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Eredità rinuncia con debiti e proprietà

valeee87

Utente
Buongiorno,
vi scrivo per esporre la mia problematica ed accogliere diversi pareri,
premetto che siamo già in contatto e seguiti da un avvocato, ma sarei grata di sentire pareri di persone (purtroppo) con situazioni simili.
E’ venuta a mancare mia sorella, che era proprietaria come me di 1/6 di abitazione,
e i 4/6 restanti di mia mamma.
Purtroppo lei, a causa di un’attività andata male, anni indietro, ha maturato un quantitativo di debiti con agenzia delle entrate (tra inps e altro) sui 50.000 € circa,
cifra che nessuno in famiglia può coprire.
Mio cognato e mia nipote, rispettivamente marito e figlia della defunta, sono eredi diretti, rinunceranno all’eredità,
e allo stesso tempo rifiuteremo io e mia mamma.
(questo è il consiglio dell'avvocato, ma ovviamente al momento l'unica strada per noi possibile)
La domanda ora è questa:
Rinunciando all’eredità non prendiamo i debiti, ma nemmeno il 1/6 di abitazione di mia sorella,
cosa succederà poi?
Mi ha parlato l'avvocato di una procedura abbastanza lunga, che prevede la ricerca di un erede fino al 6° grado che possa accettare, ma non è detto che questa ricerca avvenga
e tantomeno che qualcuno accetti 1/6 di abitazione, a fronte di 50.000 € eventuali da pagare.
Io non so agli altri “eredi” cosa viene comunicato, se anche la presenza di eventuali debiti, ma il dubbio è:
se alla fine di tutto ciò, nessuno accetta… debiti e 1/6 dove restano?
L’avvocato mi dice che c'è questa diventa "eredità giacente" di cui si occuperà un curatore e che quindi poi ci sarà la possibilità di riacquistare il 1/6 di proprietà tramite un'offerta.
Ma i debiti??? non verranno mai coperti da "quella offerta". e soprattutto possiamo acquistare davvero noi famigliari?
Solo in questo modo, essendo poi pieni proprietari, io e i miei famigliari potremmo vendere la casa, altrimenti no.
Non ci sto capendo nulla e avrei bisogno di maggiori delucidazioni.
Vi ringrazio tanto già in anticipo e scusate se sono stata poco chiara.
 

Camillo75

Utente
Questo è un caso che ho trattato in un libro che sta per uscire. La soluzione sarebbe stata far redigere un testamento, legando a uno di voi la quota sulla casa. Il legatario avrebbe rinunciato all'eredità (devoluta per legge) e conseguito il legato. Se nei 3 mesi i creditori non agiscono con l'azione di separazione dei beni, il debito rimane all'eredità e la casa è salva, nel senso che i creditori non possono soddisfarsi su di essa.
 

valeee87

Utente
Questo è un caso che ho trattato in un libro che sta per uscire. La soluzione sarebbe stata far redigere un testamento, legando a uno di voi la quota sulla casa. Il legatario avrebbe rinunciato all'eredità (devoluta per legge) e conseguito il legato. Se nei 3 mesi i creditori non agiscono con l'azione di separazione dei beni, il debito rimane all'eredità e la casa è salva, nel senso che i creditori non possono soddisfarsi su di essa.
Grazie mille Camillo per la risposta.
Tutto chiaro! ma non essendoci testamento?
Come funziona ora?
Premesso che tutti gli eventuali altri eredi contattati dal giudice rinuncino, possiamo “riprendere” quel 1/6?
 

valeee87

Utente
Questo è un caso che ho trattato in un libro che sta per uscire. La soluzione sarebbe stata far redigere un testamento, legando a uno di voi la quota sulla casa. Il legatario avrebbe rinunciato all'eredità (devoluta per legge) e conseguito il legato. Se nei 3 mesi i creditori non agiscono con l'azione di separazione dei beni, il debito rimane all'eredità e la casa è salva, nel senso che i creditori non possono soddisfarsi su di essa.
I creditori poi sarebbero l’agenzia delle entrate
 

Camillo75

Utente
Ormai, non c'è molto da fare. Per conservare il sesto bisognerebbe accettare con beneficio d'inventario, se ve la sentite di gestire la procedura. Alla fine la responsabilità per debiti è limitata al valore dell'attivo. Io comunque non lo farei e aspetterei che la quota sia messa all'asta (chi sa quando) per ricomprarla a due soldi.
 

Camillo75

Utente
No, se accettano, la quota è loro. L'altra soluzione era rinunciare e presentarsi come semplici comproprietari all'acquisto.
 
Ormai, non c'è molto da fare. Per conservare il sesto bisognerebbe accettare con beneficio d'inventario, se ve la sentite di gestire la procedura. Alla fine la responsabilità per debiti è limitata al valore dell'attivo. Io comunque non lo farei e aspetterei che la quota sia messa all'asta (chi sa quando) per ricomprarla a due soldi.
la mia considerazione non riguardava l'accettazione, ma la tua considerazione finale "Io comunque non lo farei e aspetterei che la quota sia messa all'asta (chi sa quando) per ricomprarla a due soldi.
 

Camillo75

Utente
Avevo capito. E avevo chiarito che nel secondo caso i comproprietari non sarebbero eredi. Quindi, o accettano col beneficio e la quota è loro; oppure non accettano e non diventano eredi e aspettano l'acquisto all'asta. Non mi pare che vi siano preclusioni in tal senso per i semplici comproprietari.
 
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