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Futuri debiti generati da prestiti personali effettuati da un padre e marito che non si riconosce tale e non riconosce che ha una famiglia

Salve a tutti,
non saprei da dove cominciare... e non è una partenza buona per poter avere un disperato e bisogno di aiuto in ambito legale in materia successoria ed ereditaria vista la situazione molto delicata e complessa.
Partirei per raccontare che ho un padre che nei suoi 40 anni e oltre di matrimonio, ovvero da quando ha sposato mia madre (in comunione di beni) e poi ha avuto me, non è che ha brillato di sani principi e di responsabilità morali e attualmente nemmeno di responsabilità materiali nei confronti soprattutto di mia madre che ha deciso 12 anni fa di separarsi di fatto e rimanere separati in casa. Tutto ciò l'ha portato a bere e fumare ulteriormente (anche se già in passato questi vizi li aveva ma li controllava quando era molto più giovane) e ora trovandosi anziano e con una enorme tosse che non vuole assolutamente curarsi, sia in una situazione quasi fuori controllo. Tra l'altro dubitiamo fortemente che gioca in maniera accanita presso le ricevitorie del Lotto a molti giochi legati a quei sistemi di lotterie e gratta e vinci quale avevamo avuto il sospetto già da alcune "cartacce" che gli erano cadute vicino l'uscio della porta di casa mentre dalla giacca cercava le chiavi di casa dell'unico appartamento di proprietà che dovremmo ereditare io e mia madre e non sappiamo se dopo la sua morte potremmo ereditarlo considerato che nel conto corrente bancario cointestato da entrambi i genitori, mia madre ha scoperto tardivamente che vi è stato un prestito personale (dubitiamo senza una copertura assicurativa) e un altro ulteriore prestito scoperto tramite un messaggio whatsapp inviato da una consulente finanziaria collegato per caso al numero suo dal mio smartphone (visto che non usa whatsapp e mio padre di tecnologia non ne capisce assolutamente un bel nulla) e temiamo un altro prestito che avevo scoperto precedentemente da una terza agenzia finanziaria.
Una situazione abbastanza complessa, un padre-padrone che non vuole assolutamente parlarne, si protegge negando tutto e gridandomi in faccia appena gli chiedo a quanto ammontano le rate e quando scadono i prestiti e se sono effettuate con la cessione del quinto, visto che questo strumento ha l'obbligo per legge di stipulare un contratto assicurativo e che si tratta di un pensionato ex-INPDAP (dipendente statale in pensione). Ha nascosto tra l'altro due o tre anni di mancati pagamenti della TARI e avendo una soffitta collegata alla sua stanza dove dorme sia piena e zeppa di mobilia varia di dimensione piccola e media a tal punto che si entra a malapena per osservare ciò che detiene, temiamo che sia affetto anche di barbonismo domestico.
Offrendovi questi elementi che hanno più valenza di una problematica psicologica che giuridica, mia madre alla scoperta dei prestiti che mio padre ha richiesto a insaputa sua e senza averli comunicati a me che sono il ponte di comunicazione tra loro due, è andata da un legale per un parere, teme che in caso di separazione e io con la nomina di un amministratore di sostegno (e non vorrei nemmeno essere io, in quanto ho chiesto al legale se era possibile anche un soggetto esterno nominato dal giudice tutelare) possa temere di un infarto da parte di mio padre o di una reazione che possa portarlo in escandescenza a tal punto di sfociare in una violenza che non sappiamo come possa concludersi. Stiamo cercando di trovare alternative in merito per potergli mettere... un pò di spine da fargli riflettere su cosa sta accadendo, sempre se riesce ancora a capirlo o a rendersene conto.
Chiedo queste domande; Nell'attuale situazione che mia madre non chieda la separazione e di conseguenza il divorzio - In caso di morte da parte di mio padre. si potrebbe accettare l'eredità (sarebbe alla fine l'unico appartamento di proprietà dove mia madre risiede e avrebbe il diritto di abitazione) con beneficio di inventario visto che le somme debitorie possano superare il valore di questa eredità, salvo sorprese o disposizioni testamentarie ??? C'è il timore che gli istituti di credito chiedano a me e a mia madre dopo l'accettazione con beneficio d'inventario lo stesso di adempiere i pagamenti ???
Nella situazione invece che mia madre chieda la separazione con addebito (qualora non so se ci fosse, visto non solo i debiti e la cifra sospetta che ammonterebbe, ma un ennesima storia da raccontare di un marito/padre che non ha mai voluto che mia madre lavorasse ed è un altra situazione che metterebbe in risalto la vicenda, ma mi limito solo nell'aspetto giuridico) - In caso di morte di mio padre potrebbe accettare in pieno l'eredità dell'unica casa che verrebbe assegnata durante la separazione senza che ci siano eventuali debiti commessi da mio padre, ovvero del coniuge separato con tacito assenso e senza che erediti tutte quelle passività generate da quest'ultimo?
Vi chiedo questo, con un solo scopo... non voglio che mia madre abbia dei debiti che non ha mai commesso e/o generati da prestiti mai effettuati da lei e nemmeno da me. Io sono disposto in pieno a rinunziare questa eredità per mia madre, basta che trovi quella serenità e pace che non trova più da molti anni. Ci sarebbe altro da raccontare ma limito la questione solo se ha un aspetto più giuridico che psicologico e sociale a chi mi potrà rispondere. Grazie a chi lo farà.
 
Buongiorno: contattate un legale/notaio/funzionario bancario e verificate in centrale rischi a quanto ammontano i debiti finanziari - contattate un commercialista e verificate in Agenzia delle Entrate se ci sono delle cartelle da pagare. Così facendo, ammesso che non ci si sia rivolti a strozzini, si dovrebbe avere un quadro attendibile dei debiti contratti.
Di seguito fatevi spiegare x bene cosa comporta accettare l'eredità con beneficio di inventario.
I debiti di natura privata possono aggredire gli immobili prima casa - i debiti erariali, a determinate condizioni no - quindi prima dovete fare una profonda ricognizione della situazione debitoria, poi debitamente assistiti, prendere una decisione.
Buona fortuna
 

luis2000

Utente
GiuGiuControIMuliniAVento,
concordo con i consigli forniti da gianni 1968 (che saluto) per aggiungere che purtroppo molte famiglie si trovano in una situazione simile.
Potrebbe essere utile contattare una Associazione antiusura per un appoggio nella soluzione di problemi finanziari che molto spesso sfociano nell'illegalità.
Affidarsi a Professionisti di fiducia è sicuramente il primo passo per affrontare la situazione.
Nel frattempo, ritengo che tu possa contare sulla disponibilità degli Esperti del Forum. Buona fortuna.
 
Buongiorno: contattate un legale/notaio/funzionario bancario e verificate in centrale rischi a quanto ammontano i debiti finanziari - contattate un commercialista e verificate in Agenzia delle Entrate se ci sono delle cartelle da pagare. Così facendo, ammesso che non ci si sia rivolti a strozzini, si dovrebbe avere un quadro attendibile dei debiti contratti.
Di seguito fatevi spiegare x bene cosa comporta accettare l'eredità con beneficio di inventario.
I debiti di natura privata possono aggredire gli immobili prima casa - i debiti erariali, a determinate condizioni no - quindi prima dovete fare una profonda ricognizione della situazione debitoria, poi debitamente assistiti, prendere una decisione.
Buona fortuna
Salve Gianni1968, prima di tutto la ringrazio della risposta che mi ha dato. Mi ha aperto anche un'altra strada visto che già dal notaio ci siamo stati ma è stato lì molto vago e la consulenza è stata offerta a titolo gratuito da primo appuntamento e poi anche lui stesso ci ha consigliato di rivolgerci a un legale qualsiasi situato nel nostro quartiere e fortunatamente se ne trovano. Il legale ci ha aperto a delle strade che ho già citato quella dell'amministrazione di sostegno e alle indagini economico-finanziarie affidati ad un esterno esperto (sono spesso delle società che si occupano di questi determinati servizi a titolo oneroso) ma ha avvisato che entrambi le conseguenze portano all'unica via, ovvero quella della separazione con addebito da parte del coniuge marito verso la moglie e ovviamente al divorzio e vista la situazione economica che versa il bilancio familiare (lo temo purtroppo, anche se ho una documentazione scarsa e limitata) ci sarebbe per mia madre ben poco da reclamare. La strada del commercialista è un'altra alternativa che non ho considerato in effetti visto che mio padre nasconde tutto, compresa anche la corrispondenza postale (si fa ancora arrivare tutto in formato cartaceo vista la mancata abilità e conoscenza ai strumenti e dispositivi digitali abilitati alla connessione ad internet), rimane l'indagine da poter effettuare all'agenzia delle entrate e forse lì avremmo qualche altra documentazione e speriamo in concreto. Per quanto riguarda i strozzini, non saprei a dire il vero, visto che ho imparato a conoscere le sue abitudini e gli orari che esce fuori da casa e non ho notato a dire il vero danni psico-fisici se non quelli causati dai suoi vizi ed eccessi che ho già citato, poi salvo eventuali sorprese tutto ci si può aspettare veramente, ma sarei io in primis ad andare presso le autorità locali (Carabinieri o PS) a denunciare immediatamente determinati eventi e/o fatti con il solo scopo di tutelare quella parte di famiglia che ancora rimane unita, ovvero mia madre e me. Grazie anche per la consulenza sul beneficio d'inventario, su questo lo avevo già paventato considerata la situazione sul rapporto debiti e crediti e la vedo anche lì davvero critica. Grazie di nuovo.
 
GiuGiuControIMuliniAVento,
concordo con i consigli forniti da gianni 1968 (che saluto) per aggiungere che purtroppo molte famiglie si trovano in una situazione simile.
Potrebbe essere utile contattare una Associazione antiusura per un appoggio nella soluzione di problemi finanziari che molto spesso sfociano nell'illegalità.
Affidarsi a Professionisti di fiducia è sicuramente il primo passo per affrontare la situazione.
Nel frattempo, ritengo che tu possa contare sulla disponibilità degli Esperti del Forum. Buona fortuna.
Salve luis2000, la ringrazio anche lei della sua risposta anche se già l'utente gianni1968 è stato ben chiaro. In merito alla sua risposta, terrò conto dopo aver avuto la documentazione (se l'avrò ovviamente) da parte di un commercialista e forse spero di una documentazione bancaria (richiesta di movimenti bancari storici) del consulente bancario/finanziario dove mia madre è cointestataria del conto corrente e di consultare anche un associazione antiusura, anche se penso sia una delle "ultime spiagge" dove poter consultarmi, ma vorrei però tenerla conto anche se non riesco a immaginare tale situazione e quindi rimango dell'idea di rivolgermi sempre a dei professionisti e avere quei strumenti che la legge ci offre per la tutela dei nostri diritti. Ovviamente terrò conto anche degli esperti di questo forum se potranno intervenire. Grazie.
 

Camillo75

Utente
Alle specifiche domande rispondo:
1) sì, si potrà accettare con beneficio d'inventario;
2) se vi fosse separazione con addebito (difficile credo ottenerla per vecchie vicende, tra cui l'aver promesso a tua madre la serenità senza lavorare), potrebbe essere fra le condizioni o le prescrizioni quella di cedere gratis la casa; ma attenzione che la causa familiare non supera quella dei creditori, per cui se vi sono debiti in giro, i creditori possono agire in revocatoria nei 5 anni dall'atto.

Se procedeste con l'AdS (amministrazione di sostegno), nulla cambierebbe sui debiti pregressi, ma almeno, se il provvedimento fosse totalizzante, non ve ne sarebbero di nuovi legalmente sorti.

Se vi fosse collaborazione di papà, potrebbe provare a cedere la proprietà riservandosi il diritto di abitazione (dopo 5 anni senza revocatoria, la situazione si considererà consolidata e il diritto di abitazione è impignorabile) oppure a legare la casa a te, nominando erede altra persone (es.: mamma), che rinuncerebbe per non accollarsi i debiti (dopo 3 mesi, se i creditori non hanno esercitato la separazione dei beni dal defunto, perdono il diritto di farlo). Il rischio però è che agiscano in vita iscrivendo un'ipoteca e allora amen.

Se mamma divorziasse, verrebbe meno la sua legittima ma rimarrebbe la tua e quindi il bene spetterebbe a te (come i debiti).

Mi pare che il quadro, con quello che ti hanno scritto gli altri, è completo.
 
Alle specifiche domande rispondo:
1) sì, si potrà accettare con beneficio d'inventario;
2) se vi fosse separazione con addebito (difficile credo ottenerla per vecchie vicende, tra cui l'aver promesso a tua madre la serenità senza lavorare), potrebbe essere fra le condizioni o le prescrizioni quella di cedere gratis la casa; ma attenzione che la causa familiare non supera quella dei creditori, per cui se vi sono debiti in giro, i creditori possono agire in revocatoria nei 5 anni dall'atto.

Se procedeste con l'AdS (amministrazione di sostegno), nulla cambierebbe sui debiti pregressi, ma almeno, se il provvedimento fosse totalizzante, non ve ne sarebbero di nuovi legalmente sorti.

Se vi fosse collaborazione di papà, potrebbe provare a cedere la proprietà riservandosi il diritto di abitazione (dopo 5 anni senza revocatoria, la situazione si considererà consolidata e il diritto di abitazione è impignorabile) oppure a legare la casa a te, nominando erede altra persone (es.: mamma), che rinuncerebbe per non accollarsi i debiti (dopo 3 mesi, se i creditori non hanno esercitato la separazione dei beni dal defunto, perdono il diritto di farlo). Il rischio però è che agiscano in vita iscrivendo un'ipoteca e allora amen.

Se mamma divorziasse, verrebbe meno la sua legittima ma rimarrebbe la tua e quindi il bene spetterebbe a te (come i debiti).

Mi pare che il quadro, con quello che ti hanno scritto gli altri, è completo.
Salve Camillo75, prima di tutto la ringrazio della sua risposta in merito a questa vicenda che mi vede coinvolto in qualità di figlio. In merito alle prime 2 risposte, inutile ridire quello che ho già letto e detto agli altri utenti e lì mia madre ha optato alla fine per non avviare alla separazione e nemmeno alla nomina dell'amministratore di sostegno, ha molta paura delle reazioni che possono svolgersi all'interno di quello che rimane della mia famiglia. Invece sull'idea dell'intestazione del bene immobile è una delle ipotesi che avevo considerato dopo un bel pezzo di tempo dalla scoperta di ulteriori debiti commessi da mio padre. Mia madre lì ha molta fiducia in me e anche se verrebbe intestata interamente al sottoscritto l'unica casa residenziale dove vivono i miei genitori non sarebbe un idea sbagliata, opterei anche per l'usufrutto (anche se non servirebbe) oltre il diritto d'abitazione a entrambi i genitori, ma ahimè, purtroppo penso che la collaborazione di mio padre verrà a mancare visto che si è chiuso da ogni discussione verbale e lascia delle "missive" in formato cartaceo sul tavolo della cucina, cioè dei messaggi scritti a penna. Tra l'altro nelle c.d "missive", ogni qualvolta che lasciamo scritto io e mia madre una problematica domestica o in generale, abbiamo notato che ha una sua visione del tutto distorta della realtà, ovvero compie l'esatto contrario di ciò che gli consigliamo di fare per esempio, questo perché non vuole la nostra consulenza e fiducia su di me e mia madre. Penso che a questo punto, con enorme rassegnazione entrambi rifiuteremo la sua futura quota ereditaria. Invece chi verrà dopo di me e mia madre nella successione a seguire la linea retta, ovvero i miei zii paterni che conoscendoli bene, sopratutto suo fratello e sua cognata, sarebbero capaci di prenderlo per il "bavero" finché è in vita, (e non sanno nulla di tutto ciò al corrente) e visti anche con costoro il rapporto fra loro e mio padre non è che sia del tutto fluido considerato anche per loro un passato pieno di attriti. Qui però inizio a pensare che non mi riguarderà più, penso solo a mia madre che forse con quello che detengo io, proverò e proveremo a farcene una ragione di tutto ciò con la speranza di vederla almeno minimamente serena in futuro.
La ringrazio di questa dettagliata consulenza che arriva dopo molti mesi a offrire una visione sempre più concreta, ma per nulla ottimista.
Saluti nuovamente.
 

catia71

Utente
non ti dò consigli se non quelli da figlia che ha avuto e ha un padre "complicato" con cui ho combattuto buona parte della mia vita, alla fine l'ho raddrizzato un po' complice il tempo e un po' di fortuna che in questi casi non guasta, per cui ti esprimo la mia vicinanza e un gran abbraccio virtuale a te e alla mamma, solo come figlia di un caso altrettanto disperato a volte conviene fregarsene del patrimonio e ricominciare senza un euro ma più sereni che dipendere da certi soggetti.
 
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