no limits
Utente
Ciao a tutti, questa volta non mi presento con una barzelletta ma per me è come se lo fosse.
Riagganciandomi al post di Stefy, che saluto, ed a quello di Bicia in risposta, a cui vanno i miei complimenti per l'Avatar, chiedo il vostro aiuto per questo dubbio che ho già da parecchio tempo:
La mia Società ha 2 sedi: 1 a Roma e 1 a Milano.
Il totale dei permessi annui retribuiti, come da contratto CCNL, è di 52 ore + 32 ore di festività soppresse.
Il datore di lavoro ha deciso di farci godere nell’arco dell’anno le 52 ore mentre ci retribuisce le restanti 32 (pari alle 4 giornate di festività soppresse).
Il consulente del lavoro paga ai dipendenti di Milano le 32 ore mentre a quelli di Roma solo 24 (mancherebbe 1 giornata).
Secondo lui la spiegazione è la seguente: “La festività soppressa del 29 giugno per la sede di Roma coincide con la festività del Santo Patrono ovvero SS. Pietro e Paolo, quindi noi dipendenti di Roma non ne abbiamo diritto perché restiamo a casa.”
Ma è corretto?
Barbara
Riagganciandomi al post di Stefy, che saluto, ed a quello di Bicia in risposta, a cui vanno i miei complimenti per l'Avatar, chiedo il vostro aiuto per questo dubbio che ho già da parecchio tempo:
La mia Società ha 2 sedi: 1 a Roma e 1 a Milano.
Il totale dei permessi annui retribuiti, come da contratto CCNL, è di 52 ore + 32 ore di festività soppresse.
Il datore di lavoro ha deciso di farci godere nell’arco dell’anno le 52 ore mentre ci retribuisce le restanti 32 (pari alle 4 giornate di festività soppresse).
Il consulente del lavoro paga ai dipendenti di Milano le 32 ore mentre a quelli di Roma solo 24 (mancherebbe 1 giornata).
Secondo lui la spiegazione è la seguente: “La festività soppressa del 29 giugno per la sede di Roma coincide con la festività del Santo Patrono ovvero SS. Pietro e Paolo, quindi noi dipendenti di Roma non ne abbiamo diritto perché restiamo a casa.”
Ma è corretto?
Barbara