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Ditta comunitaria, residenza in Italia

hughuez

Utente
Buongiorno

mi è stato proposto un lavoro per una ditta comunitaria, operato mantenendo la residenza in Italia, dove la ditta in questione non ha uffici, ed operando sia in Italia che in paesi esteri, comunitari e non, come "procacciatore di affari", in quanto i contratti di vendita (di beni consumabili industriali) eventualmente stipulati vengono di fatto stipulati fra la ditta ed il cliente, presso la sede della ditta stessa.
Dato che la mia residenza rimane in Italia, dove la ditta non ha una " stabile organizzazione" la ditta mi ha proposto di fatturare le mie prestazioni con cadenza mensile, come fosse uno stipendio.
Per fare ciò dovrei ovviamente aprire partita IVA in Italia, ma qualcuno mi ha detto che il fatto di avere un solo committente porta lo stato Italiano ad ipotizzare un contratto di lavoro "mascherato" da partita IVA (e vorrei capire dove è il problema per questo).
Quale è dunque l' alternativa, visto che sembra che non possa avere un contratto da dipendente nello stato della ditta, in quanto non residente lì?
Spero che qualcuno mi possa aiutare.
 
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