in riviste specializzate senza che nel frattempo i politicanti abbiano fatto la millesima parte di ciò che la comunità scientifica consigliava di fare. La nostra classe politica è formata da persone incompetenti e incapaci. Adesso non ci resta che piangere i morti per l'ennesimo disastro annunciato. Purtroppo non sono gli ultimi. Un caro saluto, Marica
 

lella

Utente
Riferimento: Il veneto in ginocchio

Con profondo dispiacere vedo che i tg.nazionali e quelli di mediaset, non hanno
dato risalto al povero VENETO così colpito....
ma piuttosto alle escort del Berlusca...che valgono 7000 euro...

allo stato attuale il VENETO è in EMERGENZA.
Ha 3000 sfollati , 131 comuni colpiti con 500.000 persone che hanno
perso tutto, o quasi tutto....
l'acqua con le sue esondazioni, ha sfiorato dentro le case 2 mt.ca,
altro che i 10 cm.fatti nelle tv.nazionali....
i danni SUPERANO I 100 MILIONI DI EURO , ma saranno molto maggiori.
Ogni famiglia mediamente ha avuto danni per 30.000-50.000 euro.
Non vi dico , le imprese, gli uffici, le fabbriche nelle zone industriali...tutto
distrutto, merce, macchinari, autovetture tutte da buttare,studi di commercialisti al piano terra, con tutte le documentazioni distrutte, pc, strutture etc.etc.
Chi mai li risarcirà?...noi Veneto che diamo allo stato il 98% dell'irpef,
dell'Irap e dell'Iva....
Penso sia ora che le ns.risorse rimangano nel territorio....
sono stati stanziati solo 20 mil.di euro, da dividersi anche con altre regioni
pure loro colpite, e i tagli per il ripristino idrogeologico negli anni scorsi
sono stati del 50/60% delle risorse.
Zaia ha pronunciato : " se ci sarà una prossima esondazione, TUTTO IL
VENETO sarà un grande lago, verrà spazzato via" ,ormai i terreni sono saturi d'acqua, e gli
argini si sgretolano......A livello nazionale non è stato istituito nessun c/c per aiutare le famiglie colpite ( come avvenuto in Abruzzo),
siamo solo capaci di contribuire con le tasse e non avere nulla in cambio,
ma del resto gli italiani sono interessati solo ai fatti di Villa Certosa e alle
cenette con commensali piu' o meno vistose e scollate.
2 mt.di fango dentro casa...cosa volete che sia....
ospedali evacuati...case di riposo...animali annegati...

saluti
lella

04/11/2010 - Stanziati 20 mln di Euro per le Alluvioni in Veneto E' stata trasmessa dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile al Consiglio dei Ministri, che si riunirà domani mattina, la richiesta per la dichiarazione dello stato di emergenza per le regioni colpite dall'ondata di maltempo che negli ultimi giorni ha causato vittime, numerose frane ed estesi allagamenti in diverse aree del Paese.



Sulla base delle richieste pervenute e dei sopralluoghi effettuati nei giorni scorsi e alla luce dei continui contatti tra i Presidenti delle Regioni e il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Bertolaso, le regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana e Calabria potranno avvalersi, sulla base della delibera del Consiglio dei Ministri, degli strumenti normativi necessari ad assicurare il proseguimento di tutte le forme di intervento in favore della popolazione e degli operatori economici nelle aree colpite dalla violenta ondata di maltempo degli ultimi giorni.



Il Capo Dipartimento della Protezione Civile ha altresì richiesto al Ministro competente un primo contributo economico pari a 20 milioni di euro per i primi interventi nelle regioni interessate. Tali iniziali stanziamenti dovranno essere impiegati per la messa in sicurezza di eventuali situazioni di pericolo ancora esistenti, per la copertura delle spese affrontate dalle amministrazioni locali per gli interventi di emergenza e per le prime attività di ripristino nelle aree colpite dalle frane e dagli allagamenti.
 

lella

Utente
Riferimento: Il veneto in ginocchio

Da ultime notizie i danni superano IL MILIARDO DI EURO.

Piove ancora e molto...
siamo in piena emergenza.

saluti

antonella


p.s.= le tasse ce le terremo....Berlusca è al corrente ed avvisato.
altro che noccioline, agli scoiattoli, per anni abbiamo alimentato
le casse dello Stato in maniera abnorme, ora dobbiamo avere
anche noi qualcosa , non ci interessa il Ponte di Messina...ci
interessa la gente che è nel FANGO, che ha perso tutto.
In Abruzzo, alcuni ruderi sono stati trasformati in villette con
tanto di piscina, e noi sempre a dare,dare,dare...
chissà sia la volta buona di RICEVE anche noi...chissà....
Se non abbiamo un aiuto, la gente esploderà...
Governo avvisato...mezzo salvato..!
 

alias61

Utente
Riferimento: Il veneto in ginocchio

La lega è stata al governo per 11 degli ultimi 16 anni.... prova un pò a chiedere a Zaia cosa hanno fatto di concreto in questi anni, a parte parlare di bergamaschi coi fucili e amenità simili
 

lella

Utente
Riferimento: Il veneto in ginocchio

Hai ragione, non ti do torto... ora ...
la LEGA prepara i CONTI in serbo da anni,
visto che nessuno ha mai programmato un
federalismo fiscale corretto per tutta l'Italia.
Se non vengono saldati...
tutto salterà.

saluti
lella
 

lella

Utente
Riferimento: Il veneto in ginocchio

Oggi arriveranno Bossi e Berlusconi nelle provincie venete colpite dall’alluvione mentre il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso della sua prossima visita a Padova incontrerà i sindaci dei Comuni colpiti. Pioggia e paura sono tornate ieri a colpire l’intera regione e c’è il rischio di nuovi cedimenti degli argini. Mentre cresce la protesta per l’esiguità dell’aiuto economico dallo Stato (20 i milioni di euro) il governatore Zaia ha colto l’occasione per rilanciare sulle tasse: «Resti qui l’acconto Irpef» ha proposto ieri.
 

marica

Utente
Storie di imprenditori dal cuore dell'emergenza

«Un mare d'acqua dalla campagna ci ha tolto tutto»
(Sole 24 ore del 9 novembre)

Un fronte d'acqua impetuoso, alto circa trenta centimetri, ha inondato la zona artigianale di Bovolenta, in provincia di Padova, in meno di 25 minuti. «A mezza notte e dieci è arrivato un mare d'acqua dalla campagna confinante. Una scena che purtroppo non scorderò mai, facevamo fatica a metterci in salvo, a camminare». A parlare è Angelo Magagna, titolare de La Giulia Group e New Mamir, due aziende di Bovolenta specializzate in fusioni e accessori per tende e strutture. Quella sera Angelo era lì con i suoi due fratelli e il padre a cercare di salvare l'azienda di famiglia. La zona è quella artigianale di via Padova, dove al centro della strada l'acqua è arrivata fino a 2 metri e mezzo di altezza. Dentro i tre stabilimenti di proprietà della famiglia ha toccato il metro e sessanta centimetri.
«Alla mattina del due novembre mi avevano chiamato gli operai del primo turno per avvisarmi che c'erano i carabinieri e i vigili del fuoco – racconta l'imprenditore veneto -. Erano venuti ad avvisare del rischio allagamento. Ci dissero che sarebbero arrivati i sacchi di sabbia, ci avevano parlato di 30-40 centimetri d'acqua lenta... La sabbia non arrivava, l'abbiamo fatta arrivare da alcuni fornitori amici, abbiamo alzato qualche macchinario su casse da 80 centimetri e ci siamo preparati al peggio». Tutto questo però non è bastato: alle dieci e mezza di quella sera la famiglia è tornata agli stabilimenti, in allerta per i continui avvertimenti, e dopo poche ore il peggio era già stato fatto. «È arrivato tutto in pochissimi minuti – racconta Magagna -. L'intera zona artigianale è più bassa del livello della strada, è come una fossa in cui si è riversata tutta l'acqua. Ci ha messo un lampo, non ne è rimasto fuori nessuno». L'onda anomala ha scardinato porte, rovesciato tavoli e letteralmente ricoperto i macchinari che erano stati innalzati. Non si è salvato niente su un totale di 6mila metri quadri coperti di proprietà della famiglia Magagna.
La mattina dopo l'acqua continuava ad arrivare, l'argine rotto è stato tamponato solamente dopo giorni. Le idrovore hanno faticato per ore, alcune non funzionavano, altre pompe sono state donate da contadini amici di famiglia. «L'ultima goccia l'hanno tolta oggi pomeriggio alle 15, ci hanno messo quasi sette giorni – conclude il titolare -. È danneggiato tutto, è rimasta solo una spaventosa montagna di terriccio e detriti». Una stima dei danni è stata richiesta dal sindaco: «L'abbiamo fatta ancora quando c'erano due metri d'acqua dentro gli stabilimenti, senza renderci veramente conto di quello che era successo – spiegano – e abbiamo calcolato oltre i 2milioni di euro». I macchinari sono tutti fuori uso, si è salvato solamente parte del magazzino scaffalato sopra il metro e ottanta. Impianti e quadri elettrici sono finiti sott'acqua. Le due aziende di Bovolenta, insieme, fatturano circa 3,5 milioni di euro all'anno. I quaranta dipendenti sono stati messi in cassaintegrazione e l'attività per il momento resta chiusa.
«Ora cominceremo a pulire, ma vorremmo capire se arriva qualche aiuto – conclude l'imprenditore -, altrimenti sarà dura ripartire. Abbiamo già mutui in corso, abbiamo già ipotecato quello che potevamo, è impensabile ripartire solo con le nostre forse. Per i macchinari servono soldi, così come per aggiustare gli impianti elettrici». La memoria va all'alluvione del 1992, quando La Giulia Gruop fu invasa da circa 50 centimetri d'acqua. «All'epoca ci avevno dato 4 milioni di lire a fronte di circa 100 milioni di danni. Allora siamo riusciti a ripartire, ma oggi è impensabile. Abbiamo bisogno di aiuti concreti e garanzie, è peggio che partire da zero. Altrimenti dovremo lasciare a casa 40 operai, che vuol dire quaranta famiglie senza lavoro».

So quello che state passando, a voi amici veneti va tutta la mia solidarietà.
 

lella

Utente
Riferimento: Il veneto in ginocchio

GRAZIE MARICA...GRAZIE...almeno TU mi capisci.

SIAMO DISPERATI.

Si parla di piu' di 1000 operai in cassa integrazione forzata...
gente che ha PERSO TUTTO.TUTTO.TUTTO....anni e anni di
lavoro....fabbriche,aziende agricole distrutte....300.000 capi
di bestiame annegati...


ORA DOBBIAMO AVERE QUELLO CHE CI E' STATO "TOLTO"
DA DECINE DI ANNI.
saluti
lella
 

lella

Utente
Riferimento: Il POPOLO VENETO

Con orgoglio posso dire che malgrado l'emergenza, malgrado le tv. abbiano dato risalto solo a Rudy e ad Avetrana ( ...ormai da 3 mesi..ma lasciatela
in pace sta povera bambina !)....e solo dopo 9 GG. qualcuno si sia mosso....
(toh...esiste anche il Veneto?!...ma dai...131 comuni sotto acqua ? !)

Il POPOLO VENETO si è rimboccato LO STESSO le maniche
e con migliaia di VOLONTARI , ragazzi, adulti, donne, e possiamo dire anche immigrati volonterosi, con le pale in mano, GIORNO E NOTTE, hanno già pulito buona parte delle strade e delle abitazioni, e lavato con le idropulitrici gli scantinati, e le case, per poter tornare alla "normalità", sia pur con NIENTE.

GRAZIE VENETO ! GRANDE VENETO ! DAI SEMPRE L'ESEMPIO !!!!

sabato scorso mio figlio doveva partecipare ad una gara di volley, ma
è stato tutto rinviato in quanto molti giovani....si sono prodigati a spalare fango per aiutare le persone, e i palazzetti sono stati utilizzati come "camerate" di fortuna, per gli sfollati.
Ora moltissime persone stanno aiutando i poveri agricoltori a caricare
nei camion le carcasse degli animali , per portarli negli inceneritori.
I Comuni "asciutti" si sono fatti "carico" dei Comuni più sfortunati, mandando
braccia e inizialmente qualche "obolo" raccolto SEMPRE dai veneti.
Domenica la Caritas diocesana indirrà una raccolta di fondi , come la
Regione Veneto.
Da interviste sentite , gli artigiani e gli imprenditori , non chiedono
"fondi a perdere" ..ma almeno...."poter accedere al credito senza
interessi ".

Il Deputato On.Bitonci, ha indicato ai veneti di NON PAGARE il prossimo
canone Rai, MA INOLTRARLO alle casse della Regione per l'alluvione,
visto che LA RAI NON SA SE ESISTE UNA REGIONE DI NOME VENETO,
o...forse..se ne è accorta dopo 9 giorni...perchè "pressata".(?!)..che
strano ha fatto i conti che se quasi 2 mil.di famiglie venete non pagano
il canone...perderanno 200 milioni di euro....

Saluti
lella ....CON ORGOGLIO VENETA !

( come si diceva una volta in una trasmiss.condotta da Bonolis )
 
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