<HTML>Scusate se mi allaccio al vostro forum, mi trovo in una situazione un pò complicata, una mia cliente senza chiedere il mio intervento, ha ceduto l'unica azienda da lei posseduta, nella quale era stato acquistato il 25 giugno 1998, l'immobile strumentale dove esercitava l'attività.
L'atto di cessione di azienda esclude espressamente la cessione dell'immobile, che è stato dato in uso agli acquirenti con un contratto di locazione non soggetto ad Iva.
Gli era stato suggerito da altri di poter optare per l'estromissione dell'immobile e non per l'autofattura dello stesso, adesso mi devo incontrare con il collega che ha seguito la trattativa, in quanto da un approfondimento richiestomi dalla cliente mi sorgono grossi dubbi.
Sentendo l'intervento di Telefisco 2002, la mia interpretazione mi porta a pensare che, siccome l'immobile fu acquistato con Iva, la mia cliente oltre che applicare la maggiorazione del 6% (30% del 20%) all'imposta sostitutiva del 10%, dovrebbe applicare la legge sulla rettifica dell'Iva per cambio di destinazione.
Entrata in vigore il 1/1/1998, che per gli immobili prevede una rettifica in decimi dell'Iva, art. 19 bis 2.
Inoltre cosa si intende per valore venale?
Anch’io mi ritrovo nel caso che il valore normale è inferiore al costo fiscalmente riconosciuto.</HTML>