Se la "commessa", ossia l'intervento, non ha una durata particolarmente lunga nel corso del tempo e non incide nelle eventuali reportistiche mensili/trimestrali che si fanno per Direzione Aziendale, più per un senso pratico che altro anche io protenderei per contabilizzare tutto ad anticipi e girare il tutto a ricavo solo con la fattura finale.
Se invece occorre chiudere conti economici periodici, e comunque sicuramente a fine anno, deve prevalere la competenza e pertanto va contabilizzato il SAL, dove però vanno rapportati fra loro sia i ricavi che i costi. In altre parole, il SAL non è solo nei ricavi, ma anche nei costi che ne hanno determinato la formazione e non necessariamente coincidono con le fatture ricevute fino a quel momento. Ad esempio, molte aziende di grandi commesse calcolano i SAL attivi come % di ricarico sui costi ricevuti (fatture fornitori, manodopera diretta, %amm.to dei beni specifici utilizzati, etc...). In altre parole, fatto 10.000 i costi di commessa stimati totali, di cui 7.000 di competenza e considerato che il mio preventivo al cliente è di 13.000, posso desumere che il mio SAL attivo a fine anno sarà di 9.100 (7000/10000*13000), indipendentemente da quante fatture ho emesso fino ad allora.
Altre calcolano il SAL sulla % di avanzamento lavori - che può coincidere o meno con la fatturazione (es. 50% + 20% etc...), allora le stime sugli acc.ti si spostano sui costi che vanno imputati correttamente pari al 50% + 20% del totale previsto.
Questo presuppone però un "pizzico" di contabilità industriale.
