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distaccato in lussemburgo

Buongiorno a tutti, un lavoratore dipendente da Azienda Italiana viene distaccato in Lussemburgo per 12 mesi (nov 2012-ott 2013). Stipendio pagato direttamente da Lussemburgo. Continua a versare i ctr INPS in Italia (MOD A1), si è iscritto all'AIRE. I ctr INPS verranno versati su quanto effettivamente percepisce all'estero, per quanto riguarda l'IRPEF come si deve procedere ? Lavora più di 182gg all'estero, produce il reddito all'estero e percepisce lo stipendio all'estero. Nel cedolino paga Italiano si deve calcolare l'IREPF mensilmente sul convenzionale oppure dovrà pensarci lui in sede di dichiarazione dei redditi ? grazie per l'aiuto
 
Se il soggetto è residente fiscale per tutto l'anno d'imposta in Lussemburgo, non dovrà pagare le tasse in Italia, in quanto si tratta di tassazione esclusiva all'estero. Rammento che devono concretizzarsi tutti i requisiti previsti dall'articolo 2 comma 2 del tuir. Parimenti, se continua a rimanere residente fiscale in Italia e nei suoi confronti si può applicare la previsione contenuta nell'articolo 51 comma 8 bis del Tuir, si dovrà procedere alla tassazione concorrente , con la successiva applicazione dell'articolo 165 del Tuir (rimborso credito di imposta).
Con i migliori saluti.
Luigi Rodella
 
Visualizzando il 2012 ha solamente 2 mesi all'estero (10 li ha già lavorati in Italia) mentre per il 2013 avrà 10 mesi all'estero e 2 in Italia. Anche se si è iscritto all'AIRE, in Italia ha una casa di proprietà e la famiglia (genitori-non conviventi).
Penso che debba pagare le tasse in Italia, non riesco a capire come devono essere quantificati . Devo calcolarle mensilmente nel cedolino paga Italiano che andrà in negativo poichè lo stipendio lo percepisce all'estero ? Inoltre per il 2012 (solamente 61 giorni) devono essere calcolate sullo stipendio che effettivamente percepisce all'estero e per il 2013 (più di 182 gg ) le devo calcolare sul convenzionale, oppure sarà il lavoratore che non percependo stipendio in Italia andrà a sistemare la sua tassazione in fase di dichiarazione dei redditi ? La ringrazio per la disponibilità e le auguro una buona serata.
 
Se in effetti rimane residente fiscale in Italia, qui dovrà pagare le imposte. C'è però un passaggio che non mi è molto chiaro: se si tratta di distacco, la retribuzione deve essere corrisposta dal datore di lavoro distaccante, nel nostro caso specifico, dall'azienda italiana, la quale è sostituto di imposta. Se fosse stato assunto da azienda straniera il discorso sarebbe stato diverso. Se poi successivamente, la società distaccante e quella distaccataria si "spesano", è sicuramente legittimo; il fatto però che si scavalchi il distaccante, pagando direttamente il lavoratore distaccato, non mi sembra molto corretto. Per questa ragione il datore italiano si trova senza retribuzione, e senza un elemento causale tale da essere il sostituto di imposta.
Con i migliori saluti.
l.r.
 
effettivamente non è del tutto corretta la prassi che mi stanno facendo gestire e per questo motivo ho mille dubbi. A questo punto penso che la soluzione migliore sia la non gestione della tassazione in Italia, così evito cedolini negativi e di invitare il lavoratore a fare la dichiarazione dei redditi cumulando i redditi italiani a quelli esteri. Cosa ne pensa ? Grazie elena
 
Credo possano esserci due soluzioni. La prima, consiste di acquisire una dichiarazione del lavoratore ovvero della ditta straniera, nell'ambito della quale si dovrà dichiarare che tali retribuzioni sono state corrisposte dalla società straniera e si richiede di procedere al conguaglio di imposta in Italia. Potremmo considerarli emolumenti corrisposti da terzi; faccia però attenzione che dovremmo poi certificare il tutto nell'ambito del 770. Questa soluzione prevede che il lavoratore paghi l'Irpef a suo carico (essendo residente in Italia). L'altra soluzione è quella di girare la palla ai CAF o al Commercialista per compilazione del 730 o Unico.
Queste sono le mie considerazioni.
Saluti.
Luigi Rodella
 
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